Archivi categoria: METEGUSTOSE News

“IMPASTI DI SEDUZIONE”

COPERTINA_IMPASTI DI SEDUZIONE

La dei Merangoli Editrice, ospite della storica pizzeria di Gino Sorbillo, presenta il nuovo libro di Andrea Cacciavillani e Claudia Deb “IMPASTI DI SEDUZIONE”.

Sarà l’occasione per parlare di poesia, passione, seduzione e…dolci!

Ma non solo, durante la presentazione infatti, sarà possibile degustare i vini della Casata Mergè e dell’azienda di Marco Carpineti, accompagnati dalle pizze di Gino Sorbillo.

Una sorpresa del Maestro Sirica, chiuderà in dolcezza l’evento.

Impasti2

Insieme agli autori interverranno Maria Adamo, conduttrice di Mattina9 (su Canale9 7Gold) e il bravissimo Attore, Michele Caputo, che leggerà alcuni versi.

Sarà una serata di #impastidiseduzione!

Impasti di seduzione è il seducente risultato dell’incontro della penna dello scrittore Andrea Cacciavillani – che trasforma le fasi della preparazione di un ‘dolce al cucchiaio’ in rapsodie d’amore – e la sensuale magia della sweet creative Claudia Deb, che amalgama gli elementi, golosi ed eccitanti, in un autentico manuale di intrigante amoreggiamento.

Claudia_Andrea2

“Insegnami a ballare

e io terrò il passo dei tuoi occhi

battendo il tempo

su pavimenti di cioccolato…”

Dodici ricette, dodici preparazioni condite di peccaminosa leggiadria che conduce verso quel fatale attimo che libera gli amorosi sensi. ogni poesia è un inno al desiderio, mai colpevole, di lasciarsi avvolgere e coinvolgere dal sottile gioco di seduzione, come insostituibile ingrediente, nella invitante ciotola del piacere. per l’incauto lettore non resta altro che lasciarsi travolgere da Impasti di seduzione, senza opporre alcuna timida resistenza, anzi!

Impasti1

Tranquillità, accoglienza e benessere avvolgono l’ospite: Area Hotel Roma.

esterno area hotel

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il cancello che divide la realtà romana, dal sogno di quiete che offre questa struttura alberghiera, si attraversa  appena lasciata la via Marconi. Il caos, il traffico, i rumori della sempre vissuta capitale d’Italia lasciano il posto a luci e colori più tenui, il silenzio di un boschetto vocato alla meditazione (non a caso l’immobile ha sede all’interno di un terreno a suo tempo edificato da un ordine monastico).

hall area hotel

 

 

 

 

 

 

Un quattro stelle dal cuore umano, dove appena entri ti accoglie il sorriso del receptionist, a cui volentieri consegni la documentazione per il check in e che scrupolosamente ti informa dei benefit che la struttura offre ai propri ospiti, indicandoti il percorso migliore per raggiungere la camera assegnata.

IMG_20161024_194406

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Di varia tipologia, dalla singola alla quadrupla, la proposta delle oltre 50 stanze in cui possono alloggiare gli ospiti, contribuendo a fornire una adeguata logistica anche a gruppi numerosi. Gli arredi sono funzionali, con spazi anche più ampi dello standard, dotati di ogni comodità, per vivere al meglio anche i momenti di relax e di riposo. La cena, servita nella zona bar, che si trasforma in simpatico bistrot, propone dal menù alla carta piatti di carne e pesce che hanno come comune denominatore a freschezza e la leggerezza.

IMG_20161024_205728

Anche la presentazione è degna di un grande locale, così da invogliare la clientela a lasciarsi coccolare anche a tavola dallo staff del ristorante.

IMG_20161024_212122

Una colazione che spalanca gli occhi alla giornata, che presto sarà ancor meglio presentata, ma che racchiude nelle sue proposte prodotti di qualità sia per chi desidera la classica colazione all’italiana sia per chi è abituato all’abbondante colazione internazionale. Questo scrigno di attenzioni fa parte di un gruppo alberghiero con sede a Verona e radici in Trentino Alto Adige, Puglia e appunto Roma e da qualche mese la plancia di comando è affidata ad una giovane e professionale manager, Elvira Duro.

Non potevo congedarmi da Roma senza prima averla intervistata:

D. A quando risale la sua esperienza in questa struttura e nel gruppo?

R. Il rapporto con Italica Hotel è iniziati alcuni anni fa prima come addetta al front office presso le varie strutture alberghiere del nord e poi come back office presso la sede di Verona dove gestivo la parte commerciale on line di tutto il gruppo. Questo mi ha fatto acquisire una conoscenza completa delle strutture e delle loro peculiarità. Dopo un periodo a Verona, a seguito dell’acquisizione anche della gestione dell’albergo Area di Roma che, per motivi logistici era seguito dal Dr. Sabato, area manager della Puglia, ho assunto l’incarico di manager nei mesi scorsi. Trovandomi alla guida di una struttura che miscela la tipologia business con quella del turismo familiare.

D. A questo proposito come sta organizzando i collaboratori per gestire al meglio la clientela.

R. Essendo questo albergo una realtà con una importante ricettività tutto l’anno e quindi non avendo collaboratori stagionali che affrontano le problematiche solo temporaneamente, ho fatto si che ci sia la massima professionalità con una discreta cordialità verso gli ospiti, sia che siano business che residenziali quali le famiglie o i gruppi di turisti, italiani e stranieri.

D. Uno degli elementi che diversifica il servizio tra clientela business e residenziale e tra quella italiana ed estera è la prima colazione, come siete riusciti a conciliare queste esigenze?

R. Stiamo ancora lavorando per una messa a regime di un buffet che possa accontentare le richieste sia di una clientela italiana che delle varie tipologie di quella straniera, tenendo conto anche di eventuali e particolari regimi alimentari. Il progetto prevede una miglior dislocazione dei tavoli con le proposte, in modo da razionalizzare ed ampliare la gamma dei prodotti offerti.

D. Oltre alla prima colazione, garantite altri momenti di ristorazione alla vs. clientela?

R. Sono previsti due momenti nella giornata, anzi tre, il primo prevede dalle 17 la possibilità di gustare sia al bar che in camera degli snack sfiziosi, stiamo allestendo anche un servizio di aperitivo nell’area bar con la possibilità per i nostri ospiti di invitare anche loro colleghi di lavoro o clienti e proseguire così gli incontri business. Dalle 19 alle 22 funziona il servizio di ristorazione alla carta, anche con room service, che propone un ricco menù alla carta di piatti di carne, pesce e vegetariani.

D.  Quali sono i progetti a breve termine che state studiando per incrementare le opportunità offerte alla vostra clientela?

R. Stiamo mettendo a punto alcuni accordi con parchi tematici vicini a Roma così da poter organizzare anche momenti di svago per i nostri ospiti ed incrementare così la permanenza in albergo. Inoltre con la direzione stiamo valutando la possibilità di attrezzare un’area all’interno del nostro giardino per ottenere un’oasi di quiete per gli ospiti che vorranno utilizzarla per la lettura o semplicemente per ritemprare anima e corpo con un silenzio magico.

D.  Per quanto riguarda invece la struttura, si notano delle migliorie e delle ristrutturazioni piuttosto recenti, sono frutto della gestione Italica Hotels?

R. Esattamente da quando la proprietà dell’azienda alberghiera è passata a Italica Hotel sono stati effettuati vari lavori di ammodernamento e ristrutturazione: rimossa la vecchia moquette sostituita da parquet, i tendaggi ed altre opere in aree comuni. In previsione c’è una sostanziale ristrutturazione dei bagni delle camere così da renderli, nei limiti del possibile, più consoni ai fabbisogni degli ospiti.

IMG_20161024_214739

Come spesso accade il tempo è sempre poco per apprezzare i servizi di strutture come Area Hotel, ma grazie alla disponibilità ed alla professionalità di tutto lo staff, sono riuscito a percepire la grande passione che ognuno dimostra e che sono certo è espressa in ogni momento nel rapporto con la clientela. Alla prossima occasione riuscirò a goderne appieno i servizi, intanto posso consigliarlo con estrema tranquillità, perché Roma ha bisogno di luoghi come questo.

( Marco Marucelli)

 

 

 

 

 

Cooking for Art Finalissima Chef e Pizza chef Emergente 2016

IMG_20161024_175450_BURST001_COVER

La miglior finale di sempre testimonia la crescita del talento dei giovani chef, e premia la maturità di Ciro Scamardella che con simpatia, un pizzico di umiltà, indubbie doti tecniche, ha saputo convincere la giuria. Il suo piccolo menù servito ieri sera si è dimostrato complessivamente il più equilibrato, convincente, senza per questo essere banale o piacione. Ma anche gli altri  hanno sorpreso per doti e capacità: da Marcello Tiboni (Locanda Walser di Riale Formazza) che ha ben giostrato con i sapori delle sue montagne a Francesco Brutto (Undicesimo Vineria di Treviso) sempre originale e audace con le sue foglie erbe ed accostamenti imprevedibili; da Giuseppe Lo Iudice (Retrobottega di Roma) il più abile a fare ottime cose con pochi ingredienti a Isabella Potì (Bros di Lecce) che unisce grazia precisione ed eleganza a soli 20 anni!

poti

Insomma una finale da incorniciare. Ci complimentiamo con Ciro Scamardella, 28 anni, sous chef di Roy Caceres a Metamorfosi di Roma che con una “fresella” intrigante e composita, e dei “ceci e baccalà” in versione innovativa ed elegante, ha convinto la giuria composta da Guido Barendson, Gianfranco Vissani, Giuliano Baldassarri, Riccardo Monco e Francesco Bracali, affiancati da alcune decine di giornalisti enogastronomici, food-blogger e cuochi.

vincitore

Gli altri premi: Il premio Confagricoltura per il miglior uso dei prodotti del Territorio è andato a Isabella Potì, il premio per il miglior rispetto degli ingredienti a Ciro Scamardella e il premio per l’originalità dei piatti a Francesco Brutto.

La gara pizza chef emergente vedeva in finale per il Nord-Est: Indrit Haraciu – O’Fiore Mio; per il Nord-Ovest: Matteo Moretti- Ristorante Pizzeria Lo Scalo; per il Centro, grazie all’ex-equo, Pier Daniele Seu – Gazometro 38 e Pierluigi Madeo – Pizza Man; Per il Sud, Ex-equo anche qui, Angelo Rumolo – Grotto Pizzeria Castello e Francesco Vitiello – Casa Vitiello.

giuria

Domenica 23 ottobre la giuria ha decretato come nuovo Pizza Chef Emergente d’Italia 2016 Pier Daniele Seu di Gazometro 38, Roma con le sue due pizze “Tutte le cose che non mi piacevano da bambino” e “La mia marinara”.

Gli intrattenimenti per il pubblico del Cooking for Art sono stati molti altri: tre cene stellate, due il sabato e una la domenica. Sabato i Fratelli Serva della Trota (2 stelle Michelin) e Luigi Taglienti del nuovo Lume di Milano in Via Watt 37, location che ospiterà la tappa del Nord di novembre del Cooking for Art edizione 2017. Altra cena stellata la domenica, Riccardo Monco dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze (3 stelle Michelin) e tre pranzi legati al Consorzio del Morellino di Scanzano; domenica con lo chef Davide del Duca di Osteria Fernanda di Roma insieme a Roberto Campitelli di Osteria di Monteverde; lunedì Marco Bottega di Aminta Resort di Genazzano e infine La scuola Le Chefs Blanchs, scuola di cucina interna alle Officine Farneto.

frisella di ciro

Novità di questa edizione è stata l’area Mercato che ha visto alternarsi per tutti e tre i giorni le migliori Botteghe Romane tra panifici, pastifici, pescherie, macellerie, formaggerie e pasticcerie con le loro specialità.

baccalà e ceci

Grande successo anche per la presentazione della guida del Touring Club Italiano  Alberghi e Ristoranti d’Italia 2017 curata ormai da anni da Luigi e Teresa Cremona. Durante la manifestazione sono stati premiati e consegnati gli attestati a quasi 1000 tra ristoratori e albergatori Italiani inseriti nella guida 2017.

SAUNA AL FIENO BIOLOGICO E STANZA DELLA NEVE! Novità a Terme Merano

Terme Merano continua a rinnovarsi e in particolare l’area sauna.
Dall’autunno 2016 infatti gli ospiti di Terme Merano potranno godere della Sauna al fieno biologico dell’Alto Adige e della nuova Stanza della neve.
In sauna come in malga tra i profumi del fieno Il fieno è un prodotto altoatesino di lunga tradizione. L’effetto calmante e rilassante, benefico e rivitalizzante sull’organismo, oltre all’azione antinfiammatoria, caratterizzano la nuova sauna al fieno biologico dell’Alto Adige. Alternativa delicata alla sauna finlandese, la
sua temperatura più mite oscilla tra i 45 e i 60° C con il 30-50% di umidità, pensata per 22-28 persone, contiene 2 stufe per le gettate di vapore. Le sue caratteristiche consentono una seduta di durata superiore rispetto alle tradizionali saune; una speciale illuminazione può essere utilizzata per la fototerapia, mentre gli oli essenziali del fieno vengono assorbiti in maniera ottimale attraverso le vie respiratorie e la pelle.
L’esperienza nella sauna al fieno farà rivivere l’atmosfera autentica delle malghe di montagna, dove si sprigiona il profumo del fieno e il calore avvolge il corpo in un rilassante abbraccio. Una sensazione di
benessere unica, per lasciare alle spalle lo stress della vita di ogni giorno.
Massaggio con la neve Era già un’originalità, un vanto dell’area sauna di Terme Merano, oggi riapre tutta nuova: è la Stanza della neve. L’ambiente, ampio e luminoso e dal design moderno, con una panca in legno di abete antico, accoglie i salutisti che si abbandonano alle temperature glaciali, -10° C, per raffreddare il corpo dopo la seduta in sauna. Respirare a fondo l’aria per rinfrescare i polmoni e frizionare la neve su braccia e gambe intensifica l’effetto benefico della Stanza della neve. La permanenza ideale è indicativamente di 3-5 minuti per le donne, 4-8 minuti per gli uomini, seguiti da una pausa nell’area relax dove riequilibrare i liquidi persi con
tisane e succhi.
Info: Terme Merano, tel. 0473.252000, www.termemerano.it

HOTEL TYROL: AVVENTO IN VAL GARDENA

Hotel-Tyrol_Hall_IMG_0031_GW

Avvento in Val Gardena: nella valle delle fiabe, l’Avvento è una poesia innevata, da scoprire anche tra le sale addobbate a festa dello storico hotel Tyrol, dal 1966 punto di riferimento per l’ospitalità gardenese. Orgogliosamente, quest’anno festeggia i suoi primi 50 anni e anche questo cinquantesimo Avvento promette una splendida atmosfera immersa nel calore e intimità del Natale. Caratterizzato da una gestione famigliare attenta alla qualità, ai dettagli, alla professionalità, l’hotel unisce l’autenticità e la tradizione con il carattere moderno di una struttura che ha le radici nel passato ma che guarda al futuro.

I padroni di casa, Bibiana Dirler e il marito Maurizio Micheli sanno illuminare il soggiorno degli ospiti con il loro sorriso, aprendo la propria (ormai storica) casa e svelandone gli aneddoti e la filosofia che da sempre aleggia tra queste sale.

L’unicità di questa accogliente casa, con 50 camere, risiede nel fare sentire gli ospiti in un luogo famigliare dal mood alpino dove non mancano tocchi di contemporaneità, come la raffinata cucina gourmet, la spa di ultima generazione, un servizio che guarda oltre, con uno staff preparato e pronto a coccolare gli ospiti: certi che la tradizione non tramonta mai ma è sempre alla moda, Bibiana Dirler e Maurizio Micheli sono riusciti a mantenere viva la tradizione di una casa di montagna arricchendola e migliorandola con i comfort contemporanei, con ad esempio una spa dalle linee semplici, legata al territorio grazie al largo uso di pietra e legno e con un ristorante di alto livello, aperto anche al pubblico esterno.

Ogni settimana ci sono appuntamenti culinari golosi: dal buffet di dolci e dessert alla tipica merenda ladina in un luogo molto unico, la baita del Tyrol. La piccola, intima baita sull’Alpe Juac, dove i profumi dei formaggi e degli affettati si mescolano a quelli della natura che circonda questo angolo di pace alpina.

Tyrol_08_167

L’hotel offre agli ospiti una zona wellness con piscina coperta, riscaldata sempre a 30 ° con il pavimento in lastre di marmo e circondata da pannelli e soffitti di stucco e roccia solcati da travature di antico legno massiccio. Le grandi vetrate regalano luminosità naturale a tutto l’ambiente. Per rilassarsi in acqua ci sono due idromassaggi: uno interno, accogliente e confortevole, e uno esterno, particolarmente suggestivo durante le nevicate della stagione invernale. Accanto all’idromassaggio, in giardino, c’è la “sauna in baita”: il segreto, soprattutto in inverno? Dopo la sauna, una doccia fresca, un giro in giardino, per raffreddare il corpo e un tuffo di relax nell’idromassaggio. Di sera, in inverno, lo spettacolo del cielo stellato è incredibile. L’area wellness dispone di varie saune e un grande, originale bagnoturco. Numerosi trattamenti rendono il soggiorno un piacevole momento di relax.

Highlight invernale dell’hotel Tyrol è la vicinanza allo skilift: pochi metri lo separano dalla skiroom dell’hotel. In meno di un minuto si è letteralmente in pista. Grazie al collegamento con Dolomiti Superski – il più grande carosello sciistico al mondo – e la vicina Alpe di Siusi, è un eldorado per gli sportivi invernali.

Qui inizia il celebre Sellaronda, sogno degli amanti dello sci. Altra comodità è l’acquisto dello ski pass direttamente in hotel e la prenotazione di corsi di sci a prezzi agevolati.

Oltre allo sci, si possono provare le ciaspole: con le esperte guide alpine gli ospiti dell’hotel Tyrol possono scoprire i suggestivi panorami invernali o seguire le tracce fresche di un capriolo o di un cervo.

image001

La magica Vallunga a Selva Gardena offre agli appassionati dello sci di fondo un circuito meraviglioso circondato da un panorama dolomitico ineguagliabile. 12 km di piste disegnate tra boschi, colline e prati innevati da vivere appieno praticando questo sport antico, divertente e impegnativo.

I più sportivi possono provare l’arrampicata sportiva su pareti ghiacciate e su cascate di ghiaccio, un’esperienza elettrizzante e coinvolgente.

 

HOTEL TYROL

Strada Puez, 12

Selva di Val Gardena (BZ)

Tel.  0471 774 100

www.tyrolhotel.it        info@tyrolhotel.it

 

Sapori del maso 2017

sapori del maso

La nuova edizione della guida Gallo Rosso alla scoperta dei tesori gastronomici e non solo dell’Alto Adige
E’ stata appena pubblicata la nuova edizione di “Sapori del Maso”, il catalogo sui prodotti di qualità dell’Alto Adige, a marchio Gallo Rosso. La guida, giunta quest’anno alla 13^ edizione, è composta di 96 pagine con 15 categorie di prodotti, di cui due nuove rispetto all’edizione precedente.

Oltre ai dettagli che riguardano le caratteristiche dei prodotti, le informazioni che si trovano in “Sapori del Maso” riguardano anche i 69 produttori che si sono aggiudicati il marchio Gallo Rosso, rispondendo a rigidi criteri valutativi. Nella guida, infatti, sono indicate informazioni generali sul maso, come la posizione, i contatti, le indicazioni stradali per raggiungerlo, l’elenco di prodotti che offre e i diversi formati.

Le nuove categorie dei prodotti di qualità di quest’anno sono: “frutta e verdura fresca”, maturata in natura, raccolta e subito distribuita in modo che possa conservare colori, profumi e sapori inconfondibili e il “miele”, prodotto naturale dal colore ambrato, distribuito solo in vasetti di vetro per non alterarne le proprietà organolettiche.
Inoltre, alla categoria del pane si aggiungono i “cereali”, lavorati e macinati nei masi per diventare farine che, mescolate a pochi altri semplici ingredienti, diventano ottimo pane e dolci deliziosi.

Le altre categorie presenti nel catalogo sono succhi di frutta, distillati, sciroppi di frutta, frutta essiccata, erbe aromatiche, aceti, salse e conserve, formaggi e latticini, carne fresca, speck e insaccati, uova di allevamento all’aperto e confetture di frutta.

L’Alto Adige, grazie al clima favorevole e all’ambiente integro, composto di aria e acqua pure, oltre che di terra incontaminata, è un territorio privilegiato per la crescita di frutta e verdura, di erbe aromatiche e in generale di ogni prodotto di origine animale e vegetale. La domanda di prodotti sani e freschi, inoltre, è in aumento proporzionalmente alla presa di coscienza dell’importanza di conoscere la provenienza del cibo di cui ci si nutre e la certezza della sua genuinità.

Gallo Rosso, Associazione che dal 1999 si occupa di promuovere e favorire l’attività di oltre 1600 masi in Alto Adige, con il proprio marchio assegna la garanzia di qualità e di eccellenza solo a prodotti con determinati requisiti; ad esempio, almeno il 75% delle materie prime lavorate deve provenire dal maso, dove è necessario che avvenga anche la lavorazione del prodotto. Inoltre, l’impiego di additivi e coadiuvanti è rigidamente regolamentato e questi devono essere privi di organismi geneticamente modificati.

I prodotti di qualità a marchio Gallo Rosso sono acquistabili nelle piccole botteghe dei masi, in alcuni negozi alimentari altoatesini, indicati nella lista in fondo al catalogo, nei negozi Pur Südtirol, oppure nello shop online sul sito www.gallorosso.it, dove si trova la maggior parte dei prodotti.

Il catalogo “Sapori del Maso”, come gli altri cataloghi di Gallo Rosso (Agriturismi in Alto Adige, Masi con gusto – guida delle osterie contadine – e Artigianato contadino) vengono inviati gratuitamente, richiedendoli al numero telefonico 0471/999308, inviando una mail a info@gallorosso.it o compilando il format di richiesta online sul sito www.gallorosso.it, dove è possibile trovare ogni informazione sugli agriturismi in Alto Adige e scegliere il maso preferito, dove trascorrere un indimenticabile soggiorno a contatto con la natura e il mondo contadino.

NUOVI PRODOTTI SAPORI CON LA CHIOCCIOLA DI SLOW FOOD

Immagine Prodotti Sapori a marchio Slow Food

Sapori insieme a Slow Food per festeggiare il trentennale dell’associazione impegnata a ridare il giusto valore al cibo.

Il 2016 è un anno di grande orgoglio per Sapori: per festeggiare insieme a Slow Food il trentennale dell’associazione nata a Bra, una selezione di nuovi prodotti Sapori avranno sul pacco la chiocciola, il notissimo logo di Slow Food.

Siamo molto orgogliosi di questo progetto. È un onore per noi essere stati scelti come partner da Slow Food per la nostra distintività, il nostro modo di lavorare, la qualità delle materie prime e il rispetto e l’armonia con l’ambiente. Questo legame sarà una spinta per entrambe le parti a valorizzare sia la tipicità dei prodotti locali toscani, che la riconoscibilità di questi a livello internazionale. Inoltre siamo fiduciosi che la partnership con Slow Food aiuterà i nostri consumatori a percepire ancora di più la qualità della Sapori come Best of Italy”, afferma Massimo Crippa, Direttore Commerciale Gruppo Colussi.

11 i prodotti dell’azienda che avranno la chiocciola Slow Food. Alcuni rappresentano la storia della pasticceria toscana, altri sono assolutamente innovativi: i nuovissimi “Cuor di Toscana” nelle varianti con nocciole Piemonte IGP e con pistacchi di Bronte DOP e le “Stelle di Mandorle” nei gusti con mandorle italiane oppure mandorle italiane e cacao dell’Equador. Invece i prodotti già conosciuti che saranno firmati con l’inconfondibile chiocciola saranno i “Saporelli” con cuore di arance amare, con cuore di amarene e con cuore di cioccolato, i “Ricciarelli” alla mandorla, il “Panforte Margherita”, il “Panettone” e il “Pandoro”.

Sapori condivide una serie valori, grazie ai quali è stato possibile far nascere la partnership, che stanno a cuore a Slow Food: l’artigianalità, la cura dei processi produttivi, la salvaguardia della storia alimentare, la tradizione e la cura nella selezione di materie prime.

«Quest’anno vogliamo celebrare i 30 anni di Slow Food in Italia con i Partner che ci sostengono e condividono con noi i progetti e i valori alla base della nostra associazione. Per questo trovate la Chiocciola sui prodotti Sapori, con cui stiamo intraprendendo un viaggio a tutela dei cibi buoni e sani per la nostra salute. Sapori è anche Official Partner del prossimo Terra Madre – Salone del Gusto a Torino, in cui racconteremo insieme i prodotti frutto di attenzione e rispetto per il territorio», ha dichiarato Daniele Buttignol, Segretario Generale di Slow Food Italia.

L’anima della Sapori è rappresentata da tre categorie valoriali e approcci alla produzione, il cui incastro perfetto permette la creazione di vere “opere d’arte del gusto” dal 1832:

  • L’origine, la selezione e la cura delle materie prime
  • Il saper fare, la passione e i processi produttivi
  • L’importanza delle persone

L’ORIGINE, LA SELEZIONE E LA CURA DELLE MATERIE PRIME

Sapori offre prodotti di alta qualità, ricercando sempre gli ingredienti migliori e perseguendo il rispetto della tradizione. Questo continuo lavoro dell’azienda ha portato anche all’utilizzo di materie prime di elevata qualità con le certificazioni IGP (le nocciole del Piemonte) e DOP (i pistacchi di Bronte).

Solo miele e nocciole italiane, latte fresco proveniente da allevamenti del Parco Regionale della Maremma e uova fresche di galline allevate a terra, sono solo alcuni dei vanti della Sapori.

Le nocciole utilizzate dalla Sapori arrivano da LIFE, azienda di Sommariva Perno nelle Langhe, che raccoglie la produzione di una decina di piccole imprese del territorio langarolo.

Quarto produttore italiano di frutta secca e unica realtà italiana ad avere una linea di prodotti a km 0, LIFE è entrato a contatto con Sapori e ne è diventato fornitore ufficiale grazie al suggerimento degli esperti di Slow Food.

Il miele di tutti i prodotti Sapori viene da uno dei produttori storici italiani, Miele Vangelisti, azienda che da sola copre circa il 20% del mercato italiano del miele.

Il rapporto di collaborazione tra Sapori e Miele Vangelisti dura da oltre trent’anni (è infatti antecedente al passaggio di Sapori sotto il controllo del gruppo Colussi). La Sapori si approvvigiona di Miele Vangelisti per l’altissima qualità del prodotto, l’attenzione agli aspetti ambientali durante la produzione, la filiera in campo. Di Miele Vangelisti Sapori apprezza anche in modo particolare la capacità di fare rete sul territorio, che permette all’azienda di Arezzo di raccogliere  la produzione di oltre un centinaio di apicoltori che condividono un identico capitolato di qualità.

Il latte utilizzato per la produzione dei prodotti Sapori viene dagli spazi vasti e incontaminati del Parco Regionale della Maremma dove ha sede il Consorzio Produttori Latte Maremma.

Da circa dieci anni fornitore di Sapori, la cooperativa è formata da 45 agricoltori che sono cresciuti diventando impresa, lavorando e trasformando il latte grazie alle proprie forze.

La Sapori sottopone a controlli regolari il latte che arriva dal Consorzio attraverso un rapporto diretto tra il loro laboratorio analisi e quello della Sapori.

La qualità superiore del Latte Maremma è testimoniata da una serie di dati che ne evidenziano la differenza: le mucche del Consorzio, per esempio, vivono più del doppio delle mucche da latte (almeno 7 anni, rispetto ai 3 e mezzo). Inoltre producono quotidianamente quasi la metà del latte rispetto alla media nazionale (circa 25/30 litri, rispetto ai 50/60). Queste due distintività derivano dal tipo di alimentazione non proteica e non spinta utilizzata sugli animali: le mucche mangiano solo foraggio, erbe mediche e da ruminare, e vengono lasciate libere al pascolo.

IL SAPER FARE, LA PASSIONE E I PROCESSI PRODUTTIVI

La seconda delle leve fondamentali della Sapori è la forza di un’avventura che dura da due secoli: il forte legame con la terra d’origine e la promozione del “saper fare”, in particolare del “sapere fare di qualità”. L’immutabile passione dei Mastri Pasticceri, il rispetto dell’antica tradizione e la cura con cui si lavorano le materie prime sono il segreto alla base di ogni prodotto Sapori.

Dopo la creazione della ricetta e lo studio delle materie prime, gli ingredienti vengono trattati a mano e combinati dolcemente per realizzare impasti adatti alla lavorazione. Inizia così la creazione delle opere d’arte del gusto della Sapori.

Caso esemplare è quello del Panforte Margherita, che pare prenda il nome dalla Regina Margherita alla quale fu dedicato in occasione della sua visita al Palio d’Agosto di Siena. Il Panforte è diventato nel tempo uno degli ambasciatori del gusto e della qualità dei prodotti dolciari italiani nel mondo. Originale e riconoscibile già dalla sua forma ottagonale, si porta dietro una lunga storia risalente alla fine dell’ottocento.

L’accurata scelta delle materie prime – mandorle intere, canditi d’arancia, cedro e melone – è soltanto una parte di ciò che crea la magia del gusto del panforte. L’altra metà è fatta dal lavoro dei mastri pasticceri Sapori che stendono, ancora oggi, a mano l’impasto di quella delizia che poi arriva sulle tavole di tutto il mondo.

 

 

IV Granfondo del Gallo Nero: in crescita la gara del primo territorio di vino

Federico Scotti primo lungo

Una corsa giovane con una lunga storia: il Chianti Classico compie 300 anni tra poco meno di una settimana e la Granfondo del Gallo Nero ha celebrato questo Trecentesimo con una partecipatissima giornata di passione sportiva. Vince Federico Scotti, lasciandosi dietro Federico Pozzetto e Lorenzo Fanelli.

Quest’anno la pioggia attesa dai produttori di Chianti Classico è arrivata a bagnare la partenza della Granfondo del Gallo Nero, la gara ciclistica creata e organizzata dal Consorzio Vino Chianti Classico. Le condizioni meteorologiche non hanno scoraggiato i circa 850 iscritti, oltre il 20% in più rispetto alla scorsa edizione.

Prova di fedeltà per molti, esperienza nuova per altri, 850 amatori, tra italiani e stranieri, sono saliti in bicicletta per correre in uno dei territori più amati dai ciclisti, il Chianti Classico, che attira ogni anno migliaia di appassionati, tanto da essere stato eletto come teatro della 9 tappa del Giro d’Italia 2016, la Chianti Classico Stage.

Con la tappa la Granfondo ha condiviso la partenza, a Radda in Chianti, dei due percorsi, uno di 140 km e uno di 83 km, che hanno portato i ciclistici ad attraversare quei vigneti che già tre secoli fa davano alla Toscana il suo vino migliore. I confini del territorio dell’odierno Chianti Classico furono riconosciuti dal Granduca Cosimo III con un bando promulgato il 24 settembre 1716, per delimitare la zona di produzione del vino del Gallo Nero.

La gara. Il primo anello, di 83 km e 1400 m di dislivello, da Radda in Chianti porta verso Castellina in Chianti con continui saliscendi, per poi rilassarsi fino alla prima prova, la salita del Monteluco, a 784 m slm. A questo punto in nove avevano distaccato gli altri partecipanti e hanno affrontato la salita compatti prima, e poi gli ultimi 13 km precedenti il bivio dove i corridori potevano scegliere se tornare a Radda e classificarsi per la mediofondo oppure proseguire e affrontare il percorso lungo, per un totale di 140 km e 2500 m di dislivello. I primi a optare per il medio sono Marco Da Castagnori e Domenico Nucera, che si sfidano in un testa a testa negli ultimi 800 m. In fuga Da Castagnori taglia il traguardo per primo, con 3 secondi e rotti di vantaggio sul Campione del Mondo 2016 amatori nella sua categoria.

Nel mentre sul lungo si preannuncia un altro duello. Sono altri 57 km da percorrere, altri 1100 m di dislivello da superare, tra cui la scalata storica di questa gara, il Valico del Morellino: per raggiungere la vetta a 725 m slm gli atleti affrontano una salita di 7,5 km, con pendenze che toccano il 17%. A trenta chilometri dal traguardo, prima di attraversare la Conca d’Oro di Panzano in Chianti, rimangono in testa Federico Pozzetto e Federico Scotti, che si gioca tutto negli ultimi tre chilometri risalendo verso piazza IV Novembre, dove alza le braccia al cielo, con 50 secondi di vantaggio.

Post gara. Ad accogliere i partecipanti all’arrivo era stato allestito il Gallo Nero Village, che fin dal mattino ha animato con musica la piazza coloratissima di maglie tra cui spiccava l’esclusiva maglia celebrativa del Trecentesimo, che i primi 500 iscritti hanno trovato nel ricco pacco gara insieme ad altri gadget, al posto della maglia ufficiale della Granfondo, riservata a tutti gli altri partecipanti. Dopo la corsa non poteva mancare il pasta party, dove, complice il bel tempo, si sono ritrovati gli atleti per gustare un ricco menu a base di prodotti DOP e IGP, come la Mozzarella di Bufala Campana, la Finocchiona, il Prosciutto Toscano, le Olive Bella della Daunia, e le penne al ragu chiantigiano preparato dalle massaie di Radda. Oltre 850 i piatti serviti e 115 chili di pasta consumati. Naturalmente il brindisi di tutti gli atleti è stato con un bicchiere di Chianti Classico, rigorosamente servito in calici di vetro.

 

Premi. Sono seguite a stretto giro le premiazioni dei più abili per ciascuna categoria stabilita in base alle fasce di età  e al sesso e dei vincitori delle classifiche assolute per i due percorsi. Il Gallo Nero non poteva che premiare i corridori con il suo prezioso nettare: fino al quinto classificato di ciascuna categoria sono state consegnate bottiglie dei produttori del Chianti Classico. Ai primi assoluti è stata consegnata dai portavoce del Consorzio una prestigiosa doppia magnum del Gallo Nero. Premiati con una magnum, stesso premio riservato ai primi di categoria, anche il trecentesimo arrivato e la “maglia nera” di quest’anno. Inoltre la Riffa del Gallo Nero ha premiato a estrazione anche 100 dorsali che hanno ricevuto un omaggio Sportful.

“Siamo molto soddisfatti di questa quarta edizione della Granfondo del Gallo Nero – dichiara Sergio Zingarelli, Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico – l’affetto verso il nostro territorio e verso questa gara è stato confermato, anzi cresce ogni anno. Hanno influito poco le condizioni meteo: con i nostri bellissimi paesaggi, il nostro buon vino e lo spirito agonistico unito alla convivialità, il Gallo Nero oggi ha offerto il meglio di sé alle centinaia di atleti presenti”.

“Il Chianti Classico – afferma Giuseppe Liberatore, Direttore Generale del Consorzio Vino Chianti Classico – si impegna da sempre in molte attività per promuovere il territorio e incrementare il flusso di turismo, cercando di favorire l’economia locale. Il successo della Granfondo di oggi ci ha dato l’ulteriore conferma della validità delle nostre scelte”.

La pesca di Londa: regina del lago e del gusto di Marco Marucelli

20160911_103424

Erano anni che non frequentavo questa bella e selvaggia parte del Mugello e l’occasione è stata davvero ghiotta. Mi sono bastati pochi istanti, pochi respiri passeggiando sul lungolago, per far rinvenire nella mente e nel cuore i tanti pomeriggi domenicali (ma non solo) trascorsi alla diga con mio nonno che cercava di insegnarmi a pescare ma soprattutto, e con più successo, mi iniziava forse inconsapevolmente alla mia attuale professione, proponendomi semplici e gustosi spuntini. Così i nostri pomeriggi a Londa erano, complice la canna da pesca, momenti di gusto, ora allietati dal classico panino al prosciutto e pecorino ora alla pesca ubriaca, con cui in qualche modo ho iniziato a percepire che il vino non solo può essere un sincero compagno del cibo, ma lui stesso può essere cibo e non semplice bevanda.

20160911_161143

Mentre sorrido nel ricordare questi momenti spensierati, ritorno alla realtà e vedo quanti cambiamenti (in alcuni casi miglioramenti) ha avuto nel tempo il paese di Londa, immerso tra le acque del suo lago e le foreste dell’appennino, che donano freschezza all’aria rendendola ricca di ossigeno. I boschi sono ricchi di cinghiali, caprioli, funghi ma la regina incontrastata per le sue peculiarità e, come ha giustamente sostenuto qualcuno, potenza,  è la pesca Regina di Londa.  Questo succoso frutto, dalla pasta bianca e dalla facilità di separare la polpa dal nocciolo, dalla sua tardività nella raccolta e dall’utilizzo non solo come frutto da tavola ma anche come ingrediente di piatti della cucina tradizionale e innovativa, è davvero interessante. Il motivo della mia gustosa visita è infatti proprio legato alla festa dedicata a questa sovrana, a quello che ruota intorno alla sua raccolta ed anche ad uno speciale contest gastronomico in cui era stata data voce ad alcuni appassionati bloggers nel proporre ricette che avessero, tra gli ingredienti primari, proprio la pesca (in particolare la Regina di Londa).

20160911_165225

La giuria, a cui ho partecipato attivamente, ha decretato dopo una serie di selezioni una terna di ricette che sono state interpretate in diretta, davanti ad un pubblico curioso, sia dagli stessi blogger che da loro delegati e sottoposte alla dura prova del palato. La giuria composta da giornalisti enogastronomici come me e dal sindaco di Londa, in qualità di personalità istituzionale (ma posso garantire anche con ottime qualità di critico gastronomico), hanno assistito alle fasi di preparazione del piatti ed hanno decretato, non con poca fatica, il vincitore, anzi la vincitrice di questa gustosa tenzone. Già il piatto, che chiamare capolavoro di tecnica, inventiva e professionalità, forse non è peccare di modestia, si presentava in modo accattivante dal titolo “E’ caduta una pesca in giardino” realizzato da Shamira Gatta del blog Lovely Cake.

20160911_165257

La ricerca degli ingredienti, la loro perfetta combinazione, la presentazione professionale e soprattutto un gusto sublime che esaltava ogni singolo componente di questa dolce sfera incantata che, una volta infranta, si lasciava delicatamente assaporare rendendo reali le emozioni che i ricordi di famiglia della blogger ci avevano creato nell’aspettativa.  Mentre i complimenti per la vincitrice e per le altre ricette finaliste riempivano lo spazio dello cooking show, commentavamo sul fatto che questo prodotto della nostra agricoltura, insieme a tanti altri, non debba avere da un lato una tutela ed una valorizzazione e dall’altro una maggior attenzione alle problematiche di raccolta, conservazione, diffusione, spesso minate ed osteggiate da una legislazione atavica e fatto più ad uso dell’industria che del coltivatore diretto che invece, come dimostra questo evento, è il “portatore sano” di una tradizione di gusto e di grande valore per il territorio.

pesca regina

Il sole inizia a tramontare, la temperatura con la sua classica escursione termica della collina ci ricorda che la festa sta per terminare, ma non potevo andarmene senza portare sulla mia carrozza una parte di queste Regine che mi hanno poi accompagnato nelle giornate successive con la loro polpa dolce e succosa, morso dopo morso, a ricordarmi che nelle favole come nella vita si può sempre trovare una regina di gusto … in questo caso di Londa.

Che le Donne possano essere la scintilla del cambiamento del nostro paese, continente, mondo”: la dedica della giovane musulmana Chaimaa Fatihi per il Premio Casato Prime Donne

CASATO PRIME DONNE A MONTALCINO

Insieme a lei, premiati anche Giuseppe Casciaro, Bruno Gambacorta e Filippa Lagerback per aver divulgato il territorio

 

<<Il 18° Premio Casato Prime Donne manda un messaggio forte sul ruolo femminile nella costruzione del dialogo con il mondo islamico e il rifiuto del terrorismo>> dice Donatella Cinelli Colombini presidente della giuria presentando Chaimaa Fatihi musulmana di 23 anni che ha avuto il coraggio di dichiarare apertamente il proprio odio per chi uccide in nome della sua stessa fede. Chaimaa è una pacifista che porta il velo come segno di devozione nonostante venga spesso attaccata per questa sua scelta.

La cerimonia di premiazione avverrà il 18 settembre a Montalcino nel teatro degli Astrusi appena restaurato dall’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Silvio Franceschelli. La giuria composta da Donatella Cinelli Colombini, Rosy Bindi, Anselma Dell’Olio, Anna Pesenti, Stefania Rossini, Anna Scafuri e Daniela Viglione, ha ancora una volta scelto chi fa scelte coraggiose e apre alle donne un nuovo ruolo nella società.

 

Come le vincitrici delle passate edizioni del Premio – Samantha Cristoforetti, Sandra Savaglio, Giusi Nicolini … anche Chaimaa ha scritto una dedica che rimarrà al Casato Prime Donne di Montalcino, la prima cantina con un organico di sole donne. Le frasi, in italiano e inglese, delle vincitrici formano un percorso meditativo naturalistico nella campagna che l’Unesco ha iscritto nel patrimonio dell’umanità.

La dedica di Chaimaa Fathihi, in italiano arabo e inglese, sarà accompagnata da un’istallazione di arte contemporanea creata da Roberto Turchi.

 

<<A tutte le Donne del mondo, che sanno farsi forza e non mollano mai di fronte alle paure, ai pregiudizi, all’odio e alla violenza. Alle madri, alle figlie, alle sorelle, nonne e zie di ogni nazione, fede e pensiero, che non temono l’incontro, la condivisione e la reciproca solidarietà femminile che le caratterizza. Che le Donne possano essere la scintilla del cambiamento del nostro paese, continente, mondo>>