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SAPEUR 2017 E’ UN’OASI DI DOLCEZZA TUTTI I SEGRETI DEL CAKE DESIGN, DELLO ZAFFERANO E DEL MIELE IN UN RICCO PROGRAMMA DI DEGUSTAZIONI, WORKSHOP E DIMOSTRAZIONI

La 15ª edizione di SapEur, la fiera del prodotto tipico e di qualità che si svolgerà ai padiglioni fieristici di via Punta di Ferro da venerdì 27 a domenica 29 gennaio 2017, presenta numerosi eventi che arricchiscono la già importante offerta enogastronomica. Momenti che legano la conoscenza di come viene coltivato e realizzato ciò che portiamo sulla nostra tavola alla consapevolezza del valore fondamentale del “mangiar sano”, che uniscono il piacere del palato a quello della vista.
E’ in quest’ottica che Romagna Fiere propone quest’anno appuntamenti nuovi e di grande interesse per il pubblico abituato a frequentare la rassegna. Appuntamenti incentrati ad esempio sulla dolcezza.

Cake Design, che passione!
Il buono che diventa bello. E’ una vera e propria arte quella di decorare l’alta pasticceria. Una torta deve soddisfare non solo il palato, ma anche il gusto estetico ed è da questa consapevolezza che nascono il cake design e “Cake Passion”, la pasticceria di Carpi in provincia di Modena dove i dolci, fatti con ingredienti genuini e freschi, vengono “vestiti” con eleganza. Saranno proprio i maestri pasticceri di “Cake Passion” a dimostrare al pubblico di SapEur quali meraviglie si possano creare adornando i dolci per le più importanti ricorrenze e celebrazioni. All’interno dell’Area Eventi si susseguiranno tanti corsi dai quali trarre spunto per cimentarsi anche a casa propria con sicuro successo.
Nata ufficialmente nel 1840 negli Stati Uniti, la tecnica del cake design è l’arte di creare torte decorate e coloratissime grazie alla pasta di zucchero: una moda che è arrivata anche nel nostro territorio diffondendosi rapidamente. I cake designer sono artisti della torta che studiano insieme al cliente il dolce da realizzare e lo curano nei minimi particolari. Grazie anche ai tutorial sul web, molte casalinghe si stanno cimentando in questo settore e armate di ghiaccia reale e fondant, si dilettano a creare perfette torte come quelle in stile inglese così in voga oggidì. Questo genere di torta nacque al matrimonio della Regina Vittoria, quando per l’occasione fu inventata la ghiaccia reale, inizialmente composta da zucchero e acqua di rose (sostituita poi dall’albume) che, una volta asciutta, assumeva l’aspetto del ghiaccio.

SapEur, sensibile alle mode e alle tendenze del gusto e della buona tavola, ha pensato dunque di organizzare, in collaborazione con “Cake Passion”, una serie di momenti dedicati a tutti gli appassionati, amanti e curiosi del cake design. Gli adulti potranno assistere a dimostrazioni di come decorare e abbellire una torta costruendo una perfetta scarpa da donna, ma anche seguire corsi sul Cake Topper (ovvero le decorazioni che abitualmente si pongono sulla torta nuziale e che raffigurano gli sposi) a tema San Valentino. I bambini, invece, potranno immergersi in un colorato mondo di meraviglia con le dimostrazioni e le tecniche su come realizzare un dinosauro, sugli animali della fattoria e sui cristalli di Frozen. Ovviamente tutti dolcissimi.

Nell’Area Eventi l’appuntamento è fissato sabato 28 gennaio dalle 11 alle 12, dalle 15.30 alle 16.30 e dalle 19.30 alle 20.30; domenica 29 gennaio ininterrottamente dalle 11 alle 13.30.

Zafferano e Apicoltura: dalla coltivazione alla degustazione
Lasciarsi sedurre dal piacere della dolcezza e al contempo conoscere, informarsi, capire quanta passione, impegno, studio e rispetto della natura si celino dietro i prodotti che poi acquistiamo. E’ questo il duplice percorso che i visitatori di SapEur potranno intraprendere in tutte le giornate della rassegna immergendosi in un viaggio sensoriale alla scoperta dello zafferano e del suo miele, delle sue diverse qualità e delle tipologie di coltivazione.
In collaborazione con l’azienda lucchese “Clesia”, sempre nell’Area Eventi allestita all’interno dei padiglioni espositivi, si susseguiranno momenti dedicati alla degustazione consapevole e workshop sul tema “Zafferano e Apicoltura: dalla coltivazione alla degustazione”. “Clesia” è una realtà che coltiva i suoi prodotti e alleva le api in modo assolutamente naturale, senza mai utilizzare diserbanti, concimi chimici o medicinali e per questo mette consapevolmente sul mercato solo pochi e selezionatissimi prodotti – bulbi, zafferano e miele – e offre assistenza e supporto specializzati alle aziende agribiologiche.

A SapEur si potrà partecipare proprio a workshop che spiegheranno le differenze tra i mieli di Apicoltura, da quelli puri con le loro caratteristiche organolettiche ai mieli aromatizzati con descrizione e naturalmente assaggio finale degli speciali Za’mil dell’azienda toscana i cui aromi si mescolano a quelli dello zafferano esaltando il gusto. In questi appuntamenti verranno illustrati anche il ciclo biologico e le modalità di coltivazione dei bulbi, con indicazioni semplici ed efficaci su come coltivarli in terra e finanche in casa propria e ci si concentrerà nello specifico sullo zafferano attraverso un percorso di conoscenza della spezia con le sue proprietà e componenti. “Clesia” guiderà i presenti anche a distinguere uno zafferano di qualità da uno adulterato, a sapere comparare lo zafferano industriale e quello artigianale, a capire cosa siano il cartamo e la curcuma e in modo assolutamente pratico verrà mostrato come queste spezie reagiscano in soluzione con l’acqua calda. Prova empirica per distinguere lo zafferano puro da quello spesso d’imitazione e igienicamente non sicuro.
Si tratta di momenti formativi di assoluto interesse In questi anni, infatti, l’apicoltura è colpita da un costante calo di produzione e questo sta lasciando spazio all’ingresso di prodotti di bassa qualità. Pertanto è importante saper riconoscere il prodotto “buono”. Questo è vero sia per lo zafferano che per tutti i prodotti delle api, soprattutto miele, pappa reale e propoli. Nei workshop di SapEur focus sul miele millefiori, sul miele d’acacia, su prodotti quali lo Zamil Girasole, Zamil Sulla, Zamil Coriandolo.

L’appuntamento nell’Area Eventi è venerdì 27 gennaio in due momenti, dalle 11.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 17; sabato 28 gennaio dalle 16.30 alle 17.30 e domenica 29 gennaio dalle 17 alle 18.

INFORMAZIONI
ORARI: venerdì 27 e sabato 28 gennaio 10.00 – 22.30; domenica 29 gennaio: 10.00 – 20.00
PREZZI: venerdì biglietto unico € 3,00; sabato e domenica biglietto intero € 8,00 (Ridotto € 6,00 con coupon scaricabile dal sito www.sapeur.it); gratis bambini fino a 12 anni.

Nasce a Perugia Cecilia e Paul – cioccolato originale

Nasce nel centro storico di Perugia Cecilia e Paul – cioccolato originale: un laboratorio in cui Cecilia Iacobelli e Paul de Bondt proseguiranno la loro abituale produzione di cioccolato di qualità, introducendo anche la novità del Bean to Bar, letteralmente “dalla fava di cacao alla barretta di cioccolato”.
Il laboratorio è stato inaugurato in occasione dell’ultima edizione di Eurochocolate, in occasione della quale si sono svolte, in anteprima, oltre mille visite guidate.

Cecilia e Paul sono inseriti tra i primi 20 cioccolatieri al mondo, hanno iniziato la loro attività a Pisa nel 1993 e ora hanno scelto di trasferirsi a Perugia raccogliendo la sfida lanciata da Eugenio Guarducci: realizzare nel centro storico perugino una “fabbrica” di cioccolato artigianale.

La collaborazione risale già alla prima edizione di Eurochocolate quando Cecilia contattò Eurochocolate per candidare le loro praline ad una degustazione guidata. L’assaggio delle loro praline convinse il presidente di Eurochocolate, Eugenio Guarducci, a dare loro fiducia e a invitarli, insieme a produttori molto più conosciuti e già blasonati, ad Eurochocolate. Insieme portarono avanti i primi appuntamenti de La Compagnia del Cioccolato e nel 1996 realizzarono il primo Chocolate Show in via Mazzini. Da li iniziò la rapida crescita di Eurochocolate e, parallelamente, quella dei due maestri cioccolatieri che divennero in poco tempo i protagonisti del rinascimento culturale del Cioccolato Made in Italy.

Cecilia e Paul hanno ora deciso di accettare una sfida straordinaria e dall’alto valore simbolico e culturale, aprendo a Perugia, nella Città del Cioccolato per eccellenza, il loro laboratorio. A pochissimi passi da piazza IV Novembre, in via della Gabbia 3, è nato il sito produttivo di Cecilia e Paul – cioccolato originale in collaborazione con FBM, azienda leader nel settore dei macchinari per la realizzazione del cioccolato, e con UNOX.

La produzione Bean to Bar consente di realizzare, nel laboratorio, tutta la filiera della lavorazione del cacao, dalla tostatura del frutto fino al temperaggio e alla realizzazione del cioccolato pronto per essere venduto direttamente nel laboratorio.

Cecilia e Paul proseguono a Perugia, inoltre, nella loro tradizionale produzione artigianale di qualità, proponendo quelle creazioni grazie alle quali hanno conquistato il ruolo di protagonista tra i maestri cioccolatieri di tutto il mondo.

Cuciniamo con… lo Chef stellato carnico Luca Veritti – La cucina Tracontemporanea

Lo Chef Luca Veritti

Appuntamento d’eccezione per appassionati di cucina e gourmet, venerdì 27 gennaio, in Carnia: una serata di showcooking e degustazione con lo chef stellato carnico Luca Veritti. Organizzata da Cuciniamo con in collaborazione con Carnia Welcome, la lezione di cucina si terrà, a partire dalle 19.30, all’interno del nuovo Ristorante Margò dell’Hotel La Perla di Ravascletto: un’occasione unica per ammirare all’opera un giovane talento carnico che ha avuto successo e riconoscimenti di assoluto livello, prima fra tutti l’ambita Stella Michelin abbinata al proprio nome, e degustarne i piatti creati per l’occasione. Al termine dello showcooking i partecipanti degusteranno le pietanze, accompagnandole con i vini selezionati per l’occasione dalla cantina Vie di Romans. Ad aprire il Menu, aperitivi (Millefoglie di frico, Scuf fritto e speck, Crema zucca e ricotta affumicata) e la Trota di Sutrio marinata, radicchio invernale, polenta croccante, salsa al ginepro e slivovitz di Cabia come antipasto. Seguiranno Spaghetti erba e fumo (“il mio cjarsons moderno”) e Riso Carnaroli Acquarello mantecato alle cjastines cotte sulla plota, fonduta di formaggio di malga e profumo di rosmarino. Come secondo una carne bianca, il Coniglio dalla Carnia a Venezia… arrosto, in umido e fritto. Infine la tradizionale Sopa come pre dessert e Latte intero, yogurt e pomodoro (interpretazione della sopa) come dessert.

La storia di Veritti è da sogno: ragioniere, in ufficio davanti al computer, sogna di cambiare. Studia per diventare cuoco e inizia a lavorare nelle cucine dei ristoranti, naturalmente inizia col fare la gavetta, affiancando chef celebri. Finirà per approdare a Venezia dove, in silenzio e in perfetto stile carnico, lavorando sodo e mettendoci tutto l’impegno possibile, si pone dietro le quinte del Met Restaurant, all’Hotel Metropole. Cerca di dare la sua impronta lavorando sulla tradizione che, pur caratterizzando la sua cucina, gli pone dei limiti. Allora elabora le stesse ricette guardando alla contemporaneità: le esprime in forme geometriche, colorate, inattese. Il piatto rimane lo stesso, ma è un racconto in due stili, è un messaggio in due lingue. Nasce la cucina Tracontemporanea.
In soli 18 mesi la Guida Michelin decide di premiare il talento dello Chef e fa brillare una Stella sul suo nome.
Prenotazioni on line sul sito www.cuciniamocon.it (o contattando info@cuciniamocon.it e 347 5458714).

Per informazioni: Carnia Welcome
Tel.: 0433.466220 – info@carnia.it – www.carnia.it

450° CREMONA PER MONTEVERDI: Musica, arte, masterclass, incontri, convegni

Un anno speciale il 2017 per Cremona, perché ricorrono i 450 anni della nascita di Claudio Monteverdi, il compositore cinquecentesco che nella città lombarda ebbe i natali.
Per festeggiare l’anniversario, Cremona in accordo con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e la Regione Lombardia, ha organizzato 365 giorni di celebrazioni musicali e artistiche. Un flusso di proposte che vedrà nuove produzioni, concerti unici, mostre e l’ormai consolidata crociera musicale lungo le terre amate da Monteverdi: Cremona, Mantova, Venezia.

Un anno che porta la firma del Comitato promotore, nato nel 2015 e composto dal Comune di Cremona, dalla Fondazione Amilcare Ponchielli, dalla Fondazione museo del violino, dal Dipartimento di musicologia e beni culturali dell’Università degli Studi di Pavia, dall’Istituto Superiore di Studi Musicali Claudio Monteverdi, dalla Fondazione Stauffer e e dall’Archivio di Stato. Fanno parte del Comitato il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Lombardia, nella persona dell’Assessore alle culture Cristina Cappellini, il Comune di Mantova.

Ne è scaturito un ricco programma di eventi che abbraccia numerosi filoni, ognuno dei quali ha il proprio punto di riferimento nelle istituzioni che partecipano al Comitato. L’intera città sarà coinvolta: musica negli spazi pubblici, nei palazzi storici anche privati, nelle chiese barocche, giardini e cortili “nascosti”, musica per tutti e in ogni luogo.

Un capitolo a parte meritano le mostre, pensate per rendere omaggio a Claudio Monteverdi, ma anche alla cultura musicale e figurativa di quel periodo. Sarà esposto, per esempio, Il suonatore di liuto di Caravaggio. La tela originale arriva dalla Galleria Whitfield di Londra e intorno al prezioso dipinto verrà costruito un percorso di applicazioni multimediali che permetteranno interessanti confronti con le altre versioni del quadro.
La mostra dal titolo Monteverdi e Caravaggio, sonar stromenti e figurar la musica sarà ospitata al Museo del Violino di Cremona, dall’8 aprile al 23 luglio 2017 e ricostruirà l’orchestra dell’Orfeo attraverso strumenti originali dell’epoca.
Dal 29 settembre al 6 gennaio invece la Pinacoteca ospiterà una mostra dedicata ad una delle figure di eccellenza del panorama figurativo del barocco nell’Italia settentrionale Genovesino tra le eleganze del barocco e il naturalismo del Caravaggio, mentre dal 6 ottobre al 31 dicembre ci sarà Cremona nel Seicento: a peste, a bello, a fame, a libera nos Domine, al Palazzo Comunale.

Ma sono le proposte artistico-musicali e gli ospiti a illuminare l’anno delle celebrazioni. Il 2017 vedrà infatti il Festival Monteverdi al suo massimo. Alcuni dei titoli più significativi: inaugurazione il 5 maggio con l’Orfeo dell’Accademia bizantina, il 20 dello stesso mese Jordi Savall si esibirà in un concerto intitolato Istanbul, il 27 uno spettacolo unico nel suo genere, le marionette della Compagnia Carlo Colla accompagnate dalla musica de Il ballo delle ingrate e Il combattimento di Tancredi e Clorinda. John Gardiner, il 24 giugno, dirigerà il Vespro della Beata Vergine nella cornice unica del Duomo di Cremona.

Masterclass, seminari, approfondimenti e confronti saranno l’occasione per fare nuova luce sulla produzione di Claudio Monteverdi e sulla sua personalità. Sarà anche il momento per confrontarsi con un periodo storico-artistico che merita maggiore attenzione. Perché, non solo Monteverdi ha influenzato gli artisti suoi contemporanei e dei secoli successivi, ma anche nomi del nostro presente.

Il programma completo è disponibile sul sito all’indirizzo: http://www.monteverdi450.it/

Benvenuto … “mena resta.urant”

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Dall’incontro della laguna con la pianura nasce un nuovo progetto gastronomico.

L’incontro genera valore, favorisce il cambiamento, crea ricchezza. Dall’incontro della laguna con la pianura, del ristorante “Le Antiche Sere” di Lesina con l’enoteca “Uvarara” di Foggia, nasce “mena resta.urant” il nuovo progetto gastronomico di Nazario Biscotti ed Ettore Pacilli, inaugurato ieri 18 gennaio in via Arpi 45.
Un ristorante che propone, con innovazione, la cucina del territorio. Una fusion Foggia-Lesina con altre contaminazioni. Un luogo per mangiare e incontrarsi, pensato per chi è alla ricerca di un boccone essenziale, ben elaborato, ben impiattato, senza mai rinunciare ad un buon vino, scegliendo tra circa 700 etichette.
«Un luogo che permette di viaggiare attraverso la Puglia, dalla costa all’entroterra, alla scoperta delle eccellenze del territorio che meritano attenzione», spiega lo chef Nazario Biscotti patron de “Le Antiche Sere”- ristorante che si affaccia sul lago di Lesina, ormai plurirecensito e presente sulle migliori guide – che nel 2015 ha portato la sua cucina pugliese all’Expo.
«L’idea di aprire insieme un ristorante a Foggia è nata dopo due stagioni di lavoro a “Le Antiche Sere” e diversi anni di conoscenza, perché pensiamo sia importante essere presenti anche in città», raccontano Nazario ed Ettore scambiandosi uno sguardo complice. Da qui il nome del ristorante, ispirato al diffuso modo di dire “mena, mè!” che invita a darsi una mossa.
Una location originale con 24 coperti e una cucina a vista, in poco più di 70 metri quadri dove volumi, colori e arredi sono stati pensati ad hoc dagli architetti Stefano Cibelli e Piero Guadagno.
«Siamo partiti dall’idea di inserire un volume distinguibile all’interno di uno spazio; un corpo inglobato in quello preesistente, una stratificazione visibile come accade nei nostri centri storici», spiega Stefano Cibelli che aggiunge: «Avevamo l’esigenza di allargare uno spazio molto compresso, lo abbiamo fatto stendendo dei tappeti di piastrelle che fisicamente piegano sulle strutture e delimitano le aree». Anche la scelta del colore è decisa: il bianco e il nero delimitano, segnano, creano lo spazio. A cura degli architetti anche i tavoli, che riproducono lo schema di un albero, un elemento centrale con dei rametti che reggono il piano, che prenderà vita velocemente con l’uso. A valorizzare il tutto contribuisce un unico sistema di illuminazione con un’asola centrale che corre lungo la volta.
Il viaggio gastronomico al “mena resta.urant” è iniziato mercoledì 18 gennaio con l’evento di inaugurazione, per poi proseguire tutti i giorni, dal martedì alla domenica, sia a pranzo che a cena.

Dal Brunello alle bollicine, il percorso nel gotico senese con Wine&Siena

A Siena, nel week end del 21 e 22 gennaio 2017, l’evento firmato dagli ideatori  del Merano WineFestival e dalle istituzioni senesi per la valorizzazione dei terroir e delle eccellenze vitivinicole. Oltre 200 produttori selezionati per degustazioni in prestigiose location medievali.

Chianti&MORE a Rocca Salimbeni, sede della Banca Monte dei Paschi di Siena, White+Sparkling & MORE al Grand Hotel Continental – Starhotels Collezione, White+Red & FOOD è il percorso del Palazzo del Rettorato dell’Università che è anche Food&Siena. Montalcino & Montepulciano a Palazzo Comunale, nelle sale che ospitano la Maestà di Simone Martini, Masterclasses con degustazioni guidate a Palazzo Sansedoni

Degustare un Brunello di Montalcino o un Nobile di Montepulciano con La Maestà di Simone Martini o il Guidoriccio da Fogliano, nella sala del Mappamondo nel Palazzo Comunale di Siena, attigua alla sala dei Nove con il ciclo del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti. Spostarsi a Rocca Salimbeni, sede storica della Banca Monte dei Paschi di Siena, per Chianti&More. Gli amanti dei bianchi e delle bollicine potranno visitare le stanze affrescate di Hotel Continental Starhotel. Ad ancora, i vini della costa toscana, ma anche Piemonte, Veneto, Sicilia saranno al Rettorato con White+Red & FOOD. E qui, al Rettorato dell’Università di Siena, una delle più antiche università europee, attiva già nel 1240, ci sarà anche la cittadella del Food. Per Masterclasses e degustazione guidate, le storiche sale di Palazzo Sansedoni, sede della Fondazione Monte dei Paschi di Siena.

Un percorso nei capolavori del 300. Si inizia con la Small Plate Gala. E’ un percorso nei capolavori del gotico, nella città più medioevale delle città italiane, che Wine&Siena, Capolavori del gusto, propone a Siena il 21 e 22 gennaio. Un evento diffuso con location prestigiose che vedrà la presenza di soli produttori selezionati, oltre 200. Domani 20 gennaio alle 18 l’apertura con l’inaugurazione ufficiale di Wine&Siena presso la Sala delle Lupe, Palazzo Comunale, e alle 20.30, la Small Plate Gala presso il Rettorato dell’Università di Siena con sette ristoratori di Siena, ognuno con un piatto diverso abbinato ad un vino. Così si potranno degustare Tonno di Coniglio abbinato al Franciacorta Lantieri De Paratico, Barchetta di Pane Tostato con Sbriciolata di Fegatini e Acciuga abbinato a Vernaccia Panizzi, la Crema di Ceci con Polpo Spadellato al Rosmarino abbinati a Castelfeder – Tecum Alto Adige Südtirol, Benfatti con Erbe di Campo Salmone e Liquirizia abbinato al Loacker Corte Pavone – 2013 Le Perle di Pavone Millesimato Spumante Metodo Classico, Pasta e Fagioli Tondini con Croccante di Pancetta abbinato a Famiglia Cecchi – 2011 Coevo Toscana, Peposo del Brunelleschi abbinato con Fèlsina – 2013 Fontalloro Toscana, ed ancora il Maialino di Cinta in Porchetta abbinato a La Magia – 2014 Rosso di Montalcino, Stinco di Vitello al Forno con Rocca delle Machie – 2013 Chianti Classico Riserva Famiglia Zingarelli. Per dessert Soffice al Limone e Ricotta con Tenuta Il Falchetto – 2016 Tenuta del Fant Moscato d’Asti e Cremoso alle Erbe di Campo con Terra Croccante al Cacao, Cannella e Mango. I ristoratori protagonisti sono: Ristorante Grotta Di Santa Caterina, Campaccio Food E Wine, Ristorante Il Mestolo, Osteria Le Logge, Ristorante La Limonaia-Hotel Garden, Ristorante L’orto E Un Quarto, Ristorante Antica Trattoria Botteganova, Ristorante Il Sasso, Ristorante San Desiderio, Ristorante Mugolone. Per prenotazioni, chiamare lo 0577 600392.

Il percorso sensoriale. Chianti&MORE è la sezione che si trova a Rocca Salimbeni, in Piazza Salimbeni, sede storica della Banca Monte dei Paschi di Siena. E qui i wine lovers troveranno Chianti, Chianti Classico, Chianti Colline Senesi, Val di Cornia, Montecucco, Cortona con circa 60 produttori. Appena fuori da Rocca Salimbeni, gli amanti dei grandi bianchi e delle bollicine troveranno White+Sparkling & MORE al Grand Hotel Continental – Starhotels Collezione, in Via Banchi di Sopra, con vini provenienti dall’Alto Adige, Trentino, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Abruzzo e circa trenta produttori. White+Red & FOOD è il percorso del Palazzo del Rettorato, in Via Banchi di Sotto, con 66 produttori e vini della Costa Toscana, Carmignano, Maremma, Bolgheri, San Gimignano, Val d’Orcia, Piemonte, Veneto, Sicilia, Marche, Puglia, Valle d’Aosta, Umbria, Calabria, Campania. Non solo, il Rettorato è anche Food&Siena. A due passi dal Rettorato, Montalcino & Montepulciano a Palazzo Comunale, nelle sale del Museo Civico, in Piazza del Campo con circa 20 produttori. Masterclasses con degustazioni guidate a Palazzo Sansedoni, in Via Banchi di Sotto, appena fuori dal Rettorato.

Il programma delle Masterclasses. Il calendario prevede sabato 21 gennaio 2017, dalle 11.00 alle 12.30, Alto Adige Südtirol Castelfeder – Verticale del Pinot Nero Riserva Burgum Novum con Relatore Enologo Ivan Tschnett. Dalle 16.00 alle 17.30, Toscana, Castello di Ama – Verticale di Chianti Classico Riserva Gran Selezione San Lorenzo con Relatore Enologo Marco Palanti. Domenica 22 gennaio 2017 dalle 11.00 alle 12.30, Toscana, Rocca delle Macie – Verticale di Chianti Classico Gran Selezione, Relatore Propretario Sergio Zingarelli. Sempre domenica dalle 16.00 alle 17.30, Toscana, Tenuta di Capezzana – Verticale Carmignano Villa di Capezzana, Relatore Proprietario Filippo Benacossi Contini. I Biglietti sono disponibili: Ticket Office del Palazzo del Rettorato Via Banchi di Sotto 55e presso WEIN VINO WINE Str. di Pescaia, 65, 53100 Siena, cell, 0577 600392. Il costo è di 20 euro ad appuntamento.

L’evento è ideato da Gourmet’s International, il sistema di selezione e valorizzazione di eccellenze che sta dietro al successo internazionale di manifestazioni quali il Merano WineFestival, e Confcommercio Siena. Insieme hanno attivato importanti collaborazioni. Sono organizzatori, oltre Confcommercio Siena, il Comune di Siena e la Camera di Commercio di Siena. Wine&Siena ha il fondamentale sostegno di Banca Monte dei Paschi di Siena, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Università di Siena, Grand Hotel Continental – Starhotels Collezione, che hanno concesso spazi prestigiosi per la manifestazione, e di Enoteca Italiana che curerà le master class. La manifestazione ha il patrocinio della Regione Toscana. Sabato 21 gennaio e domenica 22 ci saranno anche i ragazzi dell’Istituto Professionale Alberghiero Artusi di Chianciano Terme a supporto delle degustazioni e del servizio in un periodo che per loro sarà valido come stage.

La manifestazione

L’ingresso costa 40 € (mezza giornata 25 €), dalle 10 del mattino fino alle 19, e permette di degustare tutti i prodotti presentati, che sono il risultato di un lavoro di degustazione e selezione da parte delle commissioni che ogni anno assegnano il prestigioso Merano WineAward. Oltre alla possibilità di degustare i migliori prodotti del territorio durante i due giorni della manifestazione, il programma prevede la presenza di master class a Palazzo Sansedoni, la Small Plate gale presso il Rettorato dell’Università di Siena il 20 gennaio, uno store delle eccellenze Merano WIneAward, degustazioni guidate. Per quanti intendano vivere l’evento abbindolo ad un soggiorno alla scoperta del territorio di Siena, il consorzio di promozione e turismo Siena Incoming attraverso il proprio Tour Operator C-Way, gruppo Costa, propone diverse soluzioni di pacchetto. La biglietteria e le proposte turistiche collegate all’evento Wine&Siena saranno prenotabili sul sito www.sienaincoming.it o telefonando ai seguenti numeri 3480216972 / 3476137678. Informazioni, biglietti prenotazioni sul sito ufficiale www.wineandsiena.it e www.sienaincoming.com.

Per i biglietti, ci si può rivolgere anche a WEIN VINO WINE in Strada di Pescaia, o telefonare al numero 0577 600392.

Ritorno al classico

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Pitti Immagine Uomo anticipa la moda del prossimo autunno inverno, con un recupero del classico e qualche innovazione.

Anche la moda come la cucina non abbandona la tradizione, semmai si attualizza. La conferma viene visitando  gli stand affollatissimi, della edizione che si chiude oggi 13 gennaio di Pitti Immagine Uomo. I colori ed i tagli sartoriali proposti per la stagione più fredda del prossimo anno, sono un netto ritorno al classico, ad un recente passato che negli ultimi anni era stato stravolto, a volte anche reso poco elegante, contravvenendo invece a quello che la moda di per se dovrebbe fornire: abbellire ed impreziosire chi la indossa. Colori caldi, toni decisi, stoffe ricche e preziose al tempo stesso. Ottime le fatture di soprabiti e giacconi, curati gli abiti che dimostrano una particolare attenzione al ritorno al “maschile” di una moda che negli ultimi tempi aveva offerto spunti fin troppo femminili, sia nei vestiti che negli accessori. Anche questi ultimi, di ogni specie, tra gli utili ed i superflui, dimostrano quel leggero tono retrò, che ben si sposa con l’innovazione. Come nelle recenti edizioni si nota una grande proposta ed attenzione al cappello, accessorio che, oltre alla utilità, diviene anche simbolo di quella voglia di identificarsi, di abbandonare la globalizzazione del vestire, proposta negli anni precedenti, a vantaggio di una personale visione del proprio essere.

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Non poteva mancare in questo contesto la visita ad uno dei più importanti ed apprezzati laboratori di cappelli italiani, Doria 1905. La collezione Doria 1905 trae linfa creativa dalla rivisitazione del suo importante passato e dallo studio degli archivi storici dell¹azienda. Il grande ritorno al classico si sviluppa attorno ai grandi capisaldi e alle lavorazioni che hanno reso lo storico marchio una vera e propria icona della sartorialità del berretto e del cappello in tessuto.
La versatilità che offrono le forme ed i tessuti fanno di questa collezione un tripudio al bello, all’elegante ed al tempo stesso al contemporaneo, evidenziando quanto anche i caldi colori proposti incidano amplificando la qualità della confezione e della maestria che questi abili artigiani sanno donare in ogni realizzazione.
La filiera produttiva si sofferma con attenzione in ogni fase, dal taglio in sbieco in alcuni particolari complementi, alla cura dello stiro sulle antiche forma di legno, dalla ricercatezza delle fodere che riportano il crest stampato all¹originale scudetto Doria 1905, alla spazzolatura finale, rigorosamente manuale e su legno, riservata ad ogni copricapo.

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La collezioni proposte nelle precedenti edizioni volgevano più al viaggio, ai colori dei prodotti della ricca terra pugliese, mentre quella attuale va alla ricerca delle origini dell’azienda, negli anni Venti dove il cappello era simbolo non solo di eleganza ma anche di status.
Centododici anni di passione per questa azienda che riesce a trasmettere in ogni piccolo dettaglio. Tanto di cappello quindi a questa collezione…Doria 1905 …naturalmente!

Marco Marucelli

CENE GALEOTTE, CHEF E DETENUTI DI NUOVO AI FORNELLI!

LOGO CENE GALEOTTE

Fra le novità di questa edizione il coinvolgimento degli chef per lezioni di cucina ai detenuti iscritti al l’Istituto Alberghiero attivo dal 2013 all’interno del carcere .
Dalla “prima” del 2005 oltre 14.000 i partecipanti.

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Tutto pronto per la nuova edizione delle CENE GALEOTTE (www.cenegaleotte.it), iniziativa unica nel suo genere che da oltre dieci anni fa della Casa di Reclusione di Volterra (PI) un luogo di integrazione e solidarietà attraverso cene aperte al pubblico in programma FINO ALL’11 AGOSTO 2017, realizzate dai detenuti con il supporto di chef professionisti.

E che torna quest’anno con una bellissima novità. Gli chef coinvolti infatti, come sempre a titolo gratuito, non solo affiancheranno i detenuti ai fornelli, ma terranno anche lezioni inserite nel calendario didattico dell’Istituto Alberghiero nato nel 2013 proprio all’interno del carcere di Volterra, con classi miste formate dai carcerati e dagli oltre venti ragazzi che ogni giorno varcano le porte della struttura per seguire il percorso formativo.
un momento di relax

Un successo crescente quello delle CENE GALEOTTE raccontato dai numeri, con oltre 1.200 partecipanti la scorsa edizione e più di 14.000 visitatori dalla “prima” del 2005. L’evento rinnova anche il suo scopo solidale, con il ricavato (35 euro a persona) devoluto alla FONDAZIONE IL CUORE SI SCIOGLIE ONLUS e ai progetti che, dal 2000, vengono realizzati in collaborazione con il mondo del volontariato laico e cattolico.

tutti a tavola!

Si rinnova dunque la possibilità di un’esperienza irripetibile per i visitatori, ma anche un momento vissuto con grandissimo coinvolgimento da parte dei detenuti che, grazie al percorso formativo in sala e cucina, acquisiscono via via un vero e proprio bagaglio professionale. In ben sedici casi questa esperienza si è tradotta in vero impiego presso ristoranti locali, secondo l’art. 21 che regolamenta il lavoro al di fuori del carcere.

Le Cene Galeotte sono possibili grazie all’intervento di Unicoop Firenze, che fornisce le materie prime necessarie alla realizzazione dei piatti e assume i detenuti per i giorni in cui sono nella realizzazione dell’evento. Il progetto è realizzato con la collaborazione del Ministero della Giustizia, la direzione della Casa di Reclusione di Volterra, la supervisione artistica del giornalista e critico enogastronomico Leonardo Romanelli per la selezione degli chef e il supporto comunicativo di Studio Umami.

chef e detenuti ai fornelli

Un ruolo fondamentale è inoltre ricoperto dalla Fisar-Delegazione Storica di Volterra (www.fisarvolterra.it), partner del progetto per la selezione delle aziende vinicole, il servizio dei vini ai tavoli e la formazione dei detenuti come sommelier. Grazie alla Fisar dieci detenuti hanno già positivamente svolto il corso base di avvicinamento al vino e seguiranno il percorso formativo per raggiungere la qualifica di sommelier professionali.

Per informazioni: www.cenegaleotte.it
Per prenotazioni: Agenzie Toscana Turismo, ARGONAUTA VIAGGI (gruppo ROBINTUR),
Tel. 055.2345040

CALENDARIO CENE GALEOTTE 2017
(apertura pubblico: ore 19.30 – inizio cena: ore 20.30 – costo: 35 euro a persona)

VENERDÌ 24 MARZO 2017

ALESSANDRO LIBERATORE
Villa Cora (FI)

VENERDÌ 21 APRILE 2017
BEATRICE SEGONI
Konnubio (FI)

VENERDÌ 26 MAGGIO 2017
DANIELE PESCATORE (Casa di Cucina da Pescatore – FI) e
ROMUALDO RIZZUTI (Pizzeria Sud, Mercato Centrale – FI)

VENERDÌ 30 GIUGNO 2017
ENTIANA OSMENZEZA
Gurdulù (FI)

VENERDÌ 11 AGOSTO 2017
DANIELE SERA
Castello di Casole (Casole d’Elsa – SI)
LE CANTINE

CANTINA ITALO CESCON
Treviso – www.cesconitalo.it

CANTINA PETRA
Suvereto (LI) – www.petrawine.it

CANTINA SALCHETO
Montepulciano (SI) – www.salcheto.it

PODERE LA REGOLA
Riparbella (PI) – www.laregola.com

TENUTA DELL’ORNELLAIA
Bolgheri (LI) – www.ornellaia.com

TENUTE SILVIO NARDI
Montalcino (SI) – www.tenutenardi.com

American Diner a Firenze inaugura un nuovo locale dove i sogni dei mitici anni ’50 divengono realtà.

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Metti la voglia di qualcosa di buono, il desiderio di trascorrere un’ora in un ambiente che rievochi quelli che possono esser definiti gli Happy Days dei giorni nostri, scenografie davvero importanti e ultimo, ma non per ultimo, il servizio impeccabile di abili cameriere su pattini a rotelle. Questa è l’alchimia che ha come risultato il nuovissimo locale che arricchisce, non solo cromaticamente, il centro fiorentino.

IMG_20161221_125356Qualche ora prima dell’inaugurazione ufficiale di questa “tavola calda” di ispirazione americana, mercoledì 21 dicembre, la stampa di settore ha avuto il piacere di visitare e degustare in anteprima le peculiarità gastronomiche e architettoniche di 1950 American Diner. Non si tratta di una nuova apertura ma bensì della riapertura, a seguito del trasferimento in questa nuova sede, dei locali che già erano presenti a Firenze. Un cambio davvero esuberante se si pensa ai 1000 mq. di locali, che consentono a 300 persone di sedere comodamente, di proporre un menù allargato e davvero ricco, una sala interamente dedicata alla caffetteria, uno spazio per lo street food e per il brunch all’americana. Nell’area bistrot, un privè allestito ad officina vintage, una vecchia Cadillac che sovrasta il banco, un mini diner per bambini in uno spazio che potrà essere anche prenotato interamente per festicciole con o senza animazione.

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L’apertura 7 giorni alla settimana, tutto l’anno, dalle 7 di mattina alle 1 di notte, garantirà una fruibilità a 360 gradi, per i vari momenti quotidiani di appagamento del gusto. Il locale è la nona apertura di altrettante realtà gastronomiche, ideate dalla famiglia Tramonti/Menta, che oggi conta otto locali (essendo appunto quello di Firenze una riapertura) che vanno dal primo nato a Calenzano, fino a Parma, attraverso Pontedera, Forte dei Marmi, Poggibonsi, Figline Valdarno e Livorno. L’ultimo nato diviene oggi il più grande per dimensioni, con la doppia cucina, di cui una specifica per il Burritos Bar che si apre su via Nazionale, dedicata al suo menù di burger e streetfood da gustare al volo, da portar via, da consumare al banco o seduti negli ampi spazi. Tra l’altro il locale è certificato A.I.C. così da presentare un incredibile menù senza glutine che si affianca anche alle varie proposte vegetariane e vegane, così da accontentare sia chi ha problematiche alimentari, sia chi segue mode o filosofie del momento.

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Potremmo raccontare ancora innumerevoli sfumature di questo magico caleidoscopio che è 1950 American Diner, ma non vogliamo inibire la curiosità del lettore, così da invitarlo a vivere qualche momento di sano passato con un tuffo negli anni ’50, i materiali esposti sono affascinanti originali o pregevoli imitazioni, ma l’atmosfera che si respira è autentica…attenzione che potreste trovare Richie Cunningham e Fonzie al banco ad attendere gli altri protagonisti della serie TV “Happy Days”, che appassionò molti giovani negli anni 70/80!

(Marco Marucelli)

 

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E’ PRODOTTA DA CURA NATURA LA PRIMA CARNE SUINA PIU’ OMEGA 3, BUONA COME IL MAIALE, SANA COME IL PESCE

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Mangiare carne di maiale senza sensi di colpa oggi si può. Nasce in Italia, precisamente in Emilia Romagna, il suino con carne ricca di Omega 3, il primo esempio di come portare in tavola sapore e proteine della carne unite ai famosi grassi insaturi tanto raccomandati dai nutrizionisti. La prima azienda a livello nazionale a raggiungere questo traguardo è Cura Natura, allevatori DOP a Castelvetro (MO) con una vocazione alla ricerca, al benessere animale e alla salute attraverso l’alimentazione. Cura Natura insieme ai produttori di alimenti zootecnici del gruppo Ferri, di cui fa parte, ha siglato attraverso Fattorie Italiane un accordo esclusivo con l’associazione francese Blue Blanc Coeur che le consente di produrre e promuovere, unica in Italia per il settore suini, un allevamento “etico” basato su un’alimentazione naturale e arricchita di Omega 3. La “ricetta” studiata dai nutrizionisti della Ferri sulla base dei protocolli BBC prevede per l’alimentazione dei suini un mix di prodotti vegetali, minerali, vitamine e semi, tra cui i famosi semi di lino che sono tra i maggiori fornitori di questi “grassi buoni”.Per fare un paragone, come il pesce assume gli Omega 3 cibandosi di alghe, così i suini li assumono dai semi di lino.

Superato dunque il dilemma “carne o pesce?” Sembra proprio di sì, a guardare i valori nutrizionali da tabelle INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione). Cento grammi di lombo fresco, per esempio, passano dal contenuto attuale di 0,08 grammi di Omega 3 a 0,24 grammi nei suini della filiera Blue Blanc Core, mentre mangiando la stessa quantità di tonno o di salmone freschi assumeremmo 0,09 grammi di Omega3. Contenuti importanti anche nei prodotti lavorati da carni suine: si passa per esempio dai 0,11 ai 0,55 nel prosciutto di Parma e da 0,16 a 0,75 grammi nella mortadella di Bologna IGP.

Al di là dei numeri, il risultato della nuova filiera di prodotti derivati dal suino sono una carne che mantiene naturalmente inalterati sapore e gusto e può entrare a pieno titolo nelle diete più equilibrate, in quelle per gli sportivi, o per gli anziani, grazie all’ apporto degli Omega 3 con i loro riconosciuti effetti anticolesterolo, antiossidanti e protettivi del sistema cardiaco. Mangiare maiale e mangiare sano diventa così una missione possibile.

L’ accordo tra Cura Natura, il gruppo Ferri e Blue Blanc Coeur nasce da una identità di obiettivi che si sono incontrati in un progetto comune.

Blue Blanc Coeur nasce nel 2000 in Francia per promuovere un’agricoltura con vocazione alla salute che si pone precisi obiettivi dalla coltivazione, all’ Allevamento, alla tavola secondo protocolli di produzione che prevedono obblighi di mezzi, di risultati, di tracciabilità. I prodotti della filiera BBC tendono ad un Miglioramento del profilo lipidico (meno grassi saturi e acidi grassi omega 6, più acidi grassi Omega 3) che contribuisce ad   una migliore nutrizione umana. I benefici di latte, uova, pane, pasta, carne bovina e da oggi anche carne suina arricchiti di Omega 3 secondo il protocollo BBC sono stati ampiamente dimostrati attraverso studi scientifici e 5 studi clinici pubblicati su riviste internazionali con comitati indipendenti di valutazione.

Per Cura Natura l’adozione del protocollo BCC è la naturale evoluzione di un percorso già intrapreso. Il sistema di allevamento dell’azienda di Castelvetro infatti, con i prodotti zootecnici di Ferri, è orientato all’ alimentazione animale No Ogm a base di cereali del territorio. Ora, con la garanzia BBC accanto al marchio Cura Natura, salumifici, macellerie, ristoratori, grande distribuzione, consumatori, insomma tutti i soggetti attenti a ciò che succede dal campo alla tavola, potranno richiedere a Cura Natura l’unica carne “più” Omega 3, buona come il maiale, sana come il pesce.