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SUMMA 2018 -Raccolti per la Casa della Solidarietà circa 11.200 Euro

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Il mondo del vino si è nuovamente riunito a Magrè sulla Strada del Vino in occasione della ventunesima edizione della attesa kermesse enoica della Bassa Atesina

Si è chiusa domenica 15 aprile Summa 2018, la “non-fiera” del vino ideata dalla mente eclettica del vignaiolo Alois Lageder – oggi affiancato dal figlio e sesta generazione Clemens Lageder – che si tiene tutti gli anni nel piccolo borgo di Magrè, sulla Strada del Vino altoatesina, presso la Tenuta Lageder stessa. Casòn Hirschprunn e Tòr Löwengang hanno accolto quest’anno ben 80 aziende vinicole provenienti da Italia, Francia, Germania, Austria, Slovenia, Nuova Zelanda, Australia e Kazachstan, chicche certamente interessanti per un pubblico di eno-appassionati.

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Numeri incoraggianti quelli registrati a chiusura di questa ventunesima edizione – un totale di circa 2.000 visitatori e circa 130 ospiti della stampa italiana e internazionale nelle due giornate di sabato 14 e domenica 15 aprile – che dimostrano ancora una volta quanto sia forte il desiderio, e un po’ anche il bisogno, di dialogare e di condividere idee e opinioni in materia di vino, ma anche di scoprire ciò che sta dietro all’etichetta: il produttore e la sua filosofia. Momenti preziosi che Lageder, con la sua iniziativa, ha creato e intende mantenere ancora per molti anni. “A mio avviso, sono soprattutto la calma e la sensazione di piacevole estraniazione che i nostri ospiti apprezzano particolarmente qui a Magrè. La possibilità di entrare in contatto diretto con i proprietari delle Tenute e le loro famiglie, assaggiare ottimi vini, parlare di vino soprattutto, godersi questo luogo davvero unico e suggestivo è senz’altro una caratteristica distintiva di questa manifestazione”, dichiara Clemens Lageder.

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Interessanti e originali i seminari che hanno animato la due giorni altoatesina, dedicati alla  sperimentazione e all’innovazione, temi discussi attraverso wine tasting fuori dagli schemi, come “We are not ready yet”, dedicati alle componenti del vino e alle prove di botte, “Oops! Error. Wine mistakes” – quando in cantina non sempre c’è l’happy ending – e ancora, i tasting “Hidden Treasures”, tesori della tradizione enoica dimenticati e recentemente riemersi. Un argomento molto caro ad Alois Clemens Lageder che a tal proposito, in occasione di Summa 2018, ha presentato in anteprima ai giornalisti presenti le “Nuove Comete”, in uscita a giugno, progetto di sperimentazione che, da molti anni, fa leva sul potenziale dell’Alto Adige in vista dei cambiamenti climatici, con l’intento di mantenere – e migliorare – la qualità dei vini.

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Affollatissime anche le degustazioni verticali dedicate ai capolavori indiscussi: “The first 30 years of Granato” (Foradori), “Grüner Veltliner Der Ott” (Tenuta Bernhard Ott), “30 years LÖWENGANG Cabernet” (Tenuta Alois Lageder), “Slate extreme Marienburg Fahrlay-Terrassen” (Clemens Busch), “Bòggina” (Petrolo) ed “Etna Rosso DOC San Lorenzo” (Tenuta Terre Nere). Un momento esclusivo è stato dedicato anche alle bollicine, con “We love bubbles”, condotto da Christine Mayr di AIS Alto Adige.

Come sempre gli ospiti di Summa sono stato deliziati da una proposta gastronomica di pregio realizzata in collaborazione con il catering Hannah&Elia – che ha fatto incetta di commenti positivi da parte di stampa specializzata e pubblico – e il pastificio trentino Monograno Felicetti. I visitatori hanno inoltre potuto gustare prodotti tipici di affezionati partner regionali, come i formaggi di Karl Telfser feinkost & catering e del caseificio Englhorn, il pane biologico di Profanter, lo speck dell’Alto Adige della macelleria Schrott e, dulcis in fundo, le amatissime frittelle di mele delle contadine di Magrè. New entry molto apprezzate dell’edizione appena conclusa di Summa 2018 sono state il partner Beestro, ragazzi che portano in giro per il mondo con il loro furgoncino i cibi della Romagna, ma anche le birre tedesche 100% Bio di Neumarkter Lammsbräu. A chiudere il cerchio della qualità, i calici Riedel – The Wine Glass Company, che ha accompagnato gli assaggi al banco e tutte le degustazioni guidate.

Infine, grazie a Summa anche quest’anno sono stati raccolti circa 11.200 Euro che saranno devoluti alla Casa della Solidarietà di Bressanone, che da oltre quindici anni aiuta aiuta persone in difficoltà: anziani, bambini e giovani provenienti da situazioni familiari difficili, adulti condannati ed ex-detenuti, senzatetto e disoccupati, persone con problemi psichici o con dipendenze, cittadini stranieri o rifugiati trovano nella CdS un aiuto e un posto dove vivere.

SINA CHEF’S CUP CONTEST 2017: VALENTINO VINCE SU JEAN-PAUL GAUTIER!

sina-contest-chefs-cup-finalissima-v-edizione-giuria-e-chefsOvvero nell’edizione ispirata alla Moda vince Riccardo Bassetti (che ha voluto omaggiare il celebre stilista italiano) nella finalissima con lo chef Massimo Viglietti (che invece aveva trovato la sua musa nel designer francese)! Lo chef di Varese supera lo chef ligure, romano di adozione, per un solo punto!  Una serata di grande spettacolo culinario sulle terrazze del Giuda ballerino dell’Hotel Sina Bernini Bristol complice anche il resident chef Andrea Fusco.

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La sera del 17 aprile si è svolta a Roma, sulle terrazze del Giuda Ballerino, dell’Hotel Sina Bernini Bristol, la finale della quinta edizione della gara dal vivo tra chef stellati che ha visto vincere, dopo due agguerriti cooking show, per un solo punto lo chef Riccardo Bassetti del ristorante Il Porticciolo di Laveno Mombello (Varese) contro lo chef Massimo Viglietti dell’Enoteca Achilli al Parlamento di Roma. È stato un confronto divertente e ardito tra la tartare di gambero rosso (ove ogni parte del crostaceo è stata utilizzata) di Bassetti ed il dolce non dolce di Viglietti (con caviale, banana, frolla e cioccolato bianco): i due si sono ispirati ad altrettanti stilisti di grandissimo talento e successo come Valentino (per Bassetti) e Jean Paul Gautier (per Viglietti): infatti, tema della V edizione del Sina chefs Cup Contest è stata la moda.  Padrone di casa, orchestratore e preparatore dei piatti in gara (sulle ricette dei due chef) oltre che degli altri piatti che hanno composto la cena in 5 portate, è stato Andrea Fusco, resident chef, che si è anche lui esibito in un cooking show mostrando la preparazione dell’Agnello di Carpineto su salsa di zafferano e liquirizia. La giuria composta da Loredana Tartaglia (la Repubblica e Dove), Tania Mauri (Identità Golose) e Giuseppe Garozzo Quirini (l’aristocratico del Gusto) ha ammirato la sfida a colpi di padelle assaggiando e chiedendo lumi su ogni piatto: per un solo punto, hanno decretato vincitore Riccardo bassetti, in un testa a testa senza precedenti e con un punteggio di 97/100, che rasenta la perfezione.

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La quinta edizione del SINA Chefs’ Cup Contest, che ha visto protagonisti grandi chef arrivati da ogni parte d’Italia per sfidarsi durante delle cene-evento, con show cooking e degustazioni aperte ad un pubblico di gourmand, si è conclusa la sera del 17 aprile con un gran finale, a Roma sulle terrazze del Sina Bernini Bristol Hotel.  I PROTAGONISTI DELLA FINALISSIMA sono stati MASSIMO VIGLIETTI E RICCARDO BASSETTI, AFFIANCATI DALLO CHEF DEL GIUDA BALLERINO, ANDREA FUSCO: il vincitore è RICCARDO BASSETTI, che per un solo punto ha superato il cuciniere ligure!

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Al momento di trovare ispirazione dalla moda, gli chef Massimo Viglietti e Riccardo Bassetti si sono lasciati guidare da due grandi nomi quali quello di Valentino e di Jean Paul Gautier.

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Così Riccardo Bassetti ha creato Gambero rosso ispirato a Valentino, rivestito di carta di crostacei giocando con tecnica e consistenze, trasformando il gambero e donandogli consistenze differenti: dalla tartare alla corazza fritta e rivestita da una bisque sempre di gambero.

Mentre Massimo Viglietti per la sua Crema di banana con cioccolato bianco e caviale “ciao jean paul” ispirato naturalmente allo stilista francese Jean Paul Gaultier alla sua irriverenza e sregolatezza, un po’ come Viglietti stesso che ama giocare con i sapori, senza regole, pochi ingredienti all’apparenza inaccostabili che si sposano invece alla perfezione.

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A completare il menù ci ha pensato lo chef Andrea Fusco, executive chef del Giuda Ballerino, che ha fatto da padrone di casa supportando gli chef. Inoltre, lo chef Andrea Fusco ha appena rinnovato il suo Giuda Ballerino sulle magnifiche terrazze dell’hotel Sina Bernini Bristol, un rinnovamento architettonico che ha riguardato la cucina (che ora è una strategica De Manincor prodotta a Bolzano) e gli spazi della sala, interna ed esterna, insieme ad un nuovo team di cucina e sala.

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La proprietà del Gruppo SINA HOTELS, il presidente Bernabò Bocca e sua sorella Matilde Salvo Bocca, motivati dal grande successo di pubblico dei primi due anni, hanno proseguito l’attuazione del piano degli investimenti programmati fin dall’arrivo dello chef all’Hotel Sina Bernini Bristol, perseguendo insieme un obiettivo comune di eccellenza dell’accoglienza.

 Questo il menu completo, in 5 portate:

  • Aperitivo con chupa chups di guanciale, di baccalà mantecato, di insalata russa ed all’amatriciana – chef Andrea Fusco
  • Gambero rosso (Valentino), rivestito di carta di crostacei – chef Riccardo Bassetti
  • Risotto alla nocciola,con arancia piastrata, centrifugato di alloro e crudo di tartare di calamari – chef Andrea Fusco
  • Agnello di Carpineto su salsa di zafferano e liquirizia – chef Andrea Fusco
  • Crema di banana con cioccolato bianco e caviale “ciao jean paul” – ispirato a jean paul gaultier – chef Massimo Viglietti

Palcoscenico d’eccellenza, gli alberghi del gruppo SINA Hotels, che sin dagli esordi hanno abbracciato l’evento, quali interpreti della tradizione squisitamente italiana fatta di storia, cultura, arte, lusso ed eccellenza: Sina Villa Medici a Firenze, Sina Bernini Bristol a Roma, Sina Centurion Palace e Sina Palazzo Sant’Angelo a Venezia, Sina Brufani a Perugia, Sina Villa Matilde a Romano Canavese (Torino), Sina The Gray e Sina De la Ville a Milano, Sina Maria Luigia a Parma, Sina Astor a Viareggio, Bellevue Suites & Spa a Cortina d’Ampezzo di Sorgente Group, rappresentano l’universo dell’ospitalità italiana.

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LA STORIA DEL SINA CHEFS’ CUP CONTEST!

SINA Chefs’ Cup Contest ha visto sino ad oggi protagonisti 54 chef stellati per 54 nuove ricette, 20 ristoranti e 20 chef resident che hanno ospitato le coppie in gara, 26 tappe italiane e 3 tappe internazionali (San Francisco, New York e Tokyo), una tappa ad EXPO con la cucina internazionale asiatica, 80 giudici italiani e 12 internazionali, 30 sponsor.

ARTEVENTO 2018 – 38° Festival Internazionale dell’Aquilone

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E’ ormai a tutti gli effetti la capitale mondiale dell’aquilone, per questo Cervia, città della fantasia, ospita la 38° edizione del Festival Internazionale dell’aquilone ARTEVENTO.

Si tratta di un’edizione speciale quella che si apre il 20 Aprile e che colorerà il cielo di Cervia, Milano Marittima, Pinarella e Tagliata fino al 1° Maggio. A partire dai due Ospiti d’Onore: il Royal Thai Kite Team dalla Thailandia e il gruppo Maori Ki-O-Rahi dalla Nuova Zelanda.

170.000 spettatori nella scorsa edizione e 20.000 partecipanti per gli eventi collaterali, questi i numeri della passata edizione, che ha portato l’ideatore e organizzatore di ARTEVENTO, Claudio Capelli, a rimanere fedele alla spiaggia di Pinarella e al Magazzino del Sale di Cervia.

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Invitati a confrontarsi non solo sul tema dell’aquilone ma su quello della contaminazione fra arti visive e performative – tra musica, teatro, danza, circo contemporaneo e tradizioni popolari – i 200 migliori artisti del vento in rappresentanza di 35 Paesi e dei 5 continenti diventano i protagonisti di uno dei più famosi e longevi eventi internazionali del suo genere: quello che secondo l’autorevole fondazione americana Drachen si classifica “tra i 10 best kite festival al mondo, cui partecipare almeno una volta nella vita”. E’ una magica atmosfera quella che si respira ad ARTEVENTO, festival concepito come un’opera aperta in continua evoluzione, pensato in primis per soddisfare le esigenze creative degli artisti e organizzato, neanche a farlo apposta, da un pittore e dalla figlia designer. “Siamo molto soddisfatti – dichiara l’art director Caterina Capelli – garantendo agli artisti le condizioni ideali per esprimere al meglio la propria follia creativa, abbiamo trasmesso al pubblico il virus dell’aquilone, e ARTEVENTO è diventato prima di tutto un luogo dell’anima, in cui artisti e spettatori volano insieme sulle ali dell’immaginazione.”.

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“Cacciatori di aquiloni”, artisti del vento o virtuosi del volo acrobatico, showman o depositari di arcaiche tradizioni, gli ospiti del festival sono solo una parte delle migliaia di persone che ogni anno arrivano da ogni parte del mondo a Cervia per far volare il proprio aquilone, tanto che il pioniere dell’aquilonismo contemporaneo, Peter Waldron definisce quello di Cervia “non festival, ma un pellegrinaggio”. Lo straordinario spettacolo di migliaia di aquiloni di ogni forma e colore in volo simultaneo invita grandi e bambini a starsene finalmente 12 giorni con la testa fra le nuvole, mentre la spiaggia si trasforma nel Villaggio del Festival, quel “paese delle meraviglie” costellato delle attrazioni che hanno reso ARTEVENTO un appuntamento imperdibile per spettatori di ogni età.

Info: www.artevento.com

SOL&AGRIFOOD: IL GUSTO DEGLI AFFARI

Degustazioni e cooking show sono gli strumenti usati dal Salone Internazionale dell’Agroalimentare di per raccontare e far ‘sentire’ ai buyer e ai professionisti dell’horeca in arrivo da tutto il mondo la qualità dei prodotti esposti, espressione di territori, cultura, innovazione.

Oltre 300 espositori in crescita anche dall’estero su una superficie ampliata per dare più spazio a nuove aziende e potenziare le iniziative b2b. A pochi giorni dall’inaugurazione Sol&Agrifood (15-18 aprile – www.solagrifood.com) presenta il programma di degustazioni e cooking show che fanno parte delle iniziative di promozione e valorizzazione in chiave commerciale delle produzioni agroalimentari non industriali realizzate con materie prime territoriali.

Un calendario degli eventi che è stato pensato per coinvolgere buyer e operatori dell’horeca in arrivo da tutto il mondo (56.500 nel 2017, il 27% esteri da 130 Paesi) in una serie di attività che li portino a capire la qualità e le peculiarità che danno valore aggiunto all’offerta in mostra, e li renda capaci di raccontarle ai propri clienti.

Nei cooking show, veri e propri workshop, si impara ad usare correttamente l’olio extravergine di oliva in cottura e a crudo e abbinato ai cibi per esaltare sapore e qualità salutistiche degli alimenti. All’opera in collaborazione con Associazione Interregionale Produttori Olivicoli (AIPO Verona) gli chef della Federazione Italiana Cuochi, l’attore/cuoco Andy Luotto e Giorgio Barchesi, meglio conosciuto come ‘Giorgione’, famoso cuoco grande appassionato dell’olio evo e testimonial di Sol&Agrifood.

Degustazioni tra story telling e curiosità. Nell’Agorà, lo spazio dedicato alle degustazioni rivolte ai buyer, in primo piano quest’anno la Toscana, con le sue produzioni di eccellenza, il Lazio e la Calabria con le sue unicità agroalimentari a base di cedro e bergamotto, la Campania con i limoni della Costiera amalfitana e la pasta di Gragnano, l’anello di Monaco dolce tipico mantovano, il Parmigiano Reggiano ed altri formaggi e la ‘storia vera di Biancolilla Centinara, Pomodoro Corleonese e fiori di Origano’ nati dalla promessa di un bimbo italo-americano alla nonna di tornare nella terra di origine. Biancolilla Centinara è una varietà di olivo antica come alcune delle piante dell’azienda Bona Fortuna, che arrivano fino a mille anni di età, i Pomodori Corleonese sono generosi e pieni di gusto, mentre 10 sono le varietà di origano che crescono spontanee, di cui si selezionano solo i fiori con un macchinario innovativo per trattenere tutti gli oli essenziali e mantenere gusto e profumo intensi.
Tra i protagonisti esteri, curioso l’abbinamento proposto dall’Ucraina, che presenta alcune sue specialità: escargot, miele, noci e vino. Di lusso invece il cooking show che ha come protagonista lo Champagne Maxim Blin, interpretato dagli chef Italo Bassi e Marco Mainardi.

Birre per tutti i gusti. Birre da breakfast, da meditazione, strong e da brindisi tra vecchi e nuovi abbinamenti con il cibo sono le proposte di degustazione dei birrifici artigianali dell’area birre. E poi le Italian Grape Ale, anello di congiunzione tra birra e vino, con il momento clou per questa tipologia di birra con la degustazione evento di Teo Musso, che per Baladin ha chiesto a prestigiose cantine enologiche botti già usate per i loro vini da utilizzare per affinare le birre. Le botti saranno aperte per la prima volta durante il grand tasting di Sol&Agrifood.

Pizza tra tradizione e innovazione. Nell’Arena pizza all’opera i migliori pizzaioli per una magia che trasforma gli ingredienti base della cucina italiana – farina, pomodori pelati e mozzarella – in uno dei piatti più conosciuti e amati al mondo nelle versioni napoletana, al metro, ciabatta, in pala, gourmet, gastronomica e con il gelato.

“Centomani di questa Terra” nell’anno del Cibo italiano

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I migliori chef e produttori delle eccellenze enogastronomiche dell’Emilia Romagna ancora una volta si incontrano a Polesine Zibello (PR). Appuntamento il 9 aprile

Lunedì 9 aprile dalle ore 10 alle 19 all’Antica Corte Pallavicina di Polesine Zibello (Parma) si svolgerà la VII edizione di “Centomani di questa Terra”, l’evento annuale dell’Associazione culturale CheftoChef, promosso, quindi, dai migliori chef e produttori della regione Emilia Romagna. Il titolo che caratterizzerà questa nuova edizione di “Centomani” èI moderni artigiani fanno scuola per l’anno del Cibo italiano”.

«Moderni artigiani sono tutti coloro che realizzano un dialogo quotidiano tra pratiche concrete e pensiero, coloro che hanno il desiderio e sanno svolgere bene un lavoro, dotati di competenze che nella storia hanno consentito lo sviluppo di tecniche raffinatissime e la nascita della conoscenza scientifica». Richard Sennet, sociologo statunitense

Gli Chef e i maestri del gusto sono custodi del lavoro fatto a regola d’arte, sono moderni artigiani e pertanto sono chiamati a fare scuola: innovando e non smettendo mai di imparare, rappresentando l’eccellenza e promuovendo i valori del “made in” in Italia e all’estero. Chi sa fare, vuole trasmettere, vuole insegnare, proprio per questo chef e maestri del gusto intendono intensificare il dialogo con il mondo della formazione.

Fin dalla sua istituzione CheftoChef è attiva nell’ambito della promozione culturale, aprendosi a un sistema di collaborazioni, perseguendo l’obiettivo di far crescere il sistema gastronomico regionale per renderlo sempre più internazionale.

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Ogni anno durante “Centomani di questa Terra” si riscontra una forte partecipazione di professionisti, esperti e di giovani provenienti da istituti alberghieri, licei, università, scuole di cucina e centri di formazione professionale. Il 2018 è l’anno del Cibo italiano, per questo Centomani si propone come un momento essenziale di aggiornamento per i grandi professionisti e di formazione per i giovani. L’obiettivo dell’anno del Cibo è proprio valorizzare e mettere a sistema le tante e straordinarie eccellenze italiane e fare un grande investimento per l’immagine del nostro Paese nel mondo.

Alla parte espositiva dei produttori soci, con degustazioni dei prodotti di qualità della nostra terra, come oramai consuetudine si affiancheranno anche show cooking e ancora più numerosi forum di discussione con illustri ospiti regionali e nazionali, per fornire spunti di riflessione in diversi ambiti gastronomici.

CheftoChef emiliaromagnacuochi (www.cheftochef.eu) è l’associazione che riunisce i cinquanta migliori chef, le cinquanta aziende compresi i più importanti Consorzi dei prodotti tipici e i gourmet di riferimento dell’Emilia Romagna. Presidente dell’Associazione, unica nel suo genere, è Massimo Spigaroli, Vice Presidenti Massimo Bottura e Paolo Teverini, Presidente Onorario Igles Corelli.

L’evento è aperto al pubblico e la partecipazione è gratuita.

Per informazioni centomani@cheftochef.eu

IL CONVEGNO “LA FORZA DI RINASCERE” RIUNISCE GLI “STATI GENERALI” DEL TERREMOTO

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Convegno e workshop “La Forza di Rinascere”

Aula Magna dell’Università di Roma La Sapienza

mercoledì 11 aprile 2018, ore 10:00

Politici, operatori e cittadini saranno finalmente insieme per la prima volta, a 1 anno e mezzo dal sisma, per costruire il “Laboratorio della Rinascita”, creato per la valorizzazione e promozione dei prodotti tipici dei territori coinvolti. Il fine è ridare vita e futuro alle zone delle quattro Regioni colpite drammaticamente dal terremoto cioè Abruzzo, Umbria, Lazio e Marche.

Sarà la prima importante occasione di incontro condiviso per rendere fattibile la ripresa economica di questi territori con la costruzione di una piattaforma di contatto tra produttori e compratori. Appuntamento nell’Aula Magna dell’Università La Sapienza di Roma l’11 aprile alle ore 10.00 per una mattinata di sperimentazione e opportunità. Presente anche la Campania, con Casamicciola, per una simpatica iniziativa a supporto. I messaggi introduttivi saranno affidati alla Presidente Emerita della Camera dei Deputati on. Irene Pivetti, alla Sindaca di Roma Virginia Raggi e al Magnifico Rettore de La Sapienza, prof. Eugenio Gaudio. Inoltre, i pizzaioli facenti parte dell’Unione Pizzaioli Tradizionali e Ristoratori, per esprimere la propria solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto, hanno creato la pizza “Spicchi Speciali”, farcita con cinque triangoli di prodotti tipici locali delle regioni terremotate che partecipano al convegno: per ogni pizza venduta nei punti vendita dell’iniziativa verrà devoluto 1 euro al Laboratorio per la Rinascita!

Moderatore sarà Massimo Proietto, giornalista di Rainews 24.

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Finalmente diventa realtà il primo “Laboratorio della Rinascita” che l’Associazione Alfa Fenice ha ideato in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, e prende il via la piattaforma digitale collegata, realizzata in collaborazione con il Centro di Ricerca “DIGILAB 3D” dell’Ateneo romano, con l’alto patronato del Parlamento Europeo e con il patrocinio del Senato della Repubblica e della Presidenza della Repubblica e dei massimi Organismi. Questo progetto si propone di valorizzare e promuovere in Italia ed all’estero, le eccellenze enogastronomiche e il patrimonio naturalistico, artistico e culturale proprio dei territori colpiti dagli ultimi terribili eventi sismici: il Lazio, l’Abruzzo, le Marche e l’Umbria. Per questo, il presidente dell’Associazione Alfa Fenice Sandro Sassoli e il segretario generale Angelo Corona hanno dato vita a un incontro che coinvolgesse politici, imprenditori, piccoli e grandi produttori di eccellenze alimentari, chef e giornalisti per promuovere e far partire con nuovo slancio l’economia di queste aree ancora fortemente provate dagli eventi.

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Come diceva la grande attrice Anna Magnani, nella citazione diventata punto di riferimento dell’evento: Non c’è niente di più bello di una persona in rinascita, quando si rialza dopo una caduta, dopo una tempesta. E ritorna più forte di prima. Con qualche cicatrice in più nel cuore, ma con la voglia di stravolgere il mondo. Solo con un sorriso”. Questo dunque l’obiettivo che l’associazione Alfa Fenice vuole raggiungere: parlare di futuro, riscattando le vite spezzate di uomini e donne che spesso hanno perso gli affetti più cari, le proprie case, il proprio lavoro, ma mai la propria identità e dignità.

Infatti, il “Laboratorio della Rinascita” è un vero e proprio centro di ricerca, sviluppo e promozione per consentire il rafforzamento e la crescita delle imprese produttrici localizzate nei territori di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria colpiti dal sisma, attraverso studi di settore e del mercato, con il conseguente incremento dei flussi turistici, grazie alla promozione delle eccellenze enogastronomiche, e la creazione di nuove opportunità di lavoro qualificato (in collaborazione con l’ISTAT). É inoltre prevista l’implementazione di un marchio “De.Co.” comunale e/o sovracomunale che attraverso l’individuazione di prodotti tipici possa dar loro il giusto valore, riconoscibile universalmente. Il progetto intende perciò generare reali prospettive per i Comuni colpiti, che potranno quindi ripartire trovando in sé la forza di rinascere.

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In una seconda fase, il progetto prevede una ulteriore serie di eventi pubblici e l’utilizzo di una efficace piattaforma web che illustri nel dettaglio le caratteristiche dei territori e dei prodotti ad essi legati e ne consenta l’acquisto tramite il servizio di e-commerce, e l’apertura di spazi “ufficiali” destinati alla presentazione, vendita e degustazione dei prodotti. Il laboratorio vedrà quindi la partecipazione del mondo universitario e delle Istituzioni, di esperti di marketing e di distribuzione, dei Sindaci e degli altri Amministratori locali, delle Regioni e delle Province, delle realtà locali del Terzo Settore, delle Associazioni di categoria e, soprattutto, degli artigiani e produttori.

Il primo convegno “LA FORZA DI RINASCERE” nasce dunque per presentare a livello nazionale un grande progetto diventato realtà e vi parteciperanno la quasi totalità dei Sindaci e gli Assessori delegati dei paesi colpiti dal sisma insieme agli organi amministrativi delle quattro Regioni e delle otto Province interessate. Inoltre saranno presenti all’Evento le Camere di Commercio, le Associazioni e i Sindacati di categoria, le Pro Loco, i produttori e gli artigiani locali, che verranno a Roma a testimoniare con la loro stessa voce la loro precaria condizione economica. Il mondo cattolico sarà presente con i Vescovi, i Parroci e le Associazioni Diocesane dei territori del centro Italia mentre significativa è l’adesione del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, del Ministero dei Beni Culturali, dell’ISTAT, dell’INPS, dell’ICE, del CNR e dell’ANCI.

La creazione del Laboratorio della Rinascita è stata possibile grazie anche ai Partners ufficiali che sono l’Università degli Studi di Teramo con la Facoltà di Bioscienze e tecnologie agro-alimentari e ambientali, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, e l’Ente Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga.

Per l’occasione è stata creata dall’artista Laura Cretara, l’opera simbolo “Medaglia Fenice della Rinascita” che su uno dei due lati avrà inciso il simbolo delle 4 Regioni colpite dal sisma: divise dai cretti – spaccature, una galassia si snoda dal centro, dove c’è la stella a cinque punte simbolo della Nazione Italiana, e suddivisa su 4 quadranti, ognuno rappresentane una regione (Lazio, Marche, Abruzzo, Umbria) e le sigle delle province coinvolte dal sisma.

Ad aprire il Convegno sarà la Fanfara dell’Arma dei Carabinieri. Coinvolgente la proiezione dello short video del regista Daniele Spadoni, e della video-poesia “Arquata, Ferito incanto” di Filiberto Caponi.

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Al Convegno parteciperanno come Relatori: il Presidente dell’ISTAT Prof. Giorgio Alleva; il Rettore dell’Università degli Studi di Teramo Prof. Luciano D’Amico; il Direttore della Fondazione Campagna Amica – Coldiretti Dott. Toni De Amicis; il Soprintendente Speciale per le aree colpite dal sisma Ing. Paolo Iannelli (MIBACT); il Presidente UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia) Dott. Antonino La Spina;

il Presidente dell’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga Avv. Tommaso Navarra;

il Rettore dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – UNISG Prof. Andrea Pieroni;

i Sindaci rappresentativi del Cratere; L’Assessore Dott. Luca Masi dell’ANCI – Marchio De.Co; la D.ssa Anna Flavia Pascarelli, Dirigente Ufficio Agroalimentare e Vini dell’ICE.

Per l’Associazione Alfa Fenice, il Presidente Dott. Sandro Sassoli, il Segretario Generale Dott. Angelo Corona, il Coordinatore dello sviluppo del Progetto, Dott. Massimiliano Napoletano.

Tra gli esponenti politici Invitati, i due nuovi Presidenti del Senato e della Camera, la Sen. Maria Elisabetta Alberti Casellati e l’On Roberto Fico, l’On. Luigi Di Maio, il Sen. Matteo Salvini, l’On. Giorgia Meloni, l’On. Maurizio Martina, e il Sen. Pietro Grasso, in rappresentanza di tutte le forze politiche.

SPICCHI SPECIALI: LA PIZZA SIMBOLO!

I pizzaioli facenti parte dell’Unione Pizzaioli Tradizionali e Ristoratori, per esprimere la propria solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto, hanno creato la pizza “Spicchi Speciali”, farcita con cinque triangoli di prodotti tipici locali delle regioni terremotate che partecipano al convegno: per ogni pizza venduta nei punti vendita dell’iniziativa verrà devoluto 1 euro al Laboratorio per la Rinascita! La pizza “Spicchi Speciali”, verrà farcita in 5 modi diversi: lo spicchio Campania vedrà protagonisti il Pomodoro San Marzano Dop, la Mozzarella di bufala campana Dop e basilico; lo spicchio Lazio avrà Fior di latte, guanciale soffritto, fave e pecorino; lo spicchio Umbria sarà caratterizzato dal prosciutto crudo di Norcia e Parmigiano Reggiano; lo spicchio Marche avrà funghi di Arquata del Tronto, fior di latte e pomodoro e lo spicchio Abruzzo sarà davvero speciale con il fior di latte Gran Sasso, lo Zafferano di Macelli, la ricotta di pecora grattugiata, maggiorana e timo della Majella.

Giungeranno a Roma per il congresso i protagonisti della pizza “Spicchi Speciali”: Alfredo Folliero e Luciano Sorbillo ( titolare delle pizzerie “Pizz a’ Street”) rappresenteranno la Campania, per il Lazio ci sarà Domenico Caserta della pizzeria “Positano” a Martin Sicuro – Ostia; per l’Umbria, Ciro Farella della pizzeria “La Lanterna” a San Marcello di Ancona; per le Marche, Antonio Di Lieto del ristorante –pizzeria “Da Tony” in Contrada Colle Delle Api a Campobasso e per la regione Abruzzo, il prof. Evandro Taddei, presidente dell’Associazione pizzerie abruzzesi

ASSOCIAZIONE ALFA FENICE – Associazione per la Promozione e lo Sviluppo dei Territori

Via Archimede, 185 – 00197 Roma – Te. +39 06 45582123 – Fax +39 06 96701527

Email segretariogenerale@alfafenice.org – Cell 333 20 21 337 www.alfafenice.orghttp://portaledeiterritori.it/

GRANDI FIRME E SERATA GLAMOUR DI SCENA A MILANO MARITTIMA. TORNA IL PREMIO INTERNAZIONALE “CINQUE STELLE AL GIORNALISMO”

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Il Palace Hotel, primo cinque stelle di Milano Marittima e hotel di prestigio del Gruppo Batani Select Hotels, è pronto per la tredicesima edizione del Premio “Cinque stelle al giornalismo”. La giuria, presieduta dal professore Ruben Razzante, docente di Diritto dell’informazione all’Università Cattolica di Milano, sta definendo i premiati dell’edizione 2018.

L’evento, nato da un’idea di Antonio Batani, fondatore e patron della Batani Select Hotels, è di scena a Milano Marittima mercoledì 25 aprile e sarà condotto da Massimo Giletti. Si tratta di un Premio nato con la precisa volontà di valorizzare il miglior giornalismo italiano ed internazionale, per questo, sin dalla prima edizione, gode del patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti. Ogni anno vengono scelti cinque professionisti dell’informazione, che, con la loro professione, illuminano il panorama giornalistico nazionale ed internazionale. Tra i premiati compaiono nomi di primissimo livello, come Enzo Biagi, Francesco Giorgino, Enrico Mentana, Benedetta e Cristina Parodi, Ilaria D’Amico, Vittorio Feltri, Maurizio Belpietro, Michele Cucuzza, Tiziana Ferrario, Myrta Merlino, Giancarlo Mazzuca, Andrea Cangini, Emilio Carelli e molti altri.

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Con questo Premio – sottolinea Paola Batani, a nome della famiglia Batani che lo ha istituito – abbiamo inteso riconoscere i meriti professionali di chi opera al meglio nel mondo della comunicazione e dell’informazione. Milano Marittima rappresenta una delle più qualificate mete turistiche nazionali ed internazionali, punto di riferimento per il tempo libero, la vacanza e il turismo. E’ per noi un piacere poter ogni anno lavorare di concerto con l’Ordine dei Giornalisti, con la città e con chi ci sostiene per valorizzare i nomi più qualificati del giornalismo italiano e straniero”. Concetto ribadito da Ruben Razzante, Presidente della Giuria: “Questi riconoscimenti servono se riescono a suscitare un supplemento di riflessione sulla qualità dell’informazione e sui modi di fare giornalismo in una civiltà sempre più multimediale come la nostra. In questi 13 anni abbiamo premiato direttori e personaggi di primo piano del giornalismo che si sono distinti per serietà professionale e rispetto degli obblighi deontologici. Per la Riviera Romagnola questo Premio vuol dire moltissimo perché si tratta di una terra che ha dato i natali a grandi giornalisti, da Enzo Biagi a Max David, passando per Giovanni Guareschi, di cui quest’anno ricorrono i 110 anni della nascita e i Cinquanta della morte, avvenuta proprio a Cervia”.

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Sono partner del Premio “Cinque Stelle al giornalismo” APT Turismo Emilia Romagna, BPER Banca, Dolp’s Studio, Bartorelli Gioiellerie, Confcommercio Ravenna, Morelife Energy, Orogel. Sono media partner: il gruppo Riffeser Monti, con Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, la Nazione, il Giorno, il Telegrafo e da quest’anno anche Stil’è.

www.cinquestellealgiornalismo.it

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Alla cucina senza, non manca proprio niente!

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Il titolo del libro di Shamira Gatta, “La cucina senza” edito da Vallardi, sembrerebbe, ad una prima occhiata al titolo, un sussidiario che induca più al digiuno che alla sazietà. Ma sfogliandone le pagine si capisce che invece è un ricco contenitore di ricette, utili a chi, di ingredienti in più, deve far senza.

La prefazione è curata dal giornalista Allan Bay che con poche ma decise parole introduce al contenuto, indicando come il volume non sia la solita raccolta di ricette light, ma bensì una rivisitazione di ricette tradizionali e gourmet, adeguando alla bisogna, in base alle intolleranze ed allergie del commensale, gli ingredienti e mantenendo però sempre di alto livello il gusto e la bontà.

La nostra epoca è scandita, oltre che da insulse e modaiole filosofie di vita e di alimentazione, anche da una gran quantità di intolleranze ed allergie alimentari. Ecco che nasce l’esigenza di non perdere piatti della tradizione o nuove creazioni gourmet, per il solo motivo che vi siano uno o più ingredienti allergenici che ne impedirebbero il consumo. Shamira da abile cuoca ed esperta di prodotti di cucina, ha verificato e provato ad adeguare ricette, anche di facile realizzazione, sostituendo prodotti non compatibili con le varie patologie, mantenendo il gusto del piatto originale. Il risultato è racchiuso nelle pagine, di facile consultazione perchè organizzato a rubriche. Ad esempio troviamo le ricette senza latte; senza uova; senza zucchero ecc., che consentiranno quindi di preparare un menù quotidiano o una realizzazione per un evento particolare, in maniera di accontentare tutti i commensali anche quelli che sono affetti da patologie quali: la celiachia, il diabete, l’intolleranza o allergia al lattosio.

Una raccolta indispensabile, anche in tempi di internet, per avere subito a portata di mano…anzi di coltello e forchetta, tante proposte davvero sorprendenti.

Consigliato sotto ogni profilo…nella mia libreria in cucina, ha già trovato posto.

Marco Marucelli

Enoturismo e mobilità sostenibile: mobilità green e buona tavola sempre più cercati dagli italiani.

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Il punto di Repower e Seminario Permanente Luigi Veronelli
su produzione vitivinicola, turismo e mobilità elettrica.

Presentato durante la tavola rotonda il primo rapporto sul turismo enogastronomico italiano: per il 63% dei turisti italiani esperienze enogastronomiche e tematiche.

Enoturismo e mobilità sostenibile, eccellenze enogastronomiche e mobilità “green”: un connubio sempre più ricercato dai turisti italiani. Su questo tema hanno fatto il punto due importanti attori del settore, Repower, gruppo attivo nel settore energetico e della mobilità sostenibile, e Seminario Permanente Luigi Veronelli – Associazione per la Cultura del Vino e degli Alimenti – durante la tavola rotonda “Enoturismo e mobilità sostenibile: tendenze e opportunità per le aziende vitivinicole” tenutasi presso la Tenuta Barone Ricasoli, vicino a Siena.

All’evento hanno partecipato Fabio Bocchiola, Country Manager Italia di Repower, Angela Maculan, Presidente del Seminario Permanente Luigi Veronelli, Roberta Garibaldi, Coordinatrice Osservatorio Nazionale sul Turismo Enogastronomico Italiano e Vittorio Giulini, Consigliere Nazionale delegato alle attività con le aziende enologiche di Associazione Dimore Storiche Italiane, davanti a una platea di imprenditori ed esponenti di realtà del territorio.

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La tavola rotonda è stata l’occasione per presentare il Primo Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano realizzato dall’Osservatorio Nazionale del Turismo Enogastronomico. Secondo il rapporto, il 63% dei turisti italiani valuta importante la presenza di esperienze enogastronomiche quando sceglie la meta del viaggio, elementi imprescindibili sono qualità e sostenibilità: il 52% presta attenzione alla presenza di prodotti agroalimentari e vinicoli di qualità, il 40% di prodotti biologici e ben il 42% di strutture ecosostenibili e/o di eventi sostenibili. Il tema green non è driver di scelta solo per le produzioni agroalimentari, ma anche dell’accommodation e degli eventi a cui partecipare.

Le esperienze legate al vino si confermano di grande “appeal” per i turisti italiani: il 41% ha visitato un’azienda vitivinicola nel corso di uno dei viaggi compiuti negli ultimi tre anni, il 35% ha partecipato ad un evento a tema, ma i turisti italiani non cercano solo vino, desiderano abbinare alle visite nei luoghi di produzione esperienze culinarie e culturali. Roberta Garibaldi, autrice del Rapporto, ha sottolineato che sono quindi da incentivare tutte quelle esperienze che abbinano questi elementi in modo creativo, come, ad esempio, musei o esposizioni d’arte contemporanea, itinerari tra cantine di design, e anche e soprattutto i luoghi della tradizione vitivinicola italiana, come castelli medievali o dimore d’epoca, che rappresentano un grande patrimonio culturale oltre che un’attrazione unica soprattutto per i turisti d’oltreoceano.

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Non è un caso che la Toscana, patria di alcuni dei più rinomati vini italiani e luogo dove spesso l’arte e la cultura si abbinano al vino, si confermi essere per viaggi enogastronomici la regione più desiderata dagli italiani. E anche la più strutturata ad accogliere questi turisti: vanta a livello nazionale il maggior numero di Strade del Vino e dei Sapori (22 su un totale di 169 al 2017) e di agriturismo (4.518 su 22.661 al 2016, dati ISTAT), oltre ad essere la regione con il maggior numero di aziende vitivinicole di qualità con servizi di accoglienza turistica (dati Seminario Veronelli).

Quanto rilevato dal Primo Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano si allinea con le azioni messe in campo da Repower che, come ha sottolineato Fabio Bocchiola, Country Manager Italia di Repower, si sono concretizzate nella realizzazione del circuito Ricarica 101. Il circuito unisce dal Nord al Sud della penisola oltre 200 eccellenze, dall’hotellerie e alla ristorazione, permettendo a ogni driver elettrico di ricaricarsi velocemente e gratuitamente grazie alle PALINA BURRASCA da 22 kW istallate presso ogni struttura.

Una visione della sostenibilità condivisa anche dal Seminario Permanente Luigi Veronelli, Associazione per la cultura del vino e del cibo, punto di riferimento per i produttori d’eccellenza e per i cultori dei vini d’Italia. Per questo motivo la nuova app della celebre Guida Oro I Vini di Veronelli 2018 - utilizzabile su dispositivi iOS e Android – aggiunge alla recensione di oltre 16.000 vini alcune importanti informazioni dedicate agli enoturisti. Di ciascuna azienda vitivinicola, infatti, sono segnalate la possibilità di effettuare visite guidate, la presenza di uno shop per la vendita diretta, la disponibilità di strutture ricettive e, a tutto vantaggio della sostenibilità, di un punto di ricarica per automobili elettriche.

Ha partecipato alla tavola rotonda anche l’Associazione Dimore Storiche, che riunisce prestigiose residenze d’epoca come Barone Ricasoli, nelle cui cantine, nel 1872, il barone Bettino mise a punto il famoso uvaggio che sarebbe rimasto per oltre un secolo la “formula” ufficiale del Chianti. Presente con numerose referenze nella Guida Oro I Vini di Veronelli 2018, Barone Ricasoli è anche una tra le prime strutture entrate a far parte del circuito Ricarica 101.

Cucina orientale fra tradizione ed innovazione

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A Firenze, un locale fusion dove l’essenzialità dei colori e degli arredi narra di una storia d’amore nell’affascinate atmosfera della notte di Pechino: One night in Beijing.

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Il locale, ubicato nella rotonda Barbetti,è noto ai fiorentini per le varie attività che nei decenni di vita si sono avvicendate, ma forse proprio per questo vale la pena andare in questo ristorante dalla cucina cinese e fusion al tempo stesso, per capire l’evoluzione che questi ambienti hanno avuto con l’arrivo di questa attività ristorativa. Ancora oggi la struttura originaria dell’edificio è ben visibile: dalla struttura in metallo posta sia al piano terra che al primo piano,che sostiene la balconata, al lucernario. Elementi che ben si integrano con gli interni contemporanei di One Night in Beijing e che identificano ogni piano del locale.

involtini-di-pesceAl piano terreno, dove si trova il Sushi Bar & Restaurant i colori dominanti sono il bianco e nero del marmo che riveste il pavimento e parte delle pareti mentre il bianco e l’ocra dei pavimenti del primo piano, dove è situato il ristorante e il bar vero e proprio, ben si mixano con il rame del bancone del bar e delle foglie di loto sul soffitto e con la struttura ottocentesca. La balconata superiore è illuminata dai giochi di luce sui tessuti dei divani. La seconda sala del ristorante è stata lasciata intatta giocando sui toni del bianco dei tavoli e delle sedie e del legno chiaro del parquet. Anche qui si ritrovano i dettagli dell’edificio ottocentesco:le quattro pedane laterali, una sorte di nicchie abbellite dalla boiserie in legno del soffitto e limitate da ringhiere in ferro battuto, e il lucernario centrale. L’accoglienza del personale è professionale, ben orchestrata e poco invasiva, ma sempre presente. Al tavolo troviamo le classiche bacchette in bambù, che possono comunque essere “occidentalizzate” dalle più comuni posate, per chi trovi difficoltà ad usarle.

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Un cocktail di benvenuto fa capire subito che oltre alla cucina, è stato ben organizzato anche il bar con il bartender Fabio Graffi. La sala e la carta dei vini sono nelle mani di una preparata sommelier Tiziana Cantini che racconta le etichette sia di vini ottimi che anche di bottiglie pregiate,La cucina proposta è orientale che si ispira a quella della tradizione cinese,giapponese, vietnamita e thailandese ma i cui piatti sono sapientemente reinventati in stile contemporaneo per soddisfare una clientela sia italiana che orientale e internazionale.

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Piatti che rispettano la stagionalità, la freschezza e la qualità delle materie prime, realizzati con abbinamenti talvolta sorprendenti e estremamente curati nella presentazione. Una cucina fusion proprio perché gli chef provengono da differenti regioni e i loro piatti sono un sapiente mix di tradizione e innovazione. Interessanti anche le proposte del Sushi Restaurant dove anche i piatti tipici come gli uramaki, i nigiri, i sashimi i sushi gunkan sono proposti con ingredienti nuovi. A pranzo il ristorante offre un menu fisso che comprende un primo, un secondo, una zuppa e l’insalata mista da scegliere fra alcune proposte in menu anche del Sushi Restaurant. Per la cena, invece, il menù è à la carte.

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Una esperienza interessante, gustosa ed intrigante, per uno come il sottoscritto curioso e attratto dalle cucine etniche in giro per il mondo ma spesso schivo nel gustare i piatti in territorio italiano. Qui il compromesso viene raggiunto grazie alla qualità dei prodotti, alle loro cotture, alla professionalità dello staff di cucina, sala e bar ed anche dall’essenzialità ma anche tradizionalità dell’ambiente. Una notte a Beijing, come la canzone che gli ha dato il nome, infonde nell’ospite tranquillità, benessere ma soprattutto buongusto.

Marco Marucelli

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