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Sacro Monte di Varese, via alla stagione 2023: riaprono i musei

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Tornate disponibili al pubblico la Casa Museo Lodovico Pogliaghi, la Cripta del Santuario e il Museo Baroffio, tre luoghi che custodiscono secoli di arte, storia e devozione. Riparte la stagione turistica e culturale del Sacro Monte di Varese. Dopo la consueta chiusura invernale, hanno riaperto ufficialmente tutti i musei del borgo: la Casa Museo Pogliaghi, il Museo Baroffio e la Cripta del santuario tornano a essere visitabili per raccontare secoli di storia, di arte e di devozione. Sono tre luoghi che custodiscono opere di assoluto valore e che richiamano sempre più turisti . La Casa Museo Pogliaghi è aperta il mercoledì, giovedì venerdì dalle 10 alle 13, la Cripta e il Museo Baroffio sono aperti negli stessi giorni dalle 14 alle 18. Sabato, domenica e festivi tutti e tre i musei sono aperti dalle 10 alle 18.

La Casa Museo Lodovico Pogliaghi è la residenza eclettica dell’artista milanese autore della porta del Duomo di Milano. Le sale racchiudono l’internazionale collezione di Lodovico Pogliaghi, appassionato esteta che nella sua vita collezionò reperti archeologici (più di ottocento reperti egizi, greci, etruschi e romani), tappeti, opere dall’estremo oriente, oreficerie e molto ancora. Accanto alla collezione sono ammirabili anche le opere dell’artista, tra le quali spicca il modello in gesso della porta del Duomo di Milano. www.casamuseopogliaghi.it

Il Museo Baroffio è collocato a fianco del Santuario e custodisce all’interno la collezione Baroffio, con opere dall’epoca romanica fino al Settecento, la raccolta del Santuario e la collezione Macchi, con una sala dedicata ad artisti contemporanei, quali Matisse, Guttuso, Bodini, Carpi e Longaretti. www.museobaroffio.it

La Cripta del Santuario: l’antica chiesa di IX-X secolo costruita sulla montagna è il cuore di tutta la storia di Santa Maria del Monte. I restauri conclusi nel 2017 hanno riportato alla luce affreschi quattrocenteschi e resti che riportano ai primi secoli di vita di questo importante luogo di culto.

Inoltre, da sabato 18 marzo a sabato 25 marzo, il Centro Espositivo Mons. Pasquale Macchi (presso la prima cappella) ospita la mostra fotografica di Marco Baroni “Valmorea. Il sogno di una ferrovia mai dimenticata”. La mostra è visitabile gratuitamente dalle 10 alle 16. Chiusa lunedì 20 marzo.

Per ulteriori informazioni:

www.sacromontedivarese.it

 

Un’estate su due ruote. Arabba si conferma meta ideale per gli amanti della bici.

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Tra salite impegnative, tour panoramici e discese ad alto tasso di adrenalina.

Pedalare tra le Dolomiti, patrimonio dell’UNESCO, è per ogni ciclista la realizzazione del  sogno più bello. Non c’è angolo di Arabba che non possa essere scoperto pedalando. In mountain bike, in e-bike o con la bici da strada: qui ci sono percorsi per tutti, dalle salite impegnative che hanno fatto la storia del ciclismo agli itinerari che coniugano divertimento e panorami mozzafiato. Non solo. Ad Arabba l’estate ciclistica offre una serie di appuntamenti davvero eccezionali, con eventi di richiamo internazionale diventati ormai dei veri e propri cult.

Sport, natura e silenzio in quota: è il mantra che accompagna l’attesissimo appuntamento con il Sellaronda Bike Day, la grande festa della bici dedicata agli appassionati ma anche alle famiglie e ai bambini, che si snoda per 58 km sulle strade di una “classica” per i ciclisti, il Giro dei Quattro Passi: Campolongo, Gardena, Sella e Pordoi. L’ingresso nel percorso è libero, ma Arabba rappresenta il luogo di partenza (e di arrivo) migliore: il Campolongo, infatti, è ideale come prima salita di giornata, ma soprattutto è prudente prevedere il Passo Pordoi come ultima discesa. Un evento non competitivo che sabato 10 giugno (e poi nell’edizione autunnale sabato 16 settembre) offrirà l’occasione per vivere le Dolomiti in piena libertà e godere di splendidi panorami senza il rumore (e i gas di scarico) di automobili e moto.

La regina fra le granfondo d’Europa, la gara amatoriale che ogni anno raduna migliaia di ciclisti (quest’anno 8.000) raccogliendo oltre 27.000 richieste di partecipazione da tutto il mondo. La 36esima edizione dell’ambita maratona che attraversa ben 7 passi dolomitici transiterà nella valle Arabba-Fodom su Passo Pordoi, Falzarego e Campolongo domenica 2 luglio e avrà come filo conduttore l’Umanità.

Altrettanto belli e panoramici sono poi i numerosi tracciati dalle pendenze accentuate che consentono di divertirsi e godere allo stesso tempo la meraviglia delle cime dolomitiche. Come il Panoramic Tour Arabba, un percorso “difficile” di 16,7 km e della durata di 2 ore e mezza, che permette di coniugare adrenalina e cultura (c’è anche una visita all’Ossario, imponente costruzione ottagonale che ricorda quanto questi paesaggi siano stati luoghi di scontri durante la Guerra) con magnifici saliscendi in funivia/telecabina e mountain bike.

 

GLI ITINERARI IN BICI O A PIEDI PER SCOPRIRE VAL MIVOLA, IL NUOVO SOGGETTO TURISTICO NELLE MARCHE

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La Val Mivola accoglie tutti i suoi visitatori con numerose proposte per trascorrere una vacanza all’aria aperta immersi nella natura o circondati da maestose costruzioni senza tempo. Il nuovo soggetto turistico nelle Marche, in provincia di Ancona, è infatti collocato fra le due fertili vallate circondate dai fiumi Misa e Nevola, in un territorio ricco e variegato: dalle pendici degli Appennini alle coste di velluto dell’Adriatico, i nove comuni di Arcevia, Barbara, Castelleone Di Suasa, Corinaldo, Ostra, Ostra Vetere, Senigallia, Serra De’ Conti e Trecastelli offrono a chi ama muoversi i più diversi itinerari da percorrere in mountain bike, in bici o semplicemente a piedi.

La bellezza dei panorami di ogni itinerario, tinti dei colori della campagna, vi lasceranno di sicuro senza fiato. Per gli amanti del vino, poi, da non perdere una sosta in una delle tante cantine che si trovano lungo il tragitto, per degustare i pregiati vini della zona.

La Val Mivola non delude neanche gli amanti delle gite a piedi. Per chiunque ami passeggiare alla scoperta di luoghi incantati, il consiglio è di visitare i nove Castelli di Arcevia. Si tratta di piccoli centri abitati circondati e protetti da possenti mura fortificate, che ancora oggi godono di una notevole importanza storico-artistica. Irte rampe di accesso, porte bastionate, torrioni, guardiole e camminamenti coperti vi ammalieranno, riportandovi indietro nel tempo.

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Infine, segnaliamo un ultimo itinerario per i più esperti di mountain bike, che supera i territori della Val Mivola, ma che vale la pena conoscere per gli scorci panoramici mozzafiato che non possono non infondere in chiunque vi si imbatta un senso di grande pace e tranquillità. Si tratta del percorso ad anello che da Arcevia, “Perla dei Monti”, scende fino ad Avacelli e attraversa la spettacolare Valle Scappuccia, nel bel mezzo del Parco della Gola della Rossa. Salendo per Pierosara e passando da San Vittore, con la sua abbazia romanica, si entra nella Gola di Frasassi, tra gli alti dirupi che sono a custodia del tesoro delle Grotte. Dal borgo medioevale di Genga si prosegue per Meleto, Trinquelli e dal valico panoramico fino a Nebbiano. Con una breve deviazione si può arrivare anche Fabriano, dove è d’obbligo una tappa al famoso Museo della Carta e della Filigrana. Una stretta strada fra i campi porta poi a Sassoferrato, l’antica “Sentinum”, con il suo Parco Archeologico. Proseguendo per Scheggia e deviando subito a sinistra per Bastia, tra Monte Cucco e Monte Strega, si giunge ad Isola Fossara. Qui si può fare una piccola deviazione per raggiungere l’Abbazia di Sitria, un sito particolarmente noto per l’antica presenza dei templari. Scendendo poi dal valico verso Serra Sant’Abbondio, il consiglio è di visitare, con una piccola deviazione a sinistra, il maestoso Monastero di Fonte Avellana. Un itinerario intenso ma molto affascinante, che si può percorrere tutto l’anno, ma consigliabile soprattutto in primavera-estate ed in autunno.

Visitare la Val Mivola vuol dire scoprire un territorio accogliente e ricco di fascino, che non finisce mai di stupire per i suoi tanti luoghi magici.

 

 

Dopo la chiusura invernale, riapre il ristoro della Cappella della Madonna di Vitaleta

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Il “Ristoro Vitaleta”, il luogo di incontro gourmet adiacente alla omonima Cappella riapre le porte ai visitatori dopo la chiusura invernale. Coloro che si recheranno ad ammirare l’incanto della chiesa e del paesaggio che si staglia attorno, troveranno ad attenderli il Ristoro per godersi una sosta gustando le eccellenze gastronomiche locali e toscane. Il locale è guidato dallo chef Samuele Niccolini, che ha ideato un menu che porta a tavola le eccellenze del luogo, sapori e ricette di casa, del passato, con l’intento di mantenere viva la ricca tradizione culinaria toscana.  I piatti variano in base alla stagionalità e al periodo. La carta è composta da antipasti, primi, secondi, dolci e sandwich. Spiccano i taglieri di salumi e formaggi, le tagliatelle con il ragù di anatra, pici cacio, pepe e tartufo di stagione, la bistecca fiorentina di razza chianina, bocconcini di cinghiale in umido solo per citarne alcuni. I prodotti arrivano da Podere Forte centro di un attento recupero della tradizione contadina e vitivinicola valdorciana – come i salumi di Cinta Senese, di allevamento certificato biologico, i mieli biologici, l’olio extra vergine di oliva biologico e biodinamico Terre di Siena D.O.P, il pane fresco realizzato con i grani antichi. Il tutto viene accompagnato dai grandi vini di Podere Forte, rossi, bianchi e rosati (al calice o in bottiglia).

Il ristoro è aperto tutti i giorni tranne il giovedì, dalle ore 10.30 alle 18.00. Da maggio dalle 10.30 alle 24.00

GOLDEN DELICIOUS BIO VAL VENOSTA

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La bellezza dorata baciata dal sole, illuminata 300 giorni l’anno dai raggi del sole, la Val Venosta offre scenari spettacolari in ogni stagione. La presenza costante del sole, le rare precipitazioni, tenute a distanza dalle alte Alpi Venoste, insieme alla fresca brezza venostana creano le condizioni ideali per la maturazione di mele favolose. Non a caso, la Valle è nota come Il Paradiso delle Mele. Il clima secco e ventilato è ottimo per la crescita delleMele Val Venosta. Ancora più brillanti e croccanti grazie alla forte escursione termica caratteristica di questa zona, situata tra i 500 e i 1000 metri di altitudine. I 25 gradi di differenza tra giorno e notte assicurano, infatti, un trattamento di bellezza straordinario. Come se non bastasse, si intensifica anche il colore del loro mantello. Questo clima favorevole porta, oltretutto, molti agricoltori della Valle a optare per la coltivazione biologica delle mele.

La Golden Delicious Bio è la classica bontà venostana che piace a tutti. Riflessi dorati, essenze alpine e aromi verdi e fruttati, impossibile resisterle.

Proprio il sole e l’escursione termica regalano alla Golden Delicious Bio la graziosa e tipica guancia rossa. Una delle tante caratteristiche che la rendono una grande seduttrice. Sfumature calde che ricordano il sole che illumina la valle. La polpa dai colori tenui è attraversata invece da sottili venature verdi che evocano i numerosi corsi d’acqua presenti nel territorio circostante.

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La succosa dolcezza della Golden Delicious Bio Val Venosta conquista il palato al primo morso. Note acidule si combinano a quelle dolci, senza mai prevaricare. Il fruttosio è accompagnato da aromi verdi, saporiti di finocchio, erba appena tagliata e una nota leggera di aneto. Via via che la mela matura, si sviluppa un invitante aroma di mango e sul palato rimane il dolce retrogusto di vanillina.

Così, grazie alle sue infinite qualità, la Golden DeliciousBio si merita il titolo di Regina della Val Venosta.

Nel cuore delle Alpi austriache apre il Falkensteiner Hotel Montafon 5*

Pensato per offrire un’ospitalità innovativa e a misura di famiglia, il nuovo resort riprende colori, atmosfere e tradizioni delle montagne del Vorarlberg.

Situato in un’area protetta del Montafon, valle dolcemente incastonata tra boschi e montagne. Un progetto di ospitalità all’avanguardia che si inserisce nella quiete del paesaggio alpino, rispettandone la tradizione.

Il nuovo resort Falkensteiner Hotels & Residences  si sviluppa su quattro livelli, sfruttando il pendio della montagna, e si articola in due edifici connessi, come fossero ali, da un nucleo centrale in cui sono collocate le aree comuni. Dal piano strada si accede alla reception caratterizzata dalla boiserie in legno di abete, all’area Wellness con la SPA di 1.400 mq e alla ski room, mentre ai piani superiori sono collocate le 123 camere e suite, tutte con balcone e vista panoramica. Scendendo dalla grande scala centrale si raggiungono invece la lobby con zona bar, oltre all’area ristorante e alla piscina. Da qui si può anche arrivare alla terrazza esterna, aperta sui boschi e sulle montagne. A sottolineare l’anima di family hotel, non mancano scenografiche aree dedicate a bambini e ragazzi.

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Materiali vernacolari, come la pietra, il legno di abete e di larice e l’intonaco bianco, sono riproposti come omaggio alla tradizione edilizia del luogo e, in particolare alla Montafoner Häus, costruzione in tronchi di abete e pietra che rappresenta l’archetipo architettonico della zona e che ha costituito per secoli il paesaggio abitativo e culturale della vallata.

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La valle Montafon, lunga 39 km, si estende dalla Bielerhöhe a Bludenz ed è attraversata dal fiume Ill. Situata presso la stazione intermedia della montagna Golm e nelle vicinanze del lago di Latschau, regala scenari e panorami incantevoli. Gli ospiti del Falkensteiner Hotel Montafon 5*, potranno beneficiare di tutte le opportunità offerte dalla zona in tutte le stagioni, grazie a un’idea di ospitalità che ha saputo cogliere le specificità del luogo per generare spazi unici e sorprendenti. 

CHIUDE UN VINITALY A PIENO REGIME. UN BUYER SU 3 PROVIENE DALL’ESTERO EXPLOIT DI PRESENZE DA USA (+45%) E ASIA (+116%), IN CRESCITA TUTTE LE PROVENIENZE

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Vinitaly si è chiuso mercoledì scorso, con 93 mila presenze complessive, di cui quasi 30.000 estere. La crescita rispetto all’ultima edizione è stata quasi totalmente determinata dagli ingressi di buyer esteri (+20% circa) provenienti da 143 Paesi, che in questa edizione hanno rappresentato un terzo del totale degli operatori accreditati. Vinitaly and the City, il “fuorisalone” veronese da quest’anno ritornato totalmente nella sfera organizzativa della fiera di Verona, ha inoltre registrato oltre 45 mila degustazioni (+50% sul 2022) da parte dei winelover nel centro storico di Verona. Nel 2024 Vinitaly andrà in scena dal 14 al 17 aprile.

«Chiudiamo oggi un Vinitaly finalmente a pieno regime, che ha visto una partecipazione corale di operatori, stampa e istituzioni. Siamo particolarmente soddisfatti per il riscontro che stiamo riscuotendo dalle aziende e dai territori, che rappresentano la vera forza di questa manifestazione». Lo ha detto, in chiusura di Vinitaly, il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo. «L’obiettivo – ha aggiunto – è quello di costruire con i partner istituzionali una piattaforma promozionale permanente e coordinata in grado di attrarre da un lato gli investimenti dell’incoming sull’Italia, dall’altro sul prodotto italiano all’estero con un radicamento di Veronafiere – dopo Brasile e Cina – negli Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud e Far East».

«Gli investimenti fatti in favore dell’incoming estero – ha detto l’ad di Veronafiere, Maurizio Danese – hanno dato un primo concreto risultato a un Vinitaly che vogliamo sempre più decisivo per il business degli espositori che per la manifestazione riservano risorse importanti. Un matching domanda-offerta che ha funzionato, come dimostrato anche dagli oltre 11mila appuntamenti pianificati tra espositori e buyer della piattaforma Vinitaly plus che si aggiungono a quelli fissati direttamente tra aziende e buyer. Il nuovo corso è iniziato ma non è certo terminato: Vinitaly – ha concluso Danese – sarà sempre vettore del made in Italy, sia qui che all’estero, se ragionerà in termini di sviluppo del settore e delle sue imprese, ed è questo che stiamo cercando di fare».

 

 (Teresa Colia)

La Primavera a Merano Fiore all’occhiello indiscusso della primavera sarà Merano Flower Festival – dal 28 aprile al 1 maggio 2023 – con la mostra mercato dei fiori e delle piante ornamentali, dove trovano spazio le eccellenze vivaistiche italiane e straniere.

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I giardini e i parchi, i fiori e le passeggiate. Il Passirio – il fiume che attraversa Merano – con le sue oasi di tranquillità lungo le sponde, terrazze che digradano fino a toccare l’acqua. La selvaggia gola della Gilf dove il torrente fa ingresso in città con una cascatella. Tanti luoghi speciali in dialogo con le bellezze architettoniche, che in diverse zone del centro celebrano la natura con fantasia: è la Primavera a Merano. Sono tante le creazioni che accompagnano il risveglio del paesaggio che qui più che altrove celebra le nozze tra vegetazione alpina e mediterranea. La mano dell’uomo e il suo estro accompagnano, con la riverenza dovuta, lo spettacolo che inscena Madre Natura.

Le aiuole variopinte e le sculture floreali, orgoglio della Giardineria comunale, in questa stagione invitano a camminare come moderni flâneur, lasciando

lo sguardo libero di vagare, in modo che possano incontrare gli spunti artistici – firmati dall’architetto del paesaggio Monica Botta – sulla passerella Lenoir che collega piazza Terme e Passeggiate, i percorsi floreali, le sdraio con il bookcrossing nella quiete ombreggiata sul prato del Castello Principesco, il “cammino arboreo” in centro, i grandi paralumi colorati lungo i Portici, gli angoli con i giochi di luce e i riflessi degli acchiappasole (“Cazador del sol”). Per una sosta nella cornice urbana, trovate anche delle amache al parco Elisabetta e sulla Passeggiata Lungo Passirio.

È su questo palcoscenico, mentre il bianco delle vette lascia spazio al verde dei boschi e più in giù dei vigneti che circondano le trame urbane, che dal 28 aprile al 1° maggio va in scena il Merano Flower Festival. Sul Lungo Passirio davanti al Kurhaus, espositori selezionati del florovivaismo italiano e internazionale e di settori affini propongono uno straordinario bouquet di fiori, piante ornamentali, decorazioni, artigianato ispirato alla natura. 

Per ulteriori informazioni www.merano.eu

Dal 14 al 16 aprile 2023 nella suggestiva cornice della Rocca Visconteo Veneta di Lonato del Garda (Brescia)XV edizione di FIORI nella ROCCA raffinata Mostra mercato di piante e fiori rari

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Un nutrito e selezionatissimo numero di vivaisti, artigiani e specialisti in oggettistica da giardino sarà protagonista di Fiori nella Rocca, la raffinata rassegna primaverile di giardinaggio ospitata dal 14 al 16 aprile nella storica cornice della quattrocentesca Rocca di Lonato del Garda (Brescia). Giunta alla sua XV edizione, la rassegna dà il benvenuto alla primavera ed è ormai diventata uno fra gli appuntamenti nazionali più attesi non solo dagli appassionati del settore, ma anche da chi vuole trascorrere una piacevole giornata all’aria aperta, fra colori e profumi di piante e fiori.

Si ripeterà quindi anche quest’anno la magia di questa raffinata e colta rassegna, che unisce al fascino di piante e fiori rari quello di storia ed arte grazie alla sua stupenda cornice, la quattrocentesca Rocca di Lonato, Monumento nazionale dal 1912, dalle cui mura si gode un’incantevole vista sul bacino del Basso Garda. I visitatori avranno la possibilità di scoprire ed acquistare le novità presentate dai vivaisti per rendere incantevoli giardini e terrazze e, nello stesso tempo, potranno visitare una delle principali fortificazioni del Nord Italia e l’affascinante complesso museale della Fondazione Ugo Da Como in cui è inserita, con i giardini, la straordinaria Casa Museo del Podestà di cui si ammireranno le facciate policrome da poco restaurate.

Fiori nella Rocca sarà l’occasione per scoprire i tesori della Casa del Podestà, fra le più interessanti case-museo italiane, dove si visitano 20 ambienti completamente arredati con mobili e suppellettili antichi, in cui sono esposte preziose collezioni di dipinti, maioliche e porcellane. Imperdibile, la sua magnifica Biblioteca che custodisce circa 50.000 volumi tra cui importanti codici miniati, autografi e libri antichi illustrati. Dimora all’inizio del ‘900 del Senatore Ugo Da Como, ora fa parte con la Rocca (ai cui piedi si trova) del patrimonio della Fondazione che ne porta il nome.

Le antiche sale della Casa del Podestà ospiteranno per questa XV edizione la mostra “Lèggere libri e leggère libellule” di Adriana Albertini che, da oltre vent’anni, inventa forme secondo l’antica tecnica della ceramica.

Nel suo lavoro fantasia, eleganza, equilibrio, ricerca della perfezione stanno alla base di visioni interiori che prendono forma di petali di fiori, di libellule e di parole appesi a esili fili di nylon.

Biglietteria on line www.fiorinellarocca.it

 

In “Crociera d’arte” col Sommo Poeta riparte il Treno di Dante, con tappe anche a Ferrara e Bologna

Nella sua terza stagione, che si inaugura a Pasqua, l’antico convoglio che accompagna alla scoperta dell’Appennino Tosco-Romagnolo nei luoghi dell’esilio del Sommo Poeta introduce la “Crociera nelle Città d’Arte” – Dall’8 aprile, ogni weekend fino al primo novembre (con una sosta estiva), il treno storico si sposterà da Firenze a Ravenna con due crociere speciali nel weekend pasquale ed in quello del 2 giugno – Tante le opzioni tra cui scegliere: dalla Crociera di tre giorni nelle città d’arte di Firenze, Brisighella, Faenza, Ravenna, Ferrara e Bologna, fino alla consueta formula che prevede, in giornata, di spostarsi tra Città d’Arte e Borghi medievali comodamente seduti tra velluti rossi e interni in legno, ma anche la possibilità del Grand tour di sette giorni sulle orme dantesche – Un viaggio all’insegna della lentezza e della cultura: sul treno un’assistente racconta la storia dei territori attraversati da questa speciale linea ferroviaria.  Una crociera di 3 giorni tra Città d’Arte come Firenze, Brisighella, Faenza, Ravenna, Ferrara e Bologna, oppure un viaggio di 7 giorni, dalla propria città a Firenze, per poi continuare alla scoperta dei Borghi tosco-romagnoli e concludere il percorso a Bologna o a Venezia. O ancora, una giornata all’insegna di natura e cultura, per godersi lunghe soste nei Borghi Medievali lungo l’Appennino attraversato da Dante Alighieri nel suo esilio in Romagna. Sono tante le formule e le novità della terza stagione del “Treno di Dante” che torna dopo gli incoraggianti risultati degli anni passati, offrendo ai turisti nuove esperienze di viaggio uniche ed emozionanti. Dall’8 aprile al 4 giugno e, dopo la pausa estiva, dal 2 settembre al 1 novembre, l’antico treno composto da carrozze “Centoporte”, un bagagliaio, e una vettura di prima classe finemente arredata, attraverserà il cuore dell’Appennino Tosco-Romagnolo sulle orme del Sommo Poeta, lungo un originale percorso che coniuga cultura, artigianato, enogastronomica tipica e slow tourism, completamente immersi nella natura (Informazioni www.iltrenodidante.it).