SAPEUR, CONFERMATO IL FEELING TRA ROMAGNOLI ED ENOGASTRONOMIA DI QUALITA’

E’ un legame solido quello che lega il pubblico e Sapeur: la manifestazione si è confermata anche per l’edizione 2016  come uno dei principali eventi, nel panorama romagnolo, dedicati all’enogastronomia di qualità. Anche quest’anno migliaia di visitatori hanno rinnovato la loro fiducia nella fiera, che offre prima di tutto passione e genuinità, come corredo del ricco mercato di prodotti tipici realizzato da oltre duecento espositori.

La kermesse dedicata al gusto, organizzata da Romagna Fiere nel quartiere fieristico di Forlì, ha quindi mantenuto fede alle aspettative, con la conferma delle presenze delle edizioni passate ed in particolare segnando un buon incremento di visite e giudizi positivi dell’ “ultimo nato” in casa Sapeur: il padiglione del Forlì Wine Festival, la cui seconda edizione ha visto un’eccellente rappresentanza di cantine e un folto pubblico giovane, il tutto in un settore, quello del vino, altamente professionale e con clientela esigente.

Generalmente alti anche i livelli di acquisti, segno che i visitatori non hanno solo approfittato della manifestazione per impegnare in modo piacevole alcune ore del week-end, ma sono usciti dopo aver fatto una vera e propria spesa di generi alimentari caratteristici e di alta qualità, pronti per essere consumati nei prossimi giorni con amici e parenti.

Molta curiosità hanno suscitato, infine, le iniziative collaterali.  Nella sezione didattica curata da ARVAR in molti si sono cimentati con le tecniche tradizionali della cucina. Particolare interesse ha suscitato il laboratorio con la preparazione in presa diretta dei ciccioli, con la collaborazione degli studenti dell’Istituto Agrario di Cesena. Buonissima anche la partecipazione di famiglie e bambini al laboratorio “Manine in Pasta” di “Italia Marchio Dop”.  Apprezzata anche la novità 2016 a cura di AMIRA, l’Associazione Maître Italiani Ristoranti e Alberghi, che ha allestito lo spettacolo della preparazione di crepes alla lampada e altre pietanze a base di frutta con la caratteristica tecnica della cucina flambé, un’arte scenografica che è in via di riscoperta.

Non è mancato, infine, il “sempreverde” interesse per le nostre tradizioni rurali e artigianali: l’Eco-museo delle Erbe Palustri di Bagnacavallo ha allestito un frequentato Padiglione della Cultura Romagnola, uno spazio in cui poteva riscoprire l’artigianato etnico romagnolo e quanto esso ha saputo produrre plasmando la natura nel corso delle generazioni. La lavorazione del granturco è stato al centro di un percorso dimostrativo a cura degli “Amici della stadera” di Forlì. Presenti anche cimeli e macchine agricole di una volta grazie all’esposizione di Mu.Mar.