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Il 13 incrementa fortuna e gusto a Pitti Immagine Taste 2018!

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Il numero fortunato ha accompagnato il salone delle eccellenze agroalimentari organizzato alla Leopolda. Aumento di espositori (e quindi di prelibatezze), di visitatori gourmet e professionali, di stampa di settore…insomma, come si dice in gergo gastronomico, quanto basta per riempire i 3 giorni dell’evento e non solo (grazie alla settimana di “Fuori di Taste” che si è accavallata) portando ad una crescita esponenziale la kermesse fiorentina.

Parlare di cifre, seppur statisticamente interessante, sarebbe come sminuire la qualità dell’evento, che, forse unica nota negativa, per consentire una migliore fruizione degli espositori e dei visitatori, sarebbe l’ora che pensasse ad una nuova casa… tante le aziende, tantissimi i visitatori che in alcuni momenti divengono troppi, rendendo vani o quanto meno ardui gli sforzi di chi oltre che degustare per passione lo fa per lavoro.

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Una bellissima edizione di Taste – dice Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine – che si inserisce in una serie di edizioni in crescita, sia nei numeri che nella qualità, e di questo siamo molto soddisfatti. Da una parte per la selezione delle aziende partecipanti, a detta di tutti di altissimo livello, e al tempo stesso per le presenze di operatori del settore intervenuti, alcuni tra i migliori department store e rappresentanti della distribuzione specializzata da tutto il mondo. Taste è sempre più piattaforma di business per i nostri produttori di eccellenze, una direzione su cui stiamo investendo anche con programmi mirati di invito ai buyer e agli operatori internazionali. Ma è anche un contenitore di tendenze e di idee sulla scena culinaria contemporanea: a partire dal successo raccolto dagli eventi dedicati al Foraging, tema di questa edizione, alla grande partecipazione di pubblico ai Taste Ring animati dal Gastronauta, assieme agli altri eventi in calendario alla Leopolda, agli apprezzamenti arrivati per la partecipazione speciale di SchoenhuberFranchi / Knindustrie, e per gli oltre 70 eventi che hanno animato la città di Firenze per il FuoriDiTaste. Sempre più creativi, sorprendenti e gustosi”.

Ma oltre al pensiero di chi ha organizzato l’evento, mi sembra doveroso, raccontare qualcosa su cosa ho gustato, durante il mio slalom tra banchi e corsie. Cercando di segnalare alcune “chicche” scoperte, Nel settore della pasta e farine, interessante la proposta di Legù, che produce sfiziosi spuntini e pasta in vari formati con farina di soli legumi, apportando una nuova scelta a chi ha problemi di celiachia e diabete,Per la pasta tradizionale invece da segnalare la presenza della pasta all’uovo dello storico pastificio pistoiese Giuseppe Chelucci che a marchio De’ Medici eccellenze di Toscana, è inserito in un progetto di commercializzazione di prodotti di eccellenza del territorio regionale capitanato dal sempre effervescente Guido Pinzani. Mentre vagavo inebriato dai profumi di salumi e formaggi, piadine e birre artigianali mi sono imbattuto in una immagine che ha riportato indietro la mia mente ad un tour fatto qualche anno fa in provincia di Latina…era l’Abbazia di Sermoneta. Qui i ricordi mi rimandavano a piatti semplici ma genuini e prodotti che provenivano dalla tradizionale abilità cistercense di creare infusi e liquori, salse e conserve. Ed ecco il particolare “trombolotto”, un limone autoctono, che abbinato alle olive e ad erbe di bosco e funghi porcini lavorati in infusione, genera un condimento “divino” che un tempo serviva a nascondere strani odori della cane ma che adesso ne amplifica il gusto, grazie anche all’aggiunta del peperoncino, ancora sconosciuto nel medioevo. Il produttore Simposio, gastronomia storica sermonetana, ha impiegato vari anni per preparare questo prodotto che molti grandi cuochi hanno utilizzato per creare delle ricette specifiche. Potrei poi parlare per decine di pagine delle esperienze avute tra formaggi, salumi, peperoni cruschi, burrate di Andria con latte di bufala, birre artigianali, biscotti e caffè. Ma per finire non poteva mancare la visita a due dei miei storici spacciatori di dolcezze, Torta Pistocchi, che oltre alla sua icona tradizionale, presenta ogni volta nuovi gustosi prodotti pluripremiati in tutto il mondo e porta alto il nome di Firenze grazie alla simpatia e professionalità di Claudia e Claudio e di tutto il loro staff. Immancabili i cannoli siciliani dell’amico e grande pasticcere siciliano, Salvatore Cerniglia, impossibile trovare un appellativo che renda giustizia a queste, come a tutte le altre, dolci creazioni di questa icona del buono. Proverò a coniare un termine che ne traduca tutti i sentimenti che si provano mentre assaggiamo il cannolo fragrante che si sposa con la crema di ricotta … forse “estasigustoso” potrebbe solo minimamente rappresentare quello che le papille vorrebbero dirci, in ogni caso che ha avuto il piacere di gustarli non potrà farne più a meno….creano dipendenza (piacevole!).

E con questo sipario di dolcezze si conclude anche la tredicesima edizione di pitti Immagine Taste, mentre i padiglioni della Stazione Leopolda, riprendono il loro aspetto, si spengono le luci e si fanno i consuntivi, già ci si prepara alla prossima edizione che porterà nuovamente alla ribalta mondiale Firenze non solo per i capolavori dell’arte ma per quelli del gusto.

Torna la festa del Tartufo Marzuolo delle Crete Senesi

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Da sabato 17 a domenica 25 marzo, San Giovanni d’Asso – Montalcino (SI) ospita la 16ª Festa del Tartufo Marzuolo delle Crete Senesi. Molti gli appuntamenti organizzati dalla Proloco di San Giovanni d’Asso e dall’Associazione Tartufai Senesi in collaborazione con il Comune, dedicati al Tartufo Marzuolo che apre la stagione dedicata al prezioso fungo ipogeo che troverà il suo clou a novembre con la mostra mercato dedicata al “Diamante Bianco”.

Nei giorni della festa saranno possibili degustazioni guidate del Tartufo Marzuolo delle Crete Senesi in abbinamento ad altri prodotti di eccellenza, Cooking show, simulazioni di cerca del tartufo e molto altro. Sarà inoltre possibile acquistare il Tartufo Marzuolo fresco presso i punti vendita dell’Associazione Tartufai senesi e gustare piatti a base di tartufo fresco negli stand della Pro loco di San Giovanni d’Asso, oltre che nei ristoranti del paese. La stagione si annuncia ottima per qualità anche se la quantità continuerà a non essere abbondante per la lunga siccità che si è protratta fino a poche settimane fa.

Non mancheranno occasioni per conoscere meglio le Crete Senesi i suoi prodotti, dal trekking alle analisi sensoriali, la cerca insieme ai tartufai. Per la seconda domenica, 25 marzo, torna anche l’appuntamento con il “Treno Natura” il convoglio d’epoca che, percorrendo una antica ferrovia dimenticata, porterà i visitatori direttamente a San Giovanni d’Asso.

Il programma completo

Sabato 17 marzo

Ore 20 Museo del Tartufo: Teatro e Cena a buffet con i prodotti del distretto rurale di Montalcino. Aresteatro presenta: “Amore, guerra, vino anarchia … e jazz. Canti storie e ricette di un’osteria senese tra ‘800 e ‘900”. Con Francesco Burroni e Giovanni Ghizzani.

Domenica 18 marzo

Dalla mattina: Mercatino dei prodotti agricoli, biologici ed artigianali e vendita del Tartufo Marzuolo fresco

Ore 9.30 Trekking con Scarpe Diem di Torrenieri (percorso ad anello, partenza posteggio Proloco, rientro ore 12.30 ca. Gratuito per soci. € 8.00 per i non soci)

Ore 11.15 Tartufaio per un giorno: cerca del tartufo in tartufaia

Dalle ore 12,00 Apertura Stand-ristorazione Proloco (piatti al tartufo e non) e AperiPranzo lungo il borgo

Ore 14.45 Spettacolo itinerante: “Valda venditrice di sogni e di briciole di pane”

Ore 15.00 Tartufaio per un giorno all’Orto di Sesto: dimostrazione

Ore 15.30 Castello:Cooking Show “La Scuola di cucina di Lella”

Ore 17.15 Castello: Analisi Sensoriale del tartufo e Degustazione guidata Bollicine e Tartufo Marzuolo.

Dalle ore 17,45 AperiCena lungo il borgo a cura di Coop. Il Tartufo delle Crete Senesi

Domenica 25 marzo

Dalla mattina: Mercatino dei prodotti agricoli, biologici ed artigianali e vendita del Tartufo Marzuolo fresco

Ore 8,55 Partenza da Siena Treno a Vapore “Il Treno del tartufo marzuolo”.

Info e prenotazioni: Ag. Viaggi Visione del Mondo – Tel 0577 281834 booking@visionedelmondo.com

Dalle ore 10.30 “A tutto tartufo!” 2° Raduno Auto Storiche lungo il borgo

Ore 11.15 Tartufaio per un giorno: cerca del tartufo in tartufaia

Ore 12,00 Apertura Stand-ristorazione Proloco (piatti al tartufo e non) e AperiPranzo lungo il borgo

Dalle ore 14,45 Ciaccia Banda Street Band

Ore 15.00 Tartufaio per un giorno all’Orto di Sesto: dimostrazione

Ore 15,30 Cooking Show in Castello – “The International Chef Academy of Tuscany”

Ore 17.15 Castello: Analisi Sensoriale del tartufo e Degustazione guidata Distillati e Tartufo Marzuolo.

Dalle ore 17,45 – AperiCena lungo il borgo a cura di Coop. Il Tartufo delle Crete Senesi

Nelle due domeniche

Mostra “Cibo & Food: sguardi diversi tra Arte e Comunicazione” Lesley Smith e Vanessa Rusci fotografe food e marketing Castello, Sala del Camino

Museo del Tartufo OpenDays : ingresso ad offerta libera

Info e prenotazioni

Segreteria organizzativa: cel. 3497504247 biancane@inwind.it

www.mostradeltartufobianco.it

FB: Mostra Mercato del Tartufo Bianco San Giovanni d’Asso -Si

TORNANO A VOLTERRA (PI) LE CENE GALEOTTE

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Si rinnova l’appuntamento che dal 2006 fa della Casa di Reclusione di Volterra un luogo unico di integrazione e solidarietà.
Oltre 15.000 i partecipanti dall’esordio dell’iniziativa, i cui ricavati sostengono progetti di beneficenza. Novità il coinvolgimento di studenti delle scuole alberghiere di Toscana.

DAL 23 MARZO AL 10 AGOSTO 2018 si rinnova l’attesissimo appuntamento con le CENE GALEOTTE (www.cenegaleotte.it), progetto ideato dalla direzione della Casa di Reclusione di Volterra che dal 2006 fa della struttura toscana non solo un luogo unico di integrazione e solidarietà, ma anche un punto di riferimento per tanti altri istituti italiani che propongono oggi analoghi percorsi rieducativi.

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Un successo crescente raccontato dai numeri, con oltre 1.000 partecipanti la scorsa edizione e più di 15.000 visitatori dall’esordio dell’iniziativa, che propone ai detenuti un’esperienza formativa
attraverso un ciclo di cene mensili aperte al pubblico realizzate con il supporto – a titolo gratuito – di chef professionisti
Importante novità di questa edizione il coinvolgimento degli Istituti Alberghieri di Toscana, che in occasione di ogni serata manderanno una piccola delegazione di studenti a supporto della cucina.

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Un’esperienza umana e formativa per i ragazzi, che consolida e arricchisce l’altro bellissimo progetto pilota nato nel 2012 sempre nel carcere volterrano: l’indirizzo alberghiero dell’istituto cittadino
Ferruccio Niccolini, divenuto subito un punto di riferimento anche per tanti giovani del territorio (più di venti quelli che varcano quotidianamente le porte del penitenziario per seguire le lezioni in classi miste al fianco dei detenuti).

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Le Cene Galeotte confermano inoltre il loro scopo solidale, con il ricavato di ogni serata (35 euro il costo a persona) interamente devoluto alla FONDAZIONE IL CUORE SI SCIOGLIE ONLUS
(www.ilcuoresiscioglie.i) e ai progetti che, dal 2000, sono realizzati in collaborazione con il mondo del volontariato laico e cattolico.
Si rinnova dunque la possibilità di un’esperienza irripetibile per i visitatori, ma anche un momento vissuto con grande coinvolgimento da parte dei detenuti che, grazie al percorso formativo in sala e
cucina, acquisiscono un vero e proprio bagaglio professionale. In oltre venti casi questa esperienza si è tradotta impiego presso ristoranti, a pena terminata o secondo l’art. 21 che regolamenta il lavoro
al di fuori del carcere.

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Le Cene Galeotte sono possibili grazie all’intervento di Unicoop Firenze, che fornisce le materie prime necessarie alla realizzazione dei piatti e assume i detenuti per i giorni in cui sono nella realizzazione
dell’evento. Il progetto è realizzato dalla Casa di Reclusione di Volterra con la supervisione artistica del giornalista Leonardo Romanelli.

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Ogni serata vede inoltre la partecipazione di importanti cantine toscane e non, i cui vini – offerti gratuitamente – sono abbinati e serviti ai tavoli con il supporto dei detenuti dai sommelier della Fisar-
Delegazione Storica di Volterra (www.fisarvolterra.it), dal 2007 partner storico del progetto impegnato anche nella realizzazione di corsi di avvicinamento al vino tesi a favorire il reinserimento
dei carcerati.

Per informazioni: www.cenegaleotte.it

Per prenotazioni: Agenzie Toscana Turismo, ARGONAUTA VIAGGI (gruppo ROBINTUR),  Tel. 055.2345040
Facebook: https://www.facebook.com/cenegaleotte/

CALENDARIO CENE GALEOTTE 2018
(apertura pubblico: ore 19.30 – inizio cena: ore 20.30)
Venerdì 23 marzo
EDOARDO TILLI (Podere Belvedere – Pontassieve, FI)e ANDREA PERINI (Al 588 – Bagno a Ripoli, FI)

FATTORIA FIBBIANO, Terricciola (PI)

Venerdì 27 aprile
FABIO BIANCONI (La Sosta del Gusto – Castello del Trebbio, Pontassieve, FI)
CASTELLO DI BOLGHERI, Bolgheri (LI)

Venerdì 25 maggio
RANIERI UGOLINI (L’Ortone – Firenze) e LAURA PISTOLESI (Personal Chef)
CESANI, San Gimignano (SI)

Venerdì 29 giugno
MARCO ROMEI (Ristorante Aroma – Firenze)
FATTORIA CASA DI TERRA, Bolgheri (LI)

Venerdì 10 agosto
VINCENZO MARTELLA (Ristorante Villa Pignano – Volterra, PI)
FORNACELLE, Bolgheri (LI)

Fattore Umano il denominatore comune della cucina internazionale

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Appena spenti i riflettori sulla quattordicesima edizione di Identità Golose Milano 2018. Il congresso internazionale di cucina che ha portato a Milano lo scorso week-end centinaia di addetti ai lavori e migliaia di appassionati di cucina e prodotti di qualità.

Un tema di grande spessore quello che ha caratterizzato questo annuale convegno di ristorazione italiano, il fattore umano, due parole che indicano tutto, il rapporto tra noi e gli altri, tra noi ed il cibo e tra noi e la storia.

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Chi come me si occupa, seppur per passione professionale, di antropologia alimentare, ben immagina che in ogni piatto, in ogni ricetta, ci sono tanti fattori umani, legati all’economia, alla società, alla cultura, alla tradizione ed al territorio. Un piatto non è altro che la trasposizione gastronomica di un periodo, vuoi che questa sia cucina di tradizione, creativa, nouvelle cousine oppure etnica, tanto per citarne alcune.

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Una tre giorni, sempre troppo breve per essere vissuta appieno, tanti sono gli appuntamenti in programma, che spesso dovrebbero farci avere uno o due cloni.

L’evento si è articolato in varie sessioni:

  •  Il Fattore Umano con le riflessioni di grandi personaggi come Massimo BotturaCarlo CraccoNiko Romito, Yannick Alléno, Virgilio Martinez, Clare Smyth, Enrico Crippa, Riccardo Camanini, Norbert Niederkofler solo per citarne alcuni.
  • Identità Cocktail in collaborazione con Arte del Convivio ha visto, nei tre giorni di congresso, l’alternarsi di lezioni dedicate alla mixology, ai distillati e agli spirits e, ancor di più, ha proposto novità studiate da talenti barman, chef e pasticceri.
  • Identità di Formaggio, momenti dedicati a questo grande prodotto della gastronomia che spesso viene relegato come comparsa e non comprimario in un convivio.
  • Identità di Gelato, una sessione che si occupa di questo gustoso prodotto ancora non troppo utilizzato nell’alta ristorazione ma che invece ha delle grandi potenzialità. Moreno cedroni ha presentato tre tipologie di formaggi mantecati che hanno fatto letteralmente impazzire i presenti.
  • Identità Naturali ha proposto delle lezioni sull’uso dei prodotti naturali che si stanno aggiudicando un posto di riguardo anche nella moderna cucina.
  • Identità di Champagne giunto alla terza edizione ha avuto tre speciali momenti dedicati all’abbinamento dello champagne con le creazioni di grandi donne della cucina italiana.
  • Identità di Pasta, come dimenticare uno dei piatti simbolo dell’italianità in tavola.fratelli-salvo
  • Identità di Sala, grazie a testimonianze di grandi cuochi e patron di locali, si è affrontata la questione della sala, spesso poco considerata ma finalmente ritenuta giustamente complice del successo di un ristorante.
  • Pasticceria Italiana Contemporanea, un’intera giornata scandita da sapienze e ricette sia a livello di laboratorio che di ristorazione.
  • Identità di Pane e Pizza, anche la lievitazione in un contesto di gusto, non poteva mancare e qundi spazio a panettieri e pizzaioli artefici di prodotti che ricordando la tradizione, evocano nuovi gusti e sensazioni.bowerman
  • WineHunter Milano @ Identità Golose e dopo il cibo non poteva mancare una esposizione e degustazione di vini, spesso di aziende o consorzi meno conosciuti, ma di grande interesse per gli amanti di questo nettare. Non dimentichiamoci però anche i liquori, tra i vari selezionati impossibile restare immuni ai sapori ed alla gradevolezza di quanto presentato dalla mini distilleria artigianale Essentiae di Cantine Lunae Bosoni.
  • infine uno spazio dedicato ad aziende espositrici di prodotti e macchinari per l’alta ristorazione. Qui gli addetti ai lavori, ma anche i curiosi, hanno potuto toccare con mano ed in molti casi con il palato quanto le nuove tecnologie offrivano e come le stesse venissero utilizzate da grandi chef che per l’occasione le utilizzavano per proporre piatti abbinati. Tra gli stand presenti e “passati in rassegna” ne potrei citare molti, ma per non tediare il lettore, ne ho selezionati alcuni, che ritengo rappresentativi: Il Salumificio Pedrazzoli, presentava alcune delle sue prelibatezze affettate con una vecchia affettatrice manuale; La Perla cioccolato ha presentato delle creazioni come il tartufo da affettare o l’abbinamento di una pralina al cioccolato fondente abbinata al sakè. Uno degli angoli più frequentati era quello della Riseria Riserva San Massimo, dove si alternavano piatti a base di riso ma ogni volta abbinato a profumi diversi, dai funghi porcini alle spezie. Ultimo ma non ultimo un cenno, oltre ai prodotti anche al contenitore, il laboratorio di ceramica di Alessio Moras ha presentato delle creazioni artistiche di piatti, vassoi e quant’altro serva per una perfetta presentazione di una pietanza, assolutamente unici e di grande livello artistico.

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Un weekend gustoso, che ha in qualche modo aperto le danze di tanti grandi eventi che nel giro di poco più di un mese, attrarranno centinaia di migliaia di gourmet, giornalisti e addetti alla ristorazione, in giro per l’Italia, rendendo così unico e prezioso il nostro territorio ricco di identità golose che amplificano il fattore umano.

Marco Marucelli

A Fiorenzuola d’Arda la seconda edizione del festival dell’Anolino

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Il 10 e l’11 marzo alcuni dei migliori chef dell’Emilia Romagna interpreteranno le paste ripiene dei propri territori, come omaggio alla prelibatezza di casa

Dopo il successo e i tanti positivi apprezzamenti dello scorso anno, sabato 10 e domenica 11 marzo a Fiorenzuola d’Arda (Piacenza) prenderà vita la seconda edizione del “Festival dell’Anolino”, che si propone anche come un omaggio culinario alle principali paste fresche ripiene in brodo dell’Emilia Romagna. Infatti, oltre alla prelibatezza di Fiorenzuola, all’evento parteciperanno anche alcuni dei migliori chef dell’Emilia Romagna, tutti soci dell’Associazione CheftoChef, che interpreteranno le paste ripiene dei propri territori.

Il sabato e la domenica per cena, all’interno dello stand allestito nel centro del paese, sarà possibile degustare gli Anolini nelle varianti di carne e di formaggio. Domenica a pranzo, invece, sarà l’occasione per assaporare ben 4 paste ripiene tipiche dell’Emilia Romagna, oltre ovviamente al padrone di casa l’Anolino: Filippo Chiappini Dattilo di Piacenza proporrà Anolini in vellutata di funghi e cubetti croccanti di goletta piacentina, il decano degli chef Silverio Cineri di Faenza presenterà un originale piatto del XIV secolo “Borse Pine amoliate et lakte et croco” (pasta farcita, con formaggio e carne di maiale, in brodo con l’aggiunta di latte e zafferano e una fetta di pane tostato appena toccato d’aglio); Pier Luigi di Diego di Ferrara rivisiterà i Cappelletti con l’anguilla selvaggia in brodo speziato; Emilio Barbieri di Modena presenterà i tradizionali Tortellini in brodo di cappone. Infine, lo chef di casa, Claudio Cesena proporrà l’Anolino della Val d’Arda tartufato con salsa al Parmigiano e Asparago piacentino. Ad accompagnare e completare la parte gastronomica degli chef presenti la domenica a mezzogiorno ci saranno le cantine vinicole della Val Tidone, Valla e Lusenti, e la Pasticceria Mera di Borgonovo Val Tidone (PC).

La giornata della domenica sarà inoltre arricchita, dalle 10.30, da una tavola rotonda dal titolo “Acque&Farine: tipicità regionali in filiera” alla quale parteciperanno: Massimo Spigaroli, presidente di CheftoChef, Bruno Orzi del Molino Grassi, lo Chef Claudio Cesena, Lara Gandolfi della torneria per pasta Ga.Ri.; coordina il Professor Davide Cassi dell’Università di Parma.

Nel pomeriggio, inoltre, dalle 15.30 gli chef racconteranno i loro piatti, chiacchierando con Silvana Chiesa, docente di storia e cultura dell’alimentazione, e Giulia Golino food blogger.

Sabato 10 marzo e domenica 11 marzo alcuni ristoratori e alcune gastronomie locali proporranno dalle ore 18 in piazza Caduti la propria interpretazione dell’anolino piacentino nelle sue due versioni: con ripieno di formaggio e ripieno di carne. Per entrambe le giornate saranno presenti i gazebo dei commercianti del centro storico, bancarelle e animazione.

Il campanile di Gabbro alla Prova del Cuoco

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Il popolare programma de “La Prova del Cuoco” ha ospitato, giovedì 1 marzo, nella rubrica “Campanile Italiano” la formazione gastronomica di Gabbro, in rappresentanza del Comune di Rosignano Marittimo e della Toscana. Le due cuoche Teresa Colia e Nadia Gregorio, si sono prodigate nella realizzazione di un piatto tipico del territorio, sfidando una coppia di colleghi calabresi. Anche se il giudizio popolare, probabilmente ben consolidato tra il pubblico di Calabria, ha avuto la meglio, è stato un momento di gloria e di grande visibilità per il territorio ed i suoi prodotti.

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Tanta l’attesa per questa diretta televisiva che ha portato alla prova del cuoco due rappresentanti del territorio gabbrigiano a questa trasmissione seguita da milioni di persone. Nonostante il maltempo e la neve Teresa Colia e Nadia Gregorio, hanno vestito i colori del comune di Rosignano Marittimo e con pentole e mestoli hanno affrontato, muniti dei validi prodotti del territorio, i campioni in carica della Calabria.

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Il piatto selezionato dagli autori per la sfida, tra quelli proposti, è stato “Ravioli di patata su crema di pecorino toscano DOP e asparagi”. Una ricetta che trasferiva nel piatto profumi, sapori e tradizione delle colline livornesi. Durante la prova, tutta in diretta e dove , rigorosamente, sono stati usati e lavorati tutti gli ingredienti, dalla pasta all’uovo, al ripieno, al condimento, Teresa e Nadia, sono state intervistate dai conduttori Antonella Clerici e Federico Quaranta sia sulle fasi della composizione che sul territorio, mentre, inquadrando i vari prodotti tipici del territorio, raccolti dall’ufficio agricoltura del Comune e omaggiati da alcune aziende agricole, lo stesso conduttore indicava le varie peculiarità agroalimentari di questo comune toscano che si distende tra il bianco del mare di Vada e il verde delle colline.

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Per chi non ha seguito la puntata televisiva e per ringraziare le aziende del territorio che hanno supportato la partecipazione alla trasmissione è doveroso segnalare prodotti e produttori.

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L’ Az. Agricola l’Oasi di Rocchiccioli Laura di Vada, ha fornito le verdure fresche, (tra cui i cavolo cappuccio rosso, le zucche ed i topinanbur) e l’olio extravergine d’oliva. L’Az. Agricola Fonte San Pierino di Camuso Paolo di Castelnuovo della Misericordia, ha fornito altre verdure fresche, olio EVO bio, passata di pomodoro, erbe aromatiche essiccate, composte dolci e salate e confetture di frutta e ortaggi. Il Frantoio Molino a Vento di Stabile Gaspare di Rosignano Marittimo ha fornito il suo olio EVO franto a freddo con bassa acidità e ottenuto con blend di olive frantoio, leccino e moraiolo. L’Az. Agr. Antica Fonte di Sansoni Attilio di Rosignano Marittimo ha contribuito con il suo vino Toscano IGT 2015 (blend di uve cabernet sauvignon, cabernet franc, syrah e merlot) e la sua grappa ottenuta dalle vinacce degli stessi vitigni. La Fattoria di Paltratico di Rosignano Marittimo era presente con i suoi vini Paltratico Toscano Rosso IGT da uve 100% Sangiovese e Profumo Bianco Toscano IGT da uve Trebbiano Siciliano, Malvasia e Colombana ed il suo olio EVO con il classico blend toscano, raccolta manuale delle olive e frangitura in giornata. L’Az. Agricola Cappellese di Michetti Marco e Fabiana di Castelnuovo della Misericordia, ha fornito le confetture di verdura (tra cui quella alle olive e quella alle cipolle). L’Az. Agricola Pane e Vino di Mannucci Sabina di Gabbro ha presentato il suo olio EVO bio da cultivar di Frantoio, Moraiolo, Leccino e Pendolino. Il Caseificio Rossi di Rosignano Marittimo, ha contribuito ad arricchire il ventaglio dei prodotti esposti con la ricotta di pecora, sia nella veste tradizionale che in quella di piccoli bocconi da gustare, ha inoltre presentato il suo pecorino a latte crudo nella versione abbucciato e da asserbo. Grazie a queste aziende, rappresentative dell’economia agricola del territorio, si è riusciti a portare in un programma di grande rilievo altre caratteristiche oltre a quelle magistralmente sintetizzate nel video di apertura, realizzato dall’inviato Lorenzo Brachetti e dalla sua troupe, che ha avuto come ciliegina sulla torta una panoramica di quanto custodito nel Museo Archeologico di Rosignano Marittimo.

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Una bella prova davvero, per le due partecipanti, per i prodotti e per il piatto presentato che, anche se non hanno contribuito alla vittoria materiale, lo hanno fatto certamente nel a far conoscere meglio il cuore pulsante di queste colline, bagnate dal mare e profumate di storia e cultura.

Marco Marucelli

LA RICETTA

RAVIOLI DI PATATA SU CREMA DI PECORINO E ASPARAGI

Ingredienti per 4 persone

Per la pasta:

300 gr. di farina 00

3 uova

Per il ripieno:

300 gr. di patate gialle

Sale e pepe q.b.

Noce moscata q.b.

Olio EVO q.b.

Per il condimento:

200 gr. pecorino toscano DOP semistagionato

100 ml. latte fresco

200 gr. punte di asparagi

Preparazione:

Lessare le patate in acqua salata, sbucciarle, schiacciarle e lasciarle intiepidire. Successivamente aggiungere un filo d’olio EVO, la noce moscata, sale e pepe e mescolare.

Per la pasta occorre mescolare alla farina le uova ed impastare bene fino a che il composto risulti liscio, se l’impasto risultasse poco elastico aggiungere un cucchiaio di acqua a temperatura ambiente. Stendere la sfoglia fino a raggiungere uno spessore di 3 mm., distribuire mucchietti di ripieno ad una distanza di circa 4 cm. l’uno dall’altro, coprire con un’altra sfoglia e tagliarla in quadrati di circa 10 cm. di lato.

Sbollentare le punte d’asparagi per pochi minuti. Toglierli dall’acqua e tenerla da parte. In una padella versare un filo d’olio, rosolare gli asparagi fino a renderli croccanti, toglierli dalla padella.

Mettere sul fuoco, al minimo, un pentolino con il pecorino ed il latte cercando di non fare alzare la temperatura e mescolare fino a sciogliere il formaggio e rendere cremoso il composto.

Portare a bollore una pentola d’acqua colma, salarla e aggiungere un goccio di olio EVO con cui si evita che i ravioli si incollino, lessare i ravioli per 4 minuti, scolarli e versarli nella padella aggiungendo due cucchiai di acqua di cottura degli asparagi, insaporirli da entrambi i lati.

Nel piatto creare una base con la crema di pecorino, posizionare sopra i ravioli e guarnire con le punte di asparagi. A piacimento una grattata di pepe nero.

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Serata romana tra pareti storiche e arredi d’autore

Alberto Blasetti / www.albertoblasetti.com

L’ingresso è quello di un antico palazzo nobiliare romano affacciato su Via Giulia ed al suo interno, oltre ad un affascinante hotel dotato di 18 suites, si scoprono degli angoli di tranquillità, adatti al relax ed alla degustazione…come in casa di amici.

Alberto Blasetti / www.albertoblasetti.com

Sarà stata l’aria gelida che innevava la Capitale, la voglia di rilassarsi o la curiosità di un gastronomo, ma appena entrato nel portone di questo palazzo, che ospita oltre all’albergo DOM anche il bar ed il ristorante Achilli al Dom, mi sono sentito come a casa, in casa di amici pronti ad accogliermi e rifocillarmi sia nel corpo che nella mente.

Alberto Blasetti / www.albertoblasetti.com

Mi accomodo in uno spazioso divano in una sala che è divisa da tendaggi che ne consentono, in caso di necessità, di creare una privacy assoluta e che invece, quando è tutto a vista, rendono particolarmente fluido il passaggio da un ambiente ad un altro.

Alberto Blasetti / www.albertoblasetti.com

Si percepisce immediatamente che siamo dentro ad un boutique hotel che, scopriamo essere stato creato dall’architetto Girardi nello stile della famiglia Achilli. Rappresentata non solo nel nome ma anche nel fatto dal giovane Alessio Tagliaferri, talentuoso chef con grandi doti di conoscenza e curiosità.

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Insieme al direttore, che ci fa gli onori di casa, conosciamo, anche il lato più “spiritoso” di questo locale, il Bar Mixology con Patrizio Boschetto ed Edoardo Bottiglieri, che creano cocktail unici adatti ad accompagnare ogni piatto proposto dallo chef.

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Il loro benvenuto è rappresentato da un cocktail che fonde il succo dell’insalata con l’aroma dell’amaretto e la vivacità del gin, davvero rinfrescante e, semmai ce ne fosse stato bisogno, anche preposto ad aprire ancor più le papille gustative.

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Un saluto anche dal giovane chef Alessio Tagliaferri, che ci introduce al percorso, da lui proposto, per avere al meglio una idea della sua filosofia e della sua capacità di innovazione, servendoci un curioso entree, composto da popcorn e vellutata di zucca gialla.

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Sia i nomi dei piatti che i loro ingredienti sono davvero delle cartoline sul mondo, tutti da gustare. Si inizia con Viaggiatore errante a base di polpo croccante, gambero rosso di Mazara crudo, salsa di burrata, purea di patate dolci, ceviche ; si prosegue con Via Giulia, animelle fritte, carpaccio di capasanta marinata al limone, carciofi, crema di porro; per terminare questa trilogia di antipasti ecco l’Insalatina, insalatina aromatica, carpaccio di pescato del giorno, lenticchie, mango.

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Un primo rappresentativo e con la sua difficoltà è Back to black, gnocchetti al nero di seppia, ricotta stagionata, limone. Il secondo proposto è singolare anche nel suo nome: BCC, baccalà al caffè, cocco, spinacini, uvetta e pinoli e viene anticipato sul tavolo da una simpatica macchinetta distributrice di chicchi di caffè ricoperti da cioccolato fondente, che girando la ruota escono pronti per essere gustati, affinando così le papille al piatto. Il dessert è di per se l’apoteosi con un nome davvero inusuale ma che rende perfettamente l’idea: Nei peggiori bar di Caracas, banane al rhum, cioccolato al tabacco. Chiudendo gli occhi durante la degustazione sembra davvero di sentire il liquore caraibico che bagna la banana ed il tabacco del sigaro al naso ed alla gola.

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Prima di lasciare questo salotto di charme e gusto, non poteva mancare una visita ad una sorta di forziere, tanto sono preziosi i liquori esposti, che vengono offerti in degustazione a bicchiere….Qui si possono trovare anche bottiglie che portano date di fine ‘700 e 1800. In questa saletta, intima come tutto il resto d’altronde, è in previsione la realizzazione di una cigar room.

img_20180228_221827Da segnalare anche che, in estate, il ristorante si trasferisce sulla terrazza all’ultimo piano del D.O.M, dove gli ospiti sono accolti dal profumato giardino di erbe aromatiche e dalla vista sul Lungotevere, la collina del Gianicolo, i tetti e i campanili del centro storico. Il nevischio di questa notte ci avvolge all’uscita dal palazzo, ma non importa, la nostra anima ed il nostro cuore sono stati riscaldati e coccolati dalle atmosfere locali e gustative che ci ha donato Alessio Tagliaferri, chef dell’Achilli al Dom ed il suo staff.

Marco Marucelli

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FESTA DELLE DONNE DEL VINO PIEMONTE. Tema: “Donne, Vino e Cinema”

La festa delle Donne del Vino Piemonte 2018, verrà celebrata al Museo Nazionale del Cinema di Torino presso la Mole Antonelliana, sede prestigiosa e altamente rappresentativa del mondo e
della storia del cinema.
L’iniziativa è organizzata con la partecipazione di professionisti che argomenteranno su donne, vino e cinema.
Modera il convegno Giusi Mainardi, studiosa delle valenze storiche culturali e simboliche che riguardano il mondo della vite e del vino. Dal 1999 è direttrice di OICCE Times, rivista enologica italiana.
Aprirà il convegno il critico cinematografico e direttore artistico Steve Della Casa che, combinando la sua esperienza critica a quella organizzativa e culturale, analizzerà la stretta connessione tra il
mondo del cinema e il mondo femminile.
Interverrà la nota registra e sceneggiatrice Emanuela Piovano. Fortemente legata al mondo del vino che racconterà la sua esperienza come registra vignaiola attraverso il suo film “Le Stelle Inquiete”, interamente girato in una vigna del Piemonte.
Silvana Delfuoco, nota giornalista dalle molte collaborazioni con testate operative nel settore del turismo e dell’enogastronomia, tratterà il tema “il vino nel cinema”, un immagine spesso in
chiaroscuro; ma con la presenza femminile nasce il rapporto con la terra, la vigna e il paesaggio.
L’evento verrà filmato dal regista emergente Egon Uptino, e successivamente pubblicato. Il Piemonte, con i suoi meravigliosi paesaggi viticoli oggi riconosciuti dall’UNESCO patrimonio
dell’Umanità, ha sempre avuto uno stretto rapporto col mondo cinematografico ed è stato eletto da numerosi artisti come dimora.
Con questo evento, a 35 anni dalla sua scomparsa, si celebra Vittorio Nino Novarese, costumista, scenografo e sceneggiatore italiano, vincitore di due premi Oscar per i migliori costumi: nel 1964
per “Cleopatra” e nel 1971 per “Cromwell”, fortemente legato al Monferrato, avendo soggiornato a lungo nella propria casa di Cassine (AL).
Renata Cellerino, Delegata del Piemonte, con le sue associate, confida che la contaminazione tra il mondo del vino e del cinema possa accrescersi e consolidarsi anche a seguito di questa gioiosa
esperienza.
La serata si concluderà con la degustazione dei vini offerti dalle Donne del Vino del Piemonte.

“I MIGLIORI VINI ITALIANI DI LUCA MARONI” HA REGISTRATO UN GRANDISSIMO SUCCESSO DI PUBBLICO

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I NUMERI SONO IMPORTANTI: 150 le aziende coinvolte, 400 le etichette in degustazione, 15.000 i bicchieri di vino versati, 400 gli operatori del settore e oltre 100 i prodotti gastronomici laziali provenienti da Terre Ospitali dei Castelli Romani e dall’Associazione Chicche della Tuscia.

Luca Maroni con una coinvolgente kermesse ha inaugurato l’edizione 2018 della manifestazione I GRANDI VINI ITALIANI: dal vino alla poesia, vibrante ed emozionante è stato il suo discorso di amore puro che lo lega al vino e alla sua ricerca, senza fine della vibrante bellezza dell’animo umano. Ha quindi presentato l’Annuario 2018 dei vini e, insieme, anche il, fresco di stampa, Annuario delle migliori poesie mondiali, declamando il “Canto Bacchico” di Aleksandr Puskin. Durante la serata sono stati premiati i migliori produttori italiani, celebrati e messi al centro della scena da Luca Maroni per la loro passione, integrità e costanza nel perseguire l’eccellenza! Il miglior produttore è stata l’Azienda Barbanera Duca Di Saragnano.

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I premi dei vini sono stati moltissimi e sono stati dedicati ai migliori vini rossi, bianchi, rosati, dolci, spumanti e Franciacorta.

Sono stati riconosciuti eccellenze senza compromessi, con 99 punti su 99, ben 17 etichette.

Sono le seguenti:

  • TABIANO BIANCO 2016 MONTECAPPONE,

  • SUADENS BIANCO 2016 NATIV, CARAVAGGIO BIANCO 2016 CANTINA ROMAGNOLI,

  • NERO A METᾺ 2015 MASTROBERARDINO,

  • MERLOT ROSATO 2016 TENUTA ULISSE,

  • ROMA DOC EDIZIONE LIMITATA 2015 POGGIO LE VOLPI,

  • ATOS CORTE MEDICEA 2015 BOLLINA,

  • 62 ANNIVERSARIO PRIMITIVO 2014 CANTINE SAN MARZANO,

  • EDIZIONE 5 AUTOCTONI FARNESE FANTINI,

  • MONTEPULCIANO D’ABRUZZO JANÙ 2014 JASCI & MARCHESANI,

  • KAPNIOS 2015 MASSERIA FRATTASI,

  • LACCENTO RUCHÈ DI MONFERRATO DOCG 2016 MONTALBERA,

  • BARBERA D’ALBA ELENA LA LUNA 2015 ROBERTO SAROTTO,

  • MASSO ANTICO PRIMITIVO DEL SALENTO IGT 2015 SCHENK ITALIAN,

  • TOSONE BARRIQUE 2016 TOSONE,

  • LACRIMA DI MORRO SUPERIORE QUERCIANTICA 2016 VELENOSI VINI,

  • BEN RYÈ 2015 DONNAFUGATA.

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La novità più dirompente è stata la nascita, presso l’Orto Botanico di Roma di “Vigneto Italia”: da un progetto di Luca Maroni, in collaborazione con l’Università La Sapienza, è stata realizzata la raccolta di 154 Vitigni Autoctoni Italiani, che dona alla nazione la memoria (e la vita) della sua ricchezza vitivinicola. Il progetto è stato realizzato con la collaborazione di VCR, Vivai Cooperativi Rauscedo, leader mondiale nel campo della vivaistica viticola, di Leonello Anello, massimo esperto italiano della viticoltura biodinamica e della professoressa Loretta Gratani direttrice del Museo Orto Botanico. Cosi, sabato 17 febbraio alle ore 11.00, alla presenza di tutti gli attori coinvolti, di una folta rappresentanza di produttori, provenienti da tutte le regioni italiane, della stampa e del pubblico si è svolta la prima piantumazione di 6 barbatelle: i vitigni erano due di provenienza laziale (il bonvino e il cesanese) come omaggio alla terra ospitante e uno piemontese, il nebbiolo, vero re dei vitigni rossi italiani. “la VCR – Rauscedo ha aderito con grande entusiasmo a questo progetto perché è il modo più efficace di raccontare le specificità della ricchezza vitivinicola di ogni regione: è, quindi importante, realizzare questa collezione includendo vitigni con il nebbiolo o lo schioppettino ma è ugualmente importante inserire piccole chicche, quasi dimenticate. La Rauscedo è la più grande azienda consortile vivaistica italiana, nata nel 1930, nel periodo delle grandi ondate migratorie italiane: come l’Italia si fonda sul lavoro di tutti i suoi componenti!”. Non poteva mancare all’impianto anche il responsabile gestionale dell’impianto, Leonello Anello, uno dei massimi esperti di biodinamica italiani: “Quando Luca (Maroni) si trova ad affrontare una situazione complicata, mi chiama! – scherza l’agronomo – Qui ogni pianta avrà necessità climatiche, di terreno, di sole e di acqua differenti: solo con la biodinamica si potrà affrontare una complessità simile: spero quindi di riuscire nell’intento e di farle prosperare. La scelta di piantare le barbatelle ad alberello è stata fatta per ottimizzare lo spazio, che non era moltissimo, e poter inserire più piante possibile.” La professoressa Loretta Gratani ha concluso dicendo che questa raccolta si va a unire a quelle già presenti nell’Orto Botanico e gli sarà data la giusta importanza ed era felice della larga presenza di produttori a questo primo impianto. Esso, condizioni climatiche permettendo, verrà ultimato entro il mese di marzo.

DEGUSTAZIONI POLIMATERICHE, ANALISI SENSORIALE & PRIMO ANNUARIO DELLE MIGLIORI POESIE MONDIALI

Novità assoluta di quest’anno sono state le degustazioni polimateriche: Luca Maroni ha condotto i visitatori in un percorso polisensoriale coinvolgendoli in esperienze gustative complesse che uniscono le fragranze del vino, le essenze delle mastre profumiere Ambra e Giorgia Martone della ICR Cosmetics di Milano, ed i profumi naturali del legno e del cibo, a formare un mix inaspettato di coinvolgimento sensoriale. Infatti, lo chef stellato Franco Madama (Ristorante Magnolia – Grand Hotel Via Veneto) per richiamare il percorso del legno, ha presentato un suo piatto, che è un vero e proprio quadro, ispirato ad una passeggiata nel bosco chiamato MUSCHIO.

Questo percorso rientra in un progetto di SPERIMENTAZIONE POLISENSORIALE che ha condotto Luca Maroni sia a realizzare queste degustazioni complesse che a dar luce al primo “Annuario delle Migliori Poesie Mondiali”. In pratica ha proseguito ad applicare il suo metodo di analisi alla poesia per regalare all’uomo un percorso che lo renderà migliore: “Niente può donare e giovare di più – all’animo umano – dice il critico – che un suo avvolgersi e compenetrarsi alla più alta espressione dell’umana poesia. Solo così l’anima troverà in sé stessa, l’individuo nel suo spirito, ciò che lo renderà migliore…”. Luca Maroni ha infatti selezionato ben 999 opere di 182 artisti provenienti da 34 nazioni, privilegiando quelle “capaci di muovere il cuore anche con un verso solo”.

Durante la manifestazione si è dunque dato vita a un vero e proprio spettacolo sensoriale che ha coinvolto i partecipanti a saggiare, valutare e scoprire i riflessi odorosi e i sentori profumati di legni, vini ed essenze di mastri profumieri e un piatto di uno chef stellato per la prima volta degustati in comparazione l’uno con l’altro.

Lo Chef Franco Madama del ristorante Magnolia del Grand Hotel Via Veneto di Roma è un bolognese che vanta grandi esperienze in cucine stellate fin da giovane età: per lui la cucina è sempre stata una vera e propria vocazione e, come Luca Maroni, la vive come una sfida quotidiana. Conquista la sua prima stella durante la conduzione del ristorante Inkiostro di Parma e da tre anni è Chef Executive del ristorante Magnolia del Grand Hotel Via Veneto (5*****L) di Roma ove appena arrivato ha visto riconfermata la stella! Le analogie con Maroni non finiscono qui: infatti lo Chef lavora moltissimo sulla ricerca del prodotto sul territorio fornendosi da piccole aziende di eccellenza e crea i suoi piatti sulle sensazioni nate da un suo vissuto, un vero e proprio quadro che, come tutti i suoi piatti, sia a livello visuale che a livello concettuale trasmettono un’immagine, un’emozione, una percezione olfattiva che si armonizza, appunto, con i percorsi creati da Luca Maroni.

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LE CHICCHE DELLA TUSCIA

La Tuscia possiede una fenomenale bellezza, le “Chicche della Tuscia” è un’associazione tra produttori che vuole promuovere il territorio della Tuscia al di fuori dei suoi confini. Il suo cuore è un gruppo di imprenditori che lavorano con passione e professionalità nel settore agro-alimentare, artigianale e turistico. Il fine è alimentare lo spirito collaborativo e creare sinergie che contribuiscono allo sviluppo sostenibile e al benessere economico e sociale del territorio della Tuscia. Alla Manifestazione I Migliori Vini Italiani di Luca Maroni sono intervenuti il Caseificio Agricolo Radichino che ha portato alcuni tra i migliori dei formaggi da loro prodotti; i Lamponi dei Monti Cimini – Azienda Agricola di Massimiliano Biaggioli, di Viterbo che ha portato tutti i prodotti a base di lamponi come il sale ai lamponi o la polvere di lamponi e naturalmente le loro confetture; i Sapori di Ieri che ha portato biscotti, marmellate, ma anche dado biologico; ed Avelloil che ha portato il loro olio di nocciole ma anche le nocciole e la pasta di farina di nocciole oltre ai preziosi pistilli di zafferano. Per il pubblico ha rappresentato un’occasione per incontrare le eccellenze degli artigiani di questo territorio e percepire direttamente la cura e la passione con cui realizzano le proprie eccellenze.

GAL (Gruppo di Azione Locale) CASTELLI ROMANI E MONTI PRENESTINI

Il territorio dei castelli romani e monti prenestini è ricco di arte, cultura ma anche cucina genuina, un territorio da visitare accompagnati dagli abitanti, gli artigiani e i vignaioli del luogo, felici di raccontare le loro tradizioni e far vivere il loro saper fare agli ospiti. Il tutto all’insegna della qualità, dell’innovazione e dell’eccellenza di un territorio che vuole stupire non solo per ciò che è stato nel passato ma anche per quello che riesce ad esprimere oggi. Per tutto questo è nato “Terre Ospitali”, una rete di imprese di accoglienza ed eccellenza enogastronomica del territorio dei Castelli Romani e Monti Prenestini. A I Migliori Vini hanno portato in degustazione prodotti unici come il giglietto di Palestrina, presidio slow food presentato ad uno dei laboratori organizzati durante la manifestazione insieme alle degustazioni create ad hoc in cui il vino prodotto in quei territori è stato proposto in abbinamento a piatti creati per l’occasione da chef di ristoranti situati nelle stesse zone. In occasione de I Migliori Vini Italiani è stato inoltre presentato TASTE, una rete di imprenditori agricoli, artigiani, ristoratori ed operatori di servizi che amano e rispettano i propri luoghi, uniti dalla volontà di far conoscere i sapori genuini ed i mestieri tradizionali della propria terra. Le aziende aderenti hanno condiviso e sottoscritto un codice etico le cui regole garantiscono qualità di servizio, autenticità dei prodotti ed unicità delle esperienze che è possibile vivere nel territorio.

L’ARTE, LA MUSICA E IL VINO

Anche quest’anno non è mancata la presenza della buona musica alla manifestazione, con la partecipazione del gruppo Quintessenza Brass, un quintetto di Ottoni composto dai professori che hanno collaborato con le più importanti istituzioni musicali italiane ed estere. Particolarmente degna di nota la loro esibizione durante la serata inaugurale in cui hanno suonato live il valzer della Musetta tratto dalla Boheme di Puccini che ha accompagnato la magnifica esibizione degli allievi della scuola di danza di Steve LaChance che in questa edizione particolarmente dedicata alle arti hanno dato il loro importante contributo. Il quintetto poi si è esibito in moltissimi momenti durante tutte le giornate della manifestazione, girando per gli stand e regalando al pubblico performance che hanno fatto da punteggiatura e da scenografia sonora alle degustazioni.

www.imigliorivinitaliani.it

VELE SPIEGATE PER GUSTO IN SCENA 25-26 FEBBRAIO 2018

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LE SPEZIE E LA CUCINA DEL SENZA® IL TEMA DELLA DECIMA EDIZIONE COME OMAGGIO A VENEZIA 

La decima edizione di Gusto in Scena, l’evento ideato e curato da Marcello Coronini, approderà a Venezia il 25 e 26 febbraio 2018 con il suo carico di cultura enogastronomica, nuovi stili di vita, chef, pasticceri, produttori e vip, per far rivivere la tradizione delle spezie di Venezia attraverso La Cucina del Senza® e per scoprire quanto possano essere gustose e saporite le ricette senza l’aggiunta di sale, grassi e zucchero.

Nella storia della Serenissima le spezie hanno avuto un ruolo primario: i medici le utilizzavano come rimedio per curare diverse patologie e le ritenevano utili nella digestione e per il benessere, a tal punto che la cucina dei Dogi ne prevedeva un uso abbondante. Oggi alcune spezie sono considerate cibi salvavita e preziose per la nostra salute.

gustoinscena-gastro_previewSu questo valore storico si fonda la decima edizione di Gusto in Scena che quest’anno valorizza le spezie, il loro utilizzo, i benefici, i segreti e le caratteristiche: la loro aromaticità esalta le ricette degli chef e dei pasticceri, dando un valore aggiunto rispetto al sale e zucchero che invece coprono il gusto naturale degli ingredienti. “Credo nell’identità di una nuova cultura del cibo, della tavola e di nuovi stili di vita, legati al concetto di salute e di benessere. – sostiene Marcello Coronini – Le idee e il confronto delle precedenti edizioni di Gusto in Scena hanno fatto nascere un movimento di persone che credono in questa straordinaria cucina, applicandone quotidianamente i principi.”

Sarà la meravigliosa Scuola Grande di San Giovanni Evangelista il palcoscenico dell’evento ideato da Marcello Coronini, giornalista e pioniere della rivoluzione alimentare in Italia, attraverso la Cucina del Senza oltre che autore del libro “La Cucina del Senza” edito da Feltrinelli-Gribaudo, presentato nei più importanti talk-show televisivi: un apostolo dell’innovazione in cucina e divulgatore di uno stile di vita sano e genuino dove “Il Senza è più buono del Con”.

Quattro gli eventi in contemporanea: il Congresso di Alta Cucina dove chef stellati e pasticceri daranno la loro personale interpretazione sulla cucina del benessere, senza l’aggiunta di sale, grassi e zuccheri; I Magnifici Vini, un banco d’assaggio di selezionate cantine che rappresentano il meglio della produzione vitivinicola italiana ed estera; Seduzioni di Gola un parterre di selezionatissime eccellenze gastronomiche, che raccontano l’identità dei loro territori nel rispetto delle tradizioni; Fuori di Gusto, quando la sera ci si ritroverà a degustare nelle calli il meglio della ristorazione veneziana, nei bacari e nei grandi alberghi: un network diffuso di promozione de La Cucina del Senza® in tutta la città.

Gusto in Scena, con La Cucina del Senza® non è più solo un appuntamento dedicato all’enogastronomia ma vive tutto l’anno. E’ cultura, studio e ricerca: un punto di riferimento per produttori, appassionati di vino e gastronomia, che accende un faro sulla qualità, sulle storie di uomini e di nuove interpretazioni.

www.gustoinscena.it