Sapori tipici locali e animazione in Piazza Garibaldi da domenica 31 maggio a martedì 2 giugno
Il 31 maggio apertura dell’anno contradaiolo con gli sbandieratori e i tamburini dell’associazione Corsa delle Brocche
Da domenica 31 maggio a martedì 2 giugno a Cetona si rinnova il tradizionale appuntamento con la “Sagra dei pastrignocchi e del cuculo”, organizzata dall’associazione Corsa delle Brocche in collaborazione con l’Associazione sportiva Cetona e con il patrocinio del Comune. La manifestazione, giunta alla sua ottava edizione, si colloca nell’ambito del percorso di valorizzazione e promozione dei prodotti tipici del territorio avviato dall’amministrazione comunale cetonese contando sulla sinergia con la Banda comunale “A. Toscanini”, l’Associazione Corsa delle Brocche e la Pro Loco Cetona.
La “Sagra dei pastrignocchi e del cuculo” si aprirà domenica 31 maggio con il pranzo in Piazza Garibaldi seguito, alle ore 18, dall’apertura dell’anno contradaiolo con gli sbandieratori e i tamburini dell’associazione “Corsa delle brocche”. Dopo la cena ci sarà spazio per la musica dal vivo con l’orchestra “Mille ricordi”. Lunedì 1 giugno i sapori tipici del territorio torneranno protagonisti in Piazza Garibaldi insieme alla musica di Samuele Biribicchi, mentre martedì 2 giugno sono in programma ancora pranzo e cena in piazza seguiti dalla musica di Andrea Barbanera. Durante i tre giorni di sagra saranno aperti anche stand gastronomici dove poter gustare i prodotti tipici locali. Nei tre giorni della manifestazione saranno sempre aperti anche il Museo Civico per la Preistoria del Monte Cetona, visitabile dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 18, e il Parco archeologico-naturalistico e Archeodromo di Belverde, aperto dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 17.
Pastrignocchi e cuculo. Pastrignocchi e cuculo sono due tradizioni culinarie del luogo: i pastrignocchi sono un tipico formato di pasta, mentre il cuculo è un biscotto preparato con ingredienti poveri e diffuso principalmente nella bassa provincia senese, che allietava il palato degli stanchi lavoratori agricoli. Il suo nome deriva dal fatto che il biscotto era utilizzato quasi esclusivamente per lo spuntino pomeridiano dei mietitori, quando il caldo afoso di luglio diminuiva e il cuculo cominciava ad emettere il suo caratteristico “cu-cu”.