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“UN ETER GABIAN”: UN PICCOLO LIBRO PER UN GRANDE SCOPO

IO CON ERMES

Un omaggio al mondo di Ermes e della modenesità –Presentato il nuovo libro di Angelo Giovannini e Romolo ‘Momo’ Levoni che servirà a consentire gli studi a bambini di Nairobi

“Ecco un altro gabbiano, amico di Ermes, amico di Romolo, amico degli amici di Ermes e dei bambini di Romolo, quelli della Familia Ya Ufariji di Nairobi.”

Così si apre uno dei diversi incipit che introducono il volumetto “Un Eter Gabiàn”, fresco di stampa per i tipi dell’editore Magellano e in distribuzione dal mese di novembre. Il nuovo ‘gabbiano’, è il giornalista modenese Angelo Giovannini che, dopo aver realizzato nel 2013 il giornale commemorativo “Lo Strillìo del Gabbiano” oggi, con il poeta dialettale e scrittore esperto di tradizioni locali Romolo Levoni, ha ideato e realizzato la nuova pubblicazione.

L’idea, infatti, è nata due anni fa, in occasione dei cinquant’anni di gestione della famosa trattoria di via Ganaceto da parte di Ermes e Bruna; qualche anno prima, nel 2006, il poeta dialettale Romolo Levoni, aveva dedicato ad Ermes un bel libretto di poesie intitolato “Un Gabiàn a Mòdna”, ispirato chiaramente al modo di dire che è diventato il marchio d’identità dell’oste modenese più celebre.

cover Un eter gabian okRomolo ed Ermes, con l’associazione “Gli Amici di Ermes”, il gruppo di ‘bravi ragazzi’ che lo aiutano nelle sue tante iniziative di beneficenza, destinarono l’intero ricavato della vendita di quel volumetto ai bambini della Familia Ya Ufariji, il centro missionario fondato da Romolo in Kenia per far studiare bambini della baraccopoli di Soweto, alla periferia di Nairobi, che non ne avrebbero avuto la possibilità.

Oggi “Un Eter Gabiàn”, interamente realizzato dagli autori in amicizia, è l’ideale continuazione di quello scritto da Romolo, Momo per gli amici, nel 2006.

Si tratta di un libello che raccoglie racconti brevi e altri testi singolari, scritti a volte per necessità altre per semplice passatempo, altre ancora per puro esercizio. “Niente di che – dice l’autore – si tratta di operine minuscole, un gioco leggero che però spero possa contribuire ad un risultato importante”. Infatti il ricavato della vendita di “Un Eter gabiàn” andrà direttamente dalle mani grandi e buone di Romolo ed Ermes alla Famila Ya Ufarji.

“La vita è una serie di incontri e, se si è fortunati, tra i tanti ve ne sono alcuni di speciali. Io – spiega Giovannini – questa fortuna l’ho avuta e tra molti altri ho incontrato anche Ermes con Bruna, e Romolo con Carmen. Conservando nel cuore le emozioni provate nella ‘gabbianeria’ di via Ganaceto e nella ‘manyatta’ dei Roncaccioli di Lama, ho voluto rendere omaggio ai due grandi personaggi, anzi alle due grandi persone, e alle due straordinarie donne che stanno loro accanto, rendendomi anche utile alla causa raccogliendo fondi da mandare a Nairobi.”

Nel libro è inserito anche un raccontino di Olmo Giovannini, figlio dell’autore, alla sua prima esperienza Da Ermes, a soli 10 anni, del quale si riporta l’incipit:

“Oggi vi parlerò di un ristorante, di un uomo, di una bravissima cuoca e di un bel numero di scapaccioni! Il ristorante si chiama “Da Ermes” e l’uomo Ermes. La cuoca, che poi è la moglie dell’uomo, si chiama Bruna e gli scapaccioni non hanno nome…”

Il volume, pubblicato dall’editore reggiano Magellano, è impreziosito da una nuova lirica di ‘Momo’ Levoni, scritta appositamente, che riprende la vicenda narrata nel volume precedente; con la vendita, che avverrà prevalentemente presso la trattoria di Ermes e le manifestazioni del GRG, si intende raccogliere altri fondi per quei bambini kenyoti che l’associazione Gruppo Resurrection Garden, anche grazie alle generose iniziative di Ermes e dei suoi ‘Amici’, ha aiutato e sta aiutando a studiare; cioè attivando l’unica forma di intervento davvero utile a farli uscire dalla miseria ed affrontare la vita con dignità.

Un’iniziativa a scopo benefico che vede protagonista uno dei modenesi più amati in giro per il mondo, sempre ricordato e citato dai molti amici e clienti che in 52 anni son passati dalla sua ‘gabbianeria’, gli stessi che ora Ermes chiama a raccolta per ‘esaurire’ in fretta le copie di “Un Eter Gabiàn”.

 

Partono i “Vespa Food Tasting Tour” di NapolinVespa

!cid_ii_iexwn6gf0_14ffe4724e84ab8fTra i vicoli di Napoli alla scoperta degli antichi segreti della cucina partenopea

 

Scorrazzare in sella ad una due ruote vintage per scoprire e assaporare i luoghi e le migliori specialità culinarie della città: è il “Vespa Food Tasting Tour”, la nuova proposta di NapolinVespa Tour, la giovane impresa partenopea ideata da Ambra Serù e Dario Buonfantino.

In Vespa, o in alternativa a bordo di una Fiat 500 vintage, accompagnati da esperti driver e city trainer bilingue, si va alla scoperta della città del ragù e della sfogliatella: una originale full immersion tra vicoli, sapori, degustazioni guidate e incontri memorabili con pizzaioli, pasticceri e artigiani locali per carpire i segreti della loro arte e la storia della grande tradizione gastronomica napoletana. Sette in tutto le tappe del Tour in cui si alternano le migliori specialità dolci e salate della città: dalla pizza margherita della storica pizzeria Acunzo, raccontata da Patrizio Acunzo in una sorta di lezione dimostrazione in cui imparare a stendere l’impasto, condire ed infornare la propria pizza come un provetto pizzaiolo, al gelato artigianale 100% naturale di Mennella; dal celebre caffè espresso del Gran Cafè Gambrinus al cuoppo di frittura dell’antica Friggitoria Vomero; da Pintauro, la “casa della sfogliatella” dal 1785, alle selezioni di formaggi e salumi dello charcutier Salvatore Cautero nel caratteristico quartiere Materdei. Il tour comprende anche una tappa speciale: la sosta e la visita della storica Fabbrica di cioccolato Gay Odin un posto magico dove il cacao viene lavorato artigianalmente ancora con i macchinari di fine ‘800 e dove prendono forma la celebre Foresta e i nudi in infinite gamme di forme e sapori.

In alternativa al giro in Vespa o Fiat 500, c’è anche il Neapolitan Food Walking Tour ideale per coloro che desiderano godersi una passeggiata tra le stradine del centro storico, fare tappa al vivace mercato della Pignasecca e raggiungere una piccola osteria di Spaccanapoli dove degustare e imparare i segreti del ragù napoletano di eduardiana memoria.

Infine, gli amanti del buon vino hanno la possibilità di scegliere il Vespa/Fiat 500 Tour WINE Tasting alla scoperta delle vigne metropolitane della città, autentici gioielli nascosti sulla collina del Vomero e quella di Posillipo, scampoli intatti di campagna sfuggiti alla cementificazione. Il tour offre l’opportunità di conoscere un volto inedito di Napoli, di godere di panorami unici e inattesi, di incontrare i produttori locali e degustare i vini prodotti in città.

 

Vespa Food Tasting Tour in dettaglio (disponibile anche in Fiat 500 e Fiat 600 vintage):

Tutti i giorni su prenotazione

Durata 4 ore tra spostamenti e degustazioni

Tour mattutino: ore 11:00/15:00

Tour pomeridiano: ore 17:00/21:00

Prezzo: € 160,00

 

Il prezzo include:

– driver e guida turistica autorizzata

– lezione con dimostrazione e preparazione della Pizza Margherita

– assaggio di “cuoppo” di frittura, Mozzarella di bufala, Prosciutto crudo di Parma, Taralli con mandorle e pepe nero, calice di vino DOC Campano, Pizza Margherita, Parmigiana di melanzane, Gelato, Sfogliatella, cioccolatini nudi e Caffè espresso napoletano

– ingresso in cucine e laboratori artigianali

– casco e sotto casco monouso

– cadeau di artigianato napoletano

 

NapolinVespa Tour nasce nel maggio 2012 da un’idea di Ambra Serù e Dario Buonfantino, cultori di Vespe Piaggio d’epoca. Nel giro di qualche mese il progetto conquista la simpatia dei turisti stranieri e italiani che apprezzano originalità e professionalità del team. Dal centro storico di Napoli alla collina di Posillipo, dall’area vulcanica del Campi Flegrei alla costiera Amalfitana i tour sono studiati per rispondere alle esigenze di turisti stranieri e semplici curiosi. Accompagnati da city trainer esperti, in tutta sicurezza, con guide multilingua, si viaggia in sella ad esclusive Vespa d’epoca della Piaggio. A tutti i viaggiatori viene fornito casco con cuffietta monouso. Per ogni itinerario c’è sempre la visita ad un museo o sito di interesse storico-artistico, una o più soste per la degustazione dei sapori tipici del territorio.

 

www.napolinvespa.it

Samantha Cristoforetti a Villa Margon

Samantha Cristoforetti con Alessandro, Matteo e Camilla LunelliLa dimora cinquecentesca delle Cantine Ferrari ha ospitato una cena in onore dell’astronauta trentina, prima italiana nello spazio.

A Trento per la prima tappa del tour che racconterà la sua straordinaria esperienza nello spazio, Samantha Cristoforetti è stata ospite di Villa Margon, la dimora cinquecentesca sede di rappresentanza del Gruppo Lunelli, con i suoi compagni di viaggio, il russo Anton Skhaplerov e l’americano Terry Virts.

Camilla Lunelli, Anton Nikolaevich Skhaplerov e Signora, Alessandro Lunelli, Samantha Cristoforetti, Matteo Lunelli e Terry W VirtsDopo un incontro aperto alla cittadinanza al Muse, il Museo delle Scienze di Trento, Samantha Cristoforetti e i suoi colleghi, insieme ad alti rappresentanti dell’Agenzia Spaziale Italiana e dell’Areonautica Militare, sono stati accolti dalla famiglia Lunelli a Villa Margon, dove Alfio Ghezzi, chef stellato di casa Ferrari, ha proposto una cena ispirata al territorio.

La piacevole serata nelle sale affrescate è iniziata con un brindisi di Ferrari Perlé 2008. Gli ospiti hanno poi proseguito la cena con Ferrari Riserva Lunelli 2006 e Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2002, abbinati a un salmerino in carpione, seguito da un risotto mantecato di finferli e mirtilli di bosco, filetto di manzo con porcini e polenta di patate, e torta di mele caramellata.

Oliver Piras è il miglior chef emergente d’Italia 2015

Elio Santosuosso il miglior pizzaiolo emergente d’Italia 2015

Oliver Piras del ristorante Aga di San Vito di Cadore è il miglior chef emergente d’Italia 2015! Sono arrivati in tre alla finalissima: Gianfranco Bruno de La Masseria del Falco di Forenza, Nikita Sergeev de L’Arcade di Porto San Giorgio e appunto Oliver Piras. Di fronte ad una imponente giuria (oltre 50 tra giornalisti e chef agli assaggi e un rappresentante della FIC dietro le quinte a controllare ogni mossa e scarto superfluo), Oliver ha convinto con il suo rigatone all’amaro di carciofi addolcito dalla stelvia, il salmerino al triplo verde, il maialino all’aglio bruciato e il gelato al pepenero mele e levistico. Una finale emozionante che ha visto Gianfranco Bruno sfiorare la vittoria con il finto peperone ‘mbuttonato, seguito dalla minestra di grano spezzato e dall’involtino di maiale con il dessert autunnale a chiudere, e Nikita Sergeev con le “uova strapazzate, la coraggiosa minestra di cuore d’agnello, il maremonti di maiale e gambero, l’english breakfast in chiusura. Si chiude con questa finale un percorso di un anno che ha coinvolto un centinaio di chef under 30. Auguri pertanto a Oliver, ma anche agli altri due finalisti, per una luminosa carriera: hanno veramente dimostrato il loro valore.

Elio Santosuosso de La Gatta Mangiona di Roma è il miglior pizzaiolo emergente d’Italia dopo una combattuta e avvincente sfida ha prevalso su Luca Maggioni dell’enosteriaLipen di Canonica sul Lambro, Fabio Cozzolino di 50 Kalò di Napoli, Pier Daniele Seu del Gazometro 38 di Roma. La gara è stata condotta brillantemente da Lorenza Fumelli di fronte ad una folta giuria di giornalisti e pizzaioli famosi.

Queste due sfide hanno caratterizzato l’ultima edizione di Cooking for Art che ha vissuto anche un momento di grande spettacolo con la presentazione della nuova Guida Alberghi&Ristoranti d’Italia 2016 grazie alla foltissima presenza di numerosissime strutture dell’ospitalità e della ristorazione del Centrosud.

Hanno fatto da degna cornice oltre 120 espositori, inoltre 33 chef si sono alternati nelle 11 postazioni della Food Zone, e una dozzina di pizzaioli famosi hanno animato l’area della Pizza.

Ricordiamo anche l’appuntamento di Cooking for Art a Milano, dal 28al 30 Novembre 2015,dove saranno presentati e premiati i migliori ristoranti e alberghi del Nord d’Italia 2016, e dove si svolgerà la selezione del nord per il prossimo concorso di Miglior Chef Emergente.

Il Riso…NON FINISCI MAI DI SCOPRIRLO!

tipi-di-risoLa campagna dedicata al riso italiano promossa dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e realizzata da ISMEA in collaborazione con Ente Nazionale Risi

È promossa da Mipaaf – Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e realizzata da ISMEA – Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare in collaborazione con Ente Nazionale Risi nell’ambito del piano di interventi a sostegno del settore risicolo italiano, la nuova campagna di promozione del riso italiano, “Il Riso. NON FINISCI MAI DI SCOPRIRLO”.

La campagna di comunicazione ed informazione è stata sviluppata con l’obiettivo di avvicinare il pubblico al patrimonio risicolo italiano, valorizzandone l’importanza culturale, la molteplicità di utilizzi, le proprietà nutrizionali ed accrescere la consapevolezza del consumatore a proposito di questa pregiata risorsa.

La città di Milano per prima scoprirà nei prossimi giorni la comunicazione caratterizzata da un logo fresco e stilizzato che ritrae proprio un chicco di riso accompagnato al naming diretto “Il Riso” seguito dal payoff  “NON FINISCI MAI DI SCOPRIRLO”, un messaggio chiaro ed essenziale pensato per raggiungere target trasversali, dall’operatore di settore al consumatore comune. Pensata anche per una pianificazione tradizionale,  è stata volutamente declinata solo su strumenti maggiormente divulgativi e formativi, al fine di raggiungere un target più ampio.

La campagna sarà declinata su molteplici soggetti secondo un gioco creativo che vuole esaltare attraverso le immagini la versatilità dell’ingrediente, che si presta infatti per diversi piatti dolci e salati appartenenti alla cultura gastronomica italiana ed invitare ad una riflessione attraverso l’headline “IL RISO DENOMINATORE COMUNE DI BONTÀ” seguito dalla baseline “NON PUOI SBAGLIARE I CALCOLI, SE IL RISO È UNO DEI FATTORI”. La baseline è stata pensata per sottolineare il gioco creativo, in cui proprio come in una equazione algebrica diverse pietanze di riconosciuta bontà hanno in comune un unico denominatore, il riso.

Quale luogo migliore per parlare del riso, se non la città di Expo 2015, la città che in questi mesi è al centro del mondo per tutto quello che riguarda l’alimentazione e la cultura del cibo e quindi è proprio Milano ad ospitare un’installazione teaser dalle caratteristiche particolari, un piatto in formato 3D ricco di riso, che ha preparato l’arrivo della campagna caratterizzando per alcuni giorni una delle principali piazze della città, Piazza San Carlo al fine di generare attenzione e curiosità nei passati.

Ma la campagna è anche eventi con il tour “#risodascoprire”, tramite il quale si è deciso di portare il riso direttamente a contatto con le persone, nel cuore della città e nei momenti più diversi della giornata.

Tra le novità più di tendenza di quest’ultimo anno nel mondo dell’enogastronomia c’è quella del “gusto itinerante” che viaggia spesso su mezzi dal sapore decisamente retrò dando un’altra dimensione al concetto di street food. La città di Milano sarà così la protagonista di un Tour Apecar che toccherà diversi punti di interesse distribuiti nella città.

L’Apecar diventa esperienza fuori dal comune per gli avventori e luogo di degustazioni gratuite a base di riso. A partire dal 21 settembre e fino al 1 novembre, un simpatico Apecar sarà luogo per giocare con i quiz e scoprire quanto è conosciuto il riso, incontrare food blogger e giornalisti negli incontri a tema e, soprattutto, assaggiare le specialità a base di riso cucinati da preparati chef. Ogni volta un gusto diverso, una storia diversa, una curiosità che non ti aspetti.

Il riso italiano è composto da numero elevatissimo di tipologie, basti pensare che in Italia si coltivano oltre 140 varietà di riso e dunque è fondamentale guidare  il consumatore non solo nelle tipologie, nelle coltivazioni ma anche nei diversi utilizzi che può correttamente farne. Nasce cosi il sito www.risodascorprire.it, un luogo in cui trovare la storia del riso, le caratteristiche geografiche e una grande raccolta di ricette tipiche a base di riso. Una vera e propria guida nell’immenso mondo di questo prezioso cereale.

L’iniziativa fa parte del palinsesto ExpoinCittà.

Il programma completo delle iniziative previste su:

www.risodascoprire.it

www.expoincitta.com

Fb: Risodascoprire

TW: #risodascopire

 

ALTO ADIGE, UN MONDO DI PROPOSTE TURISTICHE PER CHI AMA IL VINO

Percorsi ciclabili tra le vigne (c) SMG_Alex FilzL’Alto Adige, culla di oltre venti diversi vitigni, è il territorio ideale dove programmare una vacanza rilassante all’insegna del buon vino e del divertimento all’aria aperta. Grazie alla originale Culturonda® Wein App è possibile scoprire le tante attrattive della zona, tutte a portata di smartphone.

 

Cosa c’è di meglio per chi apprezza il vino del poterlo degustare e conoscere nei territori in cui prende vita? Forse, solo la possibilità di abbinare questa passione a tante altre occasioni di intrattenimento per il resto della famiglia.

L’Alto Adige, culla di vini dalla grande finezza e personalità, è il luogo ideale dove programmare una vacanza all’insegna dell’enogastronomia e del relax. Sono tante e diverse le proposte per i turisti che nei mesi più caldi animano le strade di città e paesini della provincia altoatesina. Per chi ama le passeggiate e le escursioni all’aria aperta, adatte sia agli adulti che ai bambini, esistono ben sette percorsi eno-didattici e eno-escursionistici che si snodano tra i vigneti. Con diversi gradi di complessità e durata, ciascuno offre al turista la possibilità di assaporare il territorio altoatesino, toccando con mano le vigne e le uve, scoprendo i segreti legati alla viticoltura e alternando alla camminata piacevoli degustazioni.

TV Tramin_Wandern durch Weinberge_Dorf TraminAnche gli appassionati di due ruote trovano nell’Alto Adige la propria meta preferenziale. Grazie alla grande varietà di paesaggi e alle diverse altitudini su cui la provincia si snoda, la mountain bike è forse il mezzo più indicato per chi desidera assaporare tutte le peculiarità e tipicità della zona. Sono tre i percorsi ciclabili che costeggiano la Strada del Vino, attraversando le più estese aree vinicole della regione: partendo da Bolzano, si può raggiungere Caldaro, arrivando poi fino a Cortaccia. I tracciati, con pendenze variabili da 350 a 534 metri, attraversano i più bei vigneti dell’Alto Adige portando alla scoperta di tenute medievali, castelli e rinomate cantine, dove è possibile tra l’altro prenotare visite guidate.

Sono tanti i turisti che nel corso dell’anno scelgono l’Alto Adige come destinazione per le loro vacanze. Dall’inverno, grazie agli impianti sciistici all’avanguardia e alle piste mozzafiato, alla primavera e all’estate, con le lunghe giornate e il clima mite che invitano a escursioni e gite nella natura. Ma per gli appassionati di vino il periodo più bello per visitare questi luoghi è senza dubbio l’autunno, il tempo della vendemmia in cui i contadini sono all’opera nei vigneti e si respira a pieni polmoni il trascorrere delle stagioni.

Vini AA_Culturonda_AppE proprio per i “turisti del vino” è stata messa a punto una soluzione innovativa a portata di smartphone: la Culturonda® Wein App. L’applicazione, disponibile per dispositivi Apple e Android, guida il visitatore dell’Alto Adige alla scoperta del territorio, mantenendo sempre come punto fermo il suo profondo legame con il vino. Paesaggio, architettura, vitigni, terroir, sentieri didattici, cantine e tenute, arte e degustazione, storia, monasteri, gastronomia e tradizioni: 12 temi tra cui scegliere in base alle proprie propensioni, ognuno dei quali è declinato in tre proposte. Un’apposita sezione della App facilita la ricerca da parte dell’utente di ogni punto d’interesse, in base alla sua esatta posizione e al suo tempo a disposizione. E per chi tra una visita e l’altra desidera assaggiare qualche specialità del territorio, nella sezione “Il vino giusto?” si può scoprire il vino ideale da abbinare ai piatti della tradizione altoatesina.
Per ulteriori informazioni: www.vinialtoadige.com

Viaggio tra i profumi ed i sapori del Commissario Montalbano di Marco Marucelli

Tramonto a Punta SeccaNella Sicilia finora meno conosciuta, tra il mare di cristallo ed i Monti Iblei, la provincia di Ragusa si offre al curioso gourmet come un paradiso di luoghi, tradizioni, profumi e gustosi sapori che hanno ispirato la famosa serie editoriale e televisiva del commissario-buongustaio, Salvo Montalbano.

 

Quando si giunge in un territorio come questo, nella punta più meridionale della Sicilia, conosciuto troppo fugacemente durante le precedenti “incursioni” gustose in questa regione, si ha immediatamente voglia di conoscere usi, costumi, prodotti agroalimentari e peculiarità artistiche, sebbene il tempo che ci riserviamo fin dall’inizio appaia piuttosto limitato. Nel momento in cui si incontrano sul nostro percorso persone ricche di cultura, di simpatia e di grandi idee, ci accorgiamo ancor più che quello che è nato come un breve, ma ricco tour, si trasforma solo in un piacevole assaggio per un ritorno ancor più intenso e nel più  breve periodo possibile. Giornate intense, baciate da un clima speciale sia per il sole che per le tante scoperte e conferme ricevute.

L’arrivo sull’isola con un volo che atterra a Catania, scansando le pendici del grande guardiano fumante della costa chiamato Etna che sulle sue pendici scure di lava, consente la crescita di grandi vini e speciali prodotti della terra tra cui i famosi pistacchi di Bronte, è già un tripudio di colori, di suoni e di profumi. Attraversare la campagna che da Catania conduce a Ragusa e da lì allo splendido Donnafugata Resort,  pervasa dai carrubi, alberi che in questa zona rappresentano una buona parte dell’economia agricola, insieme alle famose arance di Lentini ed ai tanti altri prodotti che incontreremo in questo viaggio.

Donnafugata Resort piscinaPaesi in collina, arrampicati come in un presepe, campanili e palazzi barocchi che costellano come pietre preziose, vallate e pianure, un tripudio di pace e serenità che accompagnano il turista fino alla meta prescelta. Il piacere dell’incontro con gli abitanti del luogo, la proverbiale ospitalità siciliana, qui ancor più amplificata dalla voglia di raccontare, di conoscere ma soprattutto di offrire con il cuore.

La sistemazione in una confortevole camera del Donnafugata Golf & SPA Resort, proprio accanto alle terre dominate dall’omonimo castello, ti fa immediatamente capire che non serve percorrere centinaia di chilometri in terre straniere per trovare eccellenze di ospitalità e di gusto. Un luogo che offre oltre a due campi golf da 18 buche per gli appassionati di questo sport “en plein air”, tutto quello che si potrebbe desiderare per un soggiorno di relax, coccolati dall’attenzione del personale dei vari settori di questa vasta struttura, dai massaggi e dai percorsi della SPA, dalle prime colazioni che solo nei sogni gourmet è possibile immaginare, dai pranzi meno informali alle cene più eleganti e raffinate consumate nei due ristoranti, affidate alle mani del giovane ma talentuoso chef pugliese ed alla sua brigata di cucina.

Cannoli sicilianiUn viaggio come questo non poteva che aver inizio proprio sedendo dietro ad un tavolo sobriamente apparecchiato che proponeva, giusto per dare la carica necessaria ad entrare in tema, crudità di pesce, uno strepitoso tonno alla siciliana, delle polpettine di pesce e dei freschissimi sgombri, un primo piatto a base di un raffinato sugo di gamberi e pistacchi, tanto semplice quanto immensamente ricco di gusto.

Minna di Sant'AgataNon potevano mancare nel finale i dolci, la Sicilia ne è la patria indiscussa, e seppur il clima caldo non invogli a mangiarne troppi, la bontà e la genuinità dei cannoli alla ricotta dei Monti Iblei o le Minne di Sant’Agata (una sorta di cassatine delicatissime) trovano la giusta armonia per farsi assaporare e restare così indelebilmente impressi anche nell’anima. Dopo una breve pausa a bordo della fresca piscina del resort, ecco arrivare il bus che inizierà a condurci tra mare e monti, palazzi e chiese in città e fattorie e masserie in campagna, cioccolata e formaggi, carne e pesce … insomma ci farà tuffare in una orgia di gusto vero, sano e unico.

La prima sorpresa è rappresentata dalla nostra guida che, in questi giorni, ci ha fatto da appassionato mentore e che, semmai non lo si fosse capito, ha scelto la Sicilia con il cuore, proveniente dalla più fredda Russia, innamorandosi non solo delle persone ma anche dei luoghi, dei sapori e dei piatti di questa terra. Non è facile trovare una persona che con tanta enfasi, competenza, naturalezza e tanto sentimento, riesce a far cogliere anche alcuni aspetti più profondi, a volte filosofici, di questa area dei Monti Iblei.

Casa MontalbanoPrima sosta del percorso è rappresentata da una lunga passeggiata nei luoghi cari al personaggio del Commissario Montalbano, usciti dalla penna di Andrea Camilleri, da Marina di Ragusa attraverso  Punta Secca fino a Scoglitti. Il centro della marina ragusana è un fermento di persone, tanti i turisti, molti stranieri, che animano i vicoli e le botteghe che offrono gelati e le tipiche granite e cremolate. Punta Secca invece ci accoglie con quella che nella versione televisiva è la dimora ed anche il nido d’amore nonché il desco di gustose cenette … del commissario siciliano. Marina di Ragusa il porto turisticoE come potrebbe essere diversamente vista la collocazione, sulla spiaggia, di fronte ad un mare stupendo che ogni sera viene baciato da un tramonto da mozzare il fiato e, come vissuto dal nostro gruppo, successivamente illuminato dal chiarore della luna piena che si confonde con il cifrato messaggio del faro nella piazza principale. Non è tanta la strada che ci separa da Scoglitti, dove i piatti della tradizione locale a base di pesce freschissimo ci attendono in uno dei locali più interessanti di questo paese, il Ristorante SAKALLEO col il suo patron, un nobile di sinistra, come lui stesso si definisce, grande personaggio dell’ economia e della politica locale, che non disdegna di spiegare, passo dopo passo le prelibatezze che inebriano i commensali. Dopo cena un caffè in uno dei bar più frequentati del lungomare per ascoltare ancora storie ed aneddoti di cui è ricca questa Sicilia.

CroissantIl risveglio alle prime luci dell’alba consente di apprezzare i colori della natura, i profumi che la brezza trasporta dal vicino mare, la delicatezza  dei vari croissant e dolcetti con cui iniziare al meglio una giornata che si preannuncia ricca di scoperte di gusto.  La prima è certamente quella avvenuta nella campagne di San Giacomo vicino a Ragusa dove il Caseificio Occhipinti ci ospita per far conoscere da vicino le peculiarità di un grande formaggio a pasta filata, il Ragusano DOP, del cui ente di tutela è presidente proprio il simpatico proprietario del caseificio. Affinamento Ragusano DOPMa le meraviglie prodotte dal latte di questa zona vocata a pascoli ed ai prodotti caseari ci portano a gustare una sublime ricotta, delle provole fresche o affumicate, dei bocconcini di mozzarella. Praticamente quanto di meglio la cura e la manualità possono produrre per accattivarsi ancor di più il gusto di appassionati gourmet. Prodotti Caseari OcchipintiIl viaggio del gusto ci spinge fino nelle vallate interne di Giarratana, famosa a buona ragione per la sua dolcissima cipolla dalle generose dimensioni. Al ristorante Locanda Angelica – Le Due Palme, che ci accoglie nel suo dehor, facevano ala alcuni banchi di produttori locali che presentavano prelibatezze che, di li a poco, sarebbero state trasformate dagli chef, nei gustosi piatti che hanno caratterizzato il pranzo. Piatto cipolla giarratanaDalle conserve, ai salumi, dai formaggi alle erbe aromatiche, tutte prodotte nel rispetto della qualità e aderenti al marchio “Nel cuore degli Iblei”. Al termine una gustosa prelibatezza realizzata dal Bar Terranova di Monterosso Almo,  il gelato ai gusti del finocchietto selvatico e dell’origano.

Gelato al finocchietto e all'origanoLasciata la zona più selvaggia e al tempo stesso verace di questa terra, si raggiunge Ibla, la parte storica di Ragusa, città di grande valore storico e patria di eccellenze del gusto. Le chiese, oltre cinquanta, con le loro architetture ed i preziosi contenuti di opere d’arte che spesso ne contraddicono l’apparenza. In alcuni casi più essenziali esternamente ma più ricche all’interno o viceversa. Anche il locale teatro Donnafugata, gestito da secoli dalla stessa famiglia, propone ad ogni stagione un bel programma che certamente in questa bomboniera esprime al meglio ogni potenzialità. Nell’ attesa che aprano le porte del duomo, cosa di meglio se non degustare uno dei gelati al vino (ma non solo) che propone Gelati Divini ed apprezzare così l’architettura esterna della basilica, rinfrescando le papille.

Duomo di IblaL’imponenza della struttura e la grande scalinata mascherano una più semplice architettura interna, salendo ed aggirando la chiesa si raggiunge l’altezza della cupola godendo di un panorama mozzafiato a 360 gradi. Il centro storico che si percorre è ricco di viuzze, palazzi nobiliari, Bed and Breakfast sorti in dimore antiche ed apprezzati da chi ama carpire con la propria anima questo spicchio di storia siciliana. Cupola duomo IblaUna giornata impostata al gusto non poteva che terminare in una delle più importanti cantine di Vittoria, ricordiamo che la sapiente unione del Nero d’Avola con il Frappato partorisce il famoso Cerasuolo di Vittoria, unica DOCG dell’isola. Ma la cantina Maggiovini non produce solo questo vino tipico ma anche un frizzante rosato metodo Charmat, un Grillo bianco, un Frappato ed un Nero d’Avola in purezza ed un Passito che corona perfettamente il sogno di qualsiasi amante del buon vino. I vini sono stati abbinati ai prodotti locali ed a piatti della tradizione che hanno contribuito a creare un clima di convivialità e buongusto allietato dalle canzoni siciliane eseguite da un simpatico, quanto popolare, gruppo folk locale. vini MAGGIOVINIE dopo aver gustato, ballato, cantato in famiglia, impossibile, prima di andare a riposare, non fare una passeggiata nel centro di Vittoria (nome che deriva dalla Contessa Vittoria Colonna Cabrera che ne decise la fondazione agli inizi del 1600). La luna illumina le strade e le piazze rendendo il paesaggio etereo, sembra quasi che il tempo si sia fermato, gli imponenti palazzi, le piazzette con la chiesa che riveste anche simbologie di appartenenza a luoghi e che ricorda, nel santo a cui è dedicata, il patrono di una delle altre città limitrofe da cui provenivano gli originari abitanti di questa città, che, alla periferia meridionale si incrocia con la Riserva Naturale Pino d’Aleppo. Piatti cena MAGGIOVINILo stesso chiarore di luna che ci ha accompagnati nell’escursione ci augura la buona notte, ricordandoci l’appuntamento con il caldo sole del giorno seguente per intraprendere un’altra tappa, purtroppo l’ultima, di questo breve ma intenso tour.

Ci attende Modica con il suo barocco, le sue deliziose creazioni al cioccolato, le sue cremolate alla frutta, i cui profumi ci assalgono appena entrati nel centro della città. Ma la visita a questa meravigliosa realtà Iblea deve necessariamente iniziare dal belvedere da cui si riesce a vedere integralmente la città, quella bassa e quella alta, con le sue chiese ed i suoi palazzi. Vista Modica dal belvederePercorrere i vicoli che dal costone della collina scendono verso il centro città, è come passeggiare in un sogno, ci accompagnano dei gattini randagi ma ben nutriti che qui addirittura godono dell’alloggio in alcune case abbandonate e fanno così parte del folklore locale, come le piccole trattorie che presentano piatti tradizionali a prezzi più che onesti. Ed eccoci in vista della parte centrale, del corso che accoglie tante attività, tra cui lo squisito Caffè dell’Arte, dove rinfrescarsi  con una granita oppure una cremolata al fico o alla pesca (tanto per citare due gusti) o gustare il caffè modicano (volutamente non descritto per evitare sbalzi di glicemia nel lettore! n.d.d.), visitare il museo della cioccolata di Modica o immergersi nella storia di questa lavorazione nel vicino “Dammusu ro Ciucculataru”, dove si rievoca la tradizione nella lavorazione a freddo (o meglio a bassa temperatura, circa 40°, senza contatto diretto con il fuoco su una sorta di pietra lavica, a forma di mezzaluna, chiamata metate) della massa di cacao con lo zucchero, fino a realizzare una tavoletta che esprime la piacevolezza del cioccolato unita alla croccante consistenza dei granelli di zucchero. DAMMUSUUna visita alla Chiesa di S.Pietro, con i dodici apostoli che vigilano sulla scalinata, quasi ad invitare ad accoglierci tra i capolavori artistici che sono qui conservati. Uscendo troviamo invece il vecchio quartiere ebraico (Cartellone) che racchiude in se passato, presente e futuro del cioccolato di Modica, grazie al laboratorio della Antica Dolceria Bonajuto. Chiesa di San Pietro ModicaUn’altra piccola ma grande scoperta è rappresentata dal teatro che porta il nome dell’eroe delle due Sicilie, Giuseppe Garibaldi e che accoglie gli spettatori nella raccolta platea e nei palchi che la coronano. I 220 scalini che servono per raggiungere l’ingresso del Duomo di San Giorgio non recano alcun disagio una volta che si aprono le porte e siamo accolti dalla immensa visione di un antico organo e di affreschi storici che raffigurano scene religiose. Una particolarità si trova in una teca, dove un Cristo con una sorta di gonnella ci richiama ad una simile raffigurazione, questa volta su tela di origine spagnola, presente a Scicli.  Duomo di San Giorgio  ModicaIl tempo è sempre tiranno soprattutto quando vorresti che si fermasse. Ancora una sosta, gustosa e ricca di sorprese. Appena fuori Modica troviamo CIOMOD un luogo dove ristorazione, qualità di prodotti, accoglienza e professionalità si incontrano in un mix unico. Qui alle camere di Casa Ciomod, si uniscono un atelier del cioccolato Ciomod, un progetto ristorativo Gurmè in cui i giovani chef propongono una cottura in vaso di vetro che, unendo la tradizione e la qualità della materia prima, riesce a dare dei piatti davvero speciali. GurmèNon poteva mancare una prova di abilità, condotta dal maestro cioccolatiere che ci ha invitato a creare delle “sculture” di cioccolato di Modica da riportare a casa come dolce ricordo. Anche il pranzo a base di salumi e formaggi dei Monti Iblei, degli arancini al formaggio, insieme ad una variante modicana delle chips di patata…unica ed irresistibile, hanno fatto compagnia in tavola ai vini offerti che spaziavano tra quelli che hanno fatto grande questa provincia, capeggiati da un grande Cerasuolo di Vittoria DOCG.Vini Ciomod

Ancora uno sguardo all’orologio che ci indica inesorabile che il tempo è scaduto e mentre i ricordi  ed i gustosi pensieri ci accompagnano all’aeroporto di Catania per il rientro alle località di residenza, il palato complice con il cuore inizia ad elaborare la possibilità di ritornare in queste terre, dominate dai Monti Iblei, dalla storia , dall’arte e dalla grande cucina, ma soprattutto dalla grande umanità e simpatia dei suoi abitanti degni rappresentanti di un piccolo, grande, immenso territorio che lascia un segno nel profondo dell’anima. Alla prossima … Terre di Montalbano!

Dolci CIOMOD

 

 

“SPORT & FITNESS FESTIVAL “…. vista mare !!

fitnessTutto pronto per la quarta, attesissima edizione dello “Sport & Fitness Festival” che per le vie del centro cittadino (da Piazza Sirena a Piazza della Stazione, passando per Viale Nettuno e il lungomare), animerà Francavilla con la più grande palestra a cielo aperto del centro sud Italia. Dal 26 al 28 giugno, insomma, ci attende una tre giorni di sport ed esibizioni tra  wellness, giochi, divertimento e tante, tante manifestazioni collaterali che partiranno dalla mattina per concludersi a sera. Edizione speciale dedicata all’Expo ed al benessere dove l’attività del fisico diventa nutrimento per la vita. Sport, fitness e benessere, dunque, come filiera per lo sviluppo turistico, nella città di mare abruzzese con un’offerta straordinaria per quanto concerne le strutture sportive e la pista ciclabile che sarà ampliata sul mare percorrendo la città per la lunghezza. Diversi sono i principali eventi che si snoderanno dall’inizio alla fine del festival: si va dall’Area Cycling con Pump Treack, evoluzioni in bici, Bike Trial ed escursioni guidate in Bike. Dall’alba, sul Pontile a mare, fino a sera nelle piazze principali lezioni di Yoga 4 elements, Zumba, Rebound, Breack Dance, Fit & Boxe, Arrampicata, Scherma e Arti Marziali, completano la palestra a cielo aperto più bella dell’estate. Istruttori di fama guideranno gli sportivi e i curiosi a conoscere le nuove specialità ginniche per tenersi in forma. Madrina dell’evento Annalisa Minetti che terrà il giorno 26 giugno una lezione di spinning con la Palestra On Fit Centro Sportivo. Special Guests della manifestazione Salvatore Panebianco, Cristiano Verducci, Leonida Caforio. E poi la “Nuotalonga” di domenica 28 giugno  l’appuntamento regionale di pugilato del 27 giugno. I tornei internazionali di videogaming Blue Wave Open Tournament e il primo trofeo podistico “Sport & Fitness Festival” in programma domenica 28 giugno, senza dimenticare l’area wellness e olistica.

fitness2Previsti anche talk show in diretta dalla manifestazione contornati da tanti spettacoli serali. Un appuntamento imperdibile per gli appassionati delle discipline sportive e per chi vuole conoscere le novità nel capo del fitness, tutto questo vista mare.

Viaggio a Levante tra i frutti della buona terra ed i capolavori dell’uomo

D0311PR HydroNon uno stand qualsiasi, quello visitato durante Pitti Immagine Uomo, ma uno spazio , quello di Doria 1905, che riassume in pochi metri quadrati il vero concetto italiano. La terra, il mare, i prodotti da gustare e le meraviglie di cui godere, raccolte con la manualità e la qualità di un tempo e racchiuse nella tesa di un cappello.

 

Un percorso sulla rotta dei viaggi ispira questa collezione di cappelli da uomo (ma anche da donna seppur non presenti data la tematica dell’evento), il classico Panama nelle sue varianti di materiali naturali (fibra di grano, erbe di campo) e di colori ispirati dalla natura, dalla terra e dai suoi frutti. Il mare invece ha un posto a parte, la sua immensità, i suoi colori, i sogni che genera pensando ai grandi viaggi del passato, lo fanno divenire il centro dell’attenzione. Quella corda che semplicemente impreziosisce il “panama” nella versione blu mare, rende benissimo il concetto di immensità e di legame tra la terra e la distesa marina ed il nodo che lo stringe può a piacere essere allentato o addirittura sciolto per consentire a questo cappello di esprimersi come accessorio più elegante e meno sportivo, lasciando però invariati i colori che richiamano profumi di terre lontane e spazi infiniti come lontani orizzonti. Proseguendo la filosofia delle precedenti edizioni, l’innovazione nella classicità dei cappelli di questa azienda pugliese si affianca e si contrappone alle tendenze della moda maschile, presentate anche in questa kermesse fiorentina. L’uomo ne esce spesso in maniera poco maschia o matura, predominano pantaloncini corti, gonne, borse, accessori prettamente femminili che spesso sono improponibili per la costituzione fisica della media della popolazione maschile. In molti casi si rasenta il ridicolo dimostrando che per stupire si ricorre a situazioni che seppur fanno moda offendono palesemente sia il target maschile a cui si rivolgono, che quello femminile che, seppur divertito, probabilmente in molti casi non sarà felice di portare al proprio fianco un uomo vestito alla Pierino che magari sfoggia un mezzo busto incravattato su un paio di bermuda colorate. Proprio in questa atmosfera sempre di più si riesce a capire il messaggio che varie aziende vogliono lanciare o far di nuovo apprezzare, quello della ricerca di una tradizione, di una enfatizzazione del bello e del buono, di una cultura che ha reso, in particolare gli italiani, i portatori della eleganza e della moda non solo creata ma anche indossata. In questo mondo così variegato il cappellificio Doria 1905 si riconosce, emerge, stupisce per le attenzioni che offre sia nella lavorazione che nella creatività, offrendo ad ogni collezione tanti motivi di gusto per poterne parlare anche a chi, come me, si occupa di gusti edibili e bevibili, ma che in ogni caso riesce a riconoscere la qualità laddove è riposta e da dove parte: la terra di Puglia, che ispira con i suoi colori e profumi la collezione di Doria 1905 è una delle tante realtà italiane uniche che merita tutta l’attenzione di chi ama il bello ed il buono.

 (Marco Marucelli)

 

 

PER SAPERNE DI PIU’ SUI TEMI PRESENTATI da DORIA 1905 NELLA EDIZIONE PRIMAVERA/ESTATE DI PITTI IMMAGINE UOMO 2015

 

Quattro temi raccontano storie in cui il passato disegna il presente, culture e suggestioni che rivivono, trasfigurate, nelle forme del presente. Il cappello che si colora delle emozioni della terra di origine e degli approdi futuri.

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BAROCCO

“Punto dopo punto, nodo su nodo, intrecci si rincorrono all’infinito: “Pupo, Pupa e Stella”, tra le curve dei fili, di qua e di là in un soffio di luce”

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Il tema “city” di Doria 1905 è interpretato attraverso linee pure e colori neutri e sussurrati. Dai materiali grezzi a quelli più preziosi, l’eleganza sobria e sofisticata cerca nella tradizione spunti inediti e di grande pregio. Il filo conduttore della collezione è il “punto Maglie”, un’antica tecnica di ricamo tipica del territorio, che veste i cappelli con i caratteristici motivi, stampati sui capi. Lo stesso pizzo si trasforma in una cinta per i capi speciali, realizzabili su ordinazione. La linea BAROCCO nasce da materiali naturali, lino puro e micro pied-de-poule, declinati nei toni chiarissimi che spaziano dal panna al grigio, dal sabbia al sale. I patchwork, tipici di casa Doria, giocano sulle tonalità candide del panna e dei colori naturali. Le nuance calde del tufo e delle sabbie sono accostate al grigio roccia e al nero saraceno. Bianco e Nero creano armonie eleganti e raffinate.

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VIA TERRA

“Sole splendimi fin dentro al cuore, vento caccia via pensieri e pene, non v’è al mondo diletto maggiore che andar vagando sconfinatamene.”

Hermann Hesse

Lo spirito del viaggiatore dei primi anni del Novecento è quello di un pioniere che ama gli spazi aperti, di un avventuriero dall’anima hipster e chic, che ruba i colori profondi del paesaggio assolato e selvaggio, di un esploratore raffinato e inusuale. Finibus Terrae: è così che venivano definite le terre salentine, vibranti di colori forti e profumi intensi che accendevano emozioni e rimanevano impressi nei ricordi. Tessuti primitivi e superfici materiche, Canvas e tela Olona, paglie intrecciate di erba grezza e tessuti a micro fantasie in toni ricchi di contrasti. Le nuance sono naturali e scelgono i toni della terra e del cuoio, il verde scuro dei pini,  l’amaranto profondo del “Primitivo”.

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OLTREMARE

“Così soltanto all’orizzonte scorgi l’orlo turchino del mare. A destra e a sinistra è una distesa tutta abitata e popolosa

Johann Wolfgang Von Goethe

Il viaggio prosegue via mare oltre il canale di Otranto puntando a Oriente. Negli occhi dei naviganti di inizio secolo si leggono tutti i toni del mare. Ecco classici Panama e cotoni, lini leggeri, pois e paglie naturali a rendere rilassanti e avventurose al tempo stesso le crociere in mare aperto. I colori abbracciano tutti i toni del bianco, passando verso blu accesi da una frizzante nota di mandarino, abbinandosi agli abiti estivi freschi e candidi. Il tema racconta lo stile marinière d’antan, puro e raffinato, strizzando l’occhio agli anni Sessanta.

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A LEVANTE

“Oltre l’Est l’alba, oltre l’Ovest il mare, e tra l’Est e l’Ovest la sete del viaggiatore che non mi dà pace.”

Gerald Gould

L’approdo respira i profumi dell’Est e i suoi colori profondi e opulenti. E’ un souvenir dalle dimore saracene delle coste di Finibus Terrae. Come una valigia carica delle emozioni di un viaggio che volge sulla Via delle Indie, i profumi e le sensazioni si trasformano, lo spirito si rilassa lasciando spazio a fantasie multicolore e azzardate. E’ il tema più forte della collezione, dai tratti decisi, per i volumi ricercati e i colori forti. La valigia delle Indie è carica di Panama Quito, lini stampati e paglie coloratissime. Tinte che ricordano i sapori intensi, il rosso scuro del Negramaro, i toni accesi delle spezie, la luce preziosa delle pietre dure, i toni leggeri delle acque trasparenti.

 

 

PROSECCO PRIVÉE TORNA A FIRENZE PER PITTI UOMO

prosecco priveLE BOLLICINE CONEGLIANO VALDOBBIADENE DOCG E I PRODUTTORI DIALOGANO IN UNA DIMENSIONE FASHION

Dal 16 al 19 giugno le eccellenze della Denominazione Conegliano Valdobbiadene tornano alla rassegna di moda maschile allo stand DiMattia

Torna dal 16 al 19 giugno Pitti Immagine Uomo l’appuntamento di riferimento per la moda maschile giunto alla sua 88° edizione, e si rinnova la presenza di Prosecco Privée che sarà a Firenze con il suo staff e i suoi prodotti presso lo stand del marchio di abbigliamento DiMattia.

Dopo il grande successo di pubblico riscontrato la scorsa estate, quest’anno il corner Prosecco Privée dedicato alle degustazioni, a fianco dello stand DiMattia, si amplia accogliendo una novità: la presenza dei produttori delle cantine coinvolte, che uniranno alla degustazione il dialogo diretto col pubblico presentando le meraviglie di un territorio che è patrimonio unico e prezioso, indiscutibilmente legato al suo prodotto principe.

“Ritengo fondamentale – spiega Sandro Adorni uno dei tre soci di Prosecco Privée – accompagnare il racconto di un territorio come il nostro all’esperienza diretta dell’assaggio dei suoi frutti, che si tratti di vino o di cibo, perché solo così si riesce ad accrescere la percezione e la consapevolezza verso una terra unica generatrice di eccellenze, rendendo così ciascuno un portavoce prezioso del corretto messaggio”

Gli assaggi del Conegliano Valdobbiadene D.O.C.G. verranno serviti dal competente staff di Prosecco Privée riproponendo la tipica atmosfera friendly del prosecco style sulle note di un frizzante accompagnamento musicale. Lo scopo resta quello di sensibilizzare e moltiplicare i contatti per diffondere correttamente la cultura che si cela dietro ad ogni calice di Prosecco Superiore D.O.C.G. e ai prodotti tipici di una terra unica.

Nell’edizione estiva dello scorso anno Prosecco Privée, di fronte a una vetrina internazionale che ha superato i 30.000 visitatori nei quattro giorni di salone, ha versato 7000 calici di Conegliano Valdobbiadene D.O.C.G. degustati da oltre 5.000 persone.

www.proseccoprivee.it