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GOLDEN DELICIOUS BIO VAL VENOSTA

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La bellezza dorata baciata dal sole, illuminata 300 giorni l’anno dai raggi del sole, la Val Venosta offre scenari spettacolari in ogni stagione. La presenza costante del sole, le rare precipitazioni, tenute a distanza dalle alte Alpi Venoste, insieme alla fresca brezza venostana creano le condizioni ideali per la maturazione di mele favolose. Non a caso, la Valle è nota come Il Paradiso delle Mele. Il clima secco e ventilato è ottimo per la crescita delleMele Val Venosta. Ancora più brillanti e croccanti grazie alla forte escursione termica caratteristica di questa zona, situata tra i 500 e i 1000 metri di altitudine. I 25 gradi di differenza tra giorno e notte assicurano, infatti, un trattamento di bellezza straordinario. Come se non bastasse, si intensifica anche il colore del loro mantello. Questo clima favorevole porta, oltretutto, molti agricoltori della Valle a optare per la coltivazione biologica delle mele.

La Golden Delicious Bio è la classica bontà venostana che piace a tutti. Riflessi dorati, essenze alpine e aromi verdi e fruttati, impossibile resisterle.

Proprio il sole e l’escursione termica regalano alla Golden Delicious Bio la graziosa e tipica guancia rossa. Una delle tante caratteristiche che la rendono una grande seduttrice. Sfumature calde che ricordano il sole che illumina la valle. La polpa dai colori tenui è attraversata invece da sottili venature verdi che evocano i numerosi corsi d’acqua presenti nel territorio circostante.

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La succosa dolcezza della Golden Delicious Bio Val Venosta conquista il palato al primo morso. Note acidule si combinano a quelle dolci, senza mai prevaricare. Il fruttosio è accompagnato da aromi verdi, saporiti di finocchio, erba appena tagliata e una nota leggera di aneto. Via via che la mela matura, si sviluppa un invitante aroma di mango e sul palato rimane il dolce retrogusto di vanillina.

Così, grazie alle sue infinite qualità, la Golden DeliciousBio si merita il titolo di Regina della Val Venosta.

Nel cuore delle Alpi austriache apre il Falkensteiner Hotel Montafon 5*

Pensato per offrire un’ospitalità innovativa e a misura di famiglia, il nuovo resort riprende colori, atmosfere e tradizioni delle montagne del Vorarlberg.

Situato in un’area protetta del Montafon, valle dolcemente incastonata tra boschi e montagne. Un progetto di ospitalità all’avanguardia che si inserisce nella quiete del paesaggio alpino, rispettandone la tradizione.

Il nuovo resort Falkensteiner Hotels & Residences  si sviluppa su quattro livelli, sfruttando il pendio della montagna, e si articola in due edifici connessi, come fossero ali, da un nucleo centrale in cui sono collocate le aree comuni. Dal piano strada si accede alla reception caratterizzata dalla boiserie in legno di abete, all’area Wellness con la SPA di 1.400 mq e alla ski room, mentre ai piani superiori sono collocate le 123 camere e suite, tutte con balcone e vista panoramica. Scendendo dalla grande scala centrale si raggiungono invece la lobby con zona bar, oltre all’area ristorante e alla piscina. Da qui si può anche arrivare alla terrazza esterna, aperta sui boschi e sulle montagne. A sottolineare l’anima di family hotel, non mancano scenografiche aree dedicate a bambini e ragazzi.

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Materiali vernacolari, come la pietra, il legno di abete e di larice e l’intonaco bianco, sono riproposti come omaggio alla tradizione edilizia del luogo e, in particolare alla Montafoner Häus, costruzione in tronchi di abete e pietra che rappresenta l’archetipo architettonico della zona e che ha costituito per secoli il paesaggio abitativo e culturale della vallata.

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La valle Montafon, lunga 39 km, si estende dalla Bielerhöhe a Bludenz ed è attraversata dal fiume Ill. Situata presso la stazione intermedia della montagna Golm e nelle vicinanze del lago di Latschau, regala scenari e panorami incantevoli. Gli ospiti del Falkensteiner Hotel Montafon 5*, potranno beneficiare di tutte le opportunità offerte dalla zona in tutte le stagioni, grazie a un’idea di ospitalità che ha saputo cogliere le specificità del luogo per generare spazi unici e sorprendenti. 

Mezzano di Primiero, Borgo Bello d’Italia dove le cataste di legna si fanno arte fra architetture contadine, affreschi, acque, orti.

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A fare da ciceroni ai turisti gli abitanti del paese,  chiamati dal tintinnio di una campanella appoggiata su una sedia rossa.

All’ombra delle dolomitiche Pale di San Martino, in Trentino, esplode discreta e incantevole una nuova forma d’arte, unica nella sua semplicità. Tanto semplice che nessuno ci aveva pensato prima.  Mezzano di Primiero, fra i Borghi più Belli d’Italia, si sta popolando di meravigliose cataste artistiche di legna (canzei in dialetto locale). Lungo i vicoli, sui ballatoi, nelle piazzette e nei cortili del paese, la tradizionale scorta di ceppi per l’inverno si fa bella grazie a “Cataste e Canzei”, che ogni anno richiama in paese artisti affermati e studenti degli istituti d’arte perché realizzino le loro grandi installazioni, utilizzando la tecnica dell’accatastare la legna, un tronchetto sopra l’altro. Ecco allora la fisarmonica in tensione che pare una stella, la clessidra chiusa tra sole e luna a segnare il trascorrere del tempo, la grande parete che ricorda l’alluvione che colpì il paese nel 1966, gli uomini intenti a tagliare l’albero, la catasta instabile che cede a un coreografico crollo… In tutto sono 27 le cataste artistiche già sparse per il borgo, a cui se ne aggiungono di nuove, di anno in anno.  Un dono quello dei canzei, che ha fatto di Mezzano uno straordinario museo en plein air.

Mezzano manda in scena uno spettacolo tutto suo, di quelli che incantano nella loro disarmante semplicità. Il passato altrove dimenticato, legato a doppio nodo alla ruralità montana, qui non si limita a sopravvivere, ma è vivo, si fa presente. Rinasce non solo nelle cataste di legna che qui si fanno arte, ma anche nelle antiche case contadine in pietra e legno sapientemente ristrutturate; nel campanile a cipolla della chiesa di San Giorgio, dai chiari richiami tirolesi, che nell’800 fu dipinto a due colori; nelle piazze abbracciate alle fontane; nelle facciate impreziosite di iscrizioni e affreschi; nella storica lisièra (il locale dove si produceva il sapone e si faceva il bucato secondo rigidi rituali e precise gerarchie) restituita al paese da un attento restauro; negli orti – che sono circa 250 fra Mezzano e frazioni, su circa 1.600 abitanti – che secondo la tradizione trentina uniscono l’utile al dilettevole spartendo la terra tra ortaggi, fiori, odori e piante da frutto; nei tabià (le vecchie stalle in disuso) che narrano ancora il rito del filò (le storie narrate dagli anziani del paese nelle lunghe serata d’inverno), recuperati a nuova vita per ospitare un commuovente  museo etnografico.  

 

Per informazioni: www.mezzanoromantica.it

Terre Magre Ribolla Gialla IGT e Chardonnay Friuli DOC 2022 Piera 1899 presenta la nuova annata di due bianchi della linea Terre Magre

Fedele espressione del mosaico enologico delle Grave friulane e della filosofia di Piera 1899, i vini della linea Terre Magre conservano intatte le caratteristiche del territorio che li genera e sono il risultato di un processo produttivo rispettoso della terra e dei suoi frutti.

L’alta qualità dei vini che nascono dalla zona dei Magredi, aree steppose di origine alluvionale che si estendono tra le province di Pordenone e Udine, è dovuta alla peculiare superficie sassosa di ciottoli bianchi. Essa favorisce infatti una spiccata escursione termica che determina una marcata concentrazione di sostanze aromatiche e zuccherine nell’uva, permettendo così la produzione di vini naturalmente profumati ed eleganti.

Le uve che danno vita ai vini Terre Magre sono inserite nel corollario di una natura di grande bellezza e suggestione, in luoghi ricchi di biodiversità che godono dei benefici influssi dati tanto dalla vicinanza alle Dolomiti, quanto dalla prossimità al mare Adriatico.

Terre Magre è una linea fortemente riconoscibile e identitaria, costituita da vini monovarietali, freschi, con una beva trascinante e con una buona persistenza sulle note fruttate e minerali, una sapidità pronunciata e un’aromaticità territoriale.

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Dai vigneti dislocati nella zona del pordenonese e isontino nasce la Ribolla Gialla IGT 2022, un vino fresco, elegante e particolarmente versatile che unisce corpo e facilità di beva. Nel calice si presenta di colore giallo paglierino con leggere sfumature verdognole. Al naso emergono sentori floreali di rosa bianca, genziana e acacia seguite da note fruttate di pesca bianca, mela, pera e spiccate note agrumate. Al palato si completa con una buona acidità che conferisce al vino una caratteristica freschezza e bevibilità. Ideale come aperitivo, da accompagnare a finger food e antipasti a base di pesce, si sposa bene anche con carni bianche, verdure e primi piatti.

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Le uve dello Chardonnay Friuli DOC 2022 sono state vendemmiate nella seconda decade di settembre, in seguito a una maturazione prolungata in vigneto, che comporta una bassa resa per vite e ha determinato un aumento del grado zuccherino e, di conseguenza, del tenore alcolico del vino.

«Il clima dell’annata 2022, molto caldo rispetto ai millesimi precedenti, si ritrova nel calice in un giallo paglierino molto intenso, brillante e con tonalità dorate, e nella maggiore corposità del vino»   Al naso si percepiscono sentori di frutta matura – mela, pera e annas – su un fondo di note di miele, risultato della maturazione prolungata e del conseguente accumulo, nelle bucce, di sapori e odori che richiamano il periodo del primo autunno. Al palato si ritrova un buon equilibrio gustativo grazie ad acidità e sapidità ben bilanciate con le morbidezze.

Ottimo come aperitivo, lo Chardonnay Friuli DOC 2022 è un vino particolarmente indicato anche in accompagnamento a primi piatti elaborati e portate a base di pesce e carni bianche.

DA FIABA A VINO: IL CONTE VILLA PRANDONE PRESENTA BELVA DI TERRA

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La nuova etichetta dell’azienda di Monteprandone si ispira a un’antica storia familiare per arricchire il racconto del territorio piceno in chiave internazionale

Il Conte Villa Prandone, azienda vitivinicola di Monteprandone (Ascoli Piceno), trae ispirazione da una fiaba tramandata da generazioni nella famiglia De Angelis per presentare sul mercato il Marche Sauvignon IGP Belva di terra.

Da uve 85% sauvignon blanc e 15% pecorino, il nuovo vino affianca il Merlot IX Prandone nel racconto altamente qualitativo del territorio vitivinicolo piceno, le cui peculiarità e conformazione donano anche alle varietà internazionali un’impronta riconoscibile e competitiva. “Nonno Amilcare, che fondò l’azienda negli anni Cinquanta – spiega Emmanuel De Angelis, winemaker de Il Conte Villa Prandone –, tramandò a figli e nipoti una vecchia storia appresa da bambino con protagonista una misteriosa creatura notturna che si aggirava tra i fossi e i calanchi attorno ai nostri vigneti. La belva si cibava delle migliori uve ma, anche se temuta dai vignaioli, era rispettata poiché considerata custode delle vigne. Con Belva di Terra abbiamo voluto rendere omaggio alla nostra storia familiare con l’impegno di mantenere e potenziare l’alto valore intrinseco delle uve nella loro trasformazione in vino”.

Le varietà bianche traggono giovamento in quanto a struttura, acidità e ricchezza di profumi dai suoli argillosi ricchi di minerali, dalle escursioni termiche frutto delle brezze provenienti dai vicini mar Adriatico e monti Sibillini, così come dall’ottima esposizione a sud-ovest dei vigneti collinari.

I grappoli destinati a Belva di terra sono vendemmiati a mano e scelti con grande cura. Seguono la pigiatura a grappolo intero, la sfecciatura per sedimentazione naturale e una fermentazione lenta a temperatura controllata. Il Sauvignon affina sui lieviti delle fecce fini per 6 mesi, una metà in tonneaux e l’altra suddivisa tra cemento e anfora, in un gioco di armonizzazione degli aromi varietali e fragranti con profumi dal tono più evoluto e balsamico. Infine le due parti vengono assemblate un mese prima dell’imbottigliamento. Al palato Belva di terra conferma il bouquet fruttato sostenuto da una piacevole acidità, sensazioni che rimangono vivaci a lungo. In abbinamento, il Sauvignon predilige crudité di crostacei, piatti di pesce elaborati e preparazioni a base di animali da cortile, arricchiti con erbe aromatiche.

 

CHIUDE UN VINITALY A PIENO REGIME. UN BUYER SU 3 PROVIENE DALL’ESTERO EXPLOIT DI PRESENZE DA USA (+45%) E ASIA (+116%), IN CRESCITA TUTTE LE PROVENIENZE

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Vinitaly si è chiuso mercoledì scorso, con 93 mila presenze complessive, di cui quasi 30.000 estere. La crescita rispetto all’ultima edizione è stata quasi totalmente determinata dagli ingressi di buyer esteri (+20% circa) provenienti da 143 Paesi, che in questa edizione hanno rappresentato un terzo del totale degli operatori accreditati. Vinitaly and the City, il “fuorisalone” veronese da quest’anno ritornato totalmente nella sfera organizzativa della fiera di Verona, ha inoltre registrato oltre 45 mila degustazioni (+50% sul 2022) da parte dei winelover nel centro storico di Verona. Nel 2024 Vinitaly andrà in scena dal 14 al 17 aprile.

«Chiudiamo oggi un Vinitaly finalmente a pieno regime, che ha visto una partecipazione corale di operatori, stampa e istituzioni. Siamo particolarmente soddisfatti per il riscontro che stiamo riscuotendo dalle aziende e dai territori, che rappresentano la vera forza di questa manifestazione». Lo ha detto, in chiusura di Vinitaly, il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo. «L’obiettivo – ha aggiunto – è quello di costruire con i partner istituzionali una piattaforma promozionale permanente e coordinata in grado di attrarre da un lato gli investimenti dell’incoming sull’Italia, dall’altro sul prodotto italiano all’estero con un radicamento di Veronafiere – dopo Brasile e Cina – negli Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud e Far East».

«Gli investimenti fatti in favore dell’incoming estero – ha detto l’ad di Veronafiere, Maurizio Danese – hanno dato un primo concreto risultato a un Vinitaly che vogliamo sempre più decisivo per il business degli espositori che per la manifestazione riservano risorse importanti. Un matching domanda-offerta che ha funzionato, come dimostrato anche dagli oltre 11mila appuntamenti pianificati tra espositori e buyer della piattaforma Vinitaly plus che si aggiungono a quelli fissati direttamente tra aziende e buyer. Il nuovo corso è iniziato ma non è certo terminato: Vinitaly – ha concluso Danese – sarà sempre vettore del made in Italy, sia qui che all’estero, se ragionerà in termini di sviluppo del settore e delle sue imprese, ed è questo che stiamo cercando di fare».

 

 (Teresa Colia)

La Primavera a Merano Fiore all’occhiello indiscusso della primavera sarà Merano Flower Festival – dal 28 aprile al 1 maggio 2023 – con la mostra mercato dei fiori e delle piante ornamentali, dove trovano spazio le eccellenze vivaistiche italiane e straniere.

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I giardini e i parchi, i fiori e le passeggiate. Il Passirio – il fiume che attraversa Merano – con le sue oasi di tranquillità lungo le sponde, terrazze che digradano fino a toccare l’acqua. La selvaggia gola della Gilf dove il torrente fa ingresso in città con una cascatella. Tanti luoghi speciali in dialogo con le bellezze architettoniche, che in diverse zone del centro celebrano la natura con fantasia: è la Primavera a Merano. Sono tante le creazioni che accompagnano il risveglio del paesaggio che qui più che altrove celebra le nozze tra vegetazione alpina e mediterranea. La mano dell’uomo e il suo estro accompagnano, con la riverenza dovuta, lo spettacolo che inscena Madre Natura.

Le aiuole variopinte e le sculture floreali, orgoglio della Giardineria comunale, in questa stagione invitano a camminare come moderni flâneur, lasciando

lo sguardo libero di vagare, in modo che possano incontrare gli spunti artistici – firmati dall’architetto del paesaggio Monica Botta – sulla passerella Lenoir che collega piazza Terme e Passeggiate, i percorsi floreali, le sdraio con il bookcrossing nella quiete ombreggiata sul prato del Castello Principesco, il “cammino arboreo” in centro, i grandi paralumi colorati lungo i Portici, gli angoli con i giochi di luce e i riflessi degli acchiappasole (“Cazador del sol”). Per una sosta nella cornice urbana, trovate anche delle amache al parco Elisabetta e sulla Passeggiata Lungo Passirio.

È su questo palcoscenico, mentre il bianco delle vette lascia spazio al verde dei boschi e più in giù dei vigneti che circondano le trame urbane, che dal 28 aprile al 1° maggio va in scena il Merano Flower Festival. Sul Lungo Passirio davanti al Kurhaus, espositori selezionati del florovivaismo italiano e internazionale e di settori affini propongono uno straordinario bouquet di fiori, piante ornamentali, decorazioni, artigianato ispirato alla natura. 

Per ulteriori informazioni www.merano.eu

Dal 14 al 16 aprile 2023 nella suggestiva cornice della Rocca Visconteo Veneta di Lonato del Garda (Brescia)XV edizione di FIORI nella ROCCA raffinata Mostra mercato di piante e fiori rari

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Un nutrito e selezionatissimo numero di vivaisti, artigiani e specialisti in oggettistica da giardino sarà protagonista di Fiori nella Rocca, la raffinata rassegna primaverile di giardinaggio ospitata dal 14 al 16 aprile nella storica cornice della quattrocentesca Rocca di Lonato del Garda (Brescia). Giunta alla sua XV edizione, la rassegna dà il benvenuto alla primavera ed è ormai diventata uno fra gli appuntamenti nazionali più attesi non solo dagli appassionati del settore, ma anche da chi vuole trascorrere una piacevole giornata all’aria aperta, fra colori e profumi di piante e fiori.

Si ripeterà quindi anche quest’anno la magia di questa raffinata e colta rassegna, che unisce al fascino di piante e fiori rari quello di storia ed arte grazie alla sua stupenda cornice, la quattrocentesca Rocca di Lonato, Monumento nazionale dal 1912, dalle cui mura si gode un’incantevole vista sul bacino del Basso Garda. I visitatori avranno la possibilità di scoprire ed acquistare le novità presentate dai vivaisti per rendere incantevoli giardini e terrazze e, nello stesso tempo, potranno visitare una delle principali fortificazioni del Nord Italia e l’affascinante complesso museale della Fondazione Ugo Da Como in cui è inserita, con i giardini, la straordinaria Casa Museo del Podestà di cui si ammireranno le facciate policrome da poco restaurate.

Fiori nella Rocca sarà l’occasione per scoprire i tesori della Casa del Podestà, fra le più interessanti case-museo italiane, dove si visitano 20 ambienti completamente arredati con mobili e suppellettili antichi, in cui sono esposte preziose collezioni di dipinti, maioliche e porcellane. Imperdibile, la sua magnifica Biblioteca che custodisce circa 50.000 volumi tra cui importanti codici miniati, autografi e libri antichi illustrati. Dimora all’inizio del ‘900 del Senatore Ugo Da Como, ora fa parte con la Rocca (ai cui piedi si trova) del patrimonio della Fondazione che ne porta il nome.

Le antiche sale della Casa del Podestà ospiteranno per questa XV edizione la mostra “Lèggere libri e leggère libellule” di Adriana Albertini che, da oltre vent’anni, inventa forme secondo l’antica tecnica della ceramica.

Nel suo lavoro fantasia, eleganza, equilibrio, ricerca della perfezione stanno alla base di visioni interiori che prendono forma di petali di fiori, di libellule e di parole appesi a esili fili di nylon.

Biglietteria on line www.fiorinellarocca.it

 

In “Crociera d’arte” col Sommo Poeta riparte il Treno di Dante, con tappe anche a Ferrara e Bologna

Nella sua terza stagione, che si inaugura a Pasqua, l’antico convoglio che accompagna alla scoperta dell’Appennino Tosco-Romagnolo nei luoghi dell’esilio del Sommo Poeta introduce la “Crociera nelle Città d’Arte” – Dall’8 aprile, ogni weekend fino al primo novembre (con una sosta estiva), il treno storico si sposterà da Firenze a Ravenna con due crociere speciali nel weekend pasquale ed in quello del 2 giugno – Tante le opzioni tra cui scegliere: dalla Crociera di tre giorni nelle città d’arte di Firenze, Brisighella, Faenza, Ravenna, Ferrara e Bologna, fino alla consueta formula che prevede, in giornata, di spostarsi tra Città d’Arte e Borghi medievali comodamente seduti tra velluti rossi e interni in legno, ma anche la possibilità del Grand tour di sette giorni sulle orme dantesche – Un viaggio all’insegna della lentezza e della cultura: sul treno un’assistente racconta la storia dei territori attraversati da questa speciale linea ferroviaria.  Una crociera di 3 giorni tra Città d’Arte come Firenze, Brisighella, Faenza, Ravenna, Ferrara e Bologna, oppure un viaggio di 7 giorni, dalla propria città a Firenze, per poi continuare alla scoperta dei Borghi tosco-romagnoli e concludere il percorso a Bologna o a Venezia. O ancora, una giornata all’insegna di natura e cultura, per godersi lunghe soste nei Borghi Medievali lungo l’Appennino attraversato da Dante Alighieri nel suo esilio in Romagna. Sono tante le formule e le novità della terza stagione del “Treno di Dante” che torna dopo gli incoraggianti risultati degli anni passati, offrendo ai turisti nuove esperienze di viaggio uniche ed emozionanti. Dall’8 aprile al 4 giugno e, dopo la pausa estiva, dal 2 settembre al 1 novembre, l’antico treno composto da carrozze “Centoporte”, un bagagliaio, e una vettura di prima classe finemente arredata, attraverserà il cuore dell’Appennino Tosco-Romagnolo sulle orme del Sommo Poeta, lungo un originale percorso che coniuga cultura, artigianato, enogastronomica tipica e slow tourism, completamente immersi nella natura (Informazioni www.iltrenodidante.it).

LA 19° EDIZIONE DI SAPEUR E LA 7° DEL ° FORLI’ WINE FESTIVAL CULTURA E TRADIZIONI DELLA BUONA TAVOLA FANNO BELLA MOSTRA DI SE’

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Tre giorni tra i sapori e i profumi della migliore gastronomia regionale italiana, quella che non è abitualmente reperibile al supermercato, ma alle cui radici si trovano solo autenticità e passione, con la 19ª edizione diSapEur, la fiera del prodotto tipico e genuino, dedicata alle tradizioni culinarie delle regioni di tutt’Italia. Da venerdì 11 fino a domenica 13marzo 2022 i padiglioni fieristici di Forlì ospiteranno per tutti i buongustai centinaia di espositori provenienti da tutto il territorio nazionale, che ormai da anni scommettono sulla grande manifestazione forlivese organizzata e allestita da Romagna Fiere.Sia la giornata di apertura del venerdì che il sabato i visitatori potranno accedere in fiera con un biglietto unico al costo di soli 3 euro. Inoltre lo sguardo e la proposta daranno spazio alle frontiere dell’alimentazione sana e naturale con l’area espositiva “Il Cibo è Salute”, andando alle radici della produzione agroalimentare con la sezione “Le Vie del Verde” dedicataa giardinaggio, arredo e orticoltura hobbistica e abbinando alla 7ª edizione di Forlì Wine Festival anche il 2° Forlì Beer Festival:uno spazio dedicato ai birrifici artigianali.La volontà di fare scoprire e riscoprire antiche tradizioni, alimenti genuini rappresentativi delle vocazioni dei territori e prodotti non reperibili nella grande distribuzione, si abbina quindi alla costante ricerca di nuovi sapori, alla valorizzazione delle piccole realtà innovative del settore e alla volontà di rinnovare anno dopo anno l’offerta per andare incontro ai gusti e alle tendenze dei visitatori. E’su questa matrice che si fonda, il successo di una manifestazione posizionatasi significativamente sul mercato italiano: oltre200 espositori e più di 15.000 visitatori ogni anno con notevole risalto su stampa, tv e radio.

 

FORLI’ WINE FESTIVAL

Alla 7° edizione di Forlì Wine Festival, il padiglione all’interno della manifestazione dedicato all’enologia nel quale il vino è sovrano, saranno presenti oltre 70 partecipanti, tra le migliori cantine e aziende vitivinicole italiane, con oltre 100 varietà di vini tra bianchi, rossi, rosati, frizzanti e passiti. A disposizione di un percorso di degustazioni illimitate per essere conosciuti, apprezzati e acquistati. Un’alleanza con un settore in costante fermento, nata come naturale prosieguo di una scelta incentrata sulla qualità e tipicità dei prodotti agroalimentari, eccellenze del nostro Paese da valorizzare. La manifestazione è arricchita da una selezione dedicata ai distillati e ai liquori. Produzioni di nicchia eutilizzo di materie prime completamente naturali derivanti da infusioni, distillazioni di erbe locali e frutti, sono alla base delle degustazioni proposte:

 

dai brandy alle migliori grappe, dalla vodka al gin alle acqueviti.Il pubblico avrà la possibilità di scoprire ilpercorso di degustazioni illimitate al costo di € 12, con un calice e una tasca personalizzata in omaggio.

 

FORLI’ BEER FESTIVAL

Dal vino si passaall’area dedicata alle birre. Quelle artigianali di qualità, provenienti dall’Italia e dall’estero. Alla2° edizione di Forlì Beer Festivalsi daspazio alla produzione birraria artigianale indipendente, con una vetrina per gli amanti del luppolo, ma anche dello street-food per palati fini, grazie alla presenza di numerosi food truck che delizieranno tutti i sensi.Imastro birrai proporranno un universo di nuovi gusti e profumi e guideranno i visitatori nella scelta del tipo di birra a seconda dei gusti personali. Pils, IPA, Trappiste, Blanche, Biodinamiche, Stout, Lager Pale Ale, aromatizzate nelle fragranze più variegate: la scelta sarà amplissima.

 

IL CIBO E’ SALUTE

La 19ª edizione di SapEur mette a confronto la tradizione con l’innovazione, tesa a incontrare le esigenze di un pubblico sempre più attento a coniugare gusto e benessere. L’areadenominata “Il Cibo è Salute”è dedicata all’alimentazione naturale e biologica, con tanti prodotti a chilometro zero, una speciale attenzione al macrobiotico, la proposta di espositori e nutrizionisti specializzati in una cucina che tenga conto di allergie e intolleranze: glutine, lievito, lattosio e nichel. Perché cibo deve prima di tutto essere sinonimo di salute.

Una sezione chedimostra come i cibi, con i loro principi nutritivi, siano alla base del nostro benessere quotidiano.

 

LE VIE DEL VERDE

Alle radici dell’alimentazione va in tutti i sensi la sezione “Le Vie del Verde”, dedicata a chi ama il verde, il giardinaggio, l’orticoltura hobbisticao che vuole creare il proprio orto domestico. Coltivare nel giardino di casa per poi cogliere e apprezzare i frutti del proprio lavoro, ma anche semplicemente abbellire, rinnovare, arredare gli spazi esterni, i balconi e i terrazzi.In fiera si potranno trovare piante, bulbi, attrezzature, utensili e strumenti professionali, soluzioni e complementi di arredo verde, adatti non solo a chi ha il pollice verde.

 

INFORMAZIONI

ORARI:venerdì 11 marzo 14.00/22.30; sabato12 marzo 10.00/22.30; domenica 13 marzo10.00/ 20.00

PREZZI: venerdì e sabato biglietto unico € 3,00; domenica biglietto intero € 8,00 (Ridotto € 6,00 con coupon scaricabile dal sito www.sapeur.it); gratis bambini sotto ai 12 anni – evento con Green Pass.

(Francesca Teglia)