“I FIORI CHE UNISCONO” IL MESSAGGIO DELLA 44^ EDIZIONE DI CERVIA CITTA’ GIARDINO – MAGGIO IN FIORE

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LA MOSTRA D’ARTE FLOREALE PIU’ GRANDE D’EUROPA

Da maggio a settembre a Cervia, Milano Marittima, Pinarella e Tagliata

 

E’ la “Vertigine dell’incontro”, per dirla con Papa Francesco l’unica possibilità umana di dialogo fraterno. In un mondo sempre più colpito da guerre e afflitto da notizie di terrorismo e di violenza anche i gesti quotidiani possono cambiare la storia e orientarla in maniera diversa.

Per questo nell’edizione numero 44, la manifestazione Cervia Città giardino – Maggio in fiore ha deciso di lanciare un messaggio molto forte e univoco. Il tema per l’anno 2016 della manifestazione sarà quello dell’accoglienza, intesa nella maniera più semplice e genuina. D’altra parte 44 anni fa quando Germano Todoli e gli amministratori di allora pensarono questa manifestazione lo fecero proprio con lo spirito di accogliere a Cervia altre città italiane ed internazionali che in questa città che ha basato tutta la propria storia sull’accoglienza potessero trovare degli amici sinceri, come solo i romagnoli sanno essere. Ne è nato un evento che si rinnova da allora ogni anno e che oggi è in grado di portare in città oltre 60 realtà fra città, enti, associazioni e aziende provenienti dall’Europa e quest’anno per la prima volta dal Canada e con loro tecnici e direttori del verde pubblico, architetti del verde che sanno rendere le città più belle e quindi anche più vivibili. Cervia è riconosciuta nel mondo proprio per questa sua caratteristica, tanto da aver ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra i quali, fra gli altri, la Medaglia d’oro al concorso europeo “Entente Florale Europe”,  il primo premio cat. “Large” al concorso mondiale International Challenge of Communities in Bloom, con una menzione speciale per i “Giardini internazionali”,  il primo premio concorso Comuni Fioriti  e la Medaglia del Presidente Sergio Mattarella, quale suo premio di rappresentanza.

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Questa la dichiarazione di Riccardo Todoli, delegato al verde pubblico e da vent’anni deus ex machina di questo miracolo che ogni anno puntuale rende la città più bella.

<<La città già in questi primi giorni di maggio si sta preparando con l’impegno e l’entusiasmo di sempre per offrire questo spettacolo floreale a cielo aperto ai cittadini e ai turisti. Da alcune settimane sono all’opera i maestri giardinieri di alcune città ed entro la fine di maggio tutti gli architetti del verde e le altre maestranze avranno espresso le loro capacità e la propria fantasia. Ma questa edizione è ancora più importante perché è dedicata all’accoglienza, in ogni suo significato. Abbiamo coinvolto, grazie anche alla Consulta del Volontariato, i richiedenti asilo presenti nel nostro comune per lavorare assieme ai tecnici del verde alla realizzazione di una aiuola fiorita, inoltre ci sono progetti che coinvolgono disabili e persone con difficoltà cognitive e di comportamento, ancora l’Università di Pisa propone un’aiuola dedicata alle olimpiadi e la realizza con un team di giovani studenti provenienti dalla Cina, dall’Iran e da altri paesi>>.

E se la città è più bella ed accogliente allora è anche più vivibile. D’altra parte la manifestazione, che è a tutti gli effetti la mostra d’arte floreale più grande d’Europa, è in grado di accogliere oltre 60 squadre di tecnici e architetti del verde in rappresentanza di città italiane, europee e internazionali, ma anche di realtà produttive, proloco, aziende e associazioni. Ogni anno sono 350 mila le piante di fiori e migliaia i metri quadrati di tappeto erboso che vengono messi a dimora dagli oltre 350 maestri giardinieri all’opera. Quest’anno più della metà parlano altre lingue e fra di loro ci sono anche alcune persone richiedenti asilo, provenienti da paesi in conflitto e che a Cervia hanno trovato un’adeguata accoglienza, anche grazie all’impegno della comunità. Il loro modo di abbellirla è quello di omaggiarla lavorando assieme a chi li accoglie.

I fiori che uniscono è il filo conduttore di questa edizione, che vede protagonisti alcuni progetti in particolare, quello dell’Associazione Italiana Direttori e Tecnici Pubblici Giardini, che coinvolge direttori e tecnici di sei regioni italiane che allestiscono un giardino assieme ai pazienti del centro diurno psichiatrico di Bergamo Ovest. Quello del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa, con un allestimento dedicato ai Giochi Olimpici, simbolo dell’unione pacifica tra i popoli. I cinque cerchi colorati, che nella bandiera olimpica rappresentano i cinque continenti, sono realizzati con piante fiorite e vogliono simboleggiare i vari popoli e le varie culture uniti armonicamente dalla bellezza della natura. Il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa offre il suo omaggio a Cervia, in occasione della 44^ edizione di Cervia Città Giardino – Maggio in Fiore, anche attraverso la realizzazione di un quadro vegetale, anch’esso dedicato ai Giochi Olimpici, nel quale, su un tappeto erboso di Dichondra, spicca la fiaccola olimpica, emblema dell’ardore agonistico. Le piante sono inserite su un substrato inerte in lana di roccia che favorisce la radicazione e presenta buone capacità di ritenzione idrica. La struttura, progettata e realizzata da Riccardo Pulizzi, del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali, è dotata di impianto automatico di irrigazione a goccia. Ma soprattutto è realizzato da studenti provenienti da culture diverse fra loro, dalla Cina, dall’Iran. Lavorare assieme è strumento di dialogo, come spiega Paolo Vernieri, docente dell’Università di Pisa.

Alla conferenza stampa di presentazione della manifestazione hanno preso parte anche Arrigo Sacchi, che non ha certo bisogno di presentazione, per il quale lo sport è elemento di inclusione, ma anche l’ambiente, tanto che per primo molti anni fa proprio l’Arrigo nazionale era uso correre nella pineta di Milano Marittima, perché, come dice sempre, in un ambiente accogliente ci si allena meglio.

Questo anche l’auspicio del primo cittadino di Cervia Luca Coffari, consapevole che la sua città  è davvero la regina dei fiori: <<Per noi la cultura ambientale è anche una cultura di amicizia e di pace, di forte unione con altre località e altri Paesi. L’amicizia fra i popoli, l’integrazione e l’accoglienza vivono anche nella sensibilità e nell’attenzione all’ambiente, perché il rispetto per la natura significa anche rispetto per l’essere umano. L’ambiente rappresenta il futuro, il valore sul quale lavorare e investire, per lasciare un bene prezioso a chi verrà dopo di noi, un patrimonio intorno al quale possono prosperare gli ideali necessari per avere una comunità coesa, forte, impegnata, responsabile e rispettosa. Un elemento determinante per far crescere ulteriormente una società civile. Ecco perché crediamo ne “I fiori che uniscono”, una metafora della bellezza dell’animo in cui vive il rispetto per l’altro>>.