Gran bella serata lo scorso 11 febbraio al “Ristorante 5 sensi” in via Pier Capponi 3/a di Firenze in occasione di una delle lezioni per aspiranti degustatori di Grappa.
Come talvolta accade, non avrei dovuto essere li ma all’ultimo momento ho sostituito il direttore che per altri impegni era impossibilitato a partecipare e, dato che le cose migliori sono spesso inaspettate, ho scoperto il piacere di gustare un buona grappa e soprattutto di imparare a farlo.
La grappa e l’Anag ( Assaggiatori grappa e acquaviti ) mi hanno conquistato! Gli elementi di una serata di successo sono sempre molti ma in questo caso riconducibili a tre: la competenza dei rappresentanti dell’Anag, la simpatia degli esperti e del gruppo dei presenti e non ultimo la grappa, ovviamente.
A condurre l’incontro Paola Soldi, presidente federale nazionale di Anag: competente, simpaticissima e come un’abile padrona di casa, bravissima a gestire i tempi di tutto l’incontro.
Esordisce dicendo che degustare grappa e tutt’altra cosa dal vino e che alla base c’è la pura ricerca edonistica del piacere, per curiosità.
Come dice Paola, la grappa non si assaggia… va deglutita a piccole quantità per apprezzarla appieno, va capita, ascoltata e rivalutata, richiede pazienza, aspettando che i suoi profumi escano dal calice,
Non solo! Afferma che i sensi coinvolti nella degustazione di questo splendido prodotto non sono più soltanto cinque ma se ne aggiunge un sesto, quello del piacere.
Niente di più vero e questa affermazione mi porta subito a riflettere che si beve solo per il gusto di concludere un pasto, per sentirne i profumi, per sancire l’inizio del “dopocena” e le eventuali derive seduttive che questo può preannunciare.
Anche gli aggettivi utilizzati nella scheda di valutazione sono gli stessi utilizzati in un ipotetico corteggiamento o rapporto a due: il prodotto viene classificato in base alla finezza, all’attrattività, alla franchezza, all’intensità positiva, alla ricchezza, alla complessità, alla persistenza positiva…
Credo inoltre che il piacere sia davvero uno degli elementi che ci permettono di leggere il perché del successo di questo distillato.
Mi rendo conto di una verità che Paola fa emergere: la grappa è stata per troppo tempo sottovalutata perché ritenuta meno nobile del vino ma con qualcosa di molto più interessante, con più margini di libertà, perché nel suo ciclo di produzione lascia un più ampio grado di fantasia rispetto al vino. La qualità del prodotto, la ricerca e la passione dei produttori non è inferiore a quella dei colleghi vinificatori.
Purtroppo è ancora troppo poco valorizzata dal mercato e dai produttori stessi.
L’origine di ciò ha radice nei preconcetti che spingono ancora a classificarla come un prodotto di poco valore, troppo grezzo rispetto ad altri distillati perché legata a produzioni contadine che utilizzano componenti di “scarto”.
La passione e la dedizione dei promotori e degli iscritti all’Anag trova fondamento proprio nella voglia di liberare il prodotto da certi stereotipi, qualcosa da valorizzare e da scoprire perché sono moltissimi i produttori in tutta la penisola.
Per fortuna oggi la grappa è anche “donna” e viene prodotta e degustata anche da una schiera sempre più numerosa di donne. L’associazione “Donne della Grappa” ne è la dimostrazione.
Per me un’altra originale scoperta: il latte era presente sui tavoli insieme agli immancabile cracker che accompagnano ogni degustazione di vino o bevande. Sì perché se la grappa non va assaggiata, ma “bevuta subito” considerando che la gradazione minima è 37,5° ci vuole pur qualcosa per placare i bruciori del palato e della gola.
Fantastico! Non bevo latte, ho sempre evitato le forti gradazioni alcoliche e mai sono uscita da una serata così soddisfatta. Merito della grappa, dell’Anag o di entrambe?
Dimenticavo 37,5 non sono solo i gradi minimi ma guarda caso sono 37 anche gli anni della nascita dell’Anag e la coincidenza mi piace molto.
La questione tra me e la grappa non si chiude qui, promesso!
Informazioni utili
L’Anag è presente in 11 regioni grazie all’impegno di diverse delegazioni ed ha come obbiettivo quello di promuovere la grappa, eccellenza 100% Made in Italy e di una “cultura del buon bere consapevole”
Facebook: assaggiatori grappa e acqueviti – anag
Prossimo corso a: Torrita di Siena (Si) – Corso di primo livello per assaggiatori (11 marzo – 8 aprile)
Donne della grappa: www.donnedellagrappa.it