Il numero fortunato ha accompagnato il salone delle eccellenze agroalimentari organizzato alla Leopolda. Aumento di espositori (e quindi di prelibatezze), di visitatori gourmet e professionali, di stampa di settore…insomma, come si dice in gergo gastronomico, quanto basta per riempire i 3 giorni dell’evento e non solo (grazie alla settimana di “Fuori di Taste” che si è accavallata) portando ad una crescita esponenziale la kermesse fiorentina.
Parlare di cifre, seppur statisticamente interessante, sarebbe come sminuire la qualità dell’evento, che, forse unica nota negativa, per consentire una migliore fruizione degli espositori e dei visitatori, sarebbe l’ora che pensasse ad una nuova casa… tante le aziende, tantissimi i visitatori che in alcuni momenti divengono troppi, rendendo vani o quanto meno ardui gli sforzi di chi oltre che degustare per passione lo fa per lavoro.
“Una bellissima edizione di Taste – dice Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine – che si inserisce in una serie di edizioni in crescita, sia nei numeri che nella qualità, e di questo siamo molto soddisfatti. Da una parte per la selezione delle aziende partecipanti, a detta di tutti di altissimo livello, e al tempo stesso per le presenze di operatori del settore intervenuti, alcuni tra i migliori department store e rappresentanti della distribuzione specializzata da tutto il mondo. Taste è sempre più piattaforma di business per i nostri produttori di eccellenze, una direzione su cui stiamo investendo anche con programmi mirati di invito ai buyer e agli operatori internazionali. Ma è anche un contenitore di tendenze e di idee sulla scena culinaria contemporanea: a partire dal successo raccolto dagli eventi dedicati al Foraging, tema di questa edizione, alla grande partecipazione di pubblico ai Taste Ring animati dal Gastronauta, assieme agli altri eventi in calendario alla Leopolda, agli apprezzamenti arrivati per la partecipazione speciale di SchoenhuberFranchi / Knindustrie, e per gli oltre 70 eventi che hanno animato la città di Firenze per il FuoriDiTaste. Sempre più creativi, sorprendenti e gustosi”.
Ma oltre al pensiero di chi ha organizzato l’evento, mi sembra doveroso, raccontare qualcosa su cosa ho gustato, durante il mio slalom tra banchi e corsie. Cercando di segnalare alcune “chicche” scoperte, Nel settore della pasta e farine, interessante la proposta di Legù, che produce sfiziosi spuntini e pasta in vari formati con farina di soli legumi, apportando una nuova scelta a chi ha problemi di celiachia e diabete,Per la pasta tradizionale invece da segnalare la presenza della pasta all’uovo dello storico pastificio pistoiese Giuseppe Chelucci che a marchio De’ Medici eccellenze di Toscana, è inserito in un progetto di commercializzazione di prodotti di eccellenza del territorio regionale capitanato dal sempre effervescente Guido Pinzani. Mentre vagavo inebriato dai profumi di salumi e formaggi, piadine e birre artigianali mi sono imbattuto in una immagine che ha riportato indietro la mia mente ad un tour fatto qualche anno fa in provincia di Latina…era l’Abbazia di Sermoneta. Qui i ricordi mi rimandavano a piatti semplici ma genuini e prodotti che provenivano dalla tradizionale abilità cistercense di creare infusi e liquori, salse e conserve. Ed ecco il particolare “trombolotto”, un limone autoctono, che abbinato alle olive e ad erbe di bosco e funghi porcini lavorati in infusione, genera un condimento “divino” che un tempo serviva a nascondere strani odori della cane ma che adesso ne amplifica il gusto, grazie anche all’aggiunta del peperoncino, ancora sconosciuto nel medioevo. Il produttore Simposio, gastronomia storica sermonetana, ha impiegato vari anni per preparare questo prodotto che molti grandi cuochi hanno utilizzato per creare delle ricette specifiche. Potrei poi parlare per decine di pagine delle esperienze avute tra formaggi, salumi, peperoni cruschi, burrate di Andria con latte di bufala, birre artigianali, biscotti e caffè. Ma per finire non poteva mancare la visita a due dei miei storici spacciatori di dolcezze, Torta Pistocchi, che oltre alla sua icona tradizionale, presenta ogni volta nuovi gustosi prodotti pluripremiati in tutto il mondo e porta alto il nome di Firenze grazie alla simpatia e professionalità di Claudia e Claudio e di tutto il loro staff. Immancabili i cannoli siciliani dell’amico e grande pasticcere siciliano, Salvatore Cerniglia, impossibile trovare un appellativo che renda giustizia a queste, come a tutte le altre, dolci creazioni di questa icona del buono. Proverò a coniare un termine che ne traduca tutti i sentimenti che si provano mentre assaggiamo il cannolo fragrante che si sposa con la crema di ricotta … forse “estasigustoso” potrebbe solo minimamente rappresentare quello che le papille vorrebbero dirci, in ogni caso che ha avuto il piacere di gustarli non potrà farne più a meno….creano dipendenza (piacevole!).
E con questo sipario di dolcezze si conclude anche la tredicesima edizione di pitti Immagine Taste, mentre i padiglioni della Stazione Leopolda, riprendono il loro aspetto, si spengono le luci e si fanno i consuntivi, già ci si prepara alla prossima edizione che porterà nuovamente alla ribalta mondiale Firenze non solo per i capolavori dell’arte ma per quelli del gusto.