Appuntamento imperdibile anche per l’ edizione 2016 di Identità Golose, il congresso internazionale di cucina che si svolge ogni anno, da ben 12 edizioni, a Milano nella location del MI.CO.
Tante persone, in alcuni momenti fin troppe, tra addetti ai lavori, giornalisti o presunti tali (blogger n.d.d.), pubblico pagante ( e non poco n.d.d.) e imbucati mangia tartine varie. Ma questa giungla nascondeva anche quest’anno alcune prelibatezze che hanno attratto l’attenzione mia e delle mie collaboratrici, tra un intervento e l’altro di chef più o meno emergenti. Tra questi un momento di tutto rispetto va alla performance di Massimo Bottura che, indipendentemente dai titoli e dai premi ricevuti, resta una delle voci fuori dal coro che ha, a mio avviso, motivo di gridare al mondo enogastronomico la sua filosofia.
Altro chef che ha voluto giocare con il caffè, nello spazio appositamente realizzato, per Identità caffè, dalla Lavazza è stato Moreno Cedroni che tra le altre indicazioni ha detto ai giovani, che si approcciano ad entrare nel settore ristorativo, una frase molto significativa ” Ricordate che queste creazioni sono l’arrivo e non la partenza, che per arrivare a farle è necessario conoscere la materia prima, le tecniche di cottura e gli abbinamenti… perchè la cucina non si può improvvisare (come invece pontificano tanti TV-Chef del cotto e mangiato n.d.d.). Negli stands delle varie aziende presenti si avvicendavano famosi chef che interpretavano e valorizzavano i prodotti presentati.
Tra questi Davide Scabin per il Pastificio Felicetti e la sua interpretazione della pasta di grano Senatore Cappelli;
I fratelli Cerea dello stellato da Vittorio di Brusaporto (BG) erano invece ad allietare i palati degli ospiti della Guido Berlucchi che hanno degustato i loro finger food in abbinamento con il nuovo Palazzo Lana Extrême Riserva; il grande pasticcere Gianluca Fusto ha invece interpretato delle praline utilizzando le acquaviti d’uva “Prime Uve” della distilleria Bonaventura Maschio;
lo chef campano Pasquale Torrente ha presentato allo stand Olitalia alcune fritture con il nuovo olio Frienn, non poteva tra le altre stelle mancare la luce di Valeria Piccini di Caino che ha presentato le sue ottime prelibatezze abbinandole ai vini della famiglia Cecchi di Castellina in Chianti.
Insomma una kermesse ricca, gustosa, a volte fin troppo scontata, ma come sempre da non perdere perchè, per usare le parole di uno dei grandi della cucina di tutti i tempi, Gualtiero Marchesi, riportando le parole di Pablo Picasso… il vero cuoco è un bambino che gioca tutta la vita a fare un mestiere da grandi!