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TORNA #BTO2015: E’ FIRENZE LA CAPITALE DEL TRAVEL 2.0

Nel 2015 le prenotazioni di vacanze e viaggi da mobile sono raddoppiate passando dal 12% al 23%, metà di queste sono state effettuate utilizzando una app*; nel mercato europeo il 47% dei viaggiatori utilizza i metamotori per pianificare i propri viaggi, producendo quotidianamente ben 4 milioni di ricerche alberghiere*. Questi sono alcuni dei dati che verranno approfonditi nell’ottava edizione di BTO Buy Tourism Online, la manifestazione di riferimento per il mondo del turismo 2.0, che si svolgerà alla Fortezza da Basso di Firenze il 2 e 3 dicembre prossimi www.buytourismonline.com.

Sarà un’edizione che, ancora una volta, porterà nel capoluogo toscano i maggiori marchi dell’industria turistica internazionale come TripAdvisor, Trivago, Best Western, Homeaway insieme a big player del web tra cui Google, Blogmeter, Travel Appeal e molti altri. A fare da colonna portante di tutto il programma 7 temi chiave: il mondo del Mobile e della Distribution, il fenomeno Sharing e quello dei Social, il tema delle Destination e dei Market Leader, sino ad arrivare allo spazio dedicato a tutto ciò che fa Innovation. Il programma si snoda in 149 eventi che animeranno la Oracle Hospitality Hall e le 8 Focus Hall dei due padiglioni in Fortezza. www.intoscana.it trasmetterà in diretta video streaming gli eventi dalla Oracle Hospitality Hall e dalle Hall 1,2 e 3. Novità di BTO 2015 la collaborazione con i “Signori del Vino”, format di Rai2 dedicato al mondo enologico italiano, co-ideato e condotto da Marcello Masi, direttore TG2. Masi sarà sul palco di BTO con il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini per parlare del rapporto tra turismo e felicità.

L’Oracle Hospitality Hall vedrà la partecipazione di esperti internazionali e aziende leader della travel industry. Tra gli eventi da non perdere: l’intervista a Walter Lo Faro di Expedia e quella ad Andrea D’Amico di Booking.com; l’intervento di Tomaso Rodriguez di Uber e quello di Matteo Stifanelli di Airbnb; il panel che vedrà insieme sul palco Carroll Rheem (Brand USA) e Joanna Darwin (VisitLondon); l’intervista a Dorianne Richelle (Facebook) e, infine, il racconto di Fabio Cannavale di LastminuteGroup.

Anche quest’anno tante le regioni italiane presenti a BTO: insieme alla Toscana ci saranno Lazio, Liguria, Basilicata, Sicilia, Puglia, Abruzzo e Sardegna oltre ad altre realtà territoriali. La nostra Regione coglierà l’occasione per presentare i dati sul turismo e le strategie future all’interno dello slot ‘Toscana 2020’ in programma il 2 dicembre ore 11.30. Da segnalare la presentazione del progetto interregionale “Terre di Piero. Sulle tracce di un maestro itinerante” promosso da quattro governance del turismo (Toscana Promozione, Regione Marche, Regione Umbria e Apt Emilia Romagna) secondo un modello che punta a valorizzare il prodotto turistico, creando valore economico, attraverso la matrice arte/cultura.

Tra le analisi che verranno presentate a BTO: quella di PhoCusWright® sulle 10 mosse che cambieranno il turismo mondiale; lo studio di Trivago sulle abitudini di ricerca dei viaggi in Italia e all’estero tramite i metasearch; la ricerca di Criteo sull’andamento degli acquisti da mobile. Da non perdere, poi, l’analisi di Episteme sulle abitudini di viaggio della generazione Y, i cosiddetti Millennials e l’indagine che FutureBrand dedica ai centri minori che in Europa hanno scelto di proporsi come destinazioni nuove e originali.

Tornano a grande richiesta gli appuntamenti formativi. In BTO si parlerà, infatti, di: nuovi booking engine, servizi fotografici di hôtellerie, promozione su smartphone e tablet, photo storytelling sui social, progettazione di esperienze di acquisto e delle ultime opportunità offerte da Facebook per chi opera nel travel. Un focus speciale sarà dedicato alle potenzialità di Periscope per promuovere le destinazioni turistiche con un evento a cura di ALLTHINGSTuscany (Social Media Team della Destinazione Toscana per Fondazione Sistema Toscana), e Skyscanner.

Nella due giorni di BTO, un’area del padiglione Cavaniglia ospiterà la scuola guida per droni allestita da Emirates. Gli ospiti potranno assistere alle lezioni di meteorologia, dinamica del volo, composizione di un drone, norme essenziali del regolamento ENAC e, naturalmente, cimentarsi in prove tecniche dal vivo.

Ricordiamo che è ancora aperta la call per partecipare, il 1 dicembre, a Shift Hacktravel BTO 2015 Edition, un hackathon di 12 ore per sviluppare idee innovative che avrà per protagoniste 4 grandi aziende del settore travel (Alpitour, Poste Italiane, Sea Aeroporti, Ec Vacanze). La premiazione avverrà il 2 dicembre in BTO. L’iscrizione è gratuita http://www.buytourismonline.com/shift-hackathon-dedicato-al-mondo-del-travel/

* Dati Criteo Travel Flash Record mercato mondiale 2015

** Dati ResearchNow mercato europeo 2015

COSTA CROCIERE E UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI SCIENZE GASTRONOMICHE INSIEME PER UN’ALIMENTAZIONE SOSTENIBILE A BORDO

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Un accordo triennale che, partendo dalla tradizione culinaria italiana, punta sulla ricerca della qualità, promozione di un’alimentazione sana, rispetto del territorio e riduzione degli sprechi alimentari. La prima novità saranno le pizze con impasto con 100% di lievito madre e pomodoro San Marzano DOP, proposte nelle pizzerie di bordo con il nuovo marchio Pummid’Oro.

Un progetto di collaborazione triennale a favore di un’alimentazione sostenibile a bordo delle navi è l’oggetto dell’accordo annunciato oggi da Costa Crociere (www.costacrociere.it)  e dall’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (www.unisg.it).

Partendo dalla tradizione culinaria italiana e del Mediterraneo, elemento distintivo dell’offerta di Costa da ben 67 anni, il progetto si propone di sviluppare un percorso di ricerca che, esaltando il gusto e il sapore del buon cibo, punti alla ricerca della qualità, al rispetto per il territorio, alla promozione di un’alimentazione sana e consapevole e alla riduzione degli sprechi.

Grazie all’accordo, Costa e UNISG inizieranno un percorso di collaborazione, che comprende la revisione  di alcuni processi di preparazione del cibo a bordo;  la selezione di prodotti e  fornitori sulla base di criteri di  sostenibilità, attività di sensibilizzazione e informazione rivolte agli ospiti per renderli più consapevoli dell’importanza e del valore del cibo; attività di formazione presso UNISG per il personale Costa.

“Cibo e alimentazione sono un tema centrale nella vita delle persone, e sono un aspetto fondamentale nella scelta della crociera  – afferma Neil Palomba, Direttore Generale di Costa Crociere – La nostra compagnia  ha sempre offerto una qualità molto alta in questo ambito, proponendo  il meglio dell’Italia a bordo delle sue navi. Ora vogliamo fare un altro passo avanti, e guardare al futuro. L’accordo che presentiamo oggi ci consentirà di valorizzare ulteriormente la cucina italiana e Mediterranea, proponendo ai nostri ospiti il piacere di gustare cibo che sia “buono” sotto tutti i punti di vista: per il palato, per un’alimentazione sana ed equilibrata, per il proprio benessere e per l’ambiente. Sarà un ulteriore viaggio nel viaggio che offriremo a chi sceglierà una vacanza con Costa ”.

Silvio Barbero, vice presidente dell’Università di Scienze Gastronomiche, aggiunge: “Siamo lieti di poter fornire l’esperienza dell’UNISG per un progetto di innovazione in una realtà così specifica come quella di Costa Crociere. Questa collaborazione ci permette di incidere su processi e modelli di produzione e ristorazione attraverso il nostro approccio olistico e può diventare un ulteriore terreno di riflessione per replicare esperienze simili e creare nuove sfide nel settore. La ricerca UNISG, in particolare il nostro ramo dedicato all’innovazione e ai rapporti con le aziende, si sta caratterizzando nel supporto di progetti concreti, portatori di cambiamento sia nelle pratiche che nei consumi. Questo ci rende fiduciosi negli orizzonti che il futuro ci riserva”.

Il primo risultato di questo importante progetto è rappresentato dall’introduzione della pizza preparata esclusivamente con lievito madre, disponibile a partire dal 5 Dicembre 2015 a bordo di Costa Diadema, ammiraglia della flotta, e successivamente sulle altre navi Costa. Per proporre agli Ospiti questa  innovazione gastronomica, la compagnia italiana ha creato il nuovo marchio Pummid’oro, che caratterizzerà le pizzerie di bordo.

L’impasto sarà realizzato al 100% con lievito madre,  risultando così più naturale, maggiormente digeribile e con un ottimo profilo nutrizionale. Grazie alla consulenza di UNISG, Costa ha acquistato da un’azienda italiana un generatore di lievito madre per semplificare la gestione di questo alimento a bordo.

Anche i fornitori di farina saranno rigorosamente italiani. Oltre alla farina 00, verrà utilizzata una miscela di farine più ricca di fibre, omega 3, polifenoli, selenio e molte altre vitamine e nutrienti. Il pomodoro San Marzano DOP sarà il condimento protagonista delle pizze offerte a bordo, che saranno fedeli alla tradizione italiana, con l’aggiunta di qualche  variante speciale, sapientemente ideata da Riccardo Bellaera, Corporate Chief Pastry & Chief Baker di Costa, insieme al team di UNISG.

E’ previsto inoltre uno specifico programma di formazione per i pizzaioli Costa, a cura dei docenti dell’Alto Apprendistato del Pane di UNISG a Pollenzo, dove la parte teorica relativa alla preparazione della pizza con lievito madre verrà approfondita attraverso lezioni di chimica, microbiologia e tecnologie alimentari.

BISCOTTERIA BETTINA PRESENTA LA NUOVA LATTA-DEGUSTAZIONE PER IL NATALE 2015

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Un’unica confezione che racchiude tutto il mondo di Biscotteria Bettina. Un’elegante latta vestita a festa, che contiene una degustazione di tre tipologie di biscotti dolci (Tronchetto Tiramisù, Bacetti di riso, Biscottini all’arancia) e tre salate (Biscottini alle erbe di campagna, Biscottini con Asiago, mais e cipolla, Cantucci Pop con Pomodorini secchi, origano e peperoncino).

Aprendo la latta, un simpatico biscotto al Caramello e cannella a forma di omino di panpepato ci immerge in un istante nell’atmosfera natalizia. Un’unica confezione per un regalo unico, goloso e genuino.

I biscotti di Biscotteria Bettina, realtà artigianale apprezzata in Italia e all’estero, non contengono conservanti, coloranti o aromi; gli unici grassi utilizzati sono il burro e l’olio extra vergine di oliva, lo zucchero è quello di canna. Le uova, biologiche, vengono utilizzate solo in alcune ricette.

La degustazione natalizia, come tutti i biscotti di Biscotteria Bettina, sono acquistabili direttamente dal sito aziendale (http://www.biscotteriabettina.it/shop_online/) e nelle migliori gastronomie, enoteche e negozi specializzati nella vendita di prodotti alimentari di alta qualità, oltre che nel punto vendita aziendale di Preganziol (TV).

Biscotteria Bettina

Via Terraglio 247/2 – 31022 Preganziol – Treviso

t. (+39) 0422 1727897 – info@biscotteriabettina.it www.biscotteriabettina.it

ONAV: CONOSCERE PER SCEGLIERE

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L’arte della degustazione come valore e  patrimonio professionale dei soci ONAV.

Un mercato in continua evoluzione, che detta cambiamenti anche nello stile di vita e nell’approccio al consumo. Una trasformazione delle abitudini del consumatore che oggi rende necessaria una profonda trasformazione della figura dell’assaggiatore di vino, anche alla luce delle nuove richieste del mercato.

Per rispondere a questa esigenza si è tenuto sabato 14 novembre a San Quirico d’Orcia (Si) nella splendida sede di Palazzo Chigi, il Congresso Scientifico ONAV dal titolo tema “Obiettivi della valutazione dei Vini”,  argomento di rilievo per tutti gli assaggiatori. Capire quali sono i fattori che guidano alla scelta e come la percezione del gusto interviene nella valutazione, sono infatti le basi per chi si fa portavoce dell’arte della degustazione.

Il primo Congresso Scientifico organizzato sotto la presidenza Vito Intini ha visto riuniti nomi prestigiosi del settore enologico che attraverso i loro interventi hanno dato una nuova lettura della valutazione del vino.

Dopo il saluto del sindaco di San Quirico d’Orcia Valeria Agnelli, che ha voluto ricordare come il vino rappresenti in toto la cultura e la tradizione italiana, si è entrati subito nel vivo della discussione con l’intervento del presidente ONAV Vito Intini, che ha posto l’accento sui nuovi approcci al consumo. Negli ultimi anni si è infatti registrato un generale calo dei consumi nei Paesi con consumo tradizionale, specialmente in Italia (-0,4% anno), Spagna (-0,25% anno) e Cile (-,15% anno). In  Francia il calo è minore (-0,2% anno) per la semplificazione, la promozione e la conoscenza del prodotto ma anche in questo caso il dato rimane negativo. Un’osservazione attenta ed accurata del mercato e delle sue aspettative si rende dunque necessaria per comprendere quali sono gli aspetti fondamentali che un degustatore deve tenere in considerazione nella valutazione di un prodotto. Da questa analisi è quindi emerso che gli aspetti più importanti per il consumatore sono: rapporto qualità prezzo; naturalità; legame al territorio; gusto equilibrato ed armonico; adattabilità al cibo. Tutti aspetti che i degustatori dovranno tenere ben presenti nei loro futuri giudizi.

La parola è passata quindi al giornalista Daniele Cernilli, che ha approcciato il tema della degustazione dal punto di vista filosofico, analizzando cosa è cambiato nel modo di rapportarsi al vino. Questo prodotto da alimento è divenuto infatti, in brevissimo tempo, un elemento edonistico. Un cambiamento iniziato a partire dagli anni ’80 con il miglioramento delle tecnologie enologiche.

Oggi si è aperto un nuovo scenario, con vini di buona qualità a prezzi molto competitivi, attuando nel contempo un cambiamento nel linguaggio del vino. L’epoca del sussiegoso sommelier è difatti terminata, e gli “interpreti” del vino devono saper presentare un prodotto non solo con temi umanistici ed emozionali ma anche con solide basi scientifiche

Si sta quindi andando verso una  comunicazione più semplice, in cui la terminologia deve essere efficace. In questo diventa fondamentale la figura dell’analista sensoriale ONAV, che è un assaggiatore tecnico e parla al consumatore con cognizione di causa, fornendogli tutti gli strumenti utili per capire, imparare e farsi una propria idea .

Osvaldo Failla, dell’Università degli studi di Milano, ha focalizzato invece l’attenzione sul vino inteso come patrimonio culturale da promuovere. Un lascito che è al tempo stesso materiale ed immateriale. La vite ha infatti origine nel territorio caucasico ma è in Europa che assume un valore culturale ed economico, producendo reddito e svolgendo un ruolo di presidio paesaggistico e di sviluppo rurale. Preservare questo patrimonio per le generazioni future diventa quindi necessario, ed in questo l’assaggiatore avrà una grande responsabilità: trasferire questi valori culturali ai consumatori per mantenere il vino “accessibile”, preservandone il legame con il territorio.

La parola è quindi passata a Vincenzo Gerbi, dell’Università degli Studi di Torino e presidente del Comitato Scientifico ONAV, che in apertura d’intervento ha puntualizzato come il vino sia protagonista di molta comunicazione ma con alcune forti contraddizioni. Ad esempio si parla delle sostanze “buone” contenute nel vino (antiossidanti come fenoli e resveratrolo), ma al contempo si assimila il vino ad una droga; oppure si dice che il vino è un prodotto troppo caro ma poi si invita il consumatore a diffidare di vini economici. In questo panorama il degustatore deve perciò conoscere vitigni, tecnologie, zone viticole, storia della vite e del vino ed usare le proprie competenze per divulgare uno stile di vita in cui l’assaggio diventa uno strumento di attenzione verso i gesti quotidiani ed un modo per affinare la capacità di scelta. Deve quindi sviluppare un lessico  completo e oggettivo, ricco di accostamenti che aiutino la memorizzazione, addestrandosi con curiosità e misurando frequentemente le proprie capacità.

Luigi Moio, dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, ha invece analizzato tecnicamente la percezione del gusto e degli aromi. Nella degustazione la valutazione è infatti polisensoriale con tutti i 5 sensi coinvolti; è perciò difficile scomporre il vino durante l’assaggio. Il punto è comprendere come rendere più semplice tutto ciò, perché la degustazione del vino non è un’azione statica ma dinamica, in cui le curve di dominanza temporale delle sensazioni (DTS) consentono di valutare simultaneamente singoli attributi sensoriali del vino. Esiste infatti  una successione temporale della dominanza degli attributi sensoriali. La tecnica DTS diventa dunque uno strumento necessario per la valutazione del profilo sensoriale di un prodotto, tramite cui è possibile fare un’indagine approfondita ed anche una discriminazione territoriale del vino.

Infine Francesco Iacono, enologo, ha portato il punto di vista di chi viene sottoposto ai giudizi della critica, domandandosi cosa il produttore può fare per rendere il proprio vino più gradito ai giudici. Il vino entra infatti in relazione con i sensi e con la memoria e possono essere utilizzati diversi tipi di giudizio. Kant parlava di giudizio soggettivo e oggettivo: assoluto (buono, gradevole…) oppure relativo se collegato alla memoria (più di, in confronto a…). L’uomo però esprime il giudizio liberamente, ed anche il produttore di vino, che volontariamente si espone ad una critica, deve tenerne conto. La deontologia del bravo degustatore impone quindi il saper giudicare senza  alcun condizionamento.

In chiusura dell’incontro è emerso come sia necessario per i soci ONAV riscoprire le vere motivazioni dell’assaggio, riflettendo sull’importanza  del loro ruolo e sulle loro potenzialità. La finalità di un assaggiatore rimane infatti quella di diventare uno “strumento” di corretta comunicazione del vino, un giudice imparziale che sappia essere un tramite credibile e competente tra la realtà e ciò che del vino si racconta.

A conclusione dell’intenso programma di approfondimento dedicato ai soci ONAV, domenica 15 novembre si è svolta anche la Giornata dell’Assaggiatore, momento di incontro, confronto e crescita per tutti i componenti dell’Associazione. L’appuntamento è terminato con le degustazioni guidate, a cura di Alessandra Ruggi, Vito Intini e Daniele Cernilli,  di prestigiosi vini della provincia di Siena delle aziende Il Colombaio di Santa Chiara, Boscarelli, Castello di Volpaia di G. Stianti, Donatella Cinelli Colombini – Fattoria del Colle e Casanova di Neri.

Un appuntamento che ha visto anche la partecipazione alla degustazione dei produttori Giacomo Neri e Donatella Cinelli Colombini che, con la loro presenza, hanno testimoniato, ancora una volta, la fiducia delle aziende vinicole nei confronti di ONAV.

Una giornata particolarmente…DOP di Marco Marucelli

FinocchionaIgp

Non capita tutti giorni, nonostante la mia professione in qualche modo mi faciliti, di vivere una giornata così gustosa  come quella organizzata a quattro mani dai Consorzi del Prosciutto Toscano DOP e  della Finocchiona Toscana IGP, lo scorso venerdì 13 novembre.

Speziatura Prosciutto Toscano DOP

Il primo incontro con la materia prima che sapientemente lavorata diverrà sublime prodotto per il palato, è iniziato allo storico  Salumificio Gerini di Pontassieve (FI), dove le due proprietarie, tanto giovani quanto appassionate, ci hanno letteralmente spalancato le porte dello stabilimento (o meglio chiamarlo laboratorio, nonostante le dimensioni) dove alla faccia di vegetariani e vegani convinti, ci siamo addentrati tra mezzene e coscie di maiale che, grazie alla collaborazione dei bravissimi norcini e macellai della Gerini, presto sono stati abilmente tagliati, speziati, lavorati ed insaccati sia per divenire splendidi e gustosi prosciutti Toscani DOP che per arrivare nelle tavole dei gourmet sotto forma di morbide e appetitose finocchione toscane IGP.

Lavorazione Finocchiona Toscana IGP

Non è mancato un momento di full immersion per me e gli altri ospiti, quando sotto la supervisione divertita del personale e delle proprietarie ci siamo cimentati nella fase di “imbudellamento” dell’impasto di carni di maiale (il disciplinare ammette al massimo 7 tagli), finocchio, sale e pepe, appena lavorati, così da creare ognuno la propria personale finocchiona che al momento sta maturando nella “stufa” (locale a circa 24 gradi che agevola la fermentazione degli enzimi) per poi terminare la sua stagionatura nell’apposito fresco locale vestita con la sua sensuale calza a rete rossa che la contraddistingue dalle altre prelibatezze che le stanno accanto.

Imbudellamento della Finocchiona Toscana IGP

Il momento del commiato, come si conviene, è stato celebrato davanti ad una tavola imbandita dove i due prodotti principe la Finocchiona Toscana IGP e il Prosciutto Toscano DOP sono stati i padroni di casa, sapientemente accompagnati da un eccezionale Pecorino Toscano DOP, dai tradizionali ceci e fagioli lessi che conditi con un magico olio extravergine d’oliva prodotto con passione sulle colline di Reggello (il forziere del’oro verde della Toscana) da una delle due proprietarie della Gerini Carni. L’arrivederci (perché è doveroso ritornare in questi luoghi) ci ha introdotto alla seconda esperienza DOP della giornata. Attraverso la strada che da Pontassieve conduce a Firenze attraversando Rosano, siamo arrivati in uno degli angoli di Firenze che i più attenti hanno già ribattezzato il punto G (inteso come gourmet) della città del giglio. Lo storico Mercato di San Lorenzo dove da qualche tempo, è stata realizzata al primo piano, una autentica piazza del gusto.

Filippo Saporito taglia la Finocchiona Toscana IGP di Cinta Senese

Qui tra banchi di eccellenze tipiche, produttori e laboratori gustosi, non poteva mancare una scuola di cucina, perché se è vero che la Toscana è terra di tanti prodotti di qualità, non possiamo disconoscere che è anche la madre, naturale o putativa, di grandi chef che stanno contribuendo a portare alto il nome di questa regione e dell’Italia anche nel mondo. Ci attendeva con il suo sguardo sornione Filippo Saporito, chef e patron della Leggenda dei Frati, intrigante locale che dopo aver preso vita nel Chianti senese, essersi gemellato con l’azienda vinicola Cecchi di Castellina, ha spiccato il volo verso la attuale location fiorentina racchiusa in un importante museo che gode dell’impareggiabile vista sulla città di Dante dal Forte Belvedere.

Finocchiona 2 - Fette

Il cuoco, come ama meglio definirsi, ci ha posizionato dietro ai fornelli della Scuola di Cucina Lorenzo dei Medici ed ha iniziato una lezione interattiva, coinvolgendoci in acrobazie culinarie che molti di noi avevano vissuto solo dietro le quinte e mai da protagonisti. Il risultato è stato incredibile, forse anche inimmaginabile, merito della pazienza e della professionalità di Filippo e degli ottimi prodotti usati come ingredienti. Prosciutto Toscano DOP, Finocchiona Toscana IGP, Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP, Pecorino Toscano DOP, Olio Extravergine d’Oliva Toscano IGP, Ricciarelli di Siena IGP, Panforte di Siena IGP; questi i nomi dei protagonisti della cena estemporanea che abbiamo consumato al termine del Cooking Show brindando ovviamente con due vini toscani: un eccezionale Chianti Classico DOCG ed un fragrante Spumante Brut Millesimato dell’Az. Agr. Fèlsina di Castelnuovo Berardenga (SI). E’ stata davvero una giornata DOP per chi come me ama il buon cibo, la tradizione, la passione e l’amore che la terra di Toscana riesce a trasmettere, con i prodotti e con le persone che li amano, in tutto il mondo.

FinocchionaIgpChiantiClassico

Riempie il cuore sapere che le migliaia di turisti che ogni giorno visitano Firenze ed i molti che visitano questo ombelico del gusto, riportano a casa, come ambasciatori virtuali, un ricordo che si riaccende alla sola visione di un bel coscio di prosciutto in formato Toscano DOP ed alla calza a rete che indossa la Finocchiona Toscana IGP prima di esser gustata da palati di gourmet considerati sempre più peccaminosi da i moderni “non gustanti”.

Torna di moda la “schiscetta”, con il sottovuoto è sempre più fresca e buona.

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I pranzi fuori casa hanno un nuovo alleato che garantisce durata, risparmio e gusto: FoodSaver

 

Pausa pranzo troppo cara: torna di moda la schiscetta” a dirlo l’Osservatorio nazionale di Federconsumatori. Dal 2001 il pranzo in mensa o fuori dall’ufficio è aumentato del 144%. Il cibo portato da casa costa il 75% in meno, così sempre più lavoratori escono da casa con il pranzo nella borsa.

L’alleato perfetto di questa tendenza è il sistema per la sigillatura sottovuoto FoodSaver che con i suoi pratici contenitori da 0,70 l, permette di garantire la freschezza delle pietanze preparate a casa, anche qualche giorno prima del consumo. Una vera rivoluzione nella gestione del pasto fuori casa, soprattutto per chi ha poco tempo: nel fine settimana o nel giorno libero basterà infatti programmare i pranzi dei cinque giorni successivi, collocarli in diversi contenitori e lasciarli in frigorifero prelevandoli di giorno in giorno. Barattoli e contenitori (disponibili sia in formato rettangolare che rotondo) sono estremamente comodi, si possono impilare, mettere nel forno a microonde e lavare in lavastoviglie. Una volta collocato il pasto all’interno, anche se si tratta di una semplice insalata o di alimenti friabili, basta chiudere con lo speciale tappo e collegarlo attraverso l’apposito tubicino a una delle macchine per il sottovuoto FoodSaver, che provvederà ad estrarre l’aria, principale causa del deterioramento del cibo.

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Sei sono i modelli di macchine per la sigillatura sottovuoto FoodSaver pronti a mantenere la freschezza degli alimenti fino a cinque volte più lungo, lasciando gli alimenti intatti, sempre freschi. Le macchine per il sottovuoto FoodSaver si caratterizzano per praticità e comodità: leggere, compatte, di limitato ingombro sul piano cucina perché eventualmente posizionabili anche in verticale, si abbinano allo stile della cucina con un design contemporaneo. Alcuni modelli dispongono di un vano interno che ospita il rotolo, utile per creare il sacchetto della giusta misura.

Certo, c’è da dire che il termine “schiscetta” nasce dal verbo “schiacciare” e in questo caso di schiacciato non c’è proprio nulla! Anzi è l’esatto opposto e chissà che la Milano del terzo millennio non sappia coniare un nuovo termine!

www.foodsaver.it

Mercatino di Natale di Bolzano: da 25 anni le emozioni della tradizione

mercatino natale bolzanoArtigianato tipico altoatesino, eccellenze gastronomiche, animazione musicale, cultura e tanto altro: dal prossimo 26 novembre (e fino al 6 gennaio 2016),

il Mercatino di Natale di Bolzano celebra il proprio giubileo. Con una grande novità: Un Natale di libri

Avvento, tempo di attesa: quest’anno a Bolzano più sentito che mai, complice il traguardo dei 25 anni che verrà tagliato dal famoso mercatino allestito in piazza Walther: dal 1991 un’autentica festa dedicata al Natale, un appuntamento che si ripete con successo sempre crescente sfruttando una formula ormai consolidata, ma con invitanti sorprese ogni anno. A questo proposito, la grande novità dell’edizione 2015 sarà “Un Natale di libri”, con la possibilità di incontrare vis-à-vis autori di best seller quali, tra gli altri, Gian Antonio Stella, Susanna Tamaro, Vittorio Feltri, Edoardo Raspelli e noti autori di lingua tedesca. E per un regalo unico, gli autori saranno a disposizione dei visitatori per una dedica personalizzata.

L’inaugurazione della kermesse bolzanina è prevista per giovedì 26 novembre alle 17 e proseguirà (escluse le giornate del 24 e 25 dicembre) fino al 6 gennaio 2016. Naturalmente non mancheranno gli stand (allestiti nelle tipiche casette) zeppi di decorazioni natalizie, di prodotti del tradizionale artigianato altoatesino (come le caldissime pantofoline) e poi dolciumi e specialità gastronomiche. Mentre gli ensemble musicali restituiranno al visitatore il profumo inconfondibile del Natale alle porte.

Un ricco calendario di eventi

Concerti, appuntamenti per bimbi e famiglie, artigianato, mercatini della solidarietà, cultura: è veramente ricco il cartellone di appuntamenti del Mercatino di Natale di Bolzano. Con la musica a fare da filo rosso: ogni sabato e domenica pomeriggio, piazza Walther ospiterà infatti concerti con musica tradizionale (dalle 14 alle 18), mentre nelle giornate di domenica mattina, il 29 novembre, il 6, 13 e 20 dicembre, si esibiranno le bande cittadine in costume. Inoltre ogni sabato pomeriggio, alle 17, ensemble di fiati suoneranno note natalizie dal balcone del Palazzo Mercantile nella via dei Portici.

Per i più piccini nessuna paura di annoiarsi: oltre al teatro delle marionette, li aspettano pony per passeggiate nel centro storico, giostre e trenini e soprattutto il Mercatino di Natale dei Bambini (dal 27 novembre al 6 gennaio 2016) con animazione e “dolcissimi” laboratori pensati ad hoc.

Per chi ama le idee regalo fatte a mano, dal 4 al 23 dicembre, nel centro storico, presso il Centro Relazioni Umane  in piazza Municipio,  in programma un’interessante rassegna artigianale: stoffe ricamate, lavori su seta, bigiotteria, oggetti in ceramica e vetro e molti altri spunti per doni natalizi originali. Da ricordare che ogni giorno in piazza Walther i soci della cooperativa “Artigiani Atesini” presenteranno alcuni mestieri tradizionali dell’artigianato artistico locale.

La magica atmosfera del Natale si materializza anche a Palais Campofranco, presso Piazza Walther: nel cortile interno del palazzo della nobile famiglia Khuenburg si potranno ammirare, per tutta la durata della kermesse, decorazioni e addobbi natalizi in un vero e proprio “Bosco Incantato”.  Tra gli appuntamenti culturali, visite alle mostre, agli allestimenti e ai castelli e, venerdì 27 novembre, dalle 16 all’1, da non perdere la Lunga notte dei musei di Bolzano (info: www.lunganotte.it), con letture, musiche, animazioni, workshop e sorprese a non finire per famiglie e bambini nei sei musei cittadini, compreso il Museo Archeologico di Bolzano, dimora di Ötzi, l’Uomo venuto dal ghiaccio.

Dall’anno scorso il Mercatino di Natale di Bolzano insieme agli altri quattro Mercatini Originali dell’Alto Adige (Bressanone, Merano, Brunico e Vipiteno) ha ottenuto la certificazione Green Event, confermandosi quindi una manifestazione a basso impatto ambientale grazie all’adozione  di misure organizzative e gestionali, quest’anno ulteriormente sviluppate,  rispettose dell’ambiente (mobilità sostenibile, offerta di cibi locali, stagionali e biologici, impiego di stoviglie e posate riutilizzabili etc., per info www.mercatinodinatalebz.it).

“Magie dell’Avvento”, tre giorni al top negli alberghi di Bolzano dal 29 novembre al 23 dicembre

Per vivere l’atmosfera del Mercatino di Natale di Bolzano le strutture ricettive della città propongono pacchetti-soggiorno in hotel (da due fino a quattro stelle S): in particolare il pacchetto “Magie d’Avvento a Bolzano” (valido dal 29 novembre al 23 dicembre 2015) consente un soggiorno infrasettimanale di tre notti, prenotabile con arrivo di domenica, lunedì o martedì e comprende, oltre ai pernottamenti per due persone in camera doppia con trattamento B&B, la partecipazione a una visita guidata del programma settimanale dell’Azienda di Soggiorno di Bolzano, due biglietti d’ingresso al Museo Mercantile, un assaggio di biscotti natalizi e due tazzine da collezione del Mercatino di Natale. Prezzi a partire da 300 euro.

Per altre offerte, pacchetti nei periodi di Natale e Capodanno e maggiori informazioni si può fare riferimento al sito www.mercatinodinatalebz.it/alberghi-bolzano.htm

Avvento Alpino in Val Sarentino e Trenatale sul Renon: per assaporare l’atmosfera di una tranquilla attesa natalizia

Più piccoli ma altrettanto suggestivi i mercatini nei dintorni di Bolzano (www.bolzanodintorni.info). A partire da Sarentino, dove l’Avvento è l’occasione per scoprire le tradizioni dell’omonima valle: nel suo mercatino natalizio (l’inaugurazione è prevista il 27 novembre) si possono acquistare manufatti artigianali in legno, pelle, lana (come la tipica Sarner Jangerr, giacca tradizionale in lana cotta) oltre a numerose specialità gastronomiche come lo Striezl (una sorta di pagnotta ripiena di speck). Il Mercatino di Natale a Sarentino è aperto tutti i fine settimana nel periodo d’Avvento dalle ore 10 alle 19. Per maggiori informazioni sul programma dell’Avvento Alpino in Val Sarentino: www.alpenadvent.sarntal.com

Altro must natalizio altoatesino è il Trenatale del Renon, in programma ogni fine settimana dal 28 novembre al 27 dicembre e dal 5 all’8 dicembre: nei pressi delle stazioni di Soprabolzano e Collalbo sono allestiti degli originali stand a forma di carrozze del trenino storico, zeppi di decorazioni e di dolci tradizionali (tra cui il ricco zelten, a base di frutta secca). Soprabolzano è raggiungibile in soli 12 minuti da Bolzano con la Funivia del Renon.

Maggiori informazioni sul sito www.trenatale.it

Muoversi green. Le proposte per chi vuole lasciare a casa l’auto

  • In treno, con le Ferrovie Austriache e Tedesche

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Informazioni:

Consorzio Turistico Bolzano Vigneti e Dolomiti

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info@bolzanodintorni.info

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“Enologica”, a Bologna il racconto del vino emiliano romagnolo

Enologica_BolognaDal 21 al 23 novembre ritorna “Enologica – Salone del vino e del prodotto tipico dell’Emilia Romagna”, la manifestazione promossa da Enoteca Regionale Emilia Romagna e curata da Giorgio Melandri

“Enologica”, manifestazione promossa per il secondo anno consecutivo da Enoteca Regionale Emilia Romagna e curata da Giorgio Melandri, sceglie nuovamente il cuore dell’Emilia Romagna, Bologna, come palcoscenico ideale per il racconto della straordinaria quanto inedita filiera vitivinicola e agroalimentare di questo territorio. A Palazzo Re Enzo il 21, 22, 23 novembre 2015 si scriverà il nuovo capitolo di un racconto del quale saranno protagonisti oltre 100 tra produttori, consorzi e cantine della regione, che permetteranno ai visitatori di concedersi un ideale “viaggio” lungo la via Emilia, dal riminese fino ai colli piacentini, attraverso i vini simbolo di questa regione: Albana e Sangiovese, Pignoletto, Fortana, Lambrusco, Malvasia e Gutturnio.

Al centro del racconto i vignaioli, i cuochi, il vino e cibo dell’Emilia Romagna, ma soprattutto la sua cultura raccontata quest’anno attraverso i tarocchi, le carte da gioco nate proprio a Bologna alla fine del 1300 da un’idea del Principe Francesco Antelminelli Castracani Fibbia e diventate oggi lo strumento più usato per le divinazioni. Con loro, al centro del racconto, ci saranno il vino e il cibo dell’Emilia Romagna, accompagnati dai testi del curatore Giorgio Melandri, dello storico Andrea Vitali e dai disegni di Francesca Ballarini.

A completare il programma di “Enologica”, un interessante programma di seminari e degustazioni tematiche,  “Il Teatro dei Cuochi”, ospitato in alcuni luoghi del centro cittadino e che quest’anno sarà incentrato sulla lavorazione della pasta ripiena, “Genius Loci”, spazio creato per scoprire e conoscere prodotti e materie prime espressione dell’identità e della cultura dell’Emilia Romagna.

Spiega Pierluigi Sciolette, Presidente di Enoteca Regionale Emilia Romagna: «Enoteca Regionale ha scelto, per il secondo anno consecutivo, di mettere a disposizione di Enologica il proprio know how organizzativo, costruito nei tanti anni di gestione del Padiglione Emilia Romagna al Vinitaly, perché crediamo fermamente nell’importanza di questa manifestazione. Come nel 2014, il filo conduttore sarà quello della via Emilia, asse portante della nostra regione, tra storia, cultura, tradizioni e prodotti di qualità, tra cui i suoi vini. Proprio in questi ultimi anni l’Emilia Romagna si sta affermando come una delle regioni più importanti nel panorama enologico italiano e internazionale e siamo certi che la vasta selezione di vini proposta attirerà buyer di livello internazionale, giornalisti, esperti e blogger, ma anche tanti appassionati e consumatori di vino dall’Italia e dall’estero».

«Enologica non è semplicemente un evento, ma un racconto che viaggia sulla via Emilia realizzando una piattaforma narrativa a disposizione della stampa italiana e internazionale – sottolinea il curatore dell’evento, Giorgio Melandri - Quest’anno  abbiamo lavorato sui tarocchi abbinando a ciascuna carta un prodotto enogastronomico della regione con l’obiettivo di un linguaggio, quello delle storie,  il più universale possibile. Siamo un grande inedito italiano, ma abbiamo un potenziale enorme, popolare e straordinario nel quotidiano».

“UN ETER GABIAN”: UN PICCOLO LIBRO PER UN GRANDE SCOPO

IO CON ERMES

Un omaggio al mondo di Ermes e della modenesità –Presentato il nuovo libro di Angelo Giovannini e Romolo ‘Momo’ Levoni che servirà a consentire gli studi a bambini di Nairobi

“Ecco un altro gabbiano, amico di Ermes, amico di Romolo, amico degli amici di Ermes e dei bambini di Romolo, quelli della Familia Ya Ufariji di Nairobi.”

Così si apre uno dei diversi incipit che introducono il volumetto “Un Eter Gabiàn”, fresco di stampa per i tipi dell’editore Magellano e in distribuzione dal mese di novembre. Il nuovo ‘gabbiano’, è il giornalista modenese Angelo Giovannini che, dopo aver realizzato nel 2013 il giornale commemorativo “Lo Strillìo del Gabbiano” oggi, con il poeta dialettale e scrittore esperto di tradizioni locali Romolo Levoni, ha ideato e realizzato la nuova pubblicazione.

L’idea, infatti, è nata due anni fa, in occasione dei cinquant’anni di gestione della famosa trattoria di via Ganaceto da parte di Ermes e Bruna; qualche anno prima, nel 2006, il poeta dialettale Romolo Levoni, aveva dedicato ad Ermes un bel libretto di poesie intitolato “Un Gabiàn a Mòdna”, ispirato chiaramente al modo di dire che è diventato il marchio d’identità dell’oste modenese più celebre.

cover Un eter gabian okRomolo ed Ermes, con l’associazione “Gli Amici di Ermes”, il gruppo di ‘bravi ragazzi’ che lo aiutano nelle sue tante iniziative di beneficenza, destinarono l’intero ricavato della vendita di quel volumetto ai bambini della Familia Ya Ufariji, il centro missionario fondato da Romolo in Kenia per far studiare bambini della baraccopoli di Soweto, alla periferia di Nairobi, che non ne avrebbero avuto la possibilità.

Oggi “Un Eter Gabiàn”, interamente realizzato dagli autori in amicizia, è l’ideale continuazione di quello scritto da Romolo, Momo per gli amici, nel 2006.

Si tratta di un libello che raccoglie racconti brevi e altri testi singolari, scritti a volte per necessità altre per semplice passatempo, altre ancora per puro esercizio. “Niente di che – dice l’autore – si tratta di operine minuscole, un gioco leggero che però spero possa contribuire ad un risultato importante”. Infatti il ricavato della vendita di “Un Eter gabiàn” andrà direttamente dalle mani grandi e buone di Romolo ed Ermes alla Famila Ya Ufarji.

“La vita è una serie di incontri e, se si è fortunati, tra i tanti ve ne sono alcuni di speciali. Io – spiega Giovannini – questa fortuna l’ho avuta e tra molti altri ho incontrato anche Ermes con Bruna, e Romolo con Carmen. Conservando nel cuore le emozioni provate nella ‘gabbianeria’ di via Ganaceto e nella ‘manyatta’ dei Roncaccioli di Lama, ho voluto rendere omaggio ai due grandi personaggi, anzi alle due grandi persone, e alle due straordinarie donne che stanno loro accanto, rendendomi anche utile alla causa raccogliendo fondi da mandare a Nairobi.”

Nel libro è inserito anche un raccontino di Olmo Giovannini, figlio dell’autore, alla sua prima esperienza Da Ermes, a soli 10 anni, del quale si riporta l’incipit:

“Oggi vi parlerò di un ristorante, di un uomo, di una bravissima cuoca e di un bel numero di scapaccioni! Il ristorante si chiama “Da Ermes” e l’uomo Ermes. La cuoca, che poi è la moglie dell’uomo, si chiama Bruna e gli scapaccioni non hanno nome…”

Il volume, pubblicato dall’editore reggiano Magellano, è impreziosito da una nuova lirica di ‘Momo’ Levoni, scritta appositamente, che riprende la vicenda narrata nel volume precedente; con la vendita, che avverrà prevalentemente presso la trattoria di Ermes e le manifestazioni del GRG, si intende raccogliere altri fondi per quei bambini kenyoti che l’associazione Gruppo Resurrection Garden, anche grazie alle generose iniziative di Ermes e dei suoi ‘Amici’, ha aiutato e sta aiutando a studiare; cioè attivando l’unica forma di intervento davvero utile a farli uscire dalla miseria ed affrontare la vita con dignità.

Un’iniziativa a scopo benefico che vede protagonista uno dei modenesi più amati in giro per il mondo, sempre ricordato e citato dai molti amici e clienti che in 52 anni son passati dalla sua ‘gabbianeria’, gli stessi che ora Ermes chiama a raccolta per ‘esaurire’ in fretta le copie di “Un Eter Gabiàn”.

 

COLTERENZIO – Lagrein 2014

COLTERENZIO LagreinComplesso ed elegante con note di violetta, cannella e bacche rosse.

In Alto Adige il Lagrein è un vitigno autoctono; si presenta di colore rosso granato intenso con riflessi violacei. Al naso spicca la violetta, le bacche nere, note di cioccolata e intensi aromi speziati. Potente il passaggio in bocca con tannini di buona struttura e la tipica acidità del vitigno. Aromi di frutti di bosco e ciliegia al retrogusto. Si distingue in particolare per l’eleganza e il suo ineguagliabile bouquet che colpisce gli esperti. Il Lagrein è uno dei più importanti vini rossi italiani.
Potenzialità di invecchiamento: 2–4 anni.
Abbinamento:
Vino molto versatile, ottimo abbinato nella cucina altoatesina. Ideale con speck e salumi ma soprattutto carni arrosto e selvaggina.
Temperatura di servizio: 16° C.
Vitigno:
Lagrein da vigneti selezionati con impianti a guyot (c.a. 5.500 piante per ettaro).
Zona:
Oltradige e Gries/Bolzano. Terreni morenico-alluvionali fino a sottofondi sabbiosi profondi.

Vinificazione:
8 giorni di fermentazione sulle bucce in acciaio a cui fa seguito la fermentazione malolattica. Affinato alcuni mesi in contenitori di acciaio e vasche di cemento.