Bulichella, l’intrigante avventura che ha portato un lungimirante imprenditore dal Sol Levante sulle italiche coste di Ponente…seguendo la scia di nobili vini e grandi passioni.
Quando avviciniamo un calice con uno dei vini dell’Azienza Agricola Bulichella di Suvereto, percepiamo subito, attraverso i profumi ed il gusto, che in quel bicchiere non è stato versato il semplice nettare di Bacco, ma un mix di passione, professionalità e gusto.
Li avevo assaggiati in diverse occasioni e mi erano sempre piaciuti, ma la voglia di scoprire che cosa ci fosse dietro e dentro a queste bottiglie dai nomi sinceri, non altisonanti, ma piacevoli, è avvenuta pochi giorni fa.
L’azienda si estende per circa 40 ettari di cui circa un terzo vitati, in una areale piuttosto interessante c’è un ricco uliveto ed una bella fetta è destinata a boschivo. Anche se il core business dell’azienda è il vino, non dobbiamo neppure dimenticare che una buona parte la fa la produzione di ottimo olio extravergine d’oliva e l’accoglienza agrituristica in camere e appartamenti ubicati nel corpo centrale o in casali ubicati nella proprietà.
In questa giornata il clima non è stupendo, ma ad accogliermi, insieme ad un gruppo di colleghe, troviamo la solarità e la competenza della referente della cantina e nostra mentore, Rachele, che contribuisce a rendere caldo e piacevole questo nostro arrivo a Bulichella.
Dopo una visita guidata ai vigneti, che racchiudono vitigni classici ma anche internazionali, di più o meno longeva data di impianto, il percorso prevede un giro nella cantina di fermentazione e di affinamento. Qui grandi serbatoi inox termo-condizionati, la dicono lunga sulla tecnica di fermentazione di questi vini, basta aprire una porta e la barricaia, presenta tante barriques di rovere francese di primo passaggio che affinano i vini, con la delicatezza e la morbidezza delle loro essenze. Una stupenda auto Jaguar del 1945 ci accoglie sulla porta di accesso della cantina della riserva del proprietario, dove sono racchiuse le bottiglie rappresentanti le varie annate, i tantissimi premi enologici che molte hanno conquistato ed i ricordi di vita dell’appassionato figlio del sol levante, Hideyuki Miyakawa, giunto dal Giappone in Italia nel 1960 in occasione delle Olimpiadi, con un viaggio avventuroso a bordo della sua moto.
Ma non solo la moto è la sua passione, anche le auto ed è proprio durante un successivo salone dell’auto a Torino che incontra quella che diverrà sua moglie. Grazie a questo incontro poco dopo si trasferisce nella città della Mole, dove, per restare nel mondo dei motori insieme a Giugiaro e Mantovani fonderanno la Ital Design. Seguirà nei primi anni ’90 il trasferimento in Toscana e l’acquisto dell’azienda. A questo punto, inizio ad avere le risposte che cercavo, circa il sentimento e la passione che percepivo nel gustare questi vini e la riprova mi viene data durante la degustazione guidata, in abbinamento a salumi e formaggi della zona, di altrettanto appassionati macellai e casari, che iniziano col Tuscanio bianco, 100% Vermentino. Si passa poi ad un eccezionale rosato il cui nome non poteva che essere dedicato ad Afrodite, dea dell’amore e della bellezza, con uvaggio 100% Syrah.
Si aprono le danze con i rossi, la sorpresa viene fin dal primo sorso, il Tuscanio Rosso, 100% Sangiovese che seppur sia il vino base, ha le caratteristiche di un grande vino con una straordinaria bevibilità. Per chi ama il Syrah in purezza, Hide, vino che porta il diminutivo del proprietario, è certamente il punto di arrivo, il carattere, i profumi e i sapori non sono per niente scontati, ma mostrano appieno le sue caratteristiche. Altro vino di interesse è il cru Coldipietrerosse, 70% Cabernet Sauvignon e 30% Cabernet Franc , che rappresenta il perfetto connubio dei due cabernet, allevati sulla collina baciata dal sole e dalla brezza di quel mare che punta dritto a Piombino ed all’Isola d’Elba.
Durante le degustazioni è stato possibile anche apprezzare, sul classico pane toscano, le verdi, fruttate note dell’olio extravergine d’oliva Bulichella, classico blend di olive prettamente toscane. Ecco quindi appagata la curiosità di cosa possa collegare il Giappone, i motori e la passione a questo territorio della Val di Cornia, vocato a vini di successo….un filo intrecciato dal bianco, rosso e rosato dei vini ed intramezzato dall’oro verde dell’olio EVO che portano alto il nome di questa azienda e ben rappresentano queste colline benedette dal vento che accarezza l’arcipelago toscano.
Marco Marucelli
Info: www.bulichella.it