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DORMIRE IN UN IGLOO A 2000 METRI

Iglu ©ErwinReiter - bassaL’HOTEL DRUMLERHOF DI CAMPO TURES INVITA GLI OSPITI A PROVARE IL “TEPORE” DI UNA STANZA TUTTA DI GHIACCIO

Un soggiorno del tutto speciale, con un pernottamento romantico in un igloo a 2000 m.

L’avventura è indimenticabile. Dormire in un igloo a 2000 metri d’altezza, in mezzo a un paesaggio incantato completamente bianco è una vera poesia da vivere e da provare. L’hotel Drumlerhof ha creato per i propri ospiti un pacchetto per sperimentare una notte nel ghiaccio, un pernottamento originale e al tempo stesso confortevole (i sacchi a pelo sono caldissimi e comodi) in un “giaciglio” fuori dagli schemi. Programma di viaggio per gli aspiranti Esquimesi: accompagnati dalla guida, si prende l’ultima funivia per Speikboden che porta gli ospiti a 2000 metri, dopo circa 40 minuti di piacevole camminata sulla neve, si raggiunge l’igloo e si “famigliarizza” con le mattonelle di ghiaccio, una diversa dall’altra, incastrate con maestria per costruire questo romantico, intimo, rifugio. La cena è servita in un tipico rifugio alpino, a dieci minuti dall’igloo. La guida accompagna gli ospiti al rifugio e, dopo cena, li “scorta” di nuovo alla loro stanza di ghiaccio. La mattina ci si sveglia nel silenzio dell’atmosfera ovattata e magica; una ricca colazione attende gli ospiti al rifugio. Riprendendo la funivia, si ritorna in hotel, dove si può decidere se lasciarsi coccolare nella spa oppure mettersi gli sci o le ciaspole e tornare nel paesaggio innevato.

HOTEL DRUMLERHOF

L’hotel Drumlerhof www.drumlerhof.com, è un accogliente boutique hotel con 35 camere, tutte diverse tra loro; completamente rinnovato nel 2010 ha preservato l’atmosfera dei suoi 100 anni di tradizione, proponendosi come un hotel raffinato e innovativo con il calore della conduzione famigliare, ricco di proposte sempre nuove, programmi sportivi anti-noia e, alla luce dell’aumento delle persone che soffrono di intolleranze alimentari, come hotel specializzato nell’alimentazione senza glutine e senza lattosio. Proprietari da quattro generazioni, i padroni di casa dell’Hotel Drumlerhof sono i coniugi Fauster: Ruth Innerhofer, esperta podista, trainer e punto di riferimento per la gastronomia in hotel e per quella senza glutine (lei stessa è intollerante) e il marito Stefan Fauster, agricoltore ed escursionista. La struttura è anche attenta all’eco-sostenibilità ambientale, utilizza infatti le risorse rinnovabili e l’energia idroelettrica; filosofia che continua sia alla spa sia in cucina, con utilizzo di prodotti naturali e impiego, come healthy food, di ingredienti sani e genuini, come ad esempio le uova bio delle “galline felici”, i galletti allevati esclusivamente per l’hotel Drumlerhof oppure le marmellate fatte in casa utilizzando solo frutta alto atesina. Lo stare bene è una priorità che si manifesta in ogni dettaglio, dalle attenzioni in cucina a quelle quotidiane fino a quelle per il buon sonno con le stanze con i letti Hastens. L’interior design è alpine – chic, atmosfera alpina con il tocco contemporaneo: l’arredo delle stanze fa largo uso di legno (in alcune è stato utilizzato anche il cirmolo con proprietà anti insonnia), ma rivisto in chiave contemporanea e abbinato a elementi d’arredo originali, come ad esempio le poltrone dal verde sgargiante o i divani rosso fiamma. E la tradizione? E’ sempre presente con i tocchi giusti, come la deliziosa vasca da bagno in legno che ricorda il fascino del passato.

Ogni ambiente è stato pensato per permettere una vista emozionante sulle montagne circostanti, dalle camere alla ZIrm SPA, con di fronte la Zillertal, una cocooning area su due piani con il reparto saune e dove per i trattamenti si utilizzano prodotti naturali come erbe e miele del territorio. La piscina è sempre panoramica, si trova al quarto piano con la suggestiva whirlpool esterna sulla terrazza.

Hotel Drumlerhof ****

Via del Municipio 6 Campo Tures (Bz)

www.drumlerhof.com – email: info@drumlerhof.com

Tel. 0474 678 068

Berlucchi & Bartolini: incontro al vertice del gusto A Identità Golose il giovane chef stellato e il pioniere del Franciacorta per un’esperienza sensoriale unica

Palazzo Lana Satèn 2006 Franciacorta RiservaLa Guido Berlucchi anche quest’anno ha partecipato a Identità Golose a portare in alto il vessillo del Franciacorta, Official Sparkling Wine di Expo 2015.

La lounge area dello storico marchio, oltre a regalare a tanti appassionati l’occasione per degustare i suoi Franciacorta più ricercati, il 9 febbraio, ha ospitato il giovane e talentuoso chef Enrico Bartolini, due stelle Michelin, Ambassador Expo Milano 2015, per un’esperienza di gusto che si preannuncia imperdibile.

Bartolini si è cimentato nella preparazione di 3 finger food dedicati ai palati più raffinati: patata soffice uovo e uova, bon bon di cipolla mango e foie gras, illusione di peperoncino e gamberi. In abbinamento, l’aristocratico Palazzo Lana Satèn Riserva 2006, Chardonnay in purezza con 72 mesi di maturazione sui lieviti.

Lo chef toscano ha affinato la sua tecnica alla scuola degli Alajmo, ed è oggi considerato tra i più talentuosi del nostro Paese. Con Berlucchi condivide l’amore per la tradizione, ma con lo sguardo sempre rivolto al futuro, e la passione che lo spinge a portare il meglio del Made in Italy nel mondo.

immagini 194Le occasioni per assaporare i raffinati Franciacorta Berlucchi non finiscono però qui.

Già domenica 8 febbraio, Cellarius Rosé è stato protagonista insieme ai pregiati salumi di Antica Corte Pallavicina: il salame Spigarolino, il lardo Pallavicino e la Spalla cruda gran riserva di suino nero di Parma. Golose tipicità della Bassa Parmense firmate dalla famiglia Spigaroli, una garanzia di qualità e di rispetto per la tradizione.

Martedì 10 febbraio i riflettori sono stati invece puntati su Berlucchi Cellarius Pas Dosé, accompagnato dai prelibati finger realizzati da Tenuta San Pietro a Pettine, specialisti in tartufi sotto la guida della famiglia Caporicci: Uova di quaglia con falsa maionese al pistacchio e grattata di tartufo nero di Norcia servite su nido di germogli di porro e briciole di bruschetta/ Patate morbide con burro al tartufo, julienne di mortadella Bonfatti e grattata di tartufo nero di Norcia.

Con l’evento milanese, la casa di Borgonato ha inaugurato l’anno dell’Expo, che vedrà il Franciacorta come Official Sparkling Wine e Berlucchi protagonista di interessanti iniziative dentro e fuori l’esposizione. L’azienda sarà rappresentata dai Berlucchi ’61, i Franciacorta che ricorda nel nome l’anno di nascita del primo Franciacorta, creato proprio nelle cantine Berlucchi dalla felice intuizione di Franco Ziliani.

Oltre 50 anni fa, il sogno e il coraggio di un giovane enologo sono riusciti a cambiare profondamente il destino di un territorio” dice Cristina Ziliani, responsabile della comunicazione Berlucchi. “Oggi con Expo 2015 la Franciacorta si trova davanti un’incredibile chance per un ulteriore salto di qualità, stavolta su scala internazionale, che non ci lasceremo certamente sfuggire”.

KING OF CATERING – L’unico premio che incorona le migliori aziende di Catering e Banqueting 5° edizione

KoCMartedì 10 febbraio 2015, a Milano nella cornice di Identità Golose, ha avuto luogo la premiazione della quinta edizione di King of Catering Bisol, l’unico premio che incorona le migliori aziende di catering e di banqueting. Questa edizione ha battuto il record di iscrizioni. Tra queste è stata selezionata una “short list” di 27 società di Catering con 78 eventi candidati, tra cui assegnare i premi.

King of Catering, un crocevia sempre più significativo per le professionalità del mondo del banqueting, valorizza le migliori aziende di questo settore e per la 5° edizione la giuria di qualità, composta da 32 tra critici enogastronomici, noti chef, giornalisti, specialisti del settore e personaggi della comunicazione, ha assegnato i seguenti premi assoluti:

King of Catering Platinum: Valentino Catering (Siracusa)

King of Catering Gold: Sire Ricevimenti D’Autore (Napoli)

King of Catering Silver: Summertrade Servizi Ristorazione e Ricevimento (Rimini)

King of Catering Bronze: Caffe Scala Banqueting (Milano)

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Il tema di gara di King of Catering 2015 è stato “CUM GRANO SALIS” – un lunch di lavoro sano e intelligente: i catering si sono sfidati nella preparazione di un energetico, gustoso ma leggero lunch di lavoro.

Ciascuno dei quattro finalisti ha presentato un menu composto da un antipasto, un piatto principale e un dessert, tutte le portate sono state preparate con originalità e nel rispetto del tema di gara e del budget di spesa per le materie prime, definito in 18 euro a persona, liberamente scelte tra i prodotti Selecta e tra i vini Bisol (D+ Colli Euganei Rosso, Crede Valdobbiadene Prosecco superiore docg brut, Charmò Colli Euganei Chardonnay, Salis Valdobbiadene Prosecco superiore docg dry).

DSC_3067È stata una gara molto serrata e combattuta sia in termini di sfumature di gusto sia per l’accostamento degli ingredienti e per la presentazione dei piatti, tanto da mettere in imbarazzo i giurati tra i quali anche un professionista dell’estetica come Fabrizio Ferri, fotografo del mondo del fashion di fama internazionale. Per il piatto di chiusura, il dessert, Valrhona ha messo a disposizione dei Catering finalisti la sua gamma di cioccolato di alta qualità.

Inoltre sono stati assegnati, dal comitato organizzatore, i seguenti premi di categoria:

King of Tradition & Innovation a C’era una volta Nonna Maria (Legnano)

King of Design a Casamanu Catering e Food Design (Bologna)

King of Style a Chef Napò di Ristorante Napoleone (Udine)

King of Glamour a Catering Enoteca La Torre (Roma)

DSC_3542“Le grandi mutazioni politiche e sociali attuali hanno avuto dei riflessi economici anche nel mondo della ristorazione e del catering. Molte aziende hanno rivisto l’offerta dei loro servizi ed è in atto un costante dialogo e collaborazione tra gli chef, le società di catering e la ristorazione. Un fenomeno significativo che in tempi molto brevi modificherà profondamente lo scenario conosciuto fino ad oggi.“ sottolinea Riccardo Cioni, titolare de La Buccia, ideatore del premio e AD de La Buccia, che precisa anche

“King of Catering, sempre di più, ha un ruolo fondamentale per l’aggregazione, lo scambio di informazioni, l’interpretazione dei trend e soprattutto per la valorizzazione e divulgazione dei migliori brand del settore; un’opportunità unica per rafforzare e migliorare il posizionamento ed il business delle aziende di Catering“.

IMG_1405King of Catering è promosso, sin dalla prima edizione, da Gianluca Bisol, e dal gruppo Bisol, viticoltori in Valdobbiadene dal 1542, e sostenuto da importanti aziende del settore come Acqua Panna – S.Pellegrino, Valrhona, Selecta.

Avventura foodie australiana al “Margaret River Gourmet Escape” Festival

!cid_1207F09F-FB2C-47B9-A301-9A73FCC3F9CF@labs_pbsExcellent Gusto incontra l’acclamato chef britannico Heston Blumenthal e l’icona del
mondo culinario australiano Peter Gilmore alla conferenza stampa tenutasi al Crown
Metropol di Perth sul Festival Gourmet Escape 2014. La conferenza si e’ aperta con i
saluti dell’Onorevole John Day. Per Blumenthal cucinare vuol dire sperimentare; per
Gilmore è pensiero ed espressione dei prodotti locali. Un incontro tra due culture e due
modi di “sentire” che si sono uniti nella considerazione che l’anima della felicità è anche
la “buona cucina”!
Uno dei punti caldi della biodiversità del mondo è la regione di Margaret River, nel sudovest
del Western Australia, che dal 21 al 23 novembre e’ stata cornice dello
straordinario Festival Gourmet Escape presentato da Siemens. Gourmet Escape e’ tra
gli eventi top al mondo che rappresentano una grande vetrina del cibo e del vino, “un
vero sogno per i foodies!”, lo descrive così lo chef George Calombaris. “Non penso che ci
siano sul pianeta altri eventi enogastronomici come questo!”, afferma Heston
Blumenthal. !cid_DFBFD3A5-026C-473A-82DF-5D98B506BE50@labs_pbsCibo e vino diventano celebrazione di una Terra e di una storia attraverso
spettacolari attrazioni interattive dedicate a tutti gli amanti dell’enogastronomia, della
musica e del divertimento. Fantastica la performance del leggendario Neil Finn in
concerto con gli amici Gurrumul e Megan Washington! Al Gourmet Escape i visitatori,
non solo australiani, hanno conosciuto le famose cantine di Margaret River, visitato i
villaggi e parlato con i produttori locali e gli chef. “Stare qua è come essere un bambino
in un negozio di caramelle! I veri protagonisti sono i produttori e gli agricoltori e i prodotti
sono fantastici!” commenta lo chef Darren Robertson. Ognuno ha potuto scoprire un
territorio incredibilmente caratteristico, una regione unica al mondo che combina bellezza
dell’ambiente, clima, cibo, profumi, prodotti autoctoni, atmosfera, spirito.
Margaret River è l’unica regione del vino in Australia che vanta bellissime
spiagge incontaminate, spettacolari boschi di alto fusto, grotte risalenti a 40.000 anni fa,
luoghi irripetibili, che danno emozioni forti e indimenticabili. !cid_FB379C44-952D-4B70-8C4B-AC357A6CBF3C@labs_pbsGourmet Escape,
presentando i prodotti di qualità di Margaret River attraverso aziende locali vinicole di fama
mondiale, ha richiamato fino ad oggi l’interesse di ben oltre 50 ambasciatori internazionali
che ne hanno parlato e dei migliori chef del mondo ed esperti del vino. Si parla di Heston
Blumenthal, Massimo Bottura lo chef “artigiano”, Peter Gilmore, Rick Stein, George
Calombaris, Matt Stone, lo “chef pensatore” Davide Scabin, Sat Bains, lo chef
aborigeno Mark Olive ed altri talenti che, insieme ai talentuosi chef locali, hanno
sperimentato i prodotti e condiviso storie culinarie, regalando magiche
esperienze culturali e di gusto. Il Programma del Festival 2014 ha compreso più di 15
eventi satelliti in tutta la regione, con oltre 120 produttori locali di alta qualità. Hanno
presentato e commentato i vari eventi celebri giornalisti e critici nazionali e internazionali
del mondo enogastronomico come Matt Preston, A.A. Gill, Anna Gare, Rebecca
Sullivan, Nick Stock.
!cid_B2137A90-A372-4A50-B2F7-25480CF84F05@labs_pbsA.A. Gill sottolinea “una cosa particolarmente brillante di questo
food festival e’ che non e’ in un centro conferenze o in città, ma in questo incredibile
paesaggio!”.
Cuore del Gourmet Escape è stato il Gourmet Village situato nella splendida tenuta
vinicola Leeuwin Estate. Il Gourmet Village ha raccolto in una sola location i migliori
ristoranti, vini, birre, cibo della regione. I visitatori hanno potuto partecipare a tavole
rotonde e stringere la mano alle stelle culinarie che hanno guidato degustazioni,
dimostrazioni di cucina e corsi di perfezionamento, sedendosi con loro a tavola per
assaggiare piatti unici e i vini eccellenti. !cid_510250BC-7822-41AE-83D6-0E1396B0558E@labs_pbsEducare il pubblico sul vino e i prodotti locali e
fornire piattaforme di vendita alle aziende hanno creato il successo del Festival. Il
Gourmet Escape – dichiara Gwyn Dolphin, Direttore per gli Eventi del Tourism Western
Australia – valorizza l’eccellente offerta enogastronomica locale al fine di promuovere il
Western Australia come destinazione turistica. La presenza di importanti chef
internazionali assicura una visibilità mondiale all’evento e vede l’Australia in prima linea
favorire il dibattito globale sui temi del cibo che, nella giovane Australia moderna, sviluppa
un “Food Thinking” libero da preconcetti.
Excellent Gusto vuole ringraziare Janine Pittaway, Responsabile di Bright
Communications, nostra instancabile guida al Festival.
(Cristina Laziosi – Excellent Gusto)

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Turismo del vino. Italia rischia di perdere il treno

Il primato del Belpaese per numero di Dop, Igp, vitigni, siti Unesco e patrimonio artistico frenato da alcune debolezze storiche che non ci fanno decollare come sistema enoturistico. Occasione perduta? “No, con misure e strategie di marketing pubblico-private per recuperare terreno. E senza perdere altro tempo, a partire dall’Expo”.

 

Alla Bit di Milano l’anteprima del XII Rapporto sul Turismo del Vino in Italia, a cura delle Città del Vino e dell’Università di Salerno.

Siamo il Paese con maggiori siti Unesco al mondo (50) seguiti di misura dalla Cina (47) e con circa il 50% del patrimonio artistico internazionale. Un Paese con un territorio variegato capace d’offrire paesaggi e microclimi diversi da nord a sud, dal mare alla montagna. Siamo anche il Paese con il più alto numero di vitigni utilizzati (200), seguiti dalla Francia (87); quello con il più alto numero di Dop e Igp (270) davanti a Francia (217) e Spagna (179), ma anche il maggiore produttore di vino (con 44,4 milioni di ettolitri nel 2014) di misura dietro ai cugini francesi (46,2 milioni).

Una dote così importante, fisiologicamente collegata al turismo del vino, dovrebbe costituire una straordinaria risorsa per l’Italia. In realtà soffriamo di alcune debolezze croniche dovute principalmente al pesante scarto tra attrattività e competitività, alla mancanza di un’intesa strategica tra istituzioni e operatori, alla scarsità di azioni sistemiche in linea con le vocazioni territoriali e alla mancanza di un approccio di marketing per target e segmentazioni di mercato; come osserva il XII Rapporto sull’Enoturismo realizzato dall’Università di Salerno per conto dell’Associazione Nazionale Città del Vino e presentato venerdì 13 febbraio alla Bit di Milano.

Il turismo del vino si collega fisiologicamente ad altre attività ricreative sul territorio e può completare l’offerta esistente come elemento di differenziazione competitiva rispetto ad altre destinazioni prive di questa peculiarità. Invece troppo spesso si lascia l’iniziativa a quelle cantine, relativamente poche, con un’efficace cultura della comunicazione.

I punti di forza dell’Italia potrebbero proiettarci al primo posto nel mondo in campo enoturistico, tuttavia primeggiano altri Paesi, soprattutto quelli di matrice anglosassone (Usa, Australia, Nuova Zelanda) ma anche i latinoamericani come Cile e Argentina, che hanno adottato un modello sostanzialmente diverso, con imprese giovani e di dimensioni rilevanti, forte approccio al business e al marketing. Al contrario l’enoturismo italiano anche sul fronte privato è frenato da alcune debolezze competitive: la generale assenza di uno spirito di collaborazione “sistemico” tra i produttori; il mancato dialogo tra operatori turistici dei diversi settori; lo scarso utilizzo delle tecnologie e del web; la limitata capacità nella valorizzazione delle produzioni; la bassa notorietà e reputazione di alcuni territori, tranne le regioni più note. Secondo i dati della Wine Tourism Conference gli arrivi turistici mondiali nel comparto enoturistico ammontano a circa 20 milioni, di cui solo 3 milioni sono gli arrivi italiani.

Il trend che sta caratterizzando da un po’ di anni il turismo nazionale non aiuta di certo il segmento enoturistico: il Paese, infatti, sta progressivamente perdendo posizioni rispetto ai concorrenti storici ed emergenti, Stati Uniti, Francia e Spagna in primo luogo. La nostra quota di mercato mondiale sul turismo, infatti, si è ridotta dal 6,6% al 4,5% negli ultimi venti anni (fonte: UNWTO) e nonostante il potenziale di attrazione del Belpaese non si intravede una capacità di invertire tale tendenza, anche a causa della mancanza di un approccio settoriale.

Da una recentissima ricerca condotta dalla società di consulenza turistica Jfc (pubblicata nel febbraio 2015) sulla base di dati ufficiali Istat ed Eurostat emerge, in maniera abbastanza drammatica, la debole crescita del settore turistico italiano in generale. Lo studio, analizzando i dati relativi ai tassi di crescita turistici regionali nel periodo 2003-2013, ha parlato di un’Italia turistica “ferma al palo” e incapace di reggere il passo dei concorrenti: nell’ultimo decennio, l’Italia ha visto incrementare i propri flussi turistici dell’8,6%, a fronte del +52,4% della Francia; +45,3% della Croazia; +40,7% della Grecia; +17,5% della Germania; +16,2% della Gran Bretagna; +11,8% della Spagna; +14% dell’Austria.

In tale contesto assume però importanza la crescita costante dell’enoturismo, fenomeno che negli anni ha registrato un continuo sviluppo, generando nel 2013 un giro d’affari di 4-5 miliardi di euro. Ma siamo ben al di sotto del potenziale, in gran parte da mettere ancora a frutto.

“Il caso dell’Expo è emblematico: da grande opportunità a possibile ed ennesima occasione mancata – lancia l’allarme il direttore delle Città del Vino, Paolo Benvenuti -. Il palcoscenico offerto dall’Expo 2015 è una chance troppo ghiotta, soprattutto perché si tratta di un grande evento focalizzato su alimentazione e nutrizione. Ma bisogna evitare che Milano sia percepita come unico luogo italiano, paradossalmente un ponte verso altre destinazioni enoturistiche europee. Bisogna invece rappresentare tutta l’Italia, anche quei territori con le viticolture minori che rischiano di essere penalizzati e dimenticati maggiormente”.

“Gli organi di governo istituzionale, territoriale e imprenditoriale devono attivarsi con più determinazione nel promuovere strategie e processi di collaborazione, cooperazione e competizione che facciamo emergere il notevole potenziale ancora inespresso dai nostri territori vitivinicoli, che la nostra Associazione di oltre 400 Comuni rappresenta solo in parte”, osserva il presidente delle Città del Vino, Pietro Iadanza.

Un esempio di buone pratiche, oltre ai casi della Franciacorta, delle Langhe, del Barolo, di Barbaresco, di Marsala, del Salento, di Montefalco e di altri territori, arriva ancora una volta dalle Città del Vino. In particolare dai Comuni del Chianti Classico (San Casciano in Val di Pesa, Greve in Chianti, Tavernelle Val di Pesa, Barberino Val d’Elsa, Castellina in Chianti, Radda in Chianti, Gaiole in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi) grazie a una serie d’investimenti e politiche mirate ad accrescere la reputazione enoturistica del territorio. Il tutto valorizzando i rapporti di vicinato e le bellezze artistiche di città come Firenze e Siena, la natura, il paesaggio e l’enogastronomia.

Chianti Classico Collection 2015 Together… tutti insieme

ccco-Il 17 e 18 febbraio torna alla Stazione Leopolda di Firenze la “Collection” del Chianti Classico per presentare a stampa e addetti ai lavori le ultime annate del Gallo Nero.

I volti dei 149 produttori della Collection, in primo piano, nella nuova grafica dell’evento.

517 etichette in degustazione,

39 anteprime da botte della vendemmia 2014 e 56 Gran Selezione in degustazione.

Al via la presentazione delle nuove annate del Chianti Classico ai massimi esperti del settore, un’occasione unica per conoscere a fondo la denominazione, le sue etichette e le ultime novità da uno dei territori vinicoli più importanti del mondo.

Tutto questo è Chianti Classico Collection, uno dei principali appuntamenti dell’agenda vitivinicola internazionale, in programma il 17 e 18 febbraio sempre nel suggestivo scenario della Stazione Leopolda di Firenze, ormai consueta location della manifestazione.

Together. Tutti insieme. La nuova grafica dell’evento punta sui volti dei produttori del Chianti Classico presenti alla Stazione Leopolda, con un mix di ritratti fotografici all’interno della silhouette del Gallo: dall’azienda più piccola a quella più grande, dal volto più nuovo a quello più famoso, aziende e realtà molto diverse fra loro, ma sempre unite nel Consorzio più antico d’Italia, rappresentano la vera ricchezza della denominazione.

Partendo da questa immagine, la Collection sarà l’occasione per un dibattito (17 febbraio ore 12.00) sul valore della coesione e del confronto fra i produttori vitivinicoli: in particolare quelli del Chianti Classico che, con tante aziende di dimensione ed estrazione diverse (circa 600), hanno scelto da oltre novanta anni di rimanere uniti.

A condurre il dibattito, Nicola Porro, noto giornalista e personaggio televisivo, che aprirà la discussione con un’intervista al presidente Sergio Zingarelli. Sul palco si alterneranno poi alcuni produttori di Chianti Classico che Porro coinvolgerà in un racconto a più voci sul mondo del vino, sulla loro particolare “scelta di vita” e sull’importanza dell’associazionismo per poter affrontare al meglio le sfide di un mercato sempre più competitivo.

Come da tradizione il primo giorno della manifestazione, 17 febbraio, sarà dedicato esclusivamente alla stampa nazionale e internazionale, che già dal pomeriggio potrà degustare con la presenza dei produttori, mentre il 18 febbraio dalle ore 10, l’evento vedrà anche la partecipazione degli operatori del settore che avranno tempo fino alle 19 per incontrare i produttori e testare le diverse etichette in degustazione.

I numeri della Leopolda del Vino: 149 aziende per 517 etichette in degustazione. Un totale di 6200 bottiglie che saranno aperte e servite da una squadra di 50 sommelier in due giorni di manifestazione, che vedranno partecipare oltre 200 giornalisti provenienti da 30 diversi paesi del mondo e più di 1300 operatori. 39 le anteprime da botte dell’annata 2014 e ben 56 le etichette di Chianti Classico Gran Selezione.

“Questa è la terza volta che partecipo alla Chianti Classico Collection non solo in veste di produttore ma come Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico – afferma Sergio Zingarelli – e sono sempre più consapevole dell’importanza di questo evento che ogni anno cresce, portando a Firenze giornalisti e operatori da tutto il mondo. I vini che assaggerete in questi giorni nascono da un territorio che il prossimo anno festeggerà il trecentesimo anniversario dall’editto granducale del 1716 di Cosimo III de’ Medici, con il quale vennero stabiliti per la prima volta i confini del nostro territorio di produzione. In tutto questo tempo si sono avvicendati Granduchi, produttori, disciplinari, mercati e mercanti, consumatori, vendemmie, appuntamenti storici e normali momenti di vita rurale, ma il nostro terroir, la nostra uva e la nostra passione sono sempre gli stessi.”

Da non perdere infine la festa in onore del Chianti Classico e del suo simbolo, in programma sempre il 17 febbraio alla Stazione Leopolda (a partire dalle 19.30): per l’ultimo giorno di Carnevale, tutti gli ospiti … in maschera… indosseranno un simpatico accessorio fornito direttamente dagli organizzatori della serata. Per il dress code consigliati i colori rosso e nero, che in quest’occasione, senza rimandi stendhaliani o allusioni calcistiche, vogliono rappresentare solo un omaggio al più famoso logo enologico del mondo, il Gallo Nero cerchiato di rosso. Blindatissima la lista degli invitati che non sarà limitata ai soli addetti ai lavori ma coinvolgerà anche le istituzioni locali e VIPs.

Partner della manifestazione sono anche quest’anno importanti nomi dell’enogastronomia e dell’industria a questa legata, come alcuni dei migliori prodotti DOP italiani che, sotto il cappello istituzionale di AICIG (l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche), si presentano al pubblico della Collection attraverso incontri e degustazioni a cura dei responsabili del Consorzio del Prosciutto di San Daniele, Consorzio Tutela Grana Padano, Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop, Consorzio del Prosciutto Toscano, Consorzio Tutela Pecorino Toscano Dop, Consorzio di tutela oliva da mensa D.O.P – La Bella della Daunia – cultivar La Bella di Cerignola, Consorzio Aceto Balsamico di Modena IGP, Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano, Consorzio per la Tutela del Formaggio Gorgonzola Dop, Consorzio Mortadella Bologna.

Sorgentedelvino LIVE, vini unici e irripetibili che rispettano le leggi della natura

sorgentedelvino logoDal 14 al 16 febbraio 2015, a Piacenza Expo, l’evento dedicato ai vini naturali, tra territorio e tradizione

 

Un tempo tutto il vino era naturale, così come lo era tutto il cibo che oggi mille espedienti chimici e tecnologici hanno modificato facendoci dimenticare il vero sapore del pane o il vero profumo di una pesca colta matura dall’albero.

Anche il nettare degli dei si è allontanato dalla propria essenza fatta di uva, territorio e rispettosa cura contadina e artigianale dalla vigna alla cantina. Ma per ritrovare la sua vera essenza e tornare a gustare le tante sfumature organolettiche che un calice sa offrire, basta avvicinarsi a quei produttori che hanno scelto di fare i propri vini senza chimica aggiunta. Da sabato 14 a lunedì 16 febbraio 2015 i vignaioli naturali si danno appuntamento alla 7a edizione di Sorgentedelvino LIVE, la manifestazione nata tra le mura del castello di Agazzano (PC) che quest’anno torna a Piacenza nel padiglione due di Piacenza Expo.

Un’ampia selezione di bottiglie da tutte le regioni italiane – con qualche piccola escursione tra i prodotti di interessanti territori europei – vengono presentate e fatte assaggiare personalmente dai produttori che ne sanno raccontare anche la storia e le scelte produttive, il territorio di provenienza e, a volte, il salvaggio in extremis di un’uva in via di estinzione, perché la biodiversità si crea anche in un vigneto e nell’ambiente che lo circonda.

Dopo una 6a edizione in cui Sorgentedelvino LIVE ha presentato il lavoro di 170 vignaioli diventando il punto di riferimento in Italia per il vino naturale, l’esplorazione delle gemme vitivinicole italiane prosegue: accanto ai nomi storici del vino naturale sono sempre più numerosi i giovani tornati all’agricoltura che hanno fatto da subito scelte nel rispetto della natura e che – imparando da chi è venuto prima di loro – stanno proponendo etichette molto interessanti.

Accanto a questi vini autentici si possono conoscere i sapori non omologati di produttori alimentari presenti con formaggi e salumi, olio e conserve, pasta e dolci realizzati in modo artigianale con una scelta accurata delle materie prime. Il programma dell’evento è poi arricchito da degustazioni guidate e momenti di approfondimento.

 

Gli orari di apertura degli stand sono: sabato 14 febbraio dalle 14 alle 19, domenica 15 febbraio dalle 10 alle 19 e lunedì 16 febbraio dalle 12 alle 18. Ingresso 15 euro incluso calice da degustazione.

Sorgentedelvino LIVE è pensato e realizzato dall’associazione culturale Echofficine.

www.sorgentedelvinolive.org

EXTRALUCCA: UN WEEKEND TRA GRANDI EXTRAVERGINE ED ECCELLENZE ENOGASTRONOMICHE

logo xtraluccaDEGUSTAZIONI, CONVEGNI E SHOW COOKING PER UNA TRE GIORNI A TUTTO GUSTO

In un’annata oggettivamente difficile per la produzione olivicola italiana, assumono un’importanza ancora più rilevante gli appuntamenti dedicati all’extravergine.

Tra questi spicca Extra Lucca che, giunta alla sua terza edizione, si conferma tra i più interessanti eventi enogastronomici nazionali. La manifestazione, ideata e organizzata da Fausto Borella, fondatore dell’Accademia Maestrod’Olio e considerato uno dei massimi esperti del settore, si svolgerà a Lucca nel fine settimana che va dal 13 al 15 febbraio. Tre giorni ad alto tasso gourmand dove la bellissima cittadina toscana diventerà il palcoscenico non solo per una selezione delle migliori etichette italiane ma di un vero e proprio parterre di eccellenze del paniere agroalimentare nazionale.

“Extra Lucca è evidentemente un’iniziativa dedicata all’extravergine – spiega Borella – ma che offre diritto di cittadinanza anche ad altri gioielli dell’enogastronomia. Non a caso qui si incontrano, oltre a tanti appassionati, moltissimi operatori di settore che sanno di poter trascorrere un weekend piacevole all’insegna del gusto e della qualità. Con un calendario di appuntamenti di altissimo livello che vanno dai convegni alle degustazioni, dagli show cooking alle verticali di grandi vini”.

Fondamentale anche la partecipazione della città che, per il weekend di Extra Lucca, mette a disposizione, oltre ad alcune delle ville e delle costruzioni artisticamente più belle, anche la suggestiva via Fillungo che per l’occasione si trasformerà in una vera e propria Strada del Gusto con negozi e botteghe che accoglieranno chef, produttori e artigiani, in un autentico percorso all’insegna dell’alta qualità gastronomica. Il tutto con la regia di Paola Mencarelli, critica e redattrice di diverse testate, e grazie al patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, della Città di Lucca e di Expo 2015.

Ma il cuore della manifestazione sarà, anche in questa edizione, Villa Bottini, dove il pubblico avrà l’opportunità non solo di provare le etichette di 50 tra migliori olivicoltori italiani ma anche di degustare vini, birre artigianali e altre chicche in grado di deliziare anche i palati più esigenti. Senza dimenticare il link con l’alta cucina, grazie alla perfomances di autentici talenti come Maria Probst, chef del tenda Rossa, Luca Marchini, chef dell’Erba del Re, Igles Corelli chef dl ristorante Atman, Ilaria Di Marzio pasticciera già allieva di Alain Ducasse, e Giorgione e Hiro Hiko Shoda, direttamente dal Gambero Rosso Channel.

“Senza dimenticare che l’extravergine rimane il protagonista assoluto – conclude Fausto Borella – con lezioni, approfondimenti, possibilità di acquisto e con un convegno, in programma venerdì 13 febbraio alle 15.00, che sarà trasmesso in streaming nazionale attraverso i siti www.extralucca.it e www.teatronaturale.it, che fornirà una fotografia nitida sullo stato attuale del comparto olivicolo nazionale”.

ARRIVARE A EXTRA Lucca 2015
DOVE

A Lucca, in Villa Bottini
(Villa urbana costruita da Bernardino Buonvisi a metà del 1500

Chiesa di San Cristoforo,
(ex chiesa risalente all’XI secolo);

Via Fillungo

(strada principale del centro di Lucca);
nei ristoranti e nei negozi della città.

QUANDO

Fillungo Food

Da venerdì 13 a sabato 14 febbraio dalle ore 18.00 alle ore 21.00

Extra Lucca

Da sabato 14 a domenica 15 febbraio dalle ore 11.00 alle ore 19.00

Identità Golose Milano: Una Sana Intelligenza. 8 – 10 febbraio 2015

Massimo BotturaUna Sana Intelligenza a tavola senza rinunciare ai piaceri della gola sarà il tema di Identità Golose 2015, congresso internazionale di cucina e pasticceria d’autore in programma a Milano da domenica 8 a martedì 10 febbraio al Mi-Co Milano Congressi.

La manifestazione, giunta alla sua undicesima edizione, celebra una cucina golosa e sana, declinando in modo attuale il tema di Expo Milano 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la vita”. Immagine simbolo del congresso la Triglia alla livornese di Massimo Bottura.

3 giorni, 9 sezioni, 100 chef, 150 appuntamenti

Oltre 100 grandi professionisti della cucina e della pasticceria italiana e internazionale racconteranno il connubio tra gola e benessere, riconoscendo sempre più spazio alla cucina naturale, non solo sinonimo di cultura vegetariana e vegana, perché al congresso non si rinuncia al piacere di essere onnivori.

Il mondo delle verdure e la naturalità dei prodotti saranno al centro di Identità Naturali, la sostenibilità e le peculiarità della cucina d’alta quota verranno raccontate a Identità di Montagna, sezione monotematica al suo debutto, mentre le spezie saranno al centro della prima edizione di Identità Piccanti protagoniste delle lezioni di chef in arrivo da 6 diversi paesi.

Si riconferma l’attenzione del congresso per il mondo dei lievitati a Identità di Pane e Pizza, mentre gli ingredienti più ricercati e le storie più originali saranno presentate a Identità Estreme.

Continuerà l’analisi sul mondo della pasta secca a Identità di Pasta, Dossier Dessert sarà un inno al mondo del dolce con il consueto approfondimento dedicato al dessert da ristorazione.

Regione ospite dell’edizione 2015 di Identità Golose sarà il Veneto: si celebreranno gli chef che hanno segnato il passo nell’evoluzione della gastronomia di questa regione.

Identità Golose Una Sana Intelligenza

MiCo – Milano Congressi via Gattamelata, 5

8 -10 febbraio 2015

www.identitagolose.it

VINITALY, DA NEW YORK ALL’EXPO

Da Vinitaly International Academy a New York e per la prima volta in Canada a gennaio, all’anticipo della 49^ edizione della rassegna in marzo, fino al Concorso Enologico Internazionale in aprile per approdare il 1° maggio all’Expo con il Padiglione dell’esperienza vitivinicola italiana “Vino – A Taste of Italy”. Ecco il calendario degli appuntamenti di Vinitaly in un anno che rappresenta, grazie all’Esposizione universale di Milano, un formidabile trampolino di lancio per l’enologia italiana nel mondo.

Il 2015 sarà un anno speciale per l’immagine del vino italiano nel mondo, con i riflettori accesi dell’Expo di Milano. Impegnata direttamente nella realizzazione del Padiglione “Vino – A taste of Italy” sull’esperienza vitivinicola italiana, Veronafiere ha riorganizzato e ampliato il suo calendario degli eventi dedicati al vino in Italia e all’estero, per renderli sinergici con il grande appuntamento milanese.

Vinitaly si svolgerà dal 22 al 25 marzo (www.vinitaly.com), con un’anticipazione da aprile a marzo che ha fatto ripartire con maggiore impeto i lavori di preparazione dopo le festività natalizie. Le attività per l’organizzazione del più importante Salone internazionale del vino stanno procedendo rapidamente come pure quelle per Sol&Agrifood ed Enolitech (www.solagrifood.comwww.enolitech.com) che si svolgono in contemporanea e per OperaWine (www.operawine.it), in programma il 21 marzo.

Cambia anche la programmazione di Vinitaly and the City, il FuoriSalone serale di Vinitaly. L’evento, che si svolgerà per la prima volta all’aperto nelle piazze storiche della città di Verona, è in calendario dal 19 al 24 marzo: 6 giorni al posto dei 2 dello scorso anno, per dare ai winelover e agli operatori in arrivo da tutto il mondo più tempo per scoprire il gusto e la qualità dell’enogastronomia italiana.

Da fine gennaio ripartono Vinitaly International e gli educational della Vinitaly International Academy, a New York il 27 gennaio e il giorno 28 a Toronto in Canada nel corso della prima edizione di Vinitaly Canada. Una esclusiva sessione della VIA si svolgerà dal 16 al 20 marzo a Verona.

Presentazione speciale di Vinitaly a New York il 2 febbraio nel corso dell’Italian Wine Week organizzata dall’ICE, mentre un’altra presentazione di Vinitaly e del Padiglione “Vino – A taste of Italy” verrà fatta il 19 febbraio sempre a New York durante il Gala Italia dell’Italian Wine & Food Institute, di cui Vinitaly è partnership.

Il 19 marzo è in programma il Concorso Internazionale Packaging, dedicato all’abbigliaggio, cioè alla veste grafica delle bottiglie di vini e distillati provenienti da uve, vinacce, mosto o vino. Da quest’anno il concorso apre il giudizio anche alle categorie dei distillati diversi dall’uva (vale a dire gin, rum, whisky), a tutti i liquori e all’ olio extravergine di oliva (www.vinitaly.com/areaEspositori/concorsiVinitaly/sel/3). Iscrizioni dal 1° febbraio al 10 marzo.

Eccezionalmente, in occasione dell’Esposizione Universale di Milano, il Concorso Enologico Internazionale (www.vinitaly.com/areaEspositori/concorsiVinitaly/sel/2) si svolgerà dopo Vinitaly – dal 12 al 16 aprile -, non prima come tradizione. La competizione enologica più importante e selettiva al mondo, giunta alla 22^ edizione diventa così vetrina per i migliori vini provenienti da tutti i Paesi produttori, mentre i vini italiani vincitori di Gran Medaglie d’Oro e Medaglie d’Oro saranno i protagonisti di speciali degustazioni organizzate durante l’Expo all’interno di Vino – A taste of Italy. Iscrizioni al concorso aperte dal 1° febbraio al 25 marzo.

Per quanto riguarda l’olio extravergine di oliva di qualità, dopo la positiva esperienza del 2014 viene confermato lo sdoppiamento del Concorso Sol d’Oro, con l’edizione dedicata gli oli dell’Emisfero Nord in programma dal 15 al 21 febbraio – chiusura delle iscrizioni il 10 febbraio – e quella per la produzione oleicola dell’Emisfero Sud a settembre.