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Al via la sesta edizione del Sina Chef’s Cup Contest

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La serata inaugurale della sesta edizione del Sina Chef’s Cup Contest, la competizione tra Chef stellati che creano i loro piatti su ispirazioni artistiche (quest’anno la MUSICA!) è stata un grande successo di pubblico, di stampa e si è svolta sulle terrazze panoramiche dell’Hotel Sina Bernini Bristol di Roma, al ristorante Giuda Ballerino.

Ad aprire la serata è stata Drusilla Foer, cantante, attrice e performer incredibile che ha deliziato tutti i presenti con il racconto delle sue avventure di NobilDonna fiorentina che ha vissuto tra Italia, Cuba e molti altri paesi esteri: ha ricordato la sua cuoca che cantava mentre cucinava con cui passò molto tempo da bambina e si è poi esibita in una serie di canzoni in napoletano, inglese e italiano che hanno fatto sognare gli ospiti della serata: abbiamo avuto tutti i brividi mentre intonava “Smile” e “I Will Survive”! Questa magica atmosfera creatasi ha introdotto il momento clou della serata che è stato naturalmente costituito dai piatti creati dagli chef ispirati dalla musica. Chef della serata, che si sono esibiti in due cooking show, sono stati Peppe Aversa ed Umberto De Martino, già legati nella vita reale da una grande amicizia: il primo, stellato da 14 anni, è punto di riferimento gastronomico dell’intera regione con il suo ristorante “Il Buco” di Sorrento, il secondo appena premiato con la stella Michelin è da tre anni anche imprenditore, essendo il patron del suo ristorante Florian Maison di Bergamo. I due si sono si sono ritrovati a giocare in coppia come Chef prendendo un punteggio altissimo: 95 centesimi, giudicati da una giuria di esperti come Giuseppe Cerasa e Federico De Cesare Viola.

chefs-cup-2018-chef-umberto-de-martino-risotto-con-corallo-di-gambero-rosso-burrata-ed-aranciaL’ispirazione ai due piatti è venuta da due grandi classici della canzone italiana: Umberto De Martino si è lasciato ispirare da “Torna a Surriento”, che abbiamo scoperto non essere una canzone d’amore ma una canzone scritta per ispirare il desiderio di tornare in città. Il piatto di Umberto di Martino infatti è stato un risotto con corallo di gambero rosso, burrata ed arancia, uno degli agrumi citati proprio nella canzone.

chefs-cup-2018-chef-peppe-aversa-polpo-e-calamaro-2Il Piatto di Peppe Aversa è stato Polpo e Calamaro, ove il mare la fa da padrone con tutti i suoi più intimi sapori e la canzone da cui si è tratta ispirazione è “Ma che bontà” di Mina che è anche un po’ una gentile presa in giro degli chef: “noi siamo cuochi – ha detto Peppe Aversa – uomini che fanno sacrifici incredibili a livello personale in nome della loro passione per la cucina. Questo mi piacerebbe: che ogni volta che entrate in un ristorante come i nostri, ricordiate quanta vita abbiamo investito su questi locali che sono un pezzo della nostra anima!”

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Andrea Fusco, chef del Giuda Ballerino dell’Hotel Sina Bernini Bristol, oltre ad aver ospitato la serata ha anche preparato con la sua brigata sia i piatti dei due chef in gara che le due portate a completamento del menu: i suo piatti sono stati la Triglia croccante, scalogno al fegato grasso e zucca ispirato a ‘ Twist and shout ‘ – The Beatles e il Toast al burro, crema alla curcuma e rabarbaro ispirato a “Too much” di Elvis Presley.

Per l’occasione, la marchesa Matilde Salvo Bocca, presidente del gruppo SINA che proprio quest’anno festeggia i suoi 60 anni di attività, ha sottolineato quanto sia importante per i suoi alberghi ospitare questa manifestazione per promuovere la cultura enogastronomica dell’Italia visto che la serata finale si svolge sempre in una città estera: due volte negli Stati Uniti con New York e San Francisco, la Thailandia, il Giappone, l’Inghilterra.

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Durante ogni serata, una giuria – composta da giornalisti, critici gastronomici, alimentaristi e food blogger – darà un punteggio complessivo ai due chef in gara, secondo i parametri di aderenza al tema scelto, complicità di coppia, bontà del piatto, rapporto qualità/prezzo, valore estetico/artistico. Sulla base dei punteggi ottenuti dalle coppie di chef nelle varie tappe, si formerà una classifica. La coppia che si attesterà al primo posto si scinderà nei due finalisti che si affronteranno l’uno contro l’altro durante la serata finale: con questa sfida verrà eletto il vincitore dello Chefs’ Cup Contest 2018!

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le prossime tappe saranno presso gli hotels SINA:

06.03.2018 Bellevue Suites & Spa a Cortina d’Ampezzo, Ristorante Stella Polare

20.03.2018 Sina Brufani a Perugia, Ristorante Collins

15.05.2018 Sina Astor a Viareggio, ristorante La Conchiglia

12.06.2018 Sina Villa Medici a Firenze, ristorante Conservatory

19.06.2018 Sina Villa Matilde a Romano Canavese (Torino), ristorante Le Scuderie

17.07.2018 Sina Centurion Palace a Venezia, ristorante Antinoo’s Lounge & Restaurant

25.09.2018 Sina Villa Medici a Firenze, ristorante gourmet Sina Villa Medici

23.10.2018 Sina Maria Luigia a Parma, ristorante Maxim’s

20.11.2018 Sina De la Ville a Milano, ristorante L’Opéra

TAPPA FINALE: lujogo e data da definire

Chefs’ Cup Contest ha visto sino ad oggi protagonisti 92 chef stellati, 20 ristoranti che hanno ospitato le coppie in gara, 55 tappe italiane e 5 tappe internazionali (San Francisco, New York, Tokyo, Thailandia e Bangkok), una tappa ad EXPO con la cucina internazionale asiatica, 98 giudici italiani e 12 internazionali, 30 sponsor.

Tutte le sfumature dell’ospitalità a Tirreno CT e Balnearia

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Dal 25 al 28 febbraio 2018 a Carrara Fiere torna l’evento dedicato agli addetti della ristorazione, degli alberghi e delle strutture balneari

Perfetto connubio per due appuntamenti diventati punto di riferimento per il Centro Italia. Otre 50 momenti di aggiornamento e crescita professionale

Tutto pronto per Tirreno C.T. e Balnearia (Carrara Fiere 25-28 febbraio 2018) i due eventi che declinano a tutto tondo il concetto di ospitalità. Tirreno C.T. è la fiera dedicata alle ultime novità nel settore delle forniture per alberghi, ristoranti, bar, pasticcerie, gelaterie e in generale strutture ricettive, giunta al 38esimo taglio del nastro, mentre Balnearia, arrivata all’edizione 19, presenterà tutti i settori merceologici relativi agli stabilimenti balneari, attrezzature, arredi e impianti, prodotti e accessori per la vita all’aria aperta, tutto il comparto dell’outdoor design e dello SPA & Wellness. Due fiere, diventate un appuntamento irrinunciabile per più di 60mila visitatori, 410 espositori e 850 marchi presenti, 4 padiglioni occupati, per 35mila metri quadrati complessivi

Tirreno Ct, appuntamento irrinunciabile per gli operatori del Centro Italia. Dal 25 al 28 febbraio Tirreno Ct porterà nei padiglioni di Carrara Fiere le ultime novità del settore dell’ospitalità. Inoltre ampio spazio è dedicato alle aziende dell’agroalimentare e quest’anno la rassegna si apre ai cibi “senza”, con BioVeganGlutenfree, la nuova area dedicata a prodotti e servizi di questo importante segmento della ristorazione e della cucina che negli ultimi anni ha sempre più preso campo per incontrare le esigenze dei consumatori. In questo settore saranno in mostra i prodotti e i preparati per una cucina che guardi al biologico da un lato, puntando alla sostenibilità, ma anche alle nuove tendenze di consumo, oltre che alle esigenze salutistiche dei consumatori.

Balnearia, perché anche il mare è ospitalità. Come sempre, la Tirreno CT sarà affiancata dalla 19esima edizione di Balnearia, la manifestazione dedicata al mondo della balneazione, dell’arredo da esterni e delle relative tecnologie, fiera che rappresenta da sempre anche un importante momento di incontro per tutti gli operatori. Grazie al coinvolgimento delle Associazioni e delle Organizzazioni Sindacali di categoria, ci saranno anche in questa edizione numerose opportunità di informazione e confronto sulle più sentite tematiche del settore.

Tutti i giorni incontri ed eventi. Non passa giorno nel quale non ci siano numerosi eventi o appuntamenti nei quali gli operatori possano confrontarsi, apprendere novità, consolidare e migliorare la professione. In tutto sono oltre 50 i momenti di incontro che spaziano in tutti i settori.

Aggiornamento professionale per una ristorazione moderna. Tirreno CT è anche un momento di confronto e formazione per gli addetti ai lavori. Ecco allora che, come ogni anno, il cartellone sarà ricco di eventi collaterali, convegni, seminari e workshop pensati dalle varie associazioni di categoria presenti per aggiornare i professionisti o formare quelli in divenire. A partire dalle attività della Fib, che con i propri barman animerà i giorni di fiera con dimostrazioni ed esibizioni per tutti. Uno dei momenti più attesi sarà quello della Federazione Internazionale Pasticceria Cioccolateria Gelateria – Forum della Cioccolateria, che in occasione di Tirreno Ct. organizzerà le selezioni italiane per i campionati mondiali di cake design e di pasticceria.

Tecnologia, tutto il meglio per produrre al meglio. Il grande evento, promosso da Tirreno Trade, con le sue 38 edizioni rappresenta un punto di riferimento per chi cerca forniture per alberghi, ristoranti, bar, pasticcerie, gelaterie e in generale strutture ricettive dove si potranno trovare dalla tecnologia delle aziende costruttrici di macchinari per ristorazione, caffetteria e produzione di alimenti, a quelle per le forniture di arredi e complementi per le attività di ricezione. Dal pane alla pizza, dai prodotti lavorati e semilavorati per la cucina alle forniture alberghiere, passando per la gelateria e la pasticceria. Un’intera area, inoltre, è dedicata al caffè e alle innovazioni del settore grandi impianti.

Incontro tra domanda e offerta. Come sottolinea Paolo Caldana, organizzatore della manifestazione, «Tirreno Ct è una grande vetrina dei migliori prodotti e marchi aziendali italiani e al tempo stesso offre un ricco programma di eventi. La vera anima di questo evento non è solo il business, ma anche la possibilità delle categorie di confrontarsi per innovarsi». A Tirreno C.T. c’è la possibilità di far incontrare non solo gli operatori del mercato, i buyer, ma anche i professionisti dal caffè alla pizza, passando per l’alta cucina e la panificazione. Uno scambio commerciale che risponde a un giro di affari di notevole impatto sull’economia dell’intero Paese. Centro Nord e Sud Italia hanno ormai preso di riferimento questo appuntamento che ogni anno muove nei giorni di fiera migliaia di operatori.

Tirreno C.T. e Balnearia sono organizzate da TirrenoTrade Srl con la collaborazione di enti regionali, provinciali e associazioni di categoria. Importante la stretta collaborazione con la Camera di Commercio di Massa Carrara.

Per informazioni sulla fiera e per poter partecipare come espositori o visitatori www.tirrenoct.it

Per informazioni sul programma www.tirrenotrade.it

Il Signore del Chianti Classico

20180212_111337Prove di vini d’autore all’insegna del canto del famoso Gallo, a Chianti Classico Collection 2018.

Febbraio come ogni anno è tempo di anteprime vinicole, un calendario fitto e serrato, quasi un tour de force delle papille per molti colleghi e addetti ai lavori. Come sempre, seleziono solo una o due anteprime a cui partecipare, non per piaggeria ma perchè non occupandomi esclusivamente di vini dovrei avere il dono dell’ubiquità.

Uno degli eventi di rilievo è stato senza dubbio Chianti Classico Collection 2018, che ha trasformato il 12 e 13 febbraio la stazione Leopolda di Firenze in una grandissima enoteca dedicata ai vini cari all’enoico Gallo.

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Quasi 200 aziende per oltre 650 etichette in degustazione, contenute in 9.000 bottiglie. 59 anteprime da botte dell’annata 2017 e ben 92 etichette di Chianti Classico Gran Selezione … solo alcuni dei numeri di questa edizione.

Gli espositori, raccolti per areale, offrivano al grande pubblico di giornalisti, esperti e addetti ai lavori, il meglio della loro produzione nelle varie versioni, DOCG o Toscana IGT, ed annate in commercio affiancandole alle “riserve” e “Gran selezioni”, fiore all’occhiello di ognuna di loro e per questo prodotte in quantità limitata. Qualche azienda ha anche anticipato con delle anteprime da botte, l’annata 2017 che, in molti casi, sebbene dimostri già carattere è ovviamente ancora in fase di strutturazione.

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Selezione nella selezione sono riuscito a prendere in esame, per vari terroir, alcune aziende, spinto da curiosità, indicazioni fornitemi in precedenza ed istinto. Devo dire che complessivamente sono stato appagato e ritengo che questi assaggi siano identificativi e significativi dell’ottimo lavoro che negli ultimi anni si sta facendo tra gli associati del Consorzio Vino Chianti Classico guidato da Sergio Zingaretti.

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Non entrerò in nozioni tecniche legate alle etichette degustate, potendo comunque anticipare che tutte sono andate di gran lunga vicino all’ottimo, con qualche vino che ha raccolto la mia eccellenza.

Come in tutti i fattori gustativi le impressioni sono spesso soggettive, ma confermano quello che ho affermato prima in termini di qualità, pulizia nel sapore oltre a belle e fresche tonalità di profumi al naso.

Indicherò quindi di seguito le aziende che ho avuto modo di testare con l’indicazione delle relative etichette ed annate, senza stilare una classifica ne dare un punteggio di merito, ricordando che tutti, sono sicuramente di gran livello e meritevoli di avere un grande futuro.

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  • BORGO LA STELLA – Radda in Chianti (SI): Chianti Classico Borgo La Stella 2016; Chianti Classico Riserva Borgo La Stella 2014; Anteprima Chianti Classico 2017.20180212_104141
  • BORGO SCOPETO – Castelnuovo Berardenga (SI) : Chianti Classico borgo Scopeto 2015; Chianti Classico riserva Misciano 2013.20180212_112209
  • CASALE DELLO SPARVIERO – Castellina in Chianti (SI): Chianti Classico Casale dello Sparviero 2016; Chianti Classico Riserva Casale dello Sparviero 2015; Anteprima Chianti Classico 2017.
  • CINCIANO – Poggibonsi (SI): Chianti classico Cinciano 2016; Chianti Classico Gran Selezione Cinciano 2014.20180212_110243
  • FATTORIA CASTELLO DI STARDA – Gaiole in Chianti (SI): Chianti Classico Malaspina 2016; Chianti Classico Riserva Malaspina 2015; IGT Toscana Rosso Malaspina 2015.20180212_104940
  • FATTORIA DI PETROIO – Castelnuovo Berardenga (SI): Chianti Classico Fattoria di Petroio 2015; Chianti Classico Riserva Fattoria di Petroio 2014.
  • IL POGGIOLINO – Tavarnelle Val di Pesa (FI): Chianti Classico Il Classico 2015; Chianti Classico Riserva La Riserva 2008.20180212_113154
  • IL PALAGIO DI PANZANO – Greve in Chianti (FI): Chianti Classico il Palagio di Panzano 2015; Chianti Classico Riserva Il Palagio di Panzano 2014.
  • ISOLE e OLENA – Barberino Val d’Elsa (FI): Chianti Classico Isole e Olena 2016; Chianti Classico Isole e Olena 2015.20180212_122146
  • TENUTA DI ARCENO – Castelnuovo Berardenga (SI): Chianti Classico Riserva Tenuta di Arceno 2014; Chianti Classico Riserva Strada al Sasso 2012; Chianti Classico tenuta di Arceno 2015; IGT Toscana Rosso Il Fauno di Arcanum 2013.20180212_114150
  • TORRACCIA DI PRESURA – Greve in Chianti (FI): Chianti Classico Il Tarocco 2015; Chianti Classico Riserva Il Tarocco 2014 e 2013.20180212_105436
  • VALLEPICCIOLA – Castelnuovo Berardenga (SI): Chianti Classico Vallepicciola 2015; Chianti Classico Riserva Vallepicciola 2015.
  • VILLA CALCINAIA – Greve in Chianti (FI): Chianti Classico Riserva Villa Calcinaia 2015; Chianti Classico Gran Selezione Vigna Contessa Luisa 2015.

Non potevano mancare, al termine, alcune degustazioni di alcune proposte di Vin Santo del Chianti Classico DOC che facevano bella mostra di se in un apposito desk gestito da sommelier professionisti.

Come sempre una bella esperienza per chi ama il buon bere, ricordando che molti, se non tutti, i vini degustati si prestano ad esser meglio abbinati ai piatti della cucina tradizionale Toscana, divenendo così ingredienti delle singole ricette…perchè un vino buono non si beve ma si degusta… e qui ci vorrebbero settimane per degustarne appieno tutti.

Il Gallo che troneggia nel simbolo del Consorzio è un degno signore di queste terre, vocate a colture enoiche, che prediligono come base il Sangiovese, che, anno dopo anno, crescono esponenzialmente di qualità toccando livelli altissimi.

Marco Marucelli

CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2018

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Il 12 e 13 febbraio torna alla Stazione Leopolda di Firenze la “Collection” del Chianti Classico per presentare a stampa e addetti ai lavori le ultime annate del Gallo Nero.

Record del numero dei produttori partecipanti: ben 186 aziende, per un totale di 659 etichette,  59 anteprime da botte della vendemmia 2017 e 92 Chianti Classico Gran Selezione in degustazione.

Si aprirà fra pochi giorni, come di consueto, l’evento di presentazione delle nuove annate del Chianti Classico ai massimi esperti del settore, un’occasione unica per conoscere a fondo la denominazione, le sue etichette e le ultime novità da uno dei territori vinicoli più importanti del mondo.

I numeri sono sempre più importanti: 186 aziende per 659 etichette in degustazione. Un totale di oltre 9000 bottiglie che saranno aperte e servite da una squadra di 50 sommelier nella due giorni di manifestazione, alla presenza di oltre 250 giornalisti provenienti da 30 diversi paesi del mondo e più di 1800 operatori, italiani e stranieri. 59 le anteprime da botte dell’annata 2017 e ben 92 le etichette di Chianti Classico Gran Selezione.

“Arriviamo quest’anno a Firenze dopo una stagione difficile – dichiara Sergio Zingarelli, Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico – che però siamo riusciti a gestire con le migliori armi su cui oggi può contare il viticoltore moderno: la conoscenza profonda del proprio territorio e la capacità di saper aspettare il momento giusto. Così, se da un lato abbiamo dovuto registrare un significativo calo quantitativo nella produzione 2017, spero che la stampa e gli operatori che parteciperanno a questo nostro evento potranno darci conferma della qualità del neonato ’17, proprio dalle primissime anteprime da botte in assaggio in questi giorni.”

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“Come sempre la Collection mette in mostra e al vaglio della critica il nostro lavoro degli ultimi anni, non solo della vendemmia appena passata – continua Zingarelli. Avrete quindi modo di conoscere anche le nuove annate del Gallo Nero pronte (lo auspichiamo) a conquistare i mercati di tutto il mondo, come succede oramai da molto tempo. Si può ben dire che il nostro “anno del vino” inizi proprio con la Collection e ritengo doveroso cogliere l’occasione per continuare a sottolineare l’importanza del nostro territorio nei suoi molteplici aspetti, che vanno dalla bellezza paesaggistica alla vocazione enologica, al suo aspetto umano e sociale. L’edizione di quest’anno, la venticinquesima, parla di un grande rafforzamento della denominazione: oltre ai numeri economici, la partecipazione sia da parte dei soci che della stampa e degli operatori di settore segna un record storico.”

Per quel che riguarda il programma, come di consueto, il giorno 12 febbraio la Collection aprirà le porte alla stampa nazionale e internazionale e, al fine di agevolare i rappresentanti del ramo HoReCa, anche agli operatori di settore a partire dalle ore 10 fino alle 18, per dar loro la possibilità di incontrare i produttori e testare le diverse etichette in degustazione. Sarà invece dedicato esclusivamente alla stampa il giorno successivo.

Alla Leopolda sarà possibile assaggiare in degustazione anche gli oli di 23 aziende produttrici di DOP Chianti Classico. E’ prevista, inoltre, la partecipazione istituzionale della Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico e della Lega del Chianti.

Partner della manifestazione sono anche quest’anno importanti nomi dell’enogastronomia e dell’industria a questa legata, come alcuni dei migliori prodotti DOP italiani che, sotto il cappello istituzionale di AICIG (l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche), si presentano al pubblico della Collection attraverso incontri e degustazioni a cura di: Consorzio Tutela del Formaggio Parmigiano-Reggiano DOP, Consorzio del Prosciutto Toscano DOP, Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP, Consorzio di Tutela Oliva da Mensa La Bella della Daunia DOP, Consorzio per la Tutela del Formaggio Mozzarella di Bufala Campana DOP, Consorzio di Tutela Pecorino Toscano DOP, Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP, Consorzio Tutela Grana Padano DOP. Tra i collaboratori storici della “Collection” anche RCR, Firenze Parcheggi, Fieramente, l’Acqua di Toscana® San Felice e Pulltex.

30 anni di vino al femminile

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Partono da Palazzo Vecchio a Firenze le celebrazioni per il 30° anniversario dell’Associazione. Presentata la Festa delle Donne del Vino in programma sabato 3 marzo con eventi diffusi in tutta Italia a tema “Donne vino e cinema”

La cornice di palazzo Vecchio nella storica Sala d’Arme conferisce un tono di eccellenza a questo incontro tra decine di Donne del vino di tutta Italia che, capitanate dalla loro infaticabile presidente Donatella Cinelli Colombini e sotto il materno sguardo della socia fondatrice Elisabetta Tognana, si sono riunite per dar inizio ai festeggiamenti ed alle iniziative legate al trentennale di vita di questa importante unione di risorse nel mondo del vino.

Ha introdotto l’evento Anna Paola Concia, del Comune di Firenze e padrini di questo incontro sono stati la scrittrice Sveva Casati Modigliani e il giornalista televisivo Massimo Giletti. Ma al tavolo si sono avvicendati anche l’On. Luca Sani, presidente della commissione agricoltura della Camera che recentemente aveva accolto una delegazione delle associate a Montecitorio.

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Tanti i momenti di incontro e programmazione che vedranno complici queste infaticabili paladine del buono e del sano, che negli anni da uno sparuto numero sono divenute quasi 800, radicate in tutti i territori regionali italiani e che con la loro sapienza, attenzione e professionalità, contribuiscono a far grande l’enologia italiana nel mondo.

Non a caso Firenze: la città dove Le Donne del Vino sono nate alla fine dell’inverno di 30 anni fa, il 19 marzo 1988. Nata nel 1988 su iniziativa di Elisabetta Tognana, l’associazione Donne del Vino ha sempre perseguito lo scopo di promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella società e nel comparto enologico. Oggi conta 770 associate: produttrici, enotecarie, ristoratrici, sommelier, giornaliste e esperte. È presente in tutte le regioni italiane e ha anche socie all’estero.

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La Festa delle Donne del Vino avrà il suo clou sabato 3 marzo con eventi diffusi in tutta Italia. Degustazioni al cinema, video racconti, inviti in azienda. Una festa in versione film che accende i riflettori sui personaggi femminili che creano, vendono, promuovono le grandi bottiglie italiane.

Sono in programma degustazioni di bottiglie d’autore nelle sale cinematografiche mettendo “più sapore nel piacere del film” e regalando un momento unico agli spettatori del cinema.

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Come ogni festa che si rispetti non poteva mancare un ricco buffet di prodotti tipici toscani e una particolare quanto gustosa torta realizzata anche questa da una donna, Stefania Storai.

Parafrasando un concetto che mio nonna era solita dirmi, posso affermare che accanto ad ogni uomo di valore così come dentro ad un ottimo vino c’è sempre una grande donna!

Marco Marucelli

Associazione Nazionale Le Donne del Vino

www.ledonnedelvino.com

info@ledonnedelvino.com

Motori e Giappone…Vini e Passione!

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Bulichella, l’intrigante avventura che ha portato un lungimirante imprenditore dal Sol Levante sulle italiche coste di Ponente…seguendo la scia di nobili vini e grandi passioni.

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Quando avviciniamo un calice con uno dei vini dell’Azienza Agricola Bulichella di Suvereto, percepiamo subito, attraverso i profumi ed il gusto, che in quel bicchiere non è stato versato il semplice nettare di Bacco, ma un mix di passione, professionalità e gusto.

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Li avevo assaggiati in diverse occasioni e mi erano sempre piaciuti, ma la voglia di scoprire che cosa ci fosse dietro e dentro a queste bottiglie dai nomi sinceri, non altisonanti, ma piacevoli, è avvenuta pochi giorni fa.

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L’azienda si estende per circa 40 ettari di cui circa un terzo vitati, in una areale piuttosto interessante c’è un ricco uliveto ed una bella fetta è destinata a boschivo. Anche se il core business dell’azienda è il vino, non dobbiamo neppure dimenticare che una buona parte la fa la produzione di ottimo olio extravergine d’oliva e l’accoglienza agrituristica in camere e appartamenti ubicati nel corpo centrale o in casali ubicati nella proprietà.

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In questa giornata il clima non è stupendo, ma ad accogliermi, insieme ad un gruppo di colleghe, troviamo la solarità e la competenza della referente della cantina e nostra mentore, Rachele, che contribuisce a rendere caldo e piacevole questo nostro arrivo a Bulichella.

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Dopo una visita guidata ai vigneti, che racchiudono vitigni classici ma anche internazionali, di più o meno longeva data di impianto, il percorso prevede un giro nella cantina di fermentazione e di affinamento. Qui grandi serbatoi inox termo-condizionati, la dicono lunga sulla tecnica di fermentazione di questi vini, basta aprire una porta e la barricaia, presenta tante barriques di rovere francese di primo passaggio che affinano i vini, con la delicatezza e la morbidezza delle loro essenze. Una stupenda auto Jaguar del 1945 ci accoglie sulla porta di accesso della cantina della riserva del proprietario, dove sono racchiuse le bottiglie rappresentanti le varie annate, i tantissimi premi enologici che molte hanno conquistato ed i ricordi di vita dell’appassionato figlio del sol levante, Hideyuki Miyakawa, giunto dal Giappone in Italia nel 1960 in occasione delle Olimpiadi, con un viaggio avventuroso a bordo della sua moto.

coldipietrerosseMa non solo la moto è la sua passione, anche le auto ed è proprio durante un successivo salone dell’auto a Torino che incontra quella che diverrà sua moglie. Grazie a questo incontro poco dopo si trasferisce nella città della Mole, dove, per restare nel mondo dei motori insieme a Giugiaro e Mantovani fonderanno la Ital Design. Seguirà nei primi anni ’90 il trasferimento in Toscana e l’acquisto dell’azienda. A questo punto, inizio ad avere le risposte che cercavo, circa il sentimento e la passione che percepivo nel gustare questi vini e la riprova mi viene data durante la degustazione guidata, in abbinamento a salumi e formaggi della zona, di altrettanto appassionati macellai e casari, che iniziano col Tuscanio bianco, 100% Vermentino. Si passa poi ad un eccezionale rosato il cui nome non poteva che essere dedicato ad Afrodite, dea dell’amore e della bellezza, con uvaggio 100% Syrah.

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Si aprono le danze con i rossi, la sorpresa viene fin dal primo sorso, il Tuscanio Rosso, 100% Sangiovese che seppur sia il vino base, ha le caratteristiche di un grande vino con una straordinaria bevibilità. Per chi ama il Syrah in purezza, Hide, vino che porta il diminutivo del proprietario, è certamente il punto di arrivo, il carattere, i profumi e i sapori non sono per niente scontati, ma mostrano appieno le sue caratteristiche. Altro vino di interesse è il cru Coldipietrerosse, 70% Cabernet Sauvignon e 30% Cabernet Franc , che rappresenta il perfetto connubio dei due cabernet, allevati sulla collina baciata dal sole e dalla brezza di quel mare che punta dritto a Piombino ed all’Isola d’Elba.

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Durante le degustazioni è stato possibile anche apprezzare, sul classico pane toscano, le verdi, fruttate note dell’olio extravergine d’oliva Bulichella, classico blend di olive prettamente toscane. Ecco quindi appagata la curiosità di cosa possa collegare il Giappone, i motori e la passione a questo territorio della Val di Cornia, vocato a vini di successo….un filo intrecciato dal bianco, rosso e rosato dei vini ed intramezzato dall’oro verde dell’olio EVO che portano alto il nome di questa azienda e ben rappresentano queste colline benedette dal vento che accarezza l’arcipelago toscano.

Marco Marucelli

Info:    www.bulichella.it

Un locale che vale … un Perù!

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El Inca, a Firenze, zona Gavinana, dopo due anni di rodaggio, prende il volo uno dei locali di cucina etnica più interessanti della città gigliata.

Mio nonno usava dire che quando qualcosa aveva una grande ricchezza…valeva un Perù e, senza dubbio, almeno in questo locale, grazie ai prodotti, alla cura ed alla maestria di Pablo, di ricchezza ne troviamo davvero molta.

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L’occasione di conoscere, questa cucina e le ricette della tradizione peruviana, è stata data ad alcuni giornalisti del settore, nei giorni scorsi, complice una bella giornata di sole che ci ha assistito, ricreando per certi versi, quella atmosfera di freddo sano che si respira sugli altipiani di questo paese, che conta una ricchezza del suolo pari a quella mineraria insita nel sottosuolo.

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Basti pensare alle migliaia di varietà di prodotti agricoli che queste terre, bagnate dal mare ma con incredibili altipiani che fanno invidia alle nostre Alpi, riesce a produrre. Lo spirito che guida la coppia di giovani appassionati peruviani, Pablo ai fuochi e Monica in sala, è quello di far conoscere ai toscani e ricordare ai loro connazionali che abitano o passano da Firenze, i prodotti tipici e le ricette della tradizione, servite sia in versione originale che in una leggera rivisitazione per i palati meno abituati a sapori decisi. Filo conduttore che lega la cucina di Pablo Gucic Ferrer, un trascorso autodidatta, formatosi in cucine di stampo spagnolo, è sicuramente, come lui afferma, il peperoncino. Lo troviamo in innumerevoli versioni, nei suoi piatti, che nella versione non tradizionale non diviene troppo invasivo, ma che contribuisce ad aprire le papille al gusto degli ingredienti senza prevaricarlo.

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I piatti predominanti nel menù sono sia di carne che di pesce, ma a fare da padroni tra gli ingredienti troviamo la patata nelle sue varie declinazioni e specie e la quinoa, il tutto senza dimenticare il mais ed il lime. Cucina ricca di carboidrati quella peruviana, dove però non è usuale trovare la pasta, almeno intesa come quella abituale per gli italiani. Il clima di questa nazione è molto diverso dalla costa all’interno della foresta amazzonica, attraverso le altezze, spesso elevatissime, dell’altopiano delle Ande. Anche gli influssi nella cucina sono molteplici, si vanno da piatti di origine africana oppure orientale fino a quelli di contaminazione spagnola, francese ed anche inglese. Non è facile quindi coniugare molti di questi gusti, che comunque grazie alla ricchezza di prodotti agricoli, la sapienza dei cuochi e la passione per fare bene, hanno portato a risultati di gusto e di piacere altissimi. Basti pensare che 2 tra i 50 più famosi ristoranti al mondo sono proprio ubicati in Perù.

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Dal pesce fresco della costa, con il famoso Ceviche, piatto nazionale (pesce fresco, peperone, cipolla, aglio, peperoncino e lime), dichiarato dal governo Patrimonio Culturale della Nazione,  all’Anticuchos (cuore di manzo speziato servito con patate), tanto per citare due piatti tipici (tra l’altro assaggiati e gustati dai commensali). La degustazione, espressamente selezionata dal ricco, ma ben dosato menù, è stata così composta: Antipasto misto composto da cousa de calamar, Choclo con queso, Solterito de quinoa con salsa Huancaina e salsa Huacatay, assaggio di anticuchos (cuore di manzo speziato con patate viola e salse). A seguire Ceviche de branzino con lime, peperoncino, cipolle e la Yuca Frita. Piatto rimasto nella mente e nel cuore di tutti,  per la sua prelibatezza è stato poi il Polpo con quinoa e salsa di olive che ha preceduto le patate dolci camote e le patate papas moradas.

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A chiudere il pranzo il tripudio e la freschezza del semifreddo de maracuya. Ogni domenica un ricco buffet di carne o pesce, allieta gli ospiti che con un prezzo davvero invitante, possono gustare i vari piatti, spesso anche legati alla stagionalità, ma con un comune denominatore… sono tutti piatti dei ricordi delle nonne peruviane.

Per brindare non poteva mancare il pisco, bevanda nazionale, distillato di mosto di vino che con il suo grado alcolico ricorda la nostra grappa, ma che nel sapore esprime una sua identità, utile, più che per digerire, viste comunque le cotture e i condimenti non troppo pesanti, certamente per brindare.

In alto quindi il bicchiere di pisco, brindando ad una cucina ricca ma al tempo stesso alla portata di palati gourmet, che oltre alla curiosità vogliano assaporare con le papille la storia di questo terra … che vale un Perù.

Marco Marucelli

Ristorante El Inca – Via Lapo da Castiglionchio, 14/r (Piazza Gualfredotto)  –  Firenze  – Telefono 0550881288

“L’Arcipelago del Gusto”: l’enogastronomia di qualità delle Isole Toscane

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Dal 25 gennaio al 16 marzo otto cuochi dell’Arcipelago sbarcano in terraferma per proporre nei ristoranti dell’entroterra i loro sapori

Parte dal mare uno dei primi viaggi che la Toscana propone nell’anno del cibo: otto ristoranti dell’Arcipelago in trasferta ospitati da colleghi della terraferma per raccontare attraverso i prodotti e i piatti la storia di un territorio.

Dopo il successo della I edizione de “L’Elba in Vetrina” il progetto si amplia coinvolgendo cuochi, ristoranti e prodotti di altre isole dell’Arcipelago Toscano e si diffonde in otto province della Toscana.

Capraia, Elba e Giglio hanno come comune denominatore il mare, il clima e molte materie prime, ma la loro storia è frutto di dominazioni e influenze diverse che si rispecchia nella cultura enogastronomica fatta di tratti comuni, ma anche di interessanti variazioni.

Otto serate che invitano i commensali ad un piccolo assaggio delle isole: un viaggio nei sapori che ci faccia immergere nell’atmosfera dell’Arcipelago, pur restando sulla terraferma. Il racconto scaturirà dalla viva voce e dalle mani di ristoratori e produttori.

Ogni cena sarà incentrata su un prodotto locale e su un vino del territorio selezionati da ElbaTaste, il consorzio d’imprese che si occupa di promozione dell’enogastronomia dell’Isola d’Elba e delle Isole dell’Arcipelago Toscano.

Un viaggio enogastronomico non di sola andata, il ritorno è previsto per il periodo che va da aprile ad ottobre quando i cuochi dell’entroterra saranno invitati a ricambiare la visita.

Una formula che piace ai ristoratori e ai clienti perchè consente di ampliare gi orizzonti e di avere scambi che arricchiscono entrambe le parti.

Un gemellaggio all’insegna del gusto organizzato da Vetrina Toscana, il progetto di Regione e Unioncamere Toscana che promuove ristoranti e botteghe che valorizzano i prodotti del territorio, in collaborazione con Confesercenti Provinciale di Livorno e la Camera di Commercio Maremma e Tirreno ed il patrocinio del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.

Una viaggio nel gusto che ci porterà a scoprire non solo la piacevolezza enogastronomica, ma anche interessanti aspetti dell’economia locale e della cultura materiale dei territori.

Ecco il calendario degli appuntamenti:

Giovedi 25 gennaio il “Retrobottega Falaschi” di San Miniato ospita Luigi Muti del “Vento in Poppa” di Porto Azzurro (Isola d’Elba);

Giovedi 8 febbraio “Il Pesce Briaco” di Lucca ospita Grazia Zerbini del Ristorante dell’Hotel Saracino dell’Isola di Capraia;

Venerdì 16 febbraio il ristorante “Bagoga” di Siena ospita Giacomo Paoli del “Aguglia”dell’ Isola d’Elba;

Giovedì 22 Febbraio “ PS – Ristorante” di Cerreto Guidi ospita Marco Olmetti del “Pepenero”di Portoferraio (Isola d’Elba);

Mercoledì 28 Febbraio “Toscana Fair” di Pistoia ospita Massimo Poli di “Montefabbrello”di Portoferraio (Isola d’Elba);

Sabato 3 marzo il ristorante “La Gondoletta” di Marina di Grosseto ospita Santi Capitani di “Da Santi” dell’Isola di Capraia;

Martedì 6 marzo “Il Capriolo” di Prato ospita Alex Ohorodnic del “Teatro Bistrot”di Portoferraio (Isola d’Elba);

Venerdì 16 marzo l’ Osteria “Il Borro” di San Giustino Valdarno (Arezzo) ospita Fabio Molinari del “Tamata” di Porto Azzurro (Isola d’Elba)

SapEur e Forlì Wine Festival

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Prodotti tipici e i 100 vini migliori d’Italia

La Fiera di Forlì ospita dal 26 al 28 gennaio la 16ª edizione di SapEur, il Salone del prodotto alimentare tipico e genuino, e il 4° Forlì Wine Festival con oltre 100 etichette dei migliori vini da tutta Italia.

La rassegna, organizzata da Romagna Fiere, punta proprio sull’imprescindibile connubio tra buon bere e cucina di qualità e per suggellarlo quest’anno proporrà un evento esclusivo: il Teatro degli Chef. Un’esperienza che nasce dalla filosofia del “social food”, la sempre più diffusa convinzione che i piatti proposti dai migliori ristoranti internazionali siano anche un fattore-chiave della socialità e della conoscenza di altre culture. Da qui nasce la volontà di portare la migliore cucina tradizionale ed etnica laddove la gente ama riunirsi.
E per la prima volta a SapEur accadrà anche nell’ambito di una fiera grazie al cuoco Massimiliano Cameli, che assieme al fratello Matteo e al padre Giovanni gestisce il ristorante “Al Vecchio Convento” nel cuore di Portico di Romagna, paese dell’Appennino Tosco-Romagnolo diventato una piccola capitale dell’alta ristorazione accessibile a ogni tasca. Per tutte le tre giornate della manifestazione, a partire dalle 11.00, Massimiliano e Matteo saranno presenti nell’area del Forlì Wine Festival per cucinare assieme ai più apprezzati e rinomati cuochi del territorio e ad alcuni grandi interpreti internazionali della Cucina tradizionale di alta qualità. Prepareranno a vista i piatti che sono soliti proporre nei loro ristoranti, piatti da una stella Michelin, studiati ad hoc per l’occasione, con ingredienti a km 0 dove internazionalità e territorio si fondono in perfetta armonia.
Ai visitatori basterà acquistare un ticket al costo di 7 euro a portata per assaporare poi direttamente in fiera i piatti che hanno conquistato gourmet e turisti in tutto il mondo. Ogni cuoco presente cucinerà una specifica pietanza e con il biglietto in mano sarà sufficiente recarsi dal cuoco che sta preparando la portata prescelta e lui la preparerà direttamente davanti agli occhi del “cliente”. Un menu di ben 11 pietanze alle quali le cantine presenti al Forlì Wine Festival abbineranno anche il vino più adatto. Una proposta che unisce tradizione romagnola, nazionale e internazionale grazie all’esperienza di chef provenienti anche da Germania, Gran Bretagna, Finlandia e persino Giappone.
Italia Paese della pizza? Certo, tanto più ora che quella napoletana è stata ufficialmente riconosciuta dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. E allora l’Italia non può non avere una sua Nazionale dei pizzaioli, uno “squadrone” dei migliori interpreti di quest’arte. Ce l’ha eccome, è romagnola e sarà presente a SapEur: la Nip – Nazionale italiana pizzaioli, impegnata nella promozione del concetto di qualita` applicato ai diversi settori della ristorazione. Fondata da Dovilio Nardi e con sede principale a Forli` ed attualmente attiva su tutto il territorio nazionale, oltre ad offrire formazione professionale teorica e tecnica, svolge attività di consulenza in campo alimentare per aziende e privati. La squadra di NIPfood e` conosciuta anche per essere composta da persone che nutrono una passione in comune: i record. Sono 6 i Guinness World Record conquistati.

A SapEur, NIPfood proporrà tre giorni di grandi eventi a ciclo continuo.

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La moda vista come un viaggio, tra i colori ed i profumi: le novità della grande kermesse fiorentina! di Marco Marucelli

 

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Si è aperta martedì 9 gennaio la 93esima edizione di Pitti Immagine Uomo, che ogni semestre arricchisce la Fortezza da Basso e ne decreta, al tempo stesso,  punto di arrivo e di partenza, delle collezioni di moda maschile.

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Il tema di questa edizione è il cinema, non più padiglioni ma sale cinematografiche come in un complesso multisala, con immagini di film di generi diversi, dal thriller al genere avventuroso, dai film d’azione alle spy-stories con il piazzale centrale della Fortezza che diviene un immensa locandina con immagini dei film in “programmazione”. E quale miglior scenografia poteva avere un viaggio attraverso le nuove proposte autunno-inverno 2019 che spesso trovano spunto dalle pellicole cult o d’essai.

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Uno degli accessori che non possono mancare ad un curioso, e perché no avventuroso, viaggiatore è sicuramente il cappello, utile nella stagione estiva per ripararsi dal sole ed in quella invernale per riparare la testa dal freddo, ma anche per arricchire il proprio look, esternare la propria filosofia di vita come un cameo che personalizza e contraddistingue una persona. Ecco che visitando lo stand di Doria 1905, azienda leader nel settore dei cappelli, si ritrovano colori e stili che richiamano al viaggio, alla scoperta, ma che portano dentro di se, qualcosa di personale.

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Non si affronta mai un lungo viaggio senza portare con noi un oggetto, che ci ricordi da dove siamo partiti. Indossando questi cappelli, si ha la sensazione di avere qualcosa che ci identifica e al tempo stesso ci imprime una forza interiore che alimenta la curiosità e la voglia di conoscere. Tessuti morbidi, caldi, non pesanti che proteggano ma non siano invasivi, dai toni pastello a quelli più classici. Parlando con la stilista in ogni edizione si apprezza la filosofia di questa azienda pugliese che, nelle produzione mette cuore ed anima del Salento, dai colori alle forme nate per spaziare rendendoci liberi di viaggiare. Con un basco alla francese in testa, inizia questo viaggio, alla scoperta di mondi vicini e lontani, di tessuti e materiali, di consistenze e di apparenze, create per dare corpo ad un anima maschile.

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Basti pensare che la Guest Nation di questa edizione è la Finlandia con una selezione di aziende manifatturiere che ci avvicinano a questa nazione ai confini del Polo. Per rimanere invece con i piedi sulle terre italiche, è stata davvero interessante la presenza di prodotti d’eccellenza alimentare tra le creazioni di Landi (l’Impermeabile Zerosettanta) che, dalla vicina Empoli, raggiungono il mondo intero con  l’eleganza e la vestibilità uniche dei suoi impermeabili.

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Qui gli ospiti, gli addetti ai lavori ed alcuni giornalisti sono stati rifocillati nel loro “viaggio” con prodotti tanto diversi quanto particolari. Il Consorzio della Finocchiona Toscana IGP  presentava il profumato insaccato  in abbinamento al pane della Verna e alla famosa “ciaccia” (la schiacciata casentinese) che ha mandato in estasi i presenti (in particolare i compratori stranieri) abbinando il tutto ad uno Champagne e a dei macarons salati e dolci, dai gusti gourmet.

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Percorrendo le varie sale sembra proprio di essere protagonisti di un trailer, personaggi pittoreschi si mescolano ad altri più distinti, ma sempre con qualche nota caratteristica stravagante, luci, musiche, aromi, persone di ogni dove, attente ed intente a comprendere dove navigherà la moda del prossimo anno.

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Ma Pitti Immagine Uomo non coinvolge solo le sale della antica fortezza, ma riempie di manifestazioni l’intera città, divenendo punto di partenza di eventi che legano marchi storici della moda ad attuali stelle della ristorazione italiana. In concomitanza con l’inaugurazione del salone di moda ecco che nel firmamento di Gucci si accendono le stelle del Gucci Garden, all’interno di Palazzo della Mercanzia, in Piazza della Signoria che accoglierà un negozio dove saranno disponibili prodotti in edizione unica e un ristorante, la Gucci Osteria, curato da uno dei più grandi chef italiani, il tristellato Massimo Bottura da Modena, che ne ha curato la consulenza e l’impostazione del menù. Il locale avrà al timone una cuoca internazionale, che tra le altre esperienze è stata vicina alla cucina di Bottura, Karime Lopez Kondo, moglie del sous chef della Francescana.  Pitti Immagine Uomo nella sua 93esima edizione, si riconferma come uno dei principali stimoli artistici fiorentini, superando le barriere spazio-temporali, proiettandosi nel futuro, attraverso il presente e con un piede nel passato, proprio come in un film, di cui la città è un fantastico set e tutti noi diveniamo comparse.