Dolci trionfi e finissime. Sculture di zucchero e tovaglioli per le nozze fiorentine di Maria de’ Medici

IMG_1549 2Il “food design” e l’arte della “mise en table” hanno radici lontane e la particolarissima mostra alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze ne è la prova.

La mostra che ricostruisce il banchetto per le nozze tra Maria de’ Medici e Enrico IV di Francia, tenutosi in Palazzo Vecchio la sera del 5 Ottobre 1600 ed in particolare le sculture di zucchero fuso e modellato raffiguranti le più celebri sculture dell’epoca del Giambologna e le straordinarie figure realizzate con tovagliato inamidato e ripiegato nelle forme più diverse.

Il matrimonio avvenne per procura e fu organizzata una festa sontuosissima degna della casa de’ Medici ma soprattutto, della futura regina di Francia.

Il banchetto di nozze ebbe come location il Salone di Cinquecento in Palazzo Vecchio e la regia dell’evento affidata nientemeno che al Buontalenti.

Lo stupore e la meraviglia che il ricevimento suscitò all’epoca, possono essere oggi in parte rivissute nella mostra inaugurata in occasione di Taste e visitabile fino al 7 giugno presso la Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze.

IMG_1545 2Il paziente e ricercatissimo lavoro dei curatori della mostra ha permesso di ricostruirne lo spirito e riproporci la visione sia delle sculture di zucchero realizzate dalla Fonderia d’Arte Del Giudice sia delle finissime piegature di stoffa, ad opera dell’artista spagnolo Joan Sallas rappresentanti stemmi, figure mitologiche, alberi o semplici colombe.

Nelle varie sale della mostra insieme a queste effimere realizzazioni anche esempi originali di vasellame da tavola, quadri e documenti.

Nella sala centrale, tra stucchi, specchi e maestosi lampadari in cristallo è stata allestita una tavola imbandita sullo stile di un ricevimento d’epoca.

IMG_1546 2Completa la mostra un interessantissimo video sullo studio che ci mostra il complesso lavoro di ricerca e la realizzazione delle opere in zucchero e di stoffa.

Una bellissima mostra unica nel suo genere, che fa rivivere lo splendore e lo spirito dell’apparecchiare con stile e che al contempo è chiave di lettura dell’importanza del cibo e della bella tavola, da sempre.

(Laura Cosci)