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“Chianti a Tavola” 100 ristoratori toscani diventano i testimonial del vino Chianti

Dal 10 al 17 dicembre, bottiglie di Chianti sulle tavole dei locali aderenti. Un selfie a cena per i clienti, le foto più belle saranno scelte per una mostra

Più di 100 ristoratori toscani vi accoglieranno con un Chianti. Dal 10 al 17 dicembre al via l’iniziativa “Chianti a tavola”. Sulle tavole di tanti locali di tutta la regione ci sarà una bottiglia di vino Chianti docg, un suggerimento per accompagnare una cena con i piatti tipici. Non ci poteva essere modo migliore di celebrare i 90 anni del Consorzio, facendo diventare i ristoratori primo veicolo di promozione del vino toscano e valorizzando così il legame tra tradizione e territorio.

Un connubio felice, vino e cucina, reso possibile dalla collaborazione del Consorzio Vino Chianti con Confesercenti Toscana-Cat e Mèntore-Confcommercio Toscana all’interno del programma di Vetrina Toscana, il progetto di Regione e Unioncamere Toscana che promuove ristoranti e botteghe che utilizzano prodotti tipici del territorio.

I ristoratori diventano così i primi testimonial del vino Chianti, ma a metterci la faccia non saranno soltanto loro. Tutti i clienti saranno invitati a farsi un selfie a tavola seguendo le istruzioni che trovano su un pendaglio attaccato alla bottiglia e condividendo gli scatti su Facebook o Instagram con l’hashtag #chiantiatavola. Le foto più belle saranno utilizzate per la mostra “A tavola con Chianti 2018”. I ristoranti aderenti saranno riconoscibili da una vetrofania all’ingresso e dai gadget distribuiti dal Consorzio: grembiuli, cavatappi e termometri per la temperatura del vino.

Vino vuol dire convivialità, ma anche cultura e salute. Sono 90 anni che i vini del Consorzio sono sulle tavole di tutto il mondo – dichiara il presidente del Consorzio, Giovanni Busi – In ogni bottiglia ci sono materie prime di qualità, ma anche la cura e la passione di tanti imprenditori e lavoratori toscani. I 90 anni sono una tappa importante del nostro percorso, che vogliamo celebrare coinvolgendo gli imprenditori locali e le istituzioni per rimarcare il legame con il territorio, che è il nostro valore aggiunto sui mercato internazionali. L’obiettivo di queste iniziative è coinvolgere nell’attività di promozione tutta la filiera produttiva, fino al ristoratore che diventa così primo testimonial della qualità toscana a tavola”

Con il sostegno del Consiglio Regionale della Toscana

Per l’elenco completo dei ristoranti aderenti: www.vetrina.toscana.it/eventi/chianti-a-tavola/

La linea Michel BRAS allarga la sua gamma di prodotti con un nuovo Micro Slicer e delle lame a julienne.

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Nuovi strumenti per ampliare la tua libertà e la tua creatività in cucina.
All’attuale collezione dei «Tools» si aggiunge un nuovo Micro Slicer e due lame a julienne.
Grater, la linea di grattugie, con le tre lame intercambiabili su un’unica cornice con manico, riscontra un grande successo presso un vasto pubblico.
Il Micro Slicer e le due lame a julienne possono essere usati sulla stessa cornice.

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La piattaforma regolabile del Micro Slicer offre la possibilità di regolare liberamente lo spessore del taglio da 0,3 mm a 1 mm. Il nuovo Micro Slicer è estremamente affilato e preciso.
Le sue eccellenti prestazioni e la sua comodità d’uso riusciranno a sedurre non solo gli amanti della Mandoline.
Gli ingredienti delicati come il tartufo potranno finalmente essere declinati con gran raffinatezza in una molteplice varietà di texture. Il processo diventa un’esperienza creativa, ed il piatto che ne risulterà, un’opera d’arte.

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Il filo delle due lame a julienne è rispettivamente di 2 mm e di 1 mm, entrambe adatte a tagliare finemente ogni tipo di cibo. Strumenti rarissimi e di alta precisione, che esaltano il meglio da ogni cibo.
Alternandole con le grattugie della serie Grater, permettono veri e propri exploits culinari di cui meravigliarsi.

Tutto pronto per la nuova edizione delle CENE GALEOTTE

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UNA SERATA UNICA INAUGURA LA NUOVA EDIZIONE:
IN CUCINA PIERINO ROSACE, EX OSPITE DEL CARCERE OGGI
CHEF E PROPRIETARIO DELLA TRATTORIA DI VICO SCURO A GIOIA TAURO

FRA LE NOVITA’ IL COINVOLGIMENTO IN CUCINA
DI STUDENTI DEGLI ALBERGHIERI DI TOSCANA

Una Cena Galeotta natalizia densa di emozioni e significati sosterrà il progetto “Abbraccia Volterra” per il restauro della Cattedrale cittadina di S. Maria Assunta. Ad accompagnare il menu i vini de La Regola di Riparbella (PI). Tra marzo ed agosto 2018 gli altri appuntamenti in calendario.

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Tutto pronto per la nuova edizione delle CENE GALEOTTE (www.cenegaleotte.it), che VENERDI’ 15 DICEMBRE riapriranno le porte del Carcere di Volterra per una cena natalizia quantomai carica di significati. A guidare la brigata di cucina sarà infatti PIERINO ROSACE, ex ospite del penitenziario oggi chef e proprietario della TRATTORIA DI VICO SCURO a Gioia Tauro: una nuova vita – professionale e non solo – resa possibile anche grazie all’esperienza fatta all’interno del carcere proprio con il progetto delle Cene Galeotte.

Una serata speciale sotto tanti punti di vista, una sorta di “chiusura del cerchio” che porta un esempio concreto di quanto perseguito fin dalla loro nascita dalle Cene Galeotte: una preziosa esperienza lavorativa nelle attività ristorative di sala e cucina capace di fornire ai detenuti un bagaglio professionale che, dagli inizi del progetto, in oltre venti casi si è tradotto in impiego presso ristoranti secondo l’art. 21 che regolamenta il lavoro al di fuori del carcere. Un progetto voluto ed ideato dalla direzione della Casa di Reclusione di Volterra che dal 2006 ha fatto della struttura non solo un luogo unico di integrazione, ma anche un punto di riferimento per tanti altri istituti italiani che propongono oggi analoghi percorsi rieducativi.

E una serata senza dubbio particolare sarà anche per chef Rosace. “Non ho mai nascosto il mio passato – racconta – e dopo gli anni trascorsi qui è difficile spiegare cosa significa per me tornare a Volterra. Mai avrei immaginato di poter varcare un giorno quella porta in senso contrario, da uomo libero: ci sarà senz’altro tanta emozione, parola che fatica però a racchiudere tutto quello che provo”.

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Al fianco dei detenuti toccherà dunque a lui portare in dote, oltre alla sua storia personale, anche un po’ di quella cucina che dal 2011 ha fatto della Trattoria di Vico Scuro – gestita con il supporto della moglie Daniela e dei figli Emiliana e Rocco – una delle tappe gastronomiche più apprezzate del territorio. “Il nostro menu segue la stagionalità degli ingredienti – spiega ancora Rosace – lavorati e proposti secondo un’interpretazione personale e accompagnati da un’importante selezione di etichette calabresi e non” . Attività di ristorazione a cui si affianca anche un B&B.

Importante novità di questa edizione è anche il coinvolgimento degli Istituti Alberghieri di Toscana, che in occasione di ogni serata manderanno una piccola delegazione di studenti a supporto della cucina. Un’esperienza umana e formativa per i ragazzi, che consolida e arricchisce l’altro bellissimo progetto-pilota nato nel 2012 sempre nel carcere volterrano: l’indirizzo alberghiero dell’istituto cittadino Ferruccio Niccolini interno al penitenziario, divenuto subito un punto di riferimento anche per tanti giovani del territorio. E sarà proprio il Niccolini ad inaugurare questa nuova edizione con la cena di dicembre.


La serata natalizia andrà a
sostegno della campagna ABBRACCIA VOLTERRA promossa da Unicoop Firenze. Dopo Il Battistero di Firenze e la Chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno a Pisa, l’abbraccio sarà questa volta proprio per Volterra e la sua Cattedrale di Santa Maria Assunta: una campagna lanciata a settembre in risposta alla chiamata del vescovo di Volterra Alberto Silvani a sostegno del restauro del Duomo, i cui lavori iniziati nel 2016 rischiano uno stop per mancanza di ulteriori risorse.

Ogni serata vede inoltre la partecipazione di importanti cantine toscane e non, i cui vini – offerti gratuitamente – sono abbinati e serviti ai tavoli con il supporto dei detenuti dai sommelier della Fisar-Delegazione Storica di Volterra (www.fisarvolterra.it), dal 2007 partner storico del progetto impegnato anche nella realizzazione di corsi di avvicinamento al vino tesi a favorire il reinserimento dei carcerati.

Protagonista il 15 dicembre il Podere La Regola (www.laregola.com) di Riparbella (PI), cantina fra le più apprezzate del panorama toscano che di recente ha inaugurato la nuova cantina “artistica” ecosostenibile alimentata ad energia pulita, che sin dall’inizio ha supportato le Cene con i sui vini oggi interamente biologici.

Le Cene Galeotte sono possibili grazie all’intervento di
Unicoop Firenze, che fornisce le materie prime necessarie alla realizzazione dei piatti e assume i detenuti per i giorni in cui sono nella realizzazione dell’evento. Il progetto è realizzato dalla Casa di Reclusione di Volterra con la supervisione artistica del giornalista Leonardo Romanelli.

DA MARZO AD AGOSTO 2018 gli altri appuntamenti in calendario, che come da tradizione porteranno a Volterra grandi protagonisti della ristorazione e del vino toscani. Le Cene Galeotte rinnovano anche il loro scopo solidale, con il ricavato (35 euro a persona) come sempre devoluto alla FONDAZIONE IL CUORE SI SCIOGLIE ONLUS (www.ilcuoresiscioglie.i) e ai progetti che, dal 2000, vengono realizzati in collaborazione con il mondo del volontariato laico e cattolico.

Venerdì 23 marzo

EDOARDO TILLI (Podere Belvedere – Pontassieve, FI) e ANDREA PERINI (Al 588 – Bagno a Ripoli, FI)
FATTORIA FIBBIANO, Terricciola (PI)

Venerdì 27 aprile

FABIO BIANCONI (La Sosta del Gusto – Castello del Trebbio, Pontassieve, FI)
CASTELLO DI BOLGHERI, Bolgheri (LI)

Venerdì 25 maggio

RANIERI UGOLINI (L’Ortone – Firenze) e LAURA PISTOLESI (Personal Chef)
CESANI, San Gimignano (SI)

Venerdì 29 giugno

MARCO ROMEI (Ristorante Aroma – Firenze)
FATTORIA CASA DI TERRA, Bolgheri (LI)

Venerdì 10 agosto

VINCENZO MARTELLA (Ristorante Villa Pignano – Volterra, PI)
FORNACELLE, Bolgheri (LI) Info: www.cenegaleotte.it
Calendario Cene Galeotte
: http://www.cenegaleotte.it/programma-cene-galeotte/
Per prenotazioni:
Agenzie Toscana Turismo, ARGONAUTA VIAGGI (gruppo ROBINTUR), Tel. 055.2345040

Una cantina tra i boschi

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Da Monte delle Vigne di Ozzano Taro (PR), parte la rivoluzione della viticoltura emiliana, nel segno del biologico e dell’impatto zero

Solo in un grande terroir, i vigneti possono raccontare storie irripetibili. Ed è sulle colline di Parma, a Ozzano Taro (PR), che Andrea Ferrari e Paolo Pizzarotti hanno deciso di vivere la loro avventura di produttori e di uomini, sintetizzata nel nome di Monte delle Vigne.

Ovviamente, non è stata una scelta dettata dal caso, sebbene in essa ci sia una buona parte di passione, di incoscienza e di quell’innamoramento che pervade le grandi imprese. I terreni profondi, marnosi, ricchi di calcare e argilla che scendono fino alla riva destra del fiume Taro consentono alle viti di trasmettere ai grappoli quell’intensità che si assapora in bottiglie come Nabucco, rivoluzionario rosso di grande struttura, fine ed elegante, che fonde i sentori della frutta rossa della Barbera con i tannini fitti del Merlot e che ha esordito nel 1992, divenendo il simbolo di una nuova corrente che apre le porte a un nuovo concetto enologico legato ai vitigni autoctoni esaltati dal terroir e da una grande cura in vigneto, tesa a ridurre le rese per ottenere maggiore qualità sul grappolo.

La qualità e il rispetto per l’ambiente si sono rivelate col tempo il cuore della filosofia di una cantina costantemente in viaggio verso la sostenibilità, intesa come la valorizzazione della tipicità, del vino, dei luoghi e della bellezza del territorio. L’obiettivo di produrre grandi vini partendo prevalentemente da vitigni autoctoni si è quindi allargato, trasformandosi in una missione che mira a un’agricoltura di precisione e a una grande cura di vigneto, tesa a ridurre le rese per ottenere maggiore qualità sul grappolo.

Allevando con cura, rigore e massimo rispetto per l’ecosistema, le varietà di malvasia, sauvignon, barbera, croatina, lambrusco, chardonnay, merlot e cabernet franc, si giunge a una vendemmia dove a trionfare sono uve pregiate, schiette e concentrate in ogni sfumatura organolettica. In un processo che concepisce l’agricoltura come la tutela di un patrimonio che è parte della cultura e dell’identità dell’azienda stessa ma anche come la possibilità di ottenere prodotti di alta qualità con materiali naturali, Monte delle Vigne produce “Nabucco”, “Callas”, “Sogni”, “Argille”, “Poem”, “I Calanchi” e “I Salici”, tutte bottiglie che sono caratterizzate da una forte personalità e da una grande unicità, figlie di un imprescindibile legame con un terroir peculiare e ineguagliabile.

I Tre Bicchieri di Gambero Rosso, ottenuti per due anni consecutivi, diventano quindi il riconoscimento fondamentale e prestigioso non solo di una riuscita esperienza produttiva ma anche e soprattutto di una visione a lungo termine che si manifesta nell’adozione del fotovoltaico con pannelli 40 Kw, nella continua riduzione dell’impronta carbonica e dello spreco dell’acqua, nell’utilizzo di agricoltura di precisione e nella conversione al regime biologico. All’interno di un contesto impareggiabile tra il Parco Regionale Boschi di Carrega e il Parco Fluviale del Taro, che non può che essere fonte d’ispirazione per una cantina che vuole riscrivere le regole, riportandole a quelle – indiscutibili – della natura e dei suoi ritmi.

Monte delle Vigne

Via Monticello, 22

Frazione Ozzano Taro 43044 Collecchio (PR)

info@montedellevigne.it

www.montedellevigne.it 

ADDIO A ENRICO RICCARDO MORANDO, PIONIERE DEL PET FOOD IN ITALIA E DEL RUCHE’

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Enrico Riccardo Morando, classe 1922, uomo di carattere e di una forza vitale d’altri tempi, in azienda fino all’ultimo, aveva compiuto 95 anni il 29 ottobre.

E’ scomparso domenica 29 Ottobre, nel giorno del suo compleanno, Enrico Riccardo Morando, inventore del pet food italiano, fondatore della Morando S.p.A. di Andezeno, e pioniere anche della riscoperta del vitigno autoctono Ruchè. Uomo di grande intuizione e di grande saggezza che gli derivavano dalle origini contadine di cui era orgoglioso, Enrico Morando non solo ha aperto negli anni’50 in Italia il mercato della produzione degli alimenti per cani e gatti, allora sconosciuto, sfidando istituzioni pubbliche e difficoltà burocratiche (Assalzoo nell’annuario lo definisce “il primo nome assoluto del settore, un vero e proprio pioniere nella storia della produzione italiana degli alimenti per animali domestici”), ma ha creduto e investito nel settore vitivinicolo piemontese. Nel 1982 ha scelto di ritornare al suo percorso imprenditoriale nel pet food il rilancio di un grande vitigno, acquistando Montalbera, l’azienda di Castagnole Monferrato, oggi principale interprete dell’autoctono Ruchè sul mercato nazionale e internazionale.

 

Montalbera, a cavallo tra Monferrato e Langhe, è l’azienda vitivinicola più grande per numero di ettari accorpati in un unico appezzamento. Si esprime in due importanti realtà di terroir: 160 ettari sono a Castagnole Monferrato (AT), disposti a forma circolare a corpo unico, un anfiteatro che l’Unesco ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità, e 15 ettari a Castiglione Tinella (Langa), luogo in cui Enrico Morando è nato e in cui viene prodotto il suo Moscato d’Asti.

Un uomo determinato e lungimirante che con la famiglia ha adottato una politica di espansione, non ancora ultimata, con l’acquisizione di terreni confinanti e l’impianto diretto di nuovi vigneti.

87 ettari di vigneto sono infatti di solo Ruchè di Castagnole Monferrato, un grande impegno che porta Montalbera ad essere il più grande produttore di Ruchè (il 60% della produzione totale della denominazione è Montalbera).

Un brindisi che Enrico Morando ha ancora fatto con la sua famiglia e con i suoi vini.

Enrico Morando lascia il testimone ai figli, Giovanni e Walter, già amministratori dell’azienda Morando, e ai nipoti, Franco e Laura, quotidianamente presenti in azienda. Franco Morando, impegnato nel pet food e anche in cantina da più di dieci anni, direttore generale di Montalbera, dichiara “mio nonno ha subito amato e creduto in un vino che all’epoca era sottovalutato e che oggi è apprezzato in Italia e all’estero”.

“Con la mia famiglia porteremo il Ruchè ai più alti traguardi. E’ un grande onore e anche una ricompensa del grande lavoro e lungimiranza di mio nonno”.

“IL BUONO NEL BELLO ” Frascati – Dal 3 al 5 NOVEMBRE

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Nella magnifica cornice dei Castelli Romani, dal 3 al 5 novembre 2017, nella nobile Frascati, patrocinato dal Comune di Frascati, promosso dal Consorzio Tutela Denominazioni Vini Frascati e  in collaborazione con il GAL – Gruppo di Azione Locale – Castelli Romani e Monti Prenestini, torna la più importante manifestazione dedicata al mondo del vino firmata da una delle più autorevoli firme dell’enologia italiana: IL BUONO NEL BELLO – I MIGLIORI VINI ITALIANI di Luca Maroni.

Nelle sale de Le Mura del Valadier, sullo spettacolare belvedere di Frascati, saranno presenti le più importanti aziende vitivinicole del Lazio che presenteranno l’eccellenza della loro più recente produzione: 240 le etichette in degustazione, oltre 40 le Cantine aderenti, migliaia le bottiglie che verranno aperte e innumerevoli i calici che si serviranno. La manifestazione è aperta al pubblico, con tre giorni di degustazioni non stop e l’avvicendarsi di laboratori sensoriali dedicati al vino e ai prodotti del territorio: nel prezzo dell’ingresso sono compresi gli assaggi, il bicchiere e la partecipazione a tutte le iniziative collaterali.

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IL BUONO NEL BELLO – I MIGLIORI VINI ITALIANI – PROGRAMMA

La tre giorni dedicata al vino si aprirà venerdì 3 novembre, alle 19.30 con la Premiazione dei migliori produttori della Regione Lazio, presentata da Luca Maroni, inseriti nella XXV edizione dell’Annuario dei Migliori Vini Italiani 2018.

Alle 21.00 si apriranno, poi, le porte al pubblico e cominceranno le degustazioni e le attività fino alla mezzanotte. Nei giorni di sabato e di domenica tutto avrà inizio nel pomeriggio così da avere a disposizione calma e relax per compiere questo viaggio nel gusto: si chiuderà a tarda notte!

 

L’ARTE, LA MUSICA, LA POESIA, LA PROSA E IL VINO

Quest’anno i temi dell’arte, da sempre legati indissolubilmente alla manifestazione, prendono le vesti della letteratura, della poesia e della musica. Infatti, il percorso sensoriale che inizia con il vino viene esaltato attraverso una serie di letture in prosa e versi da parte di Michele La Ginestra che reciterà un brano di Trilussa dal titolo Vino Bono, accompagnato dal duo Jazz formato da Andrea Polinelli e Antonio Magli.

Nei giorni successivi, Maria Paola Spurio farà ascoltare brevi testi con protagonisti il territorio e la cui scelta lessicale si presenta come un mix tra lingua popolare/quotidiana e lingua colta. Il tema della lingua, così pregnante perché tramite essa riconosciamo noi stessi, la nostra storia e quella degli altri, diventa chiave dell’evento a mostrare il passaggio dalla tradizione alla modernità, esaltando il legame della tradizione con l’adesso, il qui e ora.

Piccoli concerti di musica jazz e classica, faranno da scenografia alle degustazioni, mentre i partecipanti metteranno in pratica, sperimentando, l’analisi sensoriale che gli verrà illustrata da Luca Maroni.

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LABORATORI

Verranno accesi i riflettori su Sorprendentemente Frascati 2.0, una serie di degustazioni aperte a tutti, su prenotazione, ove si scoprirà l’attualità di vitigni come il Cannellino Docg e la grande levatura dei Riserva e delle Bollicine della regione.

In collaborazione e a cura del Gal e Terre Ospitali Castelli Romani e Monti Prenestini, prenderà vita il riferimento a una tradizione gastronomica dinamica che è ancora parte indissolubile della vita quotidiana. Ecco quindi i laboratori culinari come Sporchiamoci le mani (Giglietto di Palestrina, presidio Slow Food) o Sua Maestà l’Erba Regina, che avranno luogo nell’area dedicata. Novità assoluta di quest’anno, l’area ristoro FRASCHETTA, in omaggio alla cittadina ospitante e alla sua tradizione storica. Massimo Grossi, della Comunità degli Osti di Frascati, con le sue ghiotte proposte gastronomiche, sarà anima del corner presso il quale avverranno anche le degustazioni guidate da Luca Maroni.

 

Info e acquisto biglietti online

www.imigliorivinitaliani.ithttp://www.imiglioriviniitaliani.com/lm/eventofrascati2017/

tel.: +390690405335

 

Orari di apertura a pubblico ed operatori

Venerdì 3 Novembre dalle ore 21.00 alle ore 24.00 (ultimo ingresso ore 23.00)

Sabato 4 Novembre dalle ore 17.00 alle ore 24.00 (ultimo ingresso ore 23.00)

Domenica 5 Novembre dalle ore 16.00 alle 22.00 (ultimo ingresso ore 21.00)

 

Autunno, tempo del Törggelen, antica tradizione altoatesina

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L’autentico spirito dell’usanza, legata alla vendemmia e ai riti del ringraziamento, rivive nella calda atmosfera delle Stuben di Bolzano e dintorni tra degustazioni di specialità contadine, mosti, vini novelli e caldarroste 

Con l’arrivo delle prime giornate autunnali, quando i contadini hanno ormai terminato la vendemmia e raccolto le castagne, nel territorio di Bolzano inizia il periodo del Törggelen, tradizione che affonda le proprie radici nell’autentica anima agricola altoatesina. Il termine deriva dal latino torquere – torchiare, strizzare – e si riferisce ai grappoli di uva “pressati” per produrre il vino: un tempo i contadini del territorio erano soliti accogliere nelle cantine i viandanti, offrendo loro ricchi banchetti. Un modo questo per festeggiare la vendemmia e per degustare il vino nuovo, ma anche un ringraziamento per il fruttuoso pascolo del bestiame nei masi di montagna durante i mesi estivi.

Quest’anno l’iniziativa “Törggelen Originale”, cui aderiscono ventitré Buschenschänke in tutto l’Alto Adige (elenco completo alla pagina: www.bolzanodintorni.info/it/vino-sapori/da-non-perdere/castagnate.html), intende far rivivere in pieno l’atmosfera di quell’antica ritualità legata al lavoro della terra, accogliendo gli ospiti per degustare insieme specialità e delizie stagionali nelle tipiche, calde e accoglienti Stuben in legno, magari dopo una bella passeggiata tra i boschi di castagni. Gli assaggi del Suser (mosto d’uva non ancora fermentato) e del vino novello fungono così da ideale accompagnamento a più tipici piatti di stagione, in un tripudio di sapori autunnali dove hanno un posto d’onore speck, Kaminwurzen e altri salumi affumicati, canederli, Schlutzkrapfen (gustosi agnolotti), zuppe, minestre d’orzo, formaggi e, naturalmente, fragranti caldarroste.

 

Settimane delle Castagne a San Genesio, fino  al 5 novembre

San Genesio Atesino, situato in splendida posizione panoramica sull’altipiano del Salto sopra Bolzano, è la località più ricca di selve castanili di tutto l’Alto Adige. Non è un caso quindi che l’Associazione Turistica di San Genesio abbia riservato un’attenzione particolare al tipico frutto autunnale, un tempo tra le principali fonti di sostentamento per le popolazioni alpine durante l’inverno. Fino al 5 novembre anche quest’anno sono così in programma le Settimane delle Castagne, in concomitanza con il periodo del Törggelen.  Ogni giovedì nel periodo della manifestazione, c’è la possibilità di effettuare un’escursione guidata nei castagneti, nella zona di Avigna e Cologna, con degustazione compresa. Per ulteriori informazioni sulle Settimane delle Castagne e sugli eventi correlati, si può far riferimento all’Associazione Turistica San Genesio, tel. 0471 354196.

 

 

 

Muoversi green. Le proposte per chi vuole lasciare a casa l’auto

  • In treno, con le Ferrovie Austriache e Tedesche

Con i treni DB-ÖBB EuroCity si raggiunge comodamente Bolzano da Verona a partire da soli 9,90 € (da Bologna e Venezia SL a partire da 19,90 €). I bambini fino a 14 anni viaggiano gratis, se accompagnati da un genitore o da un nonno. Per maggiori informazioni: www.megliointreno.it

  • Mobilcard Alto Adige

Con Mobilcard, si possono utilizzare tutti i mezzi pubblici del Trasporto Integrato per scoprire l’Alto Adige. Biglietto valido per 7 giorni a 28 €, oppure 3 giorni a 23 € e 1 giorno a 15 €. Mobilcard Junior (sotto i 14 anni) costa la metà, mentre i bambini fino a 6 anni viaggiano gratis.

  • Winepass PLUS

Abbina museumobil Card e l’offerta lungo la Strada del Vino. Il WinePass PLUS è incluso nel prezzo di pernottamento di strutture scelte e apre le porte al mondo affascinante della Strada del Vino dell’Alto Adige. Per informazioni: www.stradadelvino-altoadige.it

A Selva l’hotel Tyrol inaugura il ristorante “SUINSOM”

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L’hotel Tyrol annuncia la nuova apertura del ristorante Suinsom, un luogo speciale, dove l’ accoglienza verso gli ospiti si sposa con il servizio accurato che caratterizza da sempre lo storico hotel gardenese. Il ristorante – boutique aprirà il 21 dicembre, inaugurando anche il nuovo spazio dedicato ai 22 coperti elegantemente apparecchiati. Legno naturale, atmosfere alpine e di classe caratterizzano la tranquilla sala da pranzo, avvolta dall’ospitalità che i padroni di casa Bibiana Dirler e il marito Maurizio Micheli sanno regalare agli ospiti.

Suinsom, in ladino gardenese, significa “in cima”: la cima è il punto più alto, il traguardo di un percorso spesso non privo di difficoltà ma il cui raggiungimento ripaga di tutti gli sforzi. È il punto da cui si gode della vista più bella, il luogo dove sognare nuove vette da scalare, la partenza verso nuovi orizzonti e nuove sfide.

Al SUINSOM si respira la freschezza e la genuinità di un’esperienza straordinaria a 360°, dove i piatti sono preparati con cura dallo chef Alessandro Martellini, sempre alla ricerca di nuovi sapori creativi.

Alessandro Martellini, fin da piccolo, ha sempre avuto una predilezione per la cucina: ispirato dalla mamma durante i loro piacevoli momenti ai fornelli, da bambino adorava passare i pomeriggi dopo scuola nella vicina trattoria dove è scattato l’innamoramento. La sua meta preferita era proprio la cucina, dove curiosava e annusava i profumi che riempivano questo luogo per lui magico.  La sua carriera culinaria inizia all’Hotel Pellicano dove ha subito preso contatto con la grande cucina per poi passare attraverso rinomati hotels come il Grand Hotel Villa Feltrinelli, ma soprattutto la grande opportunità di lavorare con grandi cuochi stellati come Antonio Guida, Stefano Baiocco  ed Enrico Crippa con la voglia di perfezionare le proprie competenze e arricchire il talento creativo.

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Con l’apertura di SUINSOM, Alessandro Martellini dedica una particolare attenzione alle tecniche di cottura e di preparazione dei piatti; la qualità e la freschezza delle materie prime permette di garantire l’eccellenza delle golose proposte.

Il ristorante Suinsom nasce proprio come “il punto più alto” di un lungo percorso di ricerca dell’eccellenza nel campo dell’ospitalità e della gastronomia, che da più di 50 anni caratterizza il Tyrol attraverso il lavoro instancabile dei proprietari, Bibiana e Maurizio. Si tratta di un percorso che oggi vede protagonisti Alessandro Martellini e la sua brigata, chiamati ad una nuova sfida per fare incontrare l’innovazione e la creatività con la tradizione di un luogo mitico, dominato dallo spirito della montagna.

Info:

Ristorante SUINSOM

 Numero di coperti: 22

Giorno di chiusura: lunedì– sempre aperto in alta stagione

Orario: pranzo 12.00 – 14.00 ; cena 19.00 – 21.30

Apertura: inverno dal 21.12.2017 al 02.04.2018

 

HOTEL TYROL

Strada Puez, 12 – Selva di Val Gardena (BZ)

Tel. 0471 774 100

www.tyrolhotel.it – info@tyrolhotel.it

ROSSO KANZI®, IL COLORE DELL’AUTUNNO

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Con l’arrivo della stagione autunnale torna sulle tavole la  mela Kanzi®, quest’anno ancor più di moda visto che il suo distintivo colore rosso è uno dei coloridi tendenza dei prossimi mesi

 

Se il rosso è il colore della moda autunno-inverno 2017-2018, Kanzi® è la mela perfetta per una tavola di tendenza.  Con il suo invitante colore rosso, delicatamente striato con sfumature giallo-verdi, e la sua forma regolare, Kanzi® è disponibile dall’inizio dell’autunno nei banchi dei negozi al dettaglio e nei reparti ortofrutta di supermercati e ipermercati, dove rimarrà fino alla fine di maggio.

Ma Kanzi®,oltre a un bell’aspetto, ha anche altre caratteristiche che la rendono molto stuzzicante: morderla è un’esperienza sorprendente, a partire dalla polpa croccante e succosa per arrivare al gusto che bilancia in maniera perfetta dolcezza e note acidule. C’è anche una ragione in più per addentare una buccia così invitante. Kanzi® è una delle varietà di mela con la maggiore concentrazione di vitamina C, che si accompagna ad antiossidanti, minerali e fibre ideali per alimentarsi in modo sano nei mesi più freddi dell’anno. La buccia è inoltre una fonte di pectina, che favorisce la regolarità intestinale e funge da spazzolino da denti naturale.

Il gusto innovativo e la bellezza di Kanzi® sono del tutto naturali, e nascono dall’incrocio tra due varietà tradizionali: la Gala e la Braeburn. Le mele commercializzate in Italia provengono esclusivamente dalle valli dell’Alto Adige, dove sono coltivate con la maestria e la passione dei soci dei Consorzi VOG (Marlene) e VI.P (Val Venosta).

E un tipo veramente alla moda è l’Uomo Kanzi®, il testimonial delle mele che seducono la vita che, come l’anno scorso, anche in questa stagione sarà protagonista di video eccentrici e divertenti sul canale YouTube di Kanzi®.

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LA RICETTA: INSALATA DI KANZI® E FUNGHI FINFERLI FRESCHI

Un’insalata ricca di salute, ma anche un piatto speciale e raffinato, proprio come Kanzi®: in questa ricetta la mela si unisce ai finferli freschi per un vivace piatto unico autunnale o un contorno da grandi occasioni.

Ingredienti per 2 persone:

Per l’insalata:

1 mela Kanzi®

1 arancia

100 grammi di lattughella lavata

100 grammi di scarola o cicoria

100 grammi di funghi finferli

olio di oliva

1 rametto di rosmarino fresco

Per il condimento:

1 cucchiaio di miele

1 cucchiaino di senape

1 cucchiaio di aceto di mele

1 cucchiaio di olio d’oliva

1 pizzico di sale e pepe

Preparazione:

Tagliate la mela a pezzettini o a fette sottili. Sbucciate l’arancia e, dopo aver tolto la parte bianca della scorza, tagliatela a fettine. Inun’insalatiera unite i pezzettini di mela e le fette di arancia alla lattughella e alla scarola lavate. Pulite i finferli. In una padella antiaderente, scaldate l’olio e fate saltare i funghi, facendoli dorare su tutti i lati. Aggiungete il rosmarino fresco einsaporite il tutto con un pizzico di sale e pepe.

Per la salsa mettete tutti gli ingredienti in un’insalatiera e mescolateli bene. Versate la salsa sull’insalata di mele e arancee fate marinare per qualche minuto. Concludete in bellezza aggiungendo all’insalata i finferli dorati.

Consiglio:

Servite l’insalata con del buon pane integrale o come contorno di un piatto di pesce.

Le (En)oche della valle umbra di Marco Marucelli

I grandi e particolari vini umbri della Az. Agr. Di Filippo incontrano i cibi creati per l’occasione dallo chef del ristorante del Grand Hotel Villa Cora di Firenze…ed è subito armonia!

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I colli fiorentini, la cui icona è rappresentata dal Piazzale Michelangelo, non potevano che farre da cornice ad un incontro tra grandi vini umbri, ottima cucina gourmet ed un gruppo di narratori del vino e del cibo, che si sono ritrovati insieme, lo scorso venerdì 27 ottobre al ristorante del Grand Hotel Villa Cora a Firenze.

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La sala dedicata all’incontro ha favorito il convivio e il “patron” di casa Di Filippo, Roberto, figlio del capostipite Italo, che con passione e competenza racconta la storia dell’azienda di famiglia, le scelte filosofiche nell’allevamento e nella gestione del vigneto e durante l’assaggio dei vini proposti, ne enfatizza le caratteristiche.

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L’azienda si trova a Cannara, località umbra, famosa anche per una squisita cipolla, ad una manciata di metri da Montefalco, comune giunto alla fama enoica mondiale per il suo Sagrantino. In queste terre, emerse nella verde pianura, si trova l’azienda vinicola con i suoi 30 ettari vitati, adagiati su colline esposte al sole, a metà strada fra Torgiano e Montefalco. Dalla cantina si può ammirare anche in tutto il suo splendore la cittadina di Assisi, che sembra, con il suo Santo, proteggere i vigneti. I vitigni allevati sono: Sagrantino; Sangiovese; Cabernet Sauvignon e Merlot ; Barbera; Grechetto; Trebbiano Spoletino; Cornetta (ovvero Vernaccia Nera).

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La filosofia aziendale ha prodotto grandi frutti, sia in termini qualitativi che di rispetto per l’ambiente. Una viticoltura ad impatto zero, dove spariscono i mezzi meccanici per far posto e ritorno ai cavalli. Ma la grande e forse anche curiosa peculiarità è l’utilizzo di centinaia di oche come addette alla pulizia dei vigneti grazie a quello che mangiano tra i filari ed all’apporto fertile che rilasciano durante queste operazioni.

I vini degustati durante l’incontro ed abbinati ai gustosi piatti preparati dallo chef del ristorante di Villa Cora sono stati: Il Trebbiano spoletino Umbria IGT Farandola che è stato offerto come aperitivo; il Grechetto Umbria IGT in abbinamento all’uovo croccante, variazione di broccolo, profumo di tartufo; Il Sassi d’Arenaria Grechetto Colli Martani DOC abbinato a spaghetto Verrigni cacio e pepe con tartare di gambero; il Grechetto senza solfini aggiunti Umbria IGT abbinato al risotto al piccione e burro acidato; Il Montefalco Sagrantino DOCG abbinato allo stinco di vitello con cime di rapa e jus di vitello. Per rendere dolce il saluto finale la cucina ha proposto un cremoso al cioccolato con salsa di frutti rossi.

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Momenti di grande interesse, hanno lasciato un buon ricordo dell’evento con la promessa di andare a visitare l’azienda rendendo così ancora più emozionante così la conoscenza di questa grande famiglia del vino umbro.

Info: www.vinidifilippo.com