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Certaldo (FI) capitale del gusto per i 18 anni di Boccaccesca

Gualtiero Marchesi e Alain Bonnefoit le guest star della manifestazione. In mostra le eccellenze enogastronomiche ma anche vintage e collezionismo per un evento unico in Italia

Ci saranno anche Gualtiero Marchesi e Alain Bonnefoit a festeggiare i 18 anni di Boccaccesca, la rassegna che Certaldo (FI) dedica al bello e al buono, nel nome del Boccaccio, uno dei padri della lingua italiana e dell’arte del buon vivere.

Dai prossimi 7 al 9 ottobre, l’intera città cambierà volto per accogliere – ad ingresso libero – appassionati, addetti ai lavori, ma anche un pubblico curioso che abbia voglia di scoprire sapori, profumi e saperi del mondo.

Tante le novità di quest’anno, soprattutto la scelta del tema. Con uno spirito tutto toscano, perfettamente in linea con la poetica di Boccaccio, in un periodo di prolungata crisi in cui si avverte il bisogno di credere in qualcosa di migliore la proposta di Boccaccesca è quella di andare a riscoprire la speranza e la voglia di godersi la vita.

Ecco allora ai visitatori verrà proposto un ritorno agli anni ‘60/70, gli anni della crescita economica, quelli in cui il sorriso era protagonista sul volto della gente. Un viaggio emozionale che partendo dall’enogastronomia – regina della manifestazione- attraverserà il mondo dell’arte e dell’artigianato.

“Sono quelli gli anni in cui cambia la cultura enogastronomica – spiega il direttore artistico Claudia Palmieri -: modeste trattorie si trasformano in ristoranti di qualità, aumenta la sensibilità verso la valorizzazione del prodotto tipico territoriale e anche il vino assume un’importanza che fino ad allora non aveva mai avuto, al punto che le aziende familiari diventano capisaldi della storia vitivinicola italiana nel mondo”.

E in Italia, tra i protagonisti assoluti di questa rivoluzione, proprio Gualtiero Marchesi che sabato 8 ottobre, accompagnato da Nicola Dal Falco e Sara Vitali sarà a Certaldo per presentare il suo libro “Opere-Works” edito da Cinquesensi e lasciarsi coinvolgere da un singolare omaggio fatto di arte, cucina e genialità, che avrà come interpreti il pittore francese Alain Bonnefoit in veste di cuoco e il soprano Bianca Barsanti.

Ma il fil rouge del ritorno agli anni 60/70 darà vita a un programma denso di appuntamenti che coinvolgeranno sia il Borgo basso sia la meravigliosa Certaldo Alta, la parte medioevale della città.

Come ormai tradizione, l’enogastronomia sarà protagonista nel Borgo Alto: oltre agli espositori, grandi chef daranno vita a particolari cooking show alla fine delle quali il pubblico che avrà prenotato potrà degustare il piatto gourmet.

Un’area particolare sarà riservata agli scambi enogastronomici con le città gemellate con Certaldo (dalla Germania al Giappone, dal Senegal alle città delle Marche) che occuperanno posizioni vicine e saranno protagoniste di uno street food legato alle loro tradizioni e ai loro prodotti.

Spazio anche ai grandi vini con l’Enoteca di Boccaccesca quest’anno dedicata “Alla Scoperta degli Autoctoni”: l’intenzione è quella di proporre agli avventori un viaggio nell’Italia del vino e in particolare nelle zone dove la storia, la cultura e la ricerca da parte dei produttori ha permesso e permette tutt’oggi, di rendere e confermare il nostro panorama enovinicolo unico. Le degustazioni saranno possibili grazie ad un apposito calice creato per la manifestazione.

Sempre Certaldo Alto, il suggestivo Palazzo Pretorio, ospita la mostra “Vive la Vie! – Omaggio a Alain Bonnefoit” opere che raccontano i grandi amori dell’artista francese: uno dei quali, il vino.

E in questa 18esima edizione. Boccaccesca riserva un Premio Speciale per un ospite straordinario che ha cambiato la cucina italiana, un uomo che non ha avuto paura di contestare la Guida Michelin rifiutando nel 2008 le stelle assegnate, riconosciuto nel mondo intero come il Principe dei cuochi: Gualtiero Marchesi.

Non mancheranno poi momenti di approfondimento culturali e di spettacolo mentre un apposito spazio sarà riservato ai bambini che potranno disegnare la loro Boccaccesca.

Ma nelle tre giorni anche Il Borgo Basso sarà protagonista: Confesercenti Certaldo ha ideato e realizzato per questa edizione Boccaccesca Old Fashion e Street Food: una formula tutta nuova promossa e realizzata da Confesercenti Certaldo che, accanto al cibo di strada, affiancherà una mostra mercato di vintage e collezionismo: dal vinile ai libri, dalla moda all’oggettistica, la cultura anni ’60 e ’70 tornerà a rivivere accompagnata dalla musica di quegli anni.

E’ possibile seguire Boccaccesca anche su www.boccaccesca.it e sulla pagina Facebook Boccaccesca Certaldo.

NUOVI PRODOTTI SAPORI CON LA CHIOCCIOLA DI SLOW FOOD

Immagine Prodotti Sapori a marchio Slow Food

Sapori insieme a Slow Food per festeggiare il trentennale dell’associazione impegnata a ridare il giusto valore al cibo.

Il 2016 è un anno di grande orgoglio per Sapori: per festeggiare insieme a Slow Food il trentennale dell’associazione nata a Bra, una selezione di nuovi prodotti Sapori avranno sul pacco la chiocciola, il notissimo logo di Slow Food.

Siamo molto orgogliosi di questo progetto. È un onore per noi essere stati scelti come partner da Slow Food per la nostra distintività, il nostro modo di lavorare, la qualità delle materie prime e il rispetto e l’armonia con l’ambiente. Questo legame sarà una spinta per entrambe le parti a valorizzare sia la tipicità dei prodotti locali toscani, che la riconoscibilità di questi a livello internazionale. Inoltre siamo fiduciosi che la partnership con Slow Food aiuterà i nostri consumatori a percepire ancora di più la qualità della Sapori come Best of Italy”, afferma Massimo Crippa, Direttore Commerciale Gruppo Colussi.

11 i prodotti dell’azienda che avranno la chiocciola Slow Food. Alcuni rappresentano la storia della pasticceria toscana, altri sono assolutamente innovativi: i nuovissimi “Cuor di Toscana” nelle varianti con nocciole Piemonte IGP e con pistacchi di Bronte DOP e le “Stelle di Mandorle” nei gusti con mandorle italiane oppure mandorle italiane e cacao dell’Equador. Invece i prodotti già conosciuti che saranno firmati con l’inconfondibile chiocciola saranno i “Saporelli” con cuore di arance amare, con cuore di amarene e con cuore di cioccolato, i “Ricciarelli” alla mandorla, il “Panforte Margherita”, il “Panettone” e il “Pandoro”.

Sapori condivide una serie valori, grazie ai quali è stato possibile far nascere la partnership, che stanno a cuore a Slow Food: l’artigianalità, la cura dei processi produttivi, la salvaguardia della storia alimentare, la tradizione e la cura nella selezione di materie prime.

«Quest’anno vogliamo celebrare i 30 anni di Slow Food in Italia con i Partner che ci sostengono e condividono con noi i progetti e i valori alla base della nostra associazione. Per questo trovate la Chiocciola sui prodotti Sapori, con cui stiamo intraprendendo un viaggio a tutela dei cibi buoni e sani per la nostra salute. Sapori è anche Official Partner del prossimo Terra Madre – Salone del Gusto a Torino, in cui racconteremo insieme i prodotti frutto di attenzione e rispetto per il territorio», ha dichiarato Daniele Buttignol, Segretario Generale di Slow Food Italia.

L’anima della Sapori è rappresentata da tre categorie valoriali e approcci alla produzione, il cui incastro perfetto permette la creazione di vere “opere d’arte del gusto” dal 1832:

  • L’origine, la selezione e la cura delle materie prime
  • Il saper fare, la passione e i processi produttivi
  • L’importanza delle persone

L’ORIGINE, LA SELEZIONE E LA CURA DELLE MATERIE PRIME

Sapori offre prodotti di alta qualità, ricercando sempre gli ingredienti migliori e perseguendo il rispetto della tradizione. Questo continuo lavoro dell’azienda ha portato anche all’utilizzo di materie prime di elevata qualità con le certificazioni IGP (le nocciole del Piemonte) e DOP (i pistacchi di Bronte).

Solo miele e nocciole italiane, latte fresco proveniente da allevamenti del Parco Regionale della Maremma e uova fresche di galline allevate a terra, sono solo alcuni dei vanti della Sapori.

Le nocciole utilizzate dalla Sapori arrivano da LIFE, azienda di Sommariva Perno nelle Langhe, che raccoglie la produzione di una decina di piccole imprese del territorio langarolo.

Quarto produttore italiano di frutta secca e unica realtà italiana ad avere una linea di prodotti a km 0, LIFE è entrato a contatto con Sapori e ne è diventato fornitore ufficiale grazie al suggerimento degli esperti di Slow Food.

Il miele di tutti i prodotti Sapori viene da uno dei produttori storici italiani, Miele Vangelisti, azienda che da sola copre circa il 20% del mercato italiano del miele.

Il rapporto di collaborazione tra Sapori e Miele Vangelisti dura da oltre trent’anni (è infatti antecedente al passaggio di Sapori sotto il controllo del gruppo Colussi). La Sapori si approvvigiona di Miele Vangelisti per l’altissima qualità del prodotto, l’attenzione agli aspetti ambientali durante la produzione, la filiera in campo. Di Miele Vangelisti Sapori apprezza anche in modo particolare la capacità di fare rete sul territorio, che permette all’azienda di Arezzo di raccogliere  la produzione di oltre un centinaio di apicoltori che condividono un identico capitolato di qualità.

Il latte utilizzato per la produzione dei prodotti Sapori viene dagli spazi vasti e incontaminati del Parco Regionale della Maremma dove ha sede il Consorzio Produttori Latte Maremma.

Da circa dieci anni fornitore di Sapori, la cooperativa è formata da 45 agricoltori che sono cresciuti diventando impresa, lavorando e trasformando il latte grazie alle proprie forze.

La Sapori sottopone a controlli regolari il latte che arriva dal Consorzio attraverso un rapporto diretto tra il loro laboratorio analisi e quello della Sapori.

La qualità superiore del Latte Maremma è testimoniata da una serie di dati che ne evidenziano la differenza: le mucche del Consorzio, per esempio, vivono più del doppio delle mucche da latte (almeno 7 anni, rispetto ai 3 e mezzo). Inoltre producono quotidianamente quasi la metà del latte rispetto alla media nazionale (circa 25/30 litri, rispetto ai 50/60). Queste due distintività derivano dal tipo di alimentazione non proteica e non spinta utilizzata sugli animali: le mucche mangiano solo foraggio, erbe mediche e da ruminare, e vengono lasciate libere al pascolo.

IL SAPER FARE, LA PASSIONE E I PROCESSI PRODUTTIVI

La seconda delle leve fondamentali della Sapori è la forza di un’avventura che dura da due secoli: il forte legame con la terra d’origine e la promozione del “saper fare”, in particolare del “sapere fare di qualità”. L’immutabile passione dei Mastri Pasticceri, il rispetto dell’antica tradizione e la cura con cui si lavorano le materie prime sono il segreto alla base di ogni prodotto Sapori.

Dopo la creazione della ricetta e lo studio delle materie prime, gli ingredienti vengono trattati a mano e combinati dolcemente per realizzare impasti adatti alla lavorazione. Inizia così la creazione delle opere d’arte del gusto della Sapori.

Caso esemplare è quello del Panforte Margherita, che pare prenda il nome dalla Regina Margherita alla quale fu dedicato in occasione della sua visita al Palio d’Agosto di Siena. Il Panforte è diventato nel tempo uno degli ambasciatori del gusto e della qualità dei prodotti dolciari italiani nel mondo. Originale e riconoscibile già dalla sua forma ottagonale, si porta dietro una lunga storia risalente alla fine dell’ottocento.

L’accurata scelta delle materie prime – mandorle intere, canditi d’arancia, cedro e melone – è soltanto una parte di ciò che crea la magia del gusto del panforte. L’altra metà è fatta dal lavoro dei mastri pasticceri Sapori che stendono, ancora oggi, a mano l’impasto di quella delizia che poi arriva sulle tavole di tutto il mondo.

 

 

LA SETTIMANA DELLE ASSOCIAZIONI CULTURALI FIORENTINE CONFERENZE, SPETTACOLI E CONCERTI PER CONOSCERE DA VICINO LE REALTÀ ASSOCIATIVE CULTURALI DELLA CULLA DEL RINASCIMENTO

Fino al 9 ottobre cultura e volontariato saranno protagonisti a Firenze. La Galleria delle Carrozze in via Cavour ospiterà la II Settimana delle Associazioni Culturali. Un programma ricco di
 conferenze, spettacoli, concerti che rappresenta un’importante vetrina per le realtà del territorio. La settimana è organizzata da Il Centro Associazioni Culturali Fiorentine in collaborazione con CESVOT e con il Patrocinio di Regione Toscana e Città Metropolitana di Firenze.

L’ingresso agli eventi è gratuito e non richiede prenotazione.

Il ricco programma aperto  lunedì 3 ottobre con l’inaugurazione a cui hanno preso  parte oltre ad Antonia Ida Fontana, Presidente del Centro Associazioni Culturali Fiorentine anche il Presidente del Consiglio della Regione Toscana, Eugenio Giani ed Emiliano Fossi, Consigliere della Città Metropolitana.

I numerosi appuntamenti affrontano vari aspetti dello sfaccettato e policromo mondo della cultura fiorentina: dalle Case della Memoria e i Paesaggi culturali, agli itinerari di educazione alla pace, tenuti dal Centro per l’UNESCO di Firenze in occasione della Giornata mondiale degli insegnanti.

Molto interessanti gli incontri con la storia a partire dalla collezione egizia di Frederick Stibbert, per passare ad “Vivere e morire per Napoleone: alcune vicende poco note della storia militare toscana”, fino a “La realizzazione dei Lungarni negli anni di Firenze Capitale”.

La cultura non solo per i grandi, ma anche per i più piccoli: “Perchè la zebra è a strisce?” è il titolo dell’incontro per adulti e bambini per scoprire i segreti dei colori degli animali e “Non c’è nave che possa come un libro” propone Emily Dickinson: “parole, immagini, suoni per dire dell’essere piccoli e grandi”.

Una parte rilevante è costituita dalla presentazione dei nuovi progetti come “La via delle Ville” a cura dell’Associazione Amici delle Ville e dei Giardini Medicei o il “Recupero di Piazza Pier Vettori” di SaveTheCity onlus.

Non mancheranno le presentazioni di nuovi libri, in particolare due dedicati a uno dei più inossidabili simboli della Toscana: Pinocchio.

Venerdì 7 ottobre 2016 alle ore 11,30 la  Senatrice Rosa Maria Di Giorgi terrà la conferenza: “Cultura e associazioni: il ruolo della partecipazione civica per lo sviluppo delle comunità”

Tra gli spettacoli si segnalano: “La domanda di matrimonio” di A.P. Cechov e la Conversazione musicale sull’opera “Rosmonda d’Inghilterra” di Gaetano Donizetti

La musica sarà protagonista con: “Il mare nel cassetto, acoustic performance” a cura della Filarmonica di Firenze “Rossini”, il Concerto del duo Faux Frères, e quello di musica contemporanea del complesso “Musica Insieme”

Il Centro Associazioni Culturali Fiorentine nasce a Firenze nel 1996, allo scopo di sviluppare e potenziare il coordinamento fra le Associazioni che operano nell’ambito della cultura a Firenze e nel territorio.
 Da allora svolge un ruolo culturale e sociale importante per la conoscenza e la salvaguardia di un patrimonio di inestimabile valore che appartiene all’intera umanità.

Attualmente le Associazioni che ne fanno parte sono 40.

Programma

Giovedì 6 ottobre 2016

ore 16.30 Amici delle Ville e dei Giardini Medicei presentazione del progetto: La via delle Ville

Relatori: Massimo Bacci e Francesco Zazzeri

ore 17.30 SaveTheCity onlus presentazione del progetto: Recupero di Piazza Pier Vettori Relatori: Massimo Bacci e Alessandro Tarducci

ore 21.00 Associazione Musicale Fiorentina Concerto del duo Faux Frères Federico Mariano alla chitarra e Davide Rigacci al sassofono

 

Venerdì 7 ottobre 2016

ore 11.30 Conferenza della Sen. Rosa Maria Di Giorgi Cultura e associazioni: il ruolo della partecipazione civica per lo sviluppo delle comunità

ore 16.30 Società Dante Alighieri. Comitato di Firenze presentazione del volume: Carlo “Collodi” Lorenzini, Un comunicatore nel XIX secolo di Filippo Canali. Pinocchio in casa sua. Da Firenze a Sesto Fiorentino – Realtà e fantasia di Pinocchio di Nicola Rilli Relatore: Claudio Marazzini

ore 17.30 Lyceum Club Internazionale di Firenze “Non c’è nave che possa come un libro” – Emily Dickinson Parole, immagini, suoni per dire dell’essere piccoli e grandi Relatrici: Brunella Baldi

e Teresa Porcella

ore 21.00 Associazione Culturale Italia-Russia Il laboratorio teatrale Russkaja Florencija presenta La domanda di matrimonio di A.P. Cehov Interpreti: Maria Pia Catani, Gabriella Tozzetti e Alessandro Falteri

 

Sabato 8 ottobre 2016

ore 11.00 Amici del Teatro Musicale del Maggio Fiorentino

Conversazione musicale sull’opera “Rosmonda d’Inghilterra” di Gaetano Donizetti Relatore: Silvano Sanesi

ore 16.30 Comitato Fiorentino per il Risorgimento La realizzazione dei Lungarni negli anni di Firenze Capitale tra resistenze romantiche ed esigenze di modernità.

Relatore: Sergio Casprini

ore 17.30 Amici del Museo Stibbert La stampa della battaglia di Pitigliano e la guerra del Ducato di Castro

Relatore: Ugo Barlozzetti

 

Domenica 9 ottobre 2016

ore 11.00 Società Dante Alighieri. Comitato di Firenze presentazione del volume: Le corone reali di Alessandro Silvano Picchi Relatori: Teresa Maria Vitelli e Giovanni Maria Vitelli

ore 12.00 Associazione Musicale Fiorentina Concerto di musica contemporanea del complesso “Musica Insieme” Direzione: Gianni Pantaleo

Elenco delle Associazioni che partecipano all’iniziativa: • AFBIS • Amici del Museo Stibbert • Amici del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino • Amici delle Ville e dei Giardini Medicei • Angeli del Bello di Firenze • Associazione Amici di Santa Croce • Associazione Culturale Akropolis • Associazione Culturale Italia Russia-Firenze • Associazione Culturale Tethys • Associazione di Volontariato Culturale Conoscere Firenze • Associazione Musicale Fiorentina • Associazione Nazionale Case della Memoria • Centro per l’UNESCO di Firenze • Comitato Fiorentino per il Risorgimento • Filarmonica di Firenze “Rossini” • Lyceum Club Internazionale di Firenze • SaveTheCity onlus • Società Dante Alighieri. Comitato di Firenze

IV Granfondo del Gallo Nero: in crescita la gara del primo territorio di vino

Federico Scotti primo lungo

Una corsa giovane con una lunga storia: il Chianti Classico compie 300 anni tra poco meno di una settimana e la Granfondo del Gallo Nero ha celebrato questo Trecentesimo con una partecipatissima giornata di passione sportiva. Vince Federico Scotti, lasciandosi dietro Federico Pozzetto e Lorenzo Fanelli.

Quest’anno la pioggia attesa dai produttori di Chianti Classico è arrivata a bagnare la partenza della Granfondo del Gallo Nero, la gara ciclistica creata e organizzata dal Consorzio Vino Chianti Classico. Le condizioni meteorologiche non hanno scoraggiato i circa 850 iscritti, oltre il 20% in più rispetto alla scorsa edizione.

Prova di fedeltà per molti, esperienza nuova per altri, 850 amatori, tra italiani e stranieri, sono saliti in bicicletta per correre in uno dei territori più amati dai ciclisti, il Chianti Classico, che attira ogni anno migliaia di appassionati, tanto da essere stato eletto come teatro della 9 tappa del Giro d’Italia 2016, la Chianti Classico Stage.

Con la tappa la Granfondo ha condiviso la partenza, a Radda in Chianti, dei due percorsi, uno di 140 km e uno di 83 km, che hanno portato i ciclistici ad attraversare quei vigneti che già tre secoli fa davano alla Toscana il suo vino migliore. I confini del territorio dell’odierno Chianti Classico furono riconosciuti dal Granduca Cosimo III con un bando promulgato il 24 settembre 1716, per delimitare la zona di produzione del vino del Gallo Nero.

La gara. Il primo anello, di 83 km e 1400 m di dislivello, da Radda in Chianti porta verso Castellina in Chianti con continui saliscendi, per poi rilassarsi fino alla prima prova, la salita del Monteluco, a 784 m slm. A questo punto in nove avevano distaccato gli altri partecipanti e hanno affrontato la salita compatti prima, e poi gli ultimi 13 km precedenti il bivio dove i corridori potevano scegliere se tornare a Radda e classificarsi per la mediofondo oppure proseguire e affrontare il percorso lungo, per un totale di 140 km e 2500 m di dislivello. I primi a optare per il medio sono Marco Da Castagnori e Domenico Nucera, che si sfidano in un testa a testa negli ultimi 800 m. In fuga Da Castagnori taglia il traguardo per primo, con 3 secondi e rotti di vantaggio sul Campione del Mondo 2016 amatori nella sua categoria.

Nel mentre sul lungo si preannuncia un altro duello. Sono altri 57 km da percorrere, altri 1100 m di dislivello da superare, tra cui la scalata storica di questa gara, il Valico del Morellino: per raggiungere la vetta a 725 m slm gli atleti affrontano una salita di 7,5 km, con pendenze che toccano il 17%. A trenta chilometri dal traguardo, prima di attraversare la Conca d’Oro di Panzano in Chianti, rimangono in testa Federico Pozzetto e Federico Scotti, che si gioca tutto negli ultimi tre chilometri risalendo verso piazza IV Novembre, dove alza le braccia al cielo, con 50 secondi di vantaggio.

Post gara. Ad accogliere i partecipanti all’arrivo era stato allestito il Gallo Nero Village, che fin dal mattino ha animato con musica la piazza coloratissima di maglie tra cui spiccava l’esclusiva maglia celebrativa del Trecentesimo, che i primi 500 iscritti hanno trovato nel ricco pacco gara insieme ad altri gadget, al posto della maglia ufficiale della Granfondo, riservata a tutti gli altri partecipanti. Dopo la corsa non poteva mancare il pasta party, dove, complice il bel tempo, si sono ritrovati gli atleti per gustare un ricco menu a base di prodotti DOP e IGP, come la Mozzarella di Bufala Campana, la Finocchiona, il Prosciutto Toscano, le Olive Bella della Daunia, e le penne al ragu chiantigiano preparato dalle massaie di Radda. Oltre 850 i piatti serviti e 115 chili di pasta consumati. Naturalmente il brindisi di tutti gli atleti è stato con un bicchiere di Chianti Classico, rigorosamente servito in calici di vetro.

 

Premi. Sono seguite a stretto giro le premiazioni dei più abili per ciascuna categoria stabilita in base alle fasce di età  e al sesso e dei vincitori delle classifiche assolute per i due percorsi. Il Gallo Nero non poteva che premiare i corridori con il suo prezioso nettare: fino al quinto classificato di ciascuna categoria sono state consegnate bottiglie dei produttori del Chianti Classico. Ai primi assoluti è stata consegnata dai portavoce del Consorzio una prestigiosa doppia magnum del Gallo Nero. Premiati con una magnum, stesso premio riservato ai primi di categoria, anche il trecentesimo arrivato e la “maglia nera” di quest’anno. Inoltre la Riffa del Gallo Nero ha premiato a estrazione anche 100 dorsali che hanno ricevuto un omaggio Sportful.

“Siamo molto soddisfatti di questa quarta edizione della Granfondo del Gallo Nero – dichiara Sergio Zingarelli, Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico – l’affetto verso il nostro territorio e verso questa gara è stato confermato, anzi cresce ogni anno. Hanno influito poco le condizioni meteo: con i nostri bellissimi paesaggi, il nostro buon vino e lo spirito agonistico unito alla convivialità, il Gallo Nero oggi ha offerto il meglio di sé alle centinaia di atleti presenti”.

“Il Chianti Classico – afferma Giuseppe Liberatore, Direttore Generale del Consorzio Vino Chianti Classico – si impegna da sempre in molte attività per promuovere il territorio e incrementare il flusso di turismo, cercando di favorire l’economia locale. Il successo della Granfondo di oggi ci ha dato l’ulteriore conferma della validità delle nostre scelte”.

A CESENATICO IL FESTIVAL DELLA CUCINA ITALIANA

Festival cucina italiana

Tanti Festival in un unico grande evento con il meglio del cibo e del vino

8 chef stellati, Scuola di sfoglia, Food Truck con cucine d’autore, degustazioni di grandi vini, un Mare di bollicine, Premio Galvanina, in un Museo di straordinaria bellezza

 

Dopo avere fatto tappa in giro per l’Italia il Festival della Cucina Italiana approda a Cesenatico. Museo della Marineria, Teatro comunale, il Museo galleggiante delle antiche barche lungo il porto canale leonardesco: sono lo scenario ideale per ospitare uno degli eventi enogastronomici più rilevanti d’Italia, insieme ai protagonisti della cultura del cibo e del vino. In programma da venerdì 23 a domenica 25 settembre prossimo, tante sono le proposte: wine&food da tutta la Penisola, la Scuola di sfoglia a cure delle Mariette artusiane, le degustazioni guidate insieme a grandi “palati” del vino, il Premio Galvanina e tanto altro.

Tanti Festival in uno, per un grande evento giunto alla sedicesima edizione, ideato e organizzato da La Madia Travelfood con il patrocinio del Comune di Cesenatico.

Nel dettaglio le proposte.

Festiva Cucina Italiana-7

8 STELLE X 8 PADELLE

Otto grandi firme della cucina italiana si mettono ai fornelli e preparano uno speciale piatto proposto al pubblico a un prezzo accessibile: Massimiliano Mascia, 2 stelle al San Domenico di Imola, Giuseppe Aversa del Buco di Sorrento, Riccardo Agostini del Piastrino di Pennabilli, Gregorio Grippo della Buca di Cesenatico, Maurizio Urso della Terrazza sul Mare di Siracusa, Enrico Croatti del Dolomieu di Madonna di Campiglio, Alberto Faccani del Magnolia di Cesenatico, Simone Ciccotti dell’Antica Trattoria San Lorenzo di Perugia. E guest star il Maestro di tanti famosi chef italiani, Enrico Cosentino, l’inventore degli Scialatielli, pasta che lui proporrà personalmente con una ricetta ricca di sapore.

Ognuno di loro realizza un piatto cult al prezzo speciale di 10 euro, con possibilità di degustare tutti gli otto i piatti al costo di 50 euro, acqua Galvanina e birra Amarcord compresi.

 

TANTE BUONE COSE D’ITALIA

Ci sono i formaggi, gli oli e i salumi di suino nero calabrese, ma ci sono anche le tradizionali terraglie della Calabria e gli straordinari gioielli di uno dei suoi orefici più famosi, quello Spadafora che per Papa Ratzinger creò una preziosa croce e che in Italia e all’estero ha lavorato per principi e attori ed esposto nei più grandi musei del mondo. Ci sono i classici arrosticini e la ventricina abruzzese, ma c’è anche la famosa porchetta locale, lo zafferano di Navelli e altre specialità regionali.

E poi il primo tartufo bianco delle colline cesenati, frutta e verdure biologiche, salumi di Mora Romagnola, le sfiziose patatine fritte per i bambini…

 

FOOD TRUCK FESTIVAL

Il lungo canale di Cesenatico si trasforma in un vero e proprio Festival del Food Truck dove è possibile trovare caffè e pralineria di cru speciali, i tortellini dei grandi cuochi bolognesi accompagnati dai vini dei Colli omonimi, il fritto di pesce dell’Adriatico, le olive ascolane, i panini d’autore, la gamma delle famose birre Amarcord, la birra di Pinot Noir dell’Oltrepò Pavese. E per gli amanti dei cocktail, il famoso bartender Charles Flamminio propone in degustazione gratuita 5 creazioni speciali realizzate con la Prugna d’Agen Igp, oltre, naturalmente, aperitivi classici e pestati con spezie e distillati di erbe.

 

FESTIVAL DELLE “BOLLE”

E il vino? “Un mare di bolle”! Così si chiama la sezione del Festival allestita tra le barche antiche del Museo della Marineria di Cesenatico dove degustare le migliori bollicine italiane e alcuni selezionati vini fermi.

A impreziosire questa sezione, le degustazioni guidate con il campione del mondo dei sommelier Luca Gardini, i giornalisti specializzati Andrea Grignaffini e Marco Tonelli, affiancati dal Wine manager Alessandro Rossi.

 

LE MANI IN PASTA CON LE SFOGLINE ROMAGNOLE

Imparare a fare la pasta presi per mano dalle sfogline romagnole. Al Festival è possibile in un’apposita area dedicata alle dimostrazioni riservate al pubblico, curata dalle Mariette artusiane, storiche “arzdore” che hanno fatto della cucina romagnola un ‘marchio’ di bontà. Prenotazioni sul sito del Festival.

 

PREMIO NAZIONALE GALVANINA

Il Teatro comunale ospita il Premio Nazionale Galvanina, assegnato ai protagonisti della cultura del cibo e del vino, negli anni passati consegnato a personaggi dello spessore, per citarne alcuni, di Tonino Guerra, Gualtiero Marchesi, Carlo Cracco, Vittorio Sgarbi, Gianfranco Vissani, Gino Angelini, Pino Cuttaia, Niko Romito e tanti altri. Quattro le sezioni del Premio: Cultura, Giornalismo, Cucina e Imprenditoria. Quest’anno il Premio viene assegnato a Carlo Cambi per il giornalismo, per la cultura al Prof. Corrado Piccinetti, per l’imprenditoria al Cav. Filippo Callipo, per la cucina a Moreno Cedroni.

In più, Premio Speciale del Cuore a Mirko Damasco per l’impegno profuso nel progetto “SicurezzAtavola” (http://www.sicurezzatavola.it) e per la realizzazione dei primi video europei per la prevenzione del soffocamento da cibo nei bambini.

 

 

IL FESTIVAL SI SPOSTA A SIRACUSA

Il Festival di Cesenatico chiude alla mezzanotte di domenica 25 settembre, ma non finisce. Si sposta in un’altra città di mare, la bellissima Siracusa, dal 21 al 23 ottobre teatro della seconda parte dell’evento con un format diverso, sempre affascinante, nel cuore di Ortigia.

 

Info: www.festivaldellacucinaitaliana.itinfo@festivaldellacucinaitaliana.it

Orari:

venerdì 23 dalle 17 alle 24

sabato e domenica dalle 12 alle 24

 

INGRESSO GRATUITO

A SONDRIO, NEL CUORE DELLA VALTELLINA, L’AUTUNNO E’ IN TAVOLA

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Nello storico ristorante del Grand Hotel Posta del 1862, i sapori autunnali vengono proposti in una magica atmosfera

 

Castagne ed erbe di montagna, cacciagione ma anche piatti di pesce. Le golose proposte  sono servite nella cornice suggestiva ed elegante del ristorante “1862 Ristorante della Posta” (il nome risale all’anno dell’inaugurazione, il 1862) nell’ambito del terzo appuntamento annuale dedicato ai Frutti della Terra.

Fino al 15 dicembre 2016 al1862 Ristorante della Posta” i protagonisti sono i 3 fantasiosi menu, I Profumi del Bosco, I Sapori degli Alpeggi, Il Mare in Valtellina. Titoli evocativi e piatti altrettanto ispiratori. Anche per i palati più esigenti. Le gustose ricette si susseguono tra settembre e dicembre: in questi piatti si uniscono materie prime di altissima qualità per piatti raffinati e dai sapori unici.

Grand Hotel della Posta, Sondrio

Tra le affascinanti mura ricche di storie, aneddoti e atmosfera del Grand Hotel della Posta, che si affaccia elegantemente sulla piazza principale di Sondrio, l’atmosfera è da assaporare senza fretta, con il ritmo di un tempo, ripensando ai secoli scorsi, quando il “1862 Ristorante della Posta”era, oggi come allora, punto di riferimento della gastronomia valtellinese.

Ai fornelli c’è lo chef Mattia Giacomelli, che, a partire dunque dal 15 settembre, ammalia gli ospiti con ricette che sanno di bosco, di montagna, di vallate immerse nella natura: ecco il primo menu:

 

Grand Hotel della Posta, Sondrio

  • Tartare di capriolo su insalatina di sedano rapa e arancia tarocco
  • Risotto Carnaroli mantecato alle mele di Ponte caramellate, scimudin e polvere di bresaola
  • Costolette d’agnello cotte rosate con panatura alle erbe alpine e mentuccia, patate novelle e asparago al burro
  • Cremoso ai mirtilli nostrani con crumble al cioccolato bianco, limone e nocciole

 

Grand Hotel della Posta, Sondrio

A partire dal 15 ottobre, i profumi sono ancora intensi e ricordano il sapore della Valtellina autentica, con i funghi, la lepre e le castagne, insomma l’atmosfera incantata degli alpeggi:

  • Lombo di lepre dorata in padella con salsa al marsala, mele croccanti e mostarda di mandarino
  • Pappardelle saracene padellate ai porcini delle nostre valli, demi glace e burro alle erbe
  • Sella di capriolo al forno servita al carrello con contorni di stagione
  • Soffice alle castagne con cuore caldo al cioccolato bianco

 

 

Dal 15 novembre il mare incontra la montagna, con piatti di pesce e audaci accostamenti tra castagne e vongole. E che dire del filetto di ombrina al mosto d’uva? Un menu che stuzzica i sensi:

 

  • Wafer al sesamo con crudo di branzino, mousse al caprina e erba cipollina
  • Malfatti di farina di castagne padellati con vongole veraci e bottarga
  • Filetto di Ombrina laccata al mosto d’uva, puntarelle e cialda di mais
  • Parfait al cioccolato fondente salsa ai cachi e mandorle tostate

Info:

 

Grand Hotel della Posta

Piazza Giuseppe Garibaldi 19

Sondrio

Tel. 0342 050644

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La pesca di Londa: regina del lago e del gusto di Marco Marucelli

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Erano anni che non frequentavo questa bella e selvaggia parte del Mugello e l’occasione è stata davvero ghiotta. Mi sono bastati pochi istanti, pochi respiri passeggiando sul lungolago, per far rinvenire nella mente e nel cuore i tanti pomeriggi domenicali (ma non solo) trascorsi alla diga con mio nonno che cercava di insegnarmi a pescare ma soprattutto, e con più successo, mi iniziava forse inconsapevolmente alla mia attuale professione, proponendomi semplici e gustosi spuntini. Così i nostri pomeriggi a Londa erano, complice la canna da pesca, momenti di gusto, ora allietati dal classico panino al prosciutto e pecorino ora alla pesca ubriaca, con cui in qualche modo ho iniziato a percepire che il vino non solo può essere un sincero compagno del cibo, ma lui stesso può essere cibo e non semplice bevanda.

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Mentre sorrido nel ricordare questi momenti spensierati, ritorno alla realtà e vedo quanti cambiamenti (in alcuni casi miglioramenti) ha avuto nel tempo il paese di Londa, immerso tra le acque del suo lago e le foreste dell’appennino, che donano freschezza all’aria rendendola ricca di ossigeno. I boschi sono ricchi di cinghiali, caprioli, funghi ma la regina incontrastata per le sue peculiarità e, come ha giustamente sostenuto qualcuno, potenza,  è la pesca Regina di Londa.  Questo succoso frutto, dalla pasta bianca e dalla facilità di separare la polpa dal nocciolo, dalla sua tardività nella raccolta e dall’utilizzo non solo come frutto da tavola ma anche come ingrediente di piatti della cucina tradizionale e innovativa, è davvero interessante. Il motivo della mia gustosa visita è infatti proprio legato alla festa dedicata a questa sovrana, a quello che ruota intorno alla sua raccolta ed anche ad uno speciale contest gastronomico in cui era stata data voce ad alcuni appassionati bloggers nel proporre ricette che avessero, tra gli ingredienti primari, proprio la pesca (in particolare la Regina di Londa).

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La giuria, a cui ho partecipato attivamente, ha decretato dopo una serie di selezioni una terna di ricette che sono state interpretate in diretta, davanti ad un pubblico curioso, sia dagli stessi blogger che da loro delegati e sottoposte alla dura prova del palato. La giuria composta da giornalisti enogastronomici come me e dal sindaco di Londa, in qualità di personalità istituzionale (ma posso garantire anche con ottime qualità di critico gastronomico), hanno assistito alle fasi di preparazione del piatti ed hanno decretato, non con poca fatica, il vincitore, anzi la vincitrice di questa gustosa tenzone. Già il piatto, che chiamare capolavoro di tecnica, inventiva e professionalità, forse non è peccare di modestia, si presentava in modo accattivante dal titolo “E’ caduta una pesca in giardino” realizzato da Shamira Gatta del blog Lovely Cake.

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La ricerca degli ingredienti, la loro perfetta combinazione, la presentazione professionale e soprattutto un gusto sublime che esaltava ogni singolo componente di questa dolce sfera incantata che, una volta infranta, si lasciava delicatamente assaporare rendendo reali le emozioni che i ricordi di famiglia della blogger ci avevano creato nell’aspettativa.  Mentre i complimenti per la vincitrice e per le altre ricette finaliste riempivano lo spazio dello cooking show, commentavamo sul fatto che questo prodotto della nostra agricoltura, insieme a tanti altri, non debba avere da un lato una tutela ed una valorizzazione e dall’altro una maggior attenzione alle problematiche di raccolta, conservazione, diffusione, spesso minate ed osteggiate da una legislazione atavica e fatto più ad uso dell’industria che del coltivatore diretto che invece, come dimostra questo evento, è il “portatore sano” di una tradizione di gusto e di grande valore per il territorio.

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Il sole inizia a tramontare, la temperatura con la sua classica escursione termica della collina ci ricorda che la festa sta per terminare, ma non potevo andarmene senza portare sulla mia carrozza una parte di queste Regine che mi hanno poi accompagnato nelle giornate successive con la loro polpa dolce e succosa, morso dopo morso, a ricordarmi che nelle favole come nella vita si può sempre trovare una regina di gusto … in questo caso di Londa.

Metti in agenda il Festival Franciacorta in Cantina

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Il Festival Franciacorta in Cantina torna anche quest’anno sabato 17 e domenica 18 settembre, per salutare l’estate e festeggiare l’arrivo dell’autunno.

Questa edizione del Festival Franciacorta promette un fine settimana all’insegna del relax durante il quale alternare momenti di intrattenimento ad altri di approfondimento, non solo in ambito enogastronomico. I visitatori avranno la possibilità di conoscere il Franciacorta attraverso i numerosi eventi organizzati dalle aziende in un ricco programma di appuntamenti di cantina in cantina e di scoprire questo fantastico territorio percorrendo la Strada del Franciacorta, ricca di luoghi d’interesse storico e artistico, castelli, monasteri e musei.

Gli enoappassionati potranno partecipare a verticali e degustazioni a tema, i foodies potranno assaggiare piatti e prodotti tipici, streetfood e creazioni di chef locali e nazionali, gli amanti della natura si avventureranno nei vigneti accompagnati dagli agronomi e percorrendo gli itinerari trekking tra le colline, camminando o in bicicletta. I più piccoli e i loro genitori potranno divertirsi con iniziative ludiche e pic-nic nella natura. I cultori dell’arte e della musica avranno la possibilità di godere di opere e melodie degustando Franciacorta.

La prenotazione delle visite è obbligatoria contattando direttamente le cantine. Le cantine saranno aperte, salvo diverse indicazioni, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.00.

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Tour gratuiti in bus

Il Festival Franciacorta in Cantina è un’occasione unica per conoscere i luoghi dove nasce il Franciacorta. Per andare comodamente alla loro scoperta, sabato 17 e domenica 18 saranno organizzati vari tour gratuiti in bus della durata di 3 ore circa, con partenza da Rovato – Via Martinengo (Foro Boario – zona mercato) e sosta in 2 o 3 cantine per visita guidata con degustazione (da pagarsi in loco). I partecipanti saranno accompagnati da una guida turistica che illustrerà loro il territorio. Per chi arriva in treno è a disposizione una navetta dalla stazione di Rovato al Foro Boario, da cui partono i tour. E’ consigliata la prenotazione al numero 030 7760870 oppure a info@festivalfranciacorta.it.

 

Passeggiate a piedi e i bicicletta fra le vigne

Per chi vuole godersi paesaggi e natura della Franciacorta, verranno organizzate passeggiate di varia lunghezza tra i vigneti e lungo comodi sentieri, con tappe in cantine per visite e degustazioni. I partecipanti, accompagnati da un istruttore, potranno scegliere di effettuarle con la tecnica Nordic Walking. Particolarmente suggestiva sarà l’escursione notturna sul Monte Alto con brindisi sotto le stelle. Sia sabato che domenica verranno organizzate escursioni in bicicletta con guide professioniste. Piacevoli pedalate adatte a tutti, con sosta in una cantina per visita e degustazione, lungo gli itinerari che la Strada del Franciacorta ha dedicato alle diverse tipologie di Franciacorta.

 

Pacchetti week end

Agriturismo o hotel? Ristorante o trattoria? Vari i pacchetti turistici di 2 o 3 giorni che danno ai partecipanti la possibilità di scegliere la tipologia di struttura dove pernottare, le cantine dove degustare i vini, i ristoranti e le trattorie dove fermarsi per pranzo o cena.

 

Per informazioni

www.festivalfranciacorta.it (attivo dal 1° settembre) – info@festivalfranciacorta.it

Che le Donne possano essere la scintilla del cambiamento del nostro paese, continente, mondo”: la dedica della giovane musulmana Chaimaa Fatihi per il Premio Casato Prime Donne

CASATO PRIME DONNE A MONTALCINO

Insieme a lei, premiati anche Giuseppe Casciaro, Bruno Gambacorta e Filippa Lagerback per aver divulgato il territorio

 

<<Il 18° Premio Casato Prime Donne manda un messaggio forte sul ruolo femminile nella costruzione del dialogo con il mondo islamico e il rifiuto del terrorismo>> dice Donatella Cinelli Colombini presidente della giuria presentando Chaimaa Fatihi musulmana di 23 anni che ha avuto il coraggio di dichiarare apertamente il proprio odio per chi uccide in nome della sua stessa fede. Chaimaa è una pacifista che porta il velo come segno di devozione nonostante venga spesso attaccata per questa sua scelta.

La cerimonia di premiazione avverrà il 18 settembre a Montalcino nel teatro degli Astrusi appena restaurato dall’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Silvio Franceschelli. La giuria composta da Donatella Cinelli Colombini, Rosy Bindi, Anselma Dell’Olio, Anna Pesenti, Stefania Rossini, Anna Scafuri e Daniela Viglione, ha ancora una volta scelto chi fa scelte coraggiose e apre alle donne un nuovo ruolo nella società.

 

Come le vincitrici delle passate edizioni del Premio – Samantha Cristoforetti, Sandra Savaglio, Giusi Nicolini … anche Chaimaa ha scritto una dedica che rimarrà al Casato Prime Donne di Montalcino, la prima cantina con un organico di sole donne. Le frasi, in italiano e inglese, delle vincitrici formano un percorso meditativo naturalistico nella campagna che l’Unesco ha iscritto nel patrimonio dell’umanità.

La dedica di Chaimaa Fathihi, in italiano arabo e inglese, sarà accompagnata da un’istallazione di arte contemporanea creata da Roberto Turchi.

 

<<A tutte le Donne del mondo, che sanno farsi forza e non mollano mai di fronte alle paure, ai pregiudizi, all’odio e alla violenza. Alle madri, alle figlie, alle sorelle, nonne e zie di ogni nazione, fede e pensiero, che non temono l’incontro, la condivisione e la reciproca solidarietà femminile che le caratterizza. Che le Donne possano essere la scintilla del cambiamento del nostro paese, continente, mondo>>

Rural Festival: la mostra-mercato di biodiversità approda nel Chianti

Sabato 17 e domenica 18 settembre 2016 nel centro storico di Gaiole in Chianti (Si), sarà la volta di Rural Festival – Toscana, dopo il grande successo della terza edizione di Rural Festival – Emilia, sulle prime colline del parmense. Debutto toscano quindi per la mostra-mercato dedicata a produzioni artigianali locali di agricoltori e allevatori: un invito alla scoperta e all’assaggio di prodotti di antiche razze animali e varietà vegetali anche emiliane

Dopo il grande successo della terza edizione in terra emiliana a Rivalta di Lesignano De’ Bagni – Parma il primo fine settimana di settembre, il Rural Festival è pronto per il debutto a Gaiole in Chianti, nella provincia senese, il weekend del 17 e 18 settembre 2016. Una nuova vetrina per agricoltori e allevatori dell’Appennino Tosco-Emiliano, attesi in piazza Ricasoli, la piazza principale del paese, per promuovere quell’economia sana e sostenibile che fa leva sul recupero di antiche tradizioni e sulla tutela dei valori contadini.

L’idea del Rural Festival nasce dall’impegno da parte di agricoltori e allevatori del parmense di far conoscere e assaggiare i propri prodotti della tradizione e che per il primo anno nell’edizione Rural – Emilia hanno ospitato eccellenze della vicina Toscana. Così a Gaiole si rinnoverà il gemellaggio tra le due regioni, invitando il visitatore alla scoperta e all’assaggio della biodiversità agricola con stand gastronomici che faranno conoscere e gustare i prodotti di una trentina di aziende selezionate, rappresentative di antiche razze animali e varietà ortofrutticole disseminate nelle diverse province toscane ed emiliane. Non una semplice mostra-mercato, ma una vera esperienza di cultura gastronomica biodiversa.  Avremo quindi legumi tipici della zona come fagiolo Zolfino, Coco nano e cece rosa, pecorino di pecora massese, il famoso  pane Marocca di Casola  fatto con farina di castagne, polenta Formenton Ottofile Garfagnana, pasta fresca, gnocchi di patata Cetica, testaroli al farro della Lunigiana, miele di castagno, vin santo di Malvasia del Chianti, porchetta di suino di Cinta Senese.

La tradizione emiliana proporrà prosciutto di maiale nero, yogurt e formaggi unici di rare razze ovine e bovine appenniniche, il Tortél Dóls con mostarda, la torta di patata Quarantina, pane di grano del Miracolo, frutta antica da mostarda, polpa di pomodoro Riccio di Parma, una coltivazione storica della val Parma. E ancora arrosticini di pecora Cornigliese, focaccia di frumento Gentilrosso, pasta fresca all’uovo di gallina Romagnola, arrosto di tacchino nero, cipolla Borettana, torta e marmellata di prugna Zucchella, latte fresco di asina. Non mancheranno rare varietà vinicole tosco-emiliane.

Rural Festival non è però solo cibo: un’altra area sarà dedicata al parco animale di antiche razze, come il maiale nero, la pecora Cornigliese, Massese e Garfagnina, il cavallo Bardigiano, l’asino Romagnolo e Amiatino, la vacca grigia Appeninica, Valtarese e Ottonese, il tacchino di Parma e Piacenza, la gallina Romagnola e Valdarnese. Il festival ospiterà anche modelli di trattori Landini e Lamborghini prodotti tra gli anni Trenta e Cinquanta.

Le due tappe del Rural Festival, grazie al patrocinio dei Comuni di Lesignano De’ Bagni e di Gaiole in Chianti, sono volte a mettere in primo piano un’economia del passato più che mai attuale, un progetto di recupero delle biodiversità per tornare a presidiare i campi. Un modello di economia sana e sostenibile che fa leva sul recupero delle antiche coltivazioni strettamente connesse al territorio. Un movimento che non si esaurisce in questi due weekend ma che di anno in anno continua a dare speranza a quelle giovani generazioni di agricoltori e allevatori custodi. E tra le tante iniziative in programma, l’apertura a breve del primo negozio Rural nel cuore di Parma, per gustare tutto l’anno le eccellenze dei produttori locali.

Orario: 10-19, ingresso gratuito.

 

Per informazioni:

Rural Festival TOSCANA: Centro storico di Gaiole in Chianti – Siena (17 e 18 settembre 2016)

Tel: 333.1239638 – 333.3734367

Web: www.rural.it