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“Enologica”, a Bologna il racconto del vino emiliano romagnolo

Enologica_BolognaDal 21 al 23 novembre ritorna “Enologica – Salone del vino e del prodotto tipico dell’Emilia Romagna”, la manifestazione promossa da Enoteca Regionale Emilia Romagna e curata da Giorgio Melandri

“Enologica”, manifestazione promossa per il secondo anno consecutivo da Enoteca Regionale Emilia Romagna e curata da Giorgio Melandri, sceglie nuovamente il cuore dell’Emilia Romagna, Bologna, come palcoscenico ideale per il racconto della straordinaria quanto inedita filiera vitivinicola e agroalimentare di questo territorio. A Palazzo Re Enzo il 21, 22, 23 novembre 2015 si scriverà il nuovo capitolo di un racconto del quale saranno protagonisti oltre 100 tra produttori, consorzi e cantine della regione, che permetteranno ai visitatori di concedersi un ideale “viaggio” lungo la via Emilia, dal riminese fino ai colli piacentini, attraverso i vini simbolo di questa regione: Albana e Sangiovese, Pignoletto, Fortana, Lambrusco, Malvasia e Gutturnio.

Al centro del racconto i vignaioli, i cuochi, il vino e cibo dell’Emilia Romagna, ma soprattutto la sua cultura raccontata quest’anno attraverso i tarocchi, le carte da gioco nate proprio a Bologna alla fine del 1300 da un’idea del Principe Francesco Antelminelli Castracani Fibbia e diventate oggi lo strumento più usato per le divinazioni. Con loro, al centro del racconto, ci saranno il vino e il cibo dell’Emilia Romagna, accompagnati dai testi del curatore Giorgio Melandri, dello storico Andrea Vitali e dai disegni di Francesca Ballarini.

A completare il programma di “Enologica”, un interessante programma di seminari e degustazioni tematiche,  “Il Teatro dei Cuochi”, ospitato in alcuni luoghi del centro cittadino e che quest’anno sarà incentrato sulla lavorazione della pasta ripiena, “Genius Loci”, spazio creato per scoprire e conoscere prodotti e materie prime espressione dell’identità e della cultura dell’Emilia Romagna.

Spiega Pierluigi Sciolette, Presidente di Enoteca Regionale Emilia Romagna: «Enoteca Regionale ha scelto, per il secondo anno consecutivo, di mettere a disposizione di Enologica il proprio know how organizzativo, costruito nei tanti anni di gestione del Padiglione Emilia Romagna al Vinitaly, perché crediamo fermamente nell’importanza di questa manifestazione. Come nel 2014, il filo conduttore sarà quello della via Emilia, asse portante della nostra regione, tra storia, cultura, tradizioni e prodotti di qualità, tra cui i suoi vini. Proprio in questi ultimi anni l’Emilia Romagna si sta affermando come una delle regioni più importanti nel panorama enologico italiano e internazionale e siamo certi che la vasta selezione di vini proposta attirerà buyer di livello internazionale, giornalisti, esperti e blogger, ma anche tanti appassionati e consumatori di vino dall’Italia e dall’estero».

«Enologica non è semplicemente un evento, ma un racconto che viaggia sulla via Emilia realizzando una piattaforma narrativa a disposizione della stampa italiana e internazionale – sottolinea il curatore dell’evento, Giorgio Melandri - Quest’anno  abbiamo lavorato sui tarocchi abbinando a ciascuna carta un prodotto enogastronomico della regione con l’obiettivo di un linguaggio, quello delle storie,  il più universale possibile. Siamo un grande inedito italiano, ma abbiamo un potenziale enorme, popolare e straordinario nel quotidiano».

LIFE OF WINE – viaggio nelle età del vino

life of wineDomenica 15 novembre

Hotel Rome Cavalieri – Roma

IV edizione

 

www.lifeofwine.it

 

Torna Life of Wine, evento degustazione dedicato alle vecchie annate con un parterre di aziende unico in rappresentanza delle aree di produzione più importanti del panorama vinicolo italiano.

Alla sua quarta edizione, Life of Wine – manifestazione ideata e curata da Studio Umami (www.studioumamicom), agenzia con sede a Firenze specializzata da anni in comunicazione ed organizzazione di eventi enogastronomici – si conferma un appuntamento speciale pensato per omaggiare quei vini dal lungo percorso, orgoglio di realtà storiche che ben conoscono l’importanza della longevità dei propri prodotti.

Saranno una cinquantina le cantine presenti, ognuna delle quali, in postazioni presiedute dai rappresentanti aziendali, porterà in assaggio della sua etichetta più rappresentativa l’ultima annata in commercio e almeno due vecchie annate: un viaggio nel tempo per capire come il vino evolve, si affina e si completa con il passare degli anni. Il tutto arricchito dalla possibilità di conoscere e confrontarsi con i vignerons, scoprendo nei loro racconti le storie e i territori sempre unici che ne accompagnano lavoro e passione.

Anche quest’anno sarà riunita una commissione di assaggio, composta da giornalisti di settore che degusteranno i vini presenti, conferendo in una cerimonia pubblica, a fine evento, degli attestati di merito a quelle aziende che, nelle diverse annate presentate, avranno dato maggiore prova di integrità e longevità.

Come già accaduto nel 2012 anche quest’anno sarà Roma ad ospitare l’evento, offrendo come location uno dei suoi luoghi simbolo della cultura vinicola: l’Hotel Rome Cavalieri, conosciuto per il suo fascino e la sua vista unica sulla città, ma anche per l’essersi ormai affermato quale sede di manifestazioni in ambito vinicolo di altissimo livello.

Per questa nuova edizione Studio Umami si avvarrà della collaborazione della Fondazione Italiana Sommelier (www.bibenda.it) centro di cultura del vino specializzato in corsi di qualificazione professionale per sommelier e varie attività didattiche, incontri di alto livello con degustatori di fama internazionale, degustazioni a tema e seminari di approfondimento. La Fondazione Italiana Sommelier è anche casa editrice con il marchio Bibenda Editore.

Hotel Rome Cavalieri

Via A. Cadlolo, 101 – 00136 – Roma

Orario:

Dalle 15 alle 21.30

Ingresso:

Intero: euro 15

Ridotto soci FIS: euro 10

Omaggio: stampa e operatori di settore

(pre-accredito via mail: marco@studioumami.com)

Novembre con il Tartufo Bianco delle Crete Senesi

tartufo crete 1Natura”, degustazioni e abbinamenti, cooking show, trekking e “Bussino del gusto”, la “cerca” con i tartufai, i prodotti tipici e l’artigianato delle Crete

Il tartufo bianco delle Crete Senesi festeggia i suoi trent’anni con un’edizione della tradizionale “Mostra – Mercato” ancora più ricca di appuntamenti. Nei due classici week end di novembre (7-8 e 14-15) i buongustai e gli amanti del prezioso fungo ipogeo troveranno a San Giovanni d’Asso un programma ricco di appuntamenti per scoprire le qualità del “Diamante delle Crete” e gli abbinamenti con gli altri prodotti tipici del territorio senese.

Il tartufo bianco delle Crete Senesi è considerato uno dei più pregiati d’Italia. La sua eccellente qualità dipende dal particolare ambiente dove nasce. La mancanza di insediamenti industriali, la lontananza di grandi vie di comunicazione, la presenza di boschi (occupano ancora il 30% circa della superficie delle Crete), e il paesaggio pressoché intatto, costituiscono l’ambiente ideale per la sua crescita. Infatti questo tipo di tartufo viene definito una vera e propria “sentinella ecologica”.

panorama 1La Mostra – Mercato di San Giovanni d’Asso vanta, inoltre, un’importante caratteristica: è fra le pochissime che possono garantire la vendita del prodotto a km 0. I tartufi  degustati o acquistati a San Giovanni d’Asso provengono esclusivamente dalle Crete Senesi. Per questo la quantità e la qualità del prodotto può variare da anno in anno.

“Quest’anno – dice Paolo Valdambrini, presidente dell’associazione Tartufai Senesi che quest’anno organizza la festa  – abbiamo un tartufo bianco eccellente in qualità. L’annata è stata più favorevole per sviluppare aromi e sapori, più avara invece nelle quantità rispetto al 2014. Il 2015 sarà ricordato come un anno di eccellenza per il tartufo bianco delle Crete Senesi anche se questo farà inevitabilmente impennare i prezzi che già oggi oscillano, per il consumatore finale, fra i duemila e quattromila euro al chilo, secondo le pezzature”.

“Vi invito a San Giovanni d’Asso – dice il sindaco Fabio Braconi – perché il tartufo più è fresco più è buono. Poi avrete la possibilità di conoscere uno dei più incontaminati e suggestivi territori italiani. Quest’anno abbiamo passato il testimone all’associazione Tartufai Senesi nell’organizzazione della festa proprio per rimarcare ancora di più il legame della Mostra – Mercato con i veri protagonisti, coloro che ci consentono di apprezzare questo incredibile prodotto sulle nostre tavole”.

Accanto al “diamante delle Crete”, i visitatori troveranno il 7-8 e il 14-15 novembre la possibilità di conoscere a fondo anche gli altri prodotti tipici. Dai vini della Doc Orcia, ai pecorini, all’olio extravergine di oliva, fino ad abbinamenti con i distillati Bonollo e le bollicine di Castello Banfi dalla vicina Montalcino.

Tra gli appuntamenti da non perdere: la degustazione di vini Orcia Doc, guidata da Walter Speller, uno dei maggiori esperti di vino italiano del mondo (sabato 7 alle 16, nella Sala del Camino del castello); la cena di gala “Tartufo, vino e seduzione” con  Francesca Negri, wine lover, giornalista e autrice del divertente romanzo “Sex and the wine. L’altra metà del vino” (sabato 7 alle 20.15 al Castello); il cooking show di Architettando in cucina a cura della foodblogger Sabrina Fattorini, con la partecipazione dello “gnomo” della “Prova del cuoco”, Augusto Tocci (domenica 15 alle 15.30 nella Sala del Camino).

Ci sarà, inoltre, la possibilità di visitare le aziende agricole con il “bussino del gusto” e con percorsi guidati di trekking, partecipare alla “cerca” con i tartufai, visitare il borgo con stand di prodotti tipici e artigianato locale fra musica e mostre d’arte, vedere il museo del tartufo (una rarità in Italia) e la mostra archeologica “Le antiche genti di Pava” (possibile visitare la vicina zona di scavo), rilassarsi e degustare con “AperiBianco!”  (aperitivi con tartufo e prodotti locali a cura della Coop “Il Tartufo delle Crete Senesi”), prendere parte a “La domenica in pasta” dove imparare l’arte dei tagliolini e tanto altro. L’intero programma è consultabile sul sito internet www.mostradeltartufobianco.it, dove è possibile anche prenotare on line.

San Giovanni d’asso si può raggiungere percorrendo la suggestiva e antica Strada Lauretana, oggi considerata fra le più belle del mondo per il suo dipanarsi  all’interno dell’incontaminato delle Crete Senesi dal paesaggio unico,  caratterizzato da morbide e tondeggianti colline.

Oppure si può fare un salto indietro nel tempo  e lasciarsi prendere dal “Treno Natura” che, sospinto da una locomotiva a vapore d’epoca , raggiunge la Mostra – Mercato percorrendo una ferrovia dimentica capace di regalare scorci indimenticabili delle colline toscane, invisibili da qualsiasi strada (partenza domenica 8 da Siena e domenica 15 da Grosseto).

Per informazioni, il programma completo e prenotazioni contattare il 349 7504247 (Biancane servizi al turismo), oppure www.mostradeltartufobianco.it o ancora  www.facebook.com/pages/Mostra-Mercato-del-Tartufo-Bianco-San-Giovanni-dAsso-Si

Scopri il Tartufo Bianco delle Crete Senesi con i percorsi trekking e il “Bussino del gusto”

SAMSUNG CAMERA PICTURESLa Mostra Mercato del Tartufo Bianco delle Crete Senesi propone nei sabato dei due week end (7-8 e 14-15 novembre), esperienze nuove per conoscere direttamente chi lavora ogni giorno per portare sulle tavole i migliori prodotti tipici della tradizione senese. Dal vino, all’olio, ai pecorini, sarà possibile visitare direttamente le aziende agricole che si trovano attorno a San Giovanni d’Asso per vedere come nascono le eccellenze di questo territorio, degustare e, volendo, acquistare a km 0.

Sabato 7 novembre, il “Bussino del Gusto” porterà i visitatori della Mostra Mercato del Tartufo Bianco delle Crete Senesi direttamente nelle aziende agricole. Il tour dura circa tre ore: partenza alle 11,15 e rientro a San Giovanni d’Asso alle 14,15 circa (www.mostradeltartufobianco.it/events/tour-degustazione-tartufo).

tart fuori expo 2Il sabato successivo, 14 novembre, è il turno di “Cammin gustando”, un percorso Trekking guidato con visite alle aziende e degustazione dei prodotti a cura della Pro Loco di San Giovanni d’Asso. Il ritrovo è fissato presso il Parco Archeologico di Pava a pochi chilometri da San Giovanni d’Asso (www.mostradeltartufobianco.it/events/cammin-gustando).

In entrambi i casi è necessario prenotare.

Sabato 7 novembre,  giorno di apertura della Mostra – Mercato,  i visitatori avranno, inoltre, a disposizione numerosi appuntamenti per conoscere più da vicino i vini della Doc Orcia.

Alle ore 14,30 si inaugurato il totem informativo del progetto “Orcia, il vino più bello del mondo” installato, nel piazzale antistante il Museo del Tartufo, grazie alla collaborazione del Comune di San Giovanni d’Asso.  “Orcia, il vino più bello del mondo” è un progetto di marketing territoriale, realizzato con il contributo di Toscana Promozione. I totem, realizzati dalla Strada del vino Orcia, saranno collocati in luoghi strategici per accrescere la conoscenza di questo grande vino toscano.

Dalle 16 alle 18 la Sala del Camino ospiterà l’esclusiva degustazione di 10 vini Orcia guidata da Walter Speller, uno dei maggiori esperti mondiali di vino italiano, che farà scoprire i caratteri e le specificità della giovane ed emergente denominazione Orcia. La degustazione, su prenotazione, è riservata a ristoratori, rivenditori del territorio e professionisti del settore. In degustazione ci saranno 10 grandi vini delle aziende: Campotondo, Capitoni, Donatella Cinelli Colombini, La Canonica, Podere Albiano, Poggio Grande, Poggio al vento, SassodiSole, Val d’Orcia Terre Senesi e Trequanda. (Per le prenotazioni contattare la segreteria del Consorzio vino Orcia).

La giornata dedicata alla Doc Orcia si concluderà con la cena di gala “Tartufo, vino e seduzione” all’interno delle prestigiose sale del Castello (0re 20,30) con la partecipazione di Francesca Negri, alias “Geisha Gourmet” e autrice del romanzo “Sex and the wine. L’altra metà del vino”.

Secondo alcuni recenti studi, il tartufo e il vino sono due elementi artefici del piacere. La cena di gala prevede un elegante menù dedicato ai prodotti tipici delle Crete Senesi come i tortelli di ricotta e tartufo bianco, uova di quaglia con zucca e filetto di vitello con salsa al vino Orcia. Durante la cena saranno serviti i vini Orcia doc offerti dai produttori del Consorzio. Il costo a persona per la cena è di 40 euro ed è necessario prenotare entro mercoledì 4 novembre (www.mostradeltartufobianco.it/events/tartufo-vino-e-seduzione)

Per le prenotazioni è sufficiente collegarsi al sito Internet www.mostradeltarufobianco.it oppure contattare “Biancane – servizi al Tursimo”, telefono. 3497504247, e-mail- biancane@inwind.it.

Si ricorda che durante il mese di novembre è possibile degustare piatti al Tartufo Bianco delle Crete Senesi nei ristoranti di Asciano, Rapolano Terme, San Giovanni d’Asso e Trequanda.

Per maggiori informazioni sul programma completo della 30° Mostra Mercato del Tartufo bianco delle Crete Senesi www.mostradeltartufobianco.it

 

Per informazioni, il programma completo e prenotazioni contattare il 349 7504247 (Biancane servizi al turismo), oppure www.mostradeltartufobianco.it o ancora  www.facebook.com/pages/Mostra-Mercato-del-Tartufo-Bianco-San-Giovanni-dAsso-Si

APPASSIMENTI APERTI, UN BRINDISI LUNGO DIECI ANNI

Appassimenti_dettaglioL’8 e il 15 novembre a Serrapetrona si terrà la decima edizione  dell’evento che celebra il vitigno autoctono Vernaccia Nera e le sue espressioni.

Un’occasione unica per scoprire una vera perla della produzione marchigiana, tra degustazioni e visite in cantina nell’atmosfera magica di un borgo incantevole

Per chi ama assaporare un grande vino direttamente nei luoghi di produzione, nell’atmosfera magica di un borgo incantevole e di un paesaggio incontaminato, le date da segnare in agenda sono quest’anno l’8 e il 15 novembre. In queste due domeniche si terrà a Serrapetrona, in provincia di Macerata, la decima edizione di Appassimenti Aperti, l’appuntamento che celebra il vitigno autoctono Vernaccia Nera e le sue espressioni aprendo i suggestivi luoghi destinati all’appassimento delle uve. L’evento è organizzato dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, dai Comitati di tutela della Vernaccia di Serrapetrona docg e del Serrapetrona doc e dal Comune di Serrapetrona.

SerrapetronaUn traguardo importante per questa manifestazione che negli anni ha saputo raccontare e valorizzare l’unicità di questo vitigno e la storia appassionante di una produzione piccola e preziosa (70 ettari vitati). La vinificazione della Vernaccia Nera risale al XV secolo ed oggi è massima espressione della ‘tipicità’: l’intero ciclo, dalla localizzazione dei vigneti ai processi di lavorazione fino all’imbottigliamento, avviene unicamente in questi territori. Qui storia del vino, vita della comunità e paesaggio sono da sempre una cosa sola: una peculiarità che negli anni ha affascinato tanti amanti del vino e tanti turisti in cerca di sapori e luoghi autentici.

Protagonisti di Appassimenti aperti saranno come sempre i produttori, che con passione e dedizione rinnovano un’arte difficile, tra le più complesse del panorama enologico: le aziende Colleluce, Alberto Quacquarini, Lanfranco Quacquarini, Tenuta Colli di Serrapetrona, Massimo Serboni e Fontezoppa.

Appassimenti aperti nasce per promuovere le due denominazioni Vernaccia di Serrapetrona docg e Serrapetrona doc, che del vitigno conservano le speziature antiche. La Vernaccia di Serrapetrona docg ha una doppia particolarità: è l’unico vino rosso spumante docg in Italia e la sua tecnica di produzione prevede ben tre fermentazioni; nella versione dolce è ottima soprattutto in abbinamento con dolci da forno, mentre nella versione secca si sposa con formaggi e salumi, ma anche a tutto pasto accanto a sapori corposi. Il Serrapetrona doc è invece un vino fermo, avvolgente e speziato, e nasce dalla voglia di riscoprire l’anima più antica della Vernaccia, conosciuta in origine proprio come vino fermo; da gustare in particolare accanto a primi al ragù, salumi, carni rosse e formaggi semi-stagionati.

La due domeniche di Appassimenti aperti si svolgeranno tra il paese e le cantine circostanti. Nel centro di Serrapetrona, acceso da un clima festoso tra musica e mercatini, saranno allestiti gli stand dei produttori per le degustazioni. Le cantine aderenti saranno aperte per visite e degustazioni già a partire dalle ore 11, e dalle ore 14 saranno raggiungibili anche tramite un servizio navetta gratuito.

Il fascino di questo appuntamento sta da sempre nell’opportunità unica di visitare gli appassimenti, dove le uve riposano per mesi disposte in cassette o appese, con effetti di grande suggestione. Ascoltare i segreti di una grande vino e apprezzarne le diverse qualità immersi nel blu-viola dei grappoli è uno dei ‘must’ di Appassimenti aperti.

A rendere irrinunciabile la visita a Serrapetrona è anche l’atmosfera d’altri tempi che si respira in questo paese-presepio, incastonato sui Monti Azzurri, circondato da una natura incontaminata e dai colori arancio intenso dell’autunno. Queste due domeniche sono allora l’occasione ideale per visitare un territorio ricco di eccellenze enogastronomiche, risorse naturalistiche e beni culturali.

Serrapetrona_AppassimentiAppassimenti Aperti

Domenica 8 e domenica 15 novembre 2015

Serrapetrona (Macerata)

Apertura stand ore 11

Servizio navetta gratuito per la visita alle cantine attivo dalle ore 14

web: www.appassimentiaperti.it

facebook: Appassimenti aperti

email: info@appassimentiaperti.it

tel: 0733.908321 (Comune di Serrapetrona)

23a Fasulin de l’òc cun le Cudeghe 2015

Volantino15^BuonGusto2015_Pizzighettone31 Ottobre e 1 Novembre e 7 e 8 Novembre ore 11-23
All’interno delle antiche Mura riscaldate dai camini d’epoca

Materie prime a metri O e Fagiolini da agricoltura locale, 62 Quintali  di Fasulin (oltre 16.000 porzioni) e altre eccellenze locali 250 volontari al lavoro – 1.000 posti a sedere

www.fasulin.com – info@fasulin.com
Dopo il record delle 25 mila presenze dell’edizione 2014 – turisti e buongustai di tutte le età e oltre 400 camperisti da tutta Italia – Pizzighettone torna a diventare tra Ottobre e Novembre (solennità dei Defunti ed Ognissanti) la Capitale dei ‘Fasulin de l’òc cun le Cudeghe’ (Fagiolini dall’occhio con le cotenne), con l’omonima maratona gastronomica dentro le mura (riscaldate dai grandi camini d’epoca) che anche quest’anno va in scena nella versione del doppio week end: Sabato 31 Ottobre e Domenica 1 Novembre e di nuovo Sabato 7 e Domenica 8 Novembre. Durante la festa non c’è possibilità di prenotare i tavoli. Proprio per questo il Gruppo Volontari Mura, promotore e factotum della maratona
gastronomica, anche quest’anno ha fissato due serate in cui visitatori e buongustai  potranno prenotare un posto a tavola, nei due venerdì che precedono l’apertura della rassegna: Venerdì 30
Ottobre e Venerdì 6 Novembre, con cena a self service (come durante la festa) a partire dalle ore 19.00.
Partita quasi per scherzo 23 anni fa come una cena tra amici con circa un centinaio di porzioni, arriva oggi a numeri davvero importanti: oltre 16mila porzioni di Fasulin (62 quintali cucinati espresso con tre cotture al giorno, a partire dall’alba, serviti in fumanti scodelle in coccio), oltre 250 volontari pizzighettonesi di tutte le età al lavoro. E poi le materia prime, tutte di esclusiva provenienza locale e tutte a…metro zero (reale!!!), compreso il Fagiolino dall’Occhio di Pizzighettone, da agricoltura locale,
coltivato a circa 500 metri dalle mura, col recupero così oltre che di un antico piatto tipico anche di una antica coltura della tradizione contadina locale, in uso fino agli Sessanta.
La grande maratona ha contribuito alla riscoperta ma anche alla diffusione del piatto tipico, riportato dopo anni di oblio nei menù di ristoratori e osti vari, proprio sull’onda lunga della festa di Pizzighettone , così come sugli scaffali dei supermercati sono tornati a spuntare i Fagiolini dall’Occhio e le Cotenne nei banchi frigor e nelle macellerie, con vendite in crescendo.
Le mura, sapientemente addobbate in stile contadino, vengono per l’occasione trasformate in una grande osteria di un tempo con panche e tavoloni in legno attorno ai quali degustare i Fasulin e le altre prelibatezze, in una atmosfera di convivialità e di buon umore, magari intrattenendosi davanti a un bicchiere di vino e con una partita a carte.
Oltre ai Fasulin de l’òc cun le cudeghe, in tavola anche altre  prelibatezze ed eccellenze della produzione locale: Lardo e Salame nostrani (prodotti da allevatori e norcini locali appositamente per la Festa),
Polenta nelle due versioni abbrustolita e fresca, Provolone Valpadana dop e Provolone Pizzighettone (dalla locale Latteria) con Mostarda Cremona, Gorgonzola, Raspadùra (soffici nuvole di formaggio raschiate con una apposita lama da una forma di Grana Padano giovane) e la ‘Torta rustica dei Morti’, squisita ricetta creata in esclusiva per la festa e sfornata dalle cuoche volontarie che
l’hanno ideata una sola volta l’anno in questa occasione.
La mega maratona gastronomica, con marchio e logo depositati, è promossa dal Gruppo Volontari Mura Pizzighettone onlus col doppio obiettivo di riscoprire i sapori perduti del territorio e di raccogliere con fondi che vengono ogni anno totalmente reinvestiti per il proseguo dei lavori di recupero e manutenzione della cortina muraria (tra le più complete e meglio conservate in Alta Italia) al fine
della salvaguardia, manutenzione, riutilizzo e pubblica fruibilità.
Chi arriva nella città murata in questa occasione dunque, non solo può gustare delle prelibatezze e godere delle bellezze del borgo ma contribuisce anche a recuperare l’immenso patrimonio storico e culturale che lo circonda per intero, all’interno del quale si svolge la maratona gastronomica.
In servizio per l’edizione 2015, bus-navetta di collegamento tra i parcheggi di cintura e le aree camper con la festa nel cuore del centro storico.
Inoltre, a corollario, nei due weekend, moltissimi gli eventi  collaterali, tra cui le mostre mercato di settore ‘BuonGusto’ (31 ottobre e 1 novembre) e ‘BuonGusto&Birra’ (7 e 8 novembre), e ancora visite guidate, crociere sull’Adda a bordo della motonave Mattei, mostre, musei del borgo aperti e possibilità di circuiti ciclabili usufruendo del nuovo servizio di bike-sharing.
INFO e DETTAGLI: www.fasulin.com 

VOLTERRAGUSTO, TUTTI I SAPORI DELL’AUTUNNO TOSCANO DA SCOPRIRE A VOLTERRA

TARTUFO VOLTERRASABATO 24 e DOMENICA 25 OTTOBRE e ancora SABATO 31 OTTOBRE e DOMENICA 1 NOVEMBRE, si rinnova come da tradizione a Volterra (PI) l’appuntamento con VOLTERRAGUSTO (www.volterragusto.com), evento ormai entrato fra le manifestazioni enogastronomiche di riferimento dell’autunno toscano

Protagonista sarà come sempre il pregiatissimo e caratteristico TARTUFO BIANCO locale, celebrato con la XVIII MOSTRA MERCATO a lui dedicata, affiancato dall’immancabile squadra di produttori del territorio che sotto le Logge del Palazzo Pretorio (Piazza de’ Priori) faranno conoscere il meglio del paniere volterrano fra vino, olio, salumi, formaggi, cioccolato, artigianato e altro ancora! Apertura dalle 10 alle 20.

oliviero.toscaniMomento clou della rassegna la consegna del PREMIO LETTERARIO JARRO – con il patrocinio del Club Unesco Volterraad OLIVIERO TOSCANI, fotografo fra i più famosi ed apprezzati a livello internazionale e da qualche tempo impegnato anche nella produzione di vino (sabato 31 ottobre, ore 18, Sala del Maggior Consiglio di Palazzo dei Priori). La premiazione sarà preceduta alle 16 dalla presentazione del libro “I Grandi Cru della Costa Toscana”, volume a cura dello stesso Oliviero Toscani, con la partecipazione del giornalista di Repubblica Francesco Merlo e dello storico dell’arte prof. Salvatore Settis. Seguirà assaggio di vini a cura della Fisar.

LOGO volterragustoTanti anche i laboratori di degustazione in calendario, che in connubio unico fra arte e buona tavola guideranno il pubblico fra sapori e abbinamenti in alcuni degli scorci più suggestivi e meno noti della città: fra questi l’iniziativa GUSTI D’AUTORE, passeggiata che tutti i giorni porterà alla scoperta della filiera corta del volterrano con tappa principale nel Chiostro della Pinacoteca Civica; quotidiani anche gli assaggi dedicati ai vini di Volterra e della Val di Cecina a cura della Fisar – Delegazione Storica di Volterra (dalle 15 alle 18, ingresso della Pinacoteca Civica), vini che a Palazzo Viti verranno affiancati in abbinamento al pregiato tartufo bianco locale in TRIONFI DI ECCELLENZE: TARTUFO E VINO, iniziativa promossa dall’Associazione Tartufai dell’alta val di Cecina e vignaioli volterrani, (degustazione a pagamento e biglietto visita Palazzo ridotto)

Ancora: secondo seminario-degustazione IL SANGIOVESE DI TOSCANA, sempre a cura della Fisar in collaborazione con l’Associazione Vignaioli di Volterra, con protagonisti i migliori vini da sangiovese di Toscana (sabato 24 ottobre, ore 18, Cantine di Palazzo Viti).

VOLTERRAGUSTO si conferma anche evento per tutta la famiglia, grazie al sempre ricco programma di iniziative collaterali. Fra tutte il curioso PALIO DEI CACI VOLTERRANI (domenica 25 ottobre, ore 15.30), ideato dall’associazione Pecorino delle Balze Volterrane inserito nell’albo regionale delle “rievocazioni storiche” – sfida tra le Contrade di Volterra che consiste nel far ruzzolare una forma di formaggio nel minor tempo possibile! – e l’esibizione del GRUPPO STORICO, SBANDIERATORI E MUSICI CITTÀ DI VOLTERRA, in programma domenica 1 novembre, alle ore 15,30 in Piazza dei Priori.

E poi ancora mostre – quella di DOLCI E CIOCCOLATO nella Saletta di Via Turazza, lo SPAZIO D’ARTE presso la Saletta del Giudice Conciliatorie di Palazzo dei Priori.

Sarà inoltre PRESENTATA L’OPERA “RESTIAMO UMANI” dell’artista Stefano Tonelli, in collaborazione con Fabio Canessa e con il patrocinio del Club Unesco di Volterra, oltre a simpatiche iniziative come la GARA AL TARTUFO PIU’ GRANDE e il PREMIO DONNE E TARTUFI a due abili tartufaie, con consegna dei riconoscimenti sabato 31 ottobre.

Da segnalare infine l’iniziativa “1997 – 2015: IL TARTUFO DI VOLTERRA È MAGGIORENNE”: tutti i nati nell’anno 1997 che visiteranno la manifestazione riceveranno in omaggio dal Comune di Volterra la VOLTERRA CARD, che permetterà l’accesso gratuito a Pinacoteca Civica, Ecomuseo dell’Alabastro, Battistero di San Giovanni, Palazzo dei Priori, Museo Etrusco Guarnacci e Teatro Romano. E poi: sigari toscani vini e distillati, visita in una bottega d’alabastro e tanti altri appuntamenti in via di definizione!

Insomma, non uno ma mille motivi per trascorrere giorni di piacere e relax in uno dei territori gastronomici più ricchi di Toscana, avvolti in una cornice unica come solo Volterra è in grado di regalare. Per info e aggiornamenti visitare il sito www.volterragusto.com (mail: infovolterragusto@gmail.com) o contattare il Consorzio Turistico “Volterra, Val di Cecina, Val d’Era” allo 0588-86099 (mail: info@volterratur.it).

A PIACENZA IL FINE SETTIMANA PIÙ DOLCE DELL’ANNO

Apimell_1APIMELL EXPO SPECIAL EDITION, alla Fiera di Piacenza la mostra mercato dedicata al mondo delle api e del miele, che proporrà al pubblico prodotti dell’alveare, laboratori sensoriali, attrezzature per coltivare la passione dell’apicoltura. E l’honey-bar, scrigno di dolcezze da gustare.

SABATO 24 e DOMENICA 25 OTTOBRE a Piacenza Expo, quartiere fieristico della città, va in scena APIMELL EXPO SPECIAL EDITION, un’occasione unica per conoscere e gustare la più dolce e genuina filiera agroalimentare che ci sia.

Un appuntamento pensato per grandi e piccoli, per chi ama e rispetta la natura e la vuole avvicinare attraverso l’agricoltura e i prodotti della terra; una manifestazione per gli appassionati di apicoltura ma anche per quanti hanno a cuore il loro benessere quotidiano e la salute del loro corpo.Vari infatti sono i settori merceologici rappresentati dagli espositori: dai prodotti diretti dell’alveare come i mieli più diversi, la propoli e la cera vergine, ai derivati trasformati in prodotti di farmacia, erboristeria e cosmetica; dalle tecnologie e attrezzature più moderne per organizzare e seguire in maniera completa un apiario, fino all’editoria specializzata.

Entrambe le giornate, DALLE ORE 9 ALLE 18.30, avranno un programma fitto di convegni, degustazioni elaboratori sensoriali per adulti e bambini;esperienze che mettono al centro dell’attenzione il mondo miele e le api, vere artefici del perpetuarsi della vita sulla terra e termometro delle condizioni di salute del nostro pianeta.

Apimell_lowFra le CURIOSITÀ e i momenti da non perdere: l’HONEY BAR, dove si potranno gustare bevande a base di miele, dai the alle tisane ai cocktail; i COOKING SHOW che mostreranno i moltissimi usi e abbinamenti del miele in cucina, dalla pasticceria ai menu completi.

E“AGLIOLIO&CONTADINO”,un vero e proprio mercato di chicche gastronomiche provenienti dalle regioni italiane: formaggi tipici in arrivo da malghe di montagna, salumi dalla pianura emiliana e miele dalle isole. Una rassegna di profumi e sapori per riscoprire la terra e gli uomini e le donne che la curano, la amano e ogni giorno vi si dedicano.

In linea con il tema centrale di EXPO 2015,“Nutrire il pianeta, Energia per la vita”; la Fiera di Piacenza ha voluto lanciare APIMELL EXPO SPECIAL EDITION, edizione speciale di Apimell, la più nota e importante mostra mercato internazionale dedicata all’apicoltura che da anni raduna a Piacenza decine di migliaia di appassionati, ben 28.000 nello scorso mese di marzo.

La manifestazione si svolge con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Forestali e alimentari ed è organizzata in collaborazione con le più importanti associazioni nazionali del settore quali ANAI – Associazione Nazionale Apicoltori Italiani, UNAAPI – Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani, FAI – Federazione Apicoltori Italiani,APAP – Associazione Provinciale Apicoltori Piacentini e Associazione Produttori Agripiemonte Miele.

 

Info evento in breve
Date: sabato 24 e domenica 25ottobre 2015
Luogo: PiacenzaExpo, quartiere fieristico all’uscita del casello di Piacenza Sud – Frazione Le Mose, Via Tirotti 11 (PC)
Orari: dalle ore 9 alle 18.30
Biglietto ingresso: Euro 5,00 intero – Euro 4,00 ridotto per bambini fino a 12 anni e categorie protette. Laboratori gratuiti.
Per chi arriva in auto: ampi parcheggi dedicati ai visitatori. Spazio anche per sosta camper
Tutte le informazioni su www.apimell.it

A Casola Valsenio si ricordano i frutti dimenticati

Nel mese di ottobre sulle colline ravennati appuntamenti unici dedicati alla valorizzazione di alberi da frutto e prodotti oramai abbandonati

La Valle del Senio, nel comprensorio turistico delle Terre di Faenza (in provincia di Ravenna) svela un paesaggio di raro fascino, offrendo al visitatore un mosaico di boschi, vigneti, frutteti e giardini.

Nel paese di Casola Valsenio, che si fregia del titolo di “Paese delle Erbe e dei Frutti Dimenticati”, le antiche tradizioni contadine locali di coltivazione delle piante si esprimono anche nella salvaguardia di alberi da frutto di varietà ormai abbandonate o uscite di produzione. A questi frutti dimenticati Casola Valsenio dedica un doppio originale appuntamento autunnale: la Festa dei Frutti Dimenticati e del Marrone di Casola Valsenio, in programma nei weekend 10-11 e 17-18 ottobre.

Piante spontanee o coltivate negli orti e nei frutteti di casa per il consumo domestico fin dal tardo Medioevo, i frutti dimenticati sono perlopiù caratteristici della stagione autunnale e rappresentavano una preziosa scorta di cibo da conservare con cura per l’inverno. Salvati dall’estinzione e recuperati per la gioia di chi li ha conosciuti e per chi li vede per la prima volta, ecco tanti bei frutti profumati, dai colori caldi e dai nomi spesso originali: giuggiole, pere spadone, corniole, nespole, mele cotogne, corbezzoli, azzeruole, sorbe, pere volpine, uva spina, senza dimenticare noci, nocciole, melagrane e ovviamente i Marroni.

La ripresa d’interesse verso i frutti di un tempo è rivolta anche al recupero di antichi metodi di conservazione, lavorazione e consumo alimentare. Per questo, nel corso della festa si svolge un concorso di marmellate e uno di dolci al Marrone, mentre i ristoranti della zona propongono per tutto l’autunno la “Cucina ai frutti dimenticati”. Si tratta di piatti che utilizzano i prodotti tradizionali del territorio, sia secondo la consuetudine sia in modo moderno, proponendo una cucina gradevole, naturale e dal forte potere evocativo.

Fra le ricette a base di questi frutti ricordiamo: la salsa di rovo e di gelso, le composte di corniole e di cotogne, la torta di mele selvatiche e i dessert con protagoniste le pere volpine, le castagne, l’alkermes, il vino e il formaggio. Un gruppo di frutti dimenticati serve per preparare un antico piatto tipico, il “migliaccio”, che richiede mele cotogne, pere volpine, mele gialle, cioccolato, pane, raffermo grattugiato, canditi, riso e, secondo l’antica ricetta, sangue di maiale in aggiunta.

A Casola Valsenio, infine, i frutti dimenticati si sposano perfettamente con le piante aromatiche del locale Giardino Officinale e danno vita a piatti straordinari come le insalate di sedano, ribes bianco e rosso in agrodolce, o di finocchio selvatico con tarassaco, cerfoglio e salsa di melagrana, ottime se condite con l’olio extravergine Brisighello. Nei menù compaiono i risotti di pere volpine, l’arrosto di arista con castagne e lamponi o il rotolo di vitello alla melagrana, la crostata di marmellata di sorbe, le prugnole ripiene di noci e zabaione, il sorbetto alle corniole.

Informazioni per il pubblico: Tel. 0546 73033.

Sempre il 18 ottobre, spostandosi a pochi chilometri da Casola, a Riolo Terme prenderà vita la tradizionale Giornata della Salvia e della Saba, nel corso della quale si svolgeranno dimostrazioni sulla produzione e sull’utilizzazione gastronomica della saba (mosto cotto), con degustazioni in tema. Inoltre, uno stand gastronomico propone la divulgazione, la commercializzazione e l’assaggio della salvia. Informazioni per il pubblico: Tel. 0546 71044.

I GRANDI BIANCHI DELL’ALTO ADIGE. TAPPA A BOLOGNA E ROMA

EOS_Florian  Andergassen_300_(2)Dopo il successo dello scorso maggio a Milano, l‘evento itinerante “I grandi bianchi dell’Alto Adige” prosegue il suo viaggio a Bologna (5 ottobre) e Roma (6 ottobre). Protagonisti: Pinot Bianco, Sauvignon Blanc, Gewürztraminer.

Con l’arrivo dell’autunno, ricomincia il tour dei vini dell’Alto Adige per l’Italia. Dopo la prima tappa, tenutasi a Milano lo scorso maggio, l’evento itinerante “I grandi bianchi dell’Alto Adige” – il banco di assaggio dedicato a Pinot Bianco, Sauvignon e Gewürztraminer – si prepara a toccare due nuove città.

Le prossime due tappe si svolgeranno il 5 ottobre a Bologna, presso l’AC Hotel Bologna by Marriot, e il giorno successivo, il 6 ottobre, a Roma presso A.Roma Lifestyle Hotel. Anche questa volta, come a Milano, partner di primo piano nell’organizzazione sarà l’Associazione Italiana Sommelier: Ais Emilia a Bologna e Ais Lazio a Roma.

Due occasioni ideali per poter approfondire la conoscenza dell’universo “bianchista” dell’Alto Adige: dalle 16 alle 20, professionisti del settore e soci Ais potranno degustare un’ampia selezione di etichette che ben rappresentano la viticoltura di quest’angolo del nord Italia, da sempre considerato uno degli areali di maggior pregio per la produzione di vini di grande qualità, eleganza e prospettive evolutive. A rappresentare le oltre 150 cantine del Consorzio interverranno Karl Gumpold (Castel Sallegg), Doris Schmiedhofer (Colterenzio) e Ines Giovanett (Castelfeder).

“Grazie alle caratteristiche del territorio, al sapiente lavoro dei nostri viticoltori e alla grande variabilità dei microclimi ai quali sono esposti i nostri vigneti, l’Alto Adige è la culla ideale di oltre 20 diversi vitigni” spiega Werner Waldboth, Direttore Marketing del Consorzio. “Tra questi anche Pinot Bianco, Sauvignon e Gewürztraminer: tre uve a bacca bianca che danno vita a vini di grande personalità, che solitamente vengono consumati entro pochi anni dalla immissione sul mercato, ma che sono capaci di regalare piacevoli sorprese dopo un periodo di invecchiamento”.

Il Pinot Bianco in Alto Adige occupa una superficie di 518 ettari. Dal primo vigneto coltivato a Bressanone nel 1852, oggi trova spazio ad Andriano, Caldaro, Termeno, Magrè, Salorno e Bolzano. Se ne ricava un vino che coniuga delicatezza espressiva e grande incisività aromatica. Il Sauvignon è coltivato in Alto Adige su 365 ettari: la prima volta che se ne consigliò la coltivazione nella Valle dell’Adige fu nel 1886 ad opera dell’Istituto sperimentale di San Michele. Oggi trova spazio soprattutto ad altitudini elevate, per esaltare due dei suoi tratti più tipici: aromaticità e acidità. Infine il Gewürztraminer: dalle origini controverse, questo famoso vitigno trae il suo nome dal paese altoatesino Termeno (in tedesco Tramin). I primi impianti in Alto Adige risalgono al 1848 e oggi, con i suoi 572 ettari, è la zona più importante per la coltivazione del Gewürztraminer in Italia.

L’evento è riservato a operatori di settore, soci Ais e stampa.

Per partecipare è necessario accreditarsi ai seguenti recapiti:

Contatti stampa

Alice Camellini

  1. alice.camellini@fruitecom.it
  2. 059-7863894 – M. 340-6576207

Contatti operatori

Jessica Busoli

  1. jessica.busoli@fruitecom.it
  2. 059-7863894

Per ulteriori informazioni: www.vinialtoadige.com