L’appuntamento annuale intorno al solstizio d’estate che ci riserva il macellaio di Rassina, Simone Fracassi, è inserito oramai da 15 anni nella mia rubrica. Uno di quegli appuntamenti irrinunciabili per vari motivi. La bellezza dei luoghi, ancora incontaminati ed a misura d’uomo che sono i paesi del Casentino; l’incredibile varietà di prodotti gustosi offerti dal territorio ed integrati da quelli della tante e spesso diverse, aziende artigiane ospiti della manifestazione; la consueta e calda, ma sopratutto verace, ospitalità di Simone, che condivide con me ed alcuni altri la passione per la scoperta e la comunicazione del buon cibo e della tradizione.
Quest’anno l’evento si è diviso addirittura in tre parti, una più interessante dell’altra, rendendo indiscutibile la presenza in queste terre. Complice anche il clima, che ha riservato un bellissimo cielo azzurro, che dava ancor più risalto al verde della foresta casentinese, ai campi trebbiati da poco e al refrigerio che si percepiva appena lasciata la vallata del Sieve, che nel risalire la Consuma, l’impressione fosse che si andava a conquistare un angolo di paradiso.
E che paradiso, di calma, quiete francescana e gusto. Non solo nel cibo ma anche nella vita, piccoli paesi vivi, ben tenuti, attenti a curare il turista curioso e preparato che giunge in questi luoghi spinto da voglia di conoscere, di sapere quello che la storia ha da raccontare, anche attraverso un piatto di questa cucina genuina, delicata ma al tempo stesso decisa.
Tre eventi che hanno preso vita domenica 18 giugno in piazza Garibaldi a Rassina con la mostra mercato “Maestri del Sapore”, che ha fornito, al pubblico intervenuto, spunti e assaggi su tanti prodotti tipici del territorio e dell’Italia. Non a caso si è svolto nella piazza in cui ha sede la storica macelleria Fracassi che, proprio quest’anno, compie 90 anni di attività (ecco il primo dei tre eventi di cui sopra n.d.r.).
La sera di domenica ha riempito la piazza Tarlati di Bibbiena allestita come una grande pizzeria/ristorante all’aperto con due postazioni che si affrontavano in termini di pale, ramaioli e tegami. Una prima serie di maestri pizzaioli sfornava delle pizze d’autore, con ingredienti ed impasti tipici delle zone di provenienza.
Dall’altro lato le cucine a vista ospitavano cuochi stellati e non, che presentavano deliziosi manicaretti studiati per l’occasione e apprezzati dai presenti. All’insegna di questi sapori è così calata la notte sulla prima giornata. Il lunedì è stata la volta del poderoso maniero dei conti Guidi a Poppi dove una selezionata rappresentanza di vignaioli e aziende vinicole, anche di piccole dimensioni,ha proposto degustazioni dei loro prodotti alle decine di cuochi italiani provenienti da tutto il pianeta.
Nel pomeriggio altra tornata gustosa a fare la corte alla macelleria Fracassi nella piazza Garibaldi a Rassina, dove decine di giornalisti venuti da ogni parte, insieme ai cuochi italiani, sia con locali in Italia che espatriati, hanno degustato i prodotti presenti: dai formaggi ai salumi, dal pane di Matera ad alcune proposte di eccellenti pomodorini, senza dimenticare pasta, salmone affumicato, peperoncini delle varie gradazioni scala di Scoville.
Insomma una piazza che evocava la dispensa di un gourmet. Quando il sole iniziava a calarsi in un tramonto rosato, il gustoso convivio si è diretto a Bibbiena, dove in piazza Tarlati si ripeteva, con attori diversi, quanto già accaduto il giorno precedente. Un ulteriore gruppo di pizzaioli e cuochi si è alternato ai forni ed alle cucine per allietare le centinaia di persone che incuranti della coda si apprestavano a seguire i vari cooking show che si sono susseguiti fino a tarda serata.
Martedì è stata invece la giornata clou per quanto riguarda gli eventi (sono stati realizzati infatti gli altri due, dei tre previsti in questa tre giorni). I giardini delle Terme di Stia, all’ombra del monumentale Palagio Fiorentino, hanno ospitato il forum della cucina italiana del mondo (ICW Forum) giunto alla sesta edizione che per l’occasione ha ufficializzato ai cuochi, giornalisti e politici presenti la presentazione di un progetto che possa portare al riconoscimento dell’UNESCO quale patrimonio immateriale dell’umanità della cucina italiana nel mondo. Un progetto ben strutturato che è risultato essere condiviso non solo dai cuochi italiani all’estero e dai colleghi che lavorano in Italia (indipendentemente dalle varie associazioni di appartenenza, quasi tutte presenti con i loro referenti), ma anche da chi opera nel campo dell’informazione e della esportazione di prodotti tipici.
Lo sventolare sul palco della bandiera italiana e lo scrosciare degli applausi è stato il momento di andare a festeggiare con una degustazioni di vini aretini abbinati a piatti della tradizione delle provincie toscane, che erano stati preparati da vari cuochi presenti e accompagnati dalla musica di una band davvero inusuale, quella di alcuni chef che hanno dimostrato non solo di saper usar bene mestoli e tegami ma anche strumenti musicali.
E come da tradizione Borgo Corsignano, è stato pronto ad accogliere, in una veste nuova ed inusuale, le centinaia di ospiti sui suoi prati e a bordo delle piscine, per Capolavori a Tavola, giunto alla 16esima edizione. Questa creatura curata dalla passione di Simone Fracassi, ogni anno ci stupisce per quanto offre. Per la ricerca maniacale di prodotti e di cuochi che presentano i piatti, abbinati ad importanti etichette di vino presenti. Che delizia i palati con dolci e dessert, sigari e liquori, tanta bella musica dal vivo ma soprattutto con i colori della natura, del tramonti prima e del chiarore della luna poi…ricordandoci che abbiamo vissuto tre giorni in paradiso, non solo di tranquillità ma di grande gusto e passione.