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CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2017: CUORE, CARATTERE, CULTURA

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Il 13 e 14 febbraio si è svolta alla Stazione Leopolda di Firenze si è svolta  la “Collection” del Chianti Classico  dove sono state presentate a stampa e addetti ai lavori le ultime annate del Gallo Nero.
Record del numero dei produttori partecipanti: 185 aziende, per un totale di 676 etichette,  57 anteprime da botte della vendemmia 2016 e 87 Chianti Classico Gran Selezione in degustazione.

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In periodi di anteprime enoiche ecco ad aprire le danze la presentazione delle nuove annate del Chianti Classico ai massimi esperti del settore, un’occasione unica per conoscere a fondo la denominazione, le sue etichette e le ultime novità da uno dei territori vinicoli più importanti del mondo.

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Tutto questo è stato Chianti Classico Collection, uno dei principali appuntamenti dell’agenda vitivinicola internazionale, che è stato “stappato”  il 13 e 14 febbraio scorsi sempre nel suggestivo scenario della Stazione Leopolda di Firenze, ormai consueta location della manifestazione.

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La vendemmia dei Trecento anni e l’importanza del territorio. Nel 2016 il Chianti Classico ha celebrato i suoi Trecento anni da quel lontano 24 settembre 1716, quando il Granduca Cosimo III de’ Medici decise di delimitare con un bando, per la prima volta nella storia, alcuni territori particolarmente vocati per la produzione enologica di alta qualità, fra cui quello del Chianti, dove oggi si produce il vino Chianti Classico. In questa ventiquattresima edizione della Collection sono stati presentati in anteprima i primi campioni di Chianti Classico prodotti in questa storica annata.

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È proprio la centralità di questo territorio, cui è stato reso omaggio nel 2016, che quest’anno ha ispirato la manifestazione. La Collection ha offerto infatti l’occasione per discutere sul valore dell’origine del prodotto e sulla sua protezione, non solo a garanzia del consumatore ma anche a tutela del produttore. La tavola rotonda “L’importanza di chiamarsi… Chianti Classico” ha visto coinvolti esponenti delle denominazioni che hanno aderito alla Joint Declaration to Protect Wine Place & Origin, un’alleanza transnazionale con il fine di promuovere la tutela dei territori e dei marchi di origine, nata nel 2005 e che oggi conta 20 membri, tra cui il Chianti Classico, unico portabandiera dell’Italia.

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“Questa è la quinta volta che partecipo alla Chianti Classico Collection come Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico – afferma Sergio Zingarelli – e sono sempre più consapevole dell’importanza di questo evento che ogni anno cresce, portando a Firenze giornalisti e operatori da tutto il mondo. Si può ben dire che il nostro “anno del vino” inizi con la Collection e ritengo doveroso cogliere l’occasione per continuare a sottolineare l’importanza del nostro territorio nei suoi molteplici aspetti, che vanno dalla bellezza paesaggistica, alla vocazione enologica, al suo aspetto umano e sociale. L’edizione di quest’anno, la ventiquattresima, parla di un grande rafforzamento della denominazione: oltre ai numeri economici, la partecipazione sia da parte dei soci che della stampa e degli operatori di settore segna un record storico.”

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I numeri della Leopolda del Vino. 185 aziende per 676 etichette in degustazione. Un totale di 9000 bottiglie che sono state aperte e servite da una squadra di 50 sommelier in due giorni di manifestazione alla presenza di oltre 250 giornalisti provenienti da 30 diversi paesi del mondo e più di 1800 operatori, italiani e stranieri. 57 le anteprime da botte dell’annata 2016 e ben 87 le etichette di Chianti Classico Gran Selezione.

Alla Leopolda è stato possibile assaggiare in degustazione anche gli oli di 28 aziende produttrici di DOP Chianti Classico.

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Partner della manifestazione sono stati anche quest’anno importanti nomi dell’enogastronomia e dell’industria a questa legata, come alcuni dei migliori prodotti DOP italiani che, sotto il cappello istituzionale di AICIG (l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche), si sono presentati al pubblico della Collection attraverso incontri e degustazioni a cura di: Consorzio Tutela del Formaggio Parmigiano-Reggiano DOP, Consorzio del Prosciutto Toscano DOP, Consorzio di Tutela Oliva da Mensa La Bella della Daunia DOP, Consorzio per la Tutela del Formaggio Mozzarella di Bufala Campana DOP, Consorzio di Tutela Pecorino Toscano DOP, Consorzio di Tutela Pomodoro di Pachino DOP, Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP, Consorzio per la Tutela del Formaggio Gorgonzola DOP, Consorzio di Tutela della Ricotta di Bufala Campana DOP, Consorzio Finocchiona IGP. Tra i collaboratori storici della “Collection” anche RCR, Firenze Parcheggi, l’Acqua di Toscana® San Felice e Pulltex.

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Finocchiona IGP e Cinta Senese DOP per un binomio perfetto ‘Certificazione al quadrato’ per un grande salume toscano

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Tra le eccellenze enogastronomiche toscane c’è un salume che rappresenta una vera ‘chicca’ per i palati più raffinati ed esigenti: la Finocchiona IGP prodotta con carni di Cinta Senese DOP. Un prodotto ottenuto, quindi, con una “doppia certificazione di qualità” e che sta conquistando nicchie di mercato nella ristorazione e tra gli appassionati di cibo.

Finocchiona IGP e Cinta Senese DOP. A caratterizzare la Finocchiona IGP ottenuta con carni di Cinta Senese DOP è la caratteristica qualità delle carni e la differente qualità di grasso. La Cinta senese, infatti, è una razza nota per la rusticità, che la rende adatta all’allevamento allo stato brado e semi–brado nel bosco e nelle distese erbose adibite a pascolo, tipiche della Toscana. Proprio le peculiarità territoriali, da cui derivano anche le caratteristiche uniche della sua alimentazione, sono alla base del gusto della carne, certificata DOP dal 2012. Le carni di Cinta Senese, infatti, si caratterizzano per una forte presenza di grasso di marezzatura, cioè con piccole infiltrazioni di grasso nella massa muscolare, e una bassa perdita liquidi, quindi acqua, al momento della cottura. Nella trasformazione in salumi e insaccati, come nel caso della Finocchiona IGP, i prodotti si contraddistinguono per le proprietà organolettiche che li rendono un’eccellenza e una particolarità della tradizione toscana: i salumi di Cinta Senese risultano ricchi di una maggiore concentrazione di acidi grassi insaturi e polinsaturi, che rendono il gusto “più morbido e rotondo” al palato.

Fabio Viani - presidente Consorzio tutela Finocchiona IGP

Nel mondo della Finocchiona IGP – spiega Fabio Viani, presidente del Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP – esistono realtà produttive legate alla produzione di “Finocchiona IGP con carne di Cinta Senese DOP”. Siamo in un ambito di nicchia, visto che la produzione sfiora circa l’1 per cento, ma parliamo di un prodotto a doppia certificazione di qualità: la prima per i suini da cui si ottiene la carne e la seconda per il metodo di lavorazione. Il disciplinare di produzione della Finocchiona IGP impone, sempre e comunque, l’uso di tagli freschi di prima qualità di suini da libro genealogico italiano e, quindi, garanzia di una qualità superiore sulle tavole di tutti consumatori”.

Nel 2012 l’Unione Europea – afferma Chiara Santini, presidente del Consorzio di Tutela della Cinta Senese DOP – ha dato il via libera alla denominazione ‘Cinta senese’ per le carni fresche. Oggi la carne di Cinta Senese, il cui trend produttivo è in costante crescita, viene associata sempre di più alla regione di origine. L’allevamento allo stato brado e semibrado, con alimentazione in bosco o con pascolo erbaceo, insieme a un’integrazione del 2 per cento di cereali con mais, orzo e senza soia, come previsto nel Disciplinare di produzione, garantisce alla carne un maggior contenuto di grasso intramuscolare che la rende più morbida, sapida e succulenta. La carne di cinta senese presenta un maggiore contenuto di acido oleico e di acidi grassi polinsaturi, che garantiscono una rapida diffusione degli aromi utilizzati e la rendono più gradevole al palato”.

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Un anno di CheftoChef

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Presentata l’attività 2017 dell’associazione che riunisce i migliori chef e produttori enogastronomici dell’Emilia Romagna.
Villa Guastavillani a Bologna (sede di Bologna Business School) ha ospitato, come oramai tradizione, la presentazione del ricco programma d’attività che CheftoChef emiliaromagnacuochi ha in cantiere in questo 2017, tra eventi in Italia e all’estero, progetti di formazione e di divulgazione. Attività che hanno come denominatore comune la “cucina d’autore” per la valorizzazione dei grandi prodotti gastronomici dell’Emilia Romagna, una regione ricca di tradizione e di credibilità nel Mondo grazie anche alla grande riconoscibilità e autorevolezza che hanno conquistato, meritatamente, i nostri Chef.

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CheftoChef emiliaromagnacuochi (www.cheftochef.eu) è l’associazione che riunisce i cinquanta migliori chef, le cinquanta aziende compresi i più importanti Consorzi dei prodotti tipici e i gourmet di riferimento dell’Emilia Romagna. Presidente dell’Associazione, unica nel suo genere, è Massimo Spigaroli, Vice Presidenti Massimo Bottura e Paolo Teverini, Presidente Onorario Igles Corelli.
«Il 2017 è un anno importante per CheftoChef, nel quale cercheremo di organizzarci sempre al meglio e di consolidare i tanti risultati ottenuti – spiega il Presidente Spigaroli – L’Associazione unisce grandi chef e grandi produttori della regione perché è importante la sinergia e il confronto. Lo stesso confronto che sarà portato avanti anche con il mondo della formazione, perché il nostro sistema non si occupa solo di food, ma vuole migliorare l’immagine complessiva dell’Emilia Romagna e della nostra ristorazione nel suo complesso».

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Numerose sono le attività in parte già pianificate e in parte che si aggiungeranno nel corso dell’anno; alcune di queste meritano sicuramente una sottolineatura particolare, come quelle che porteranno gli chef dell’associazione in giro per l’Europa per una serie di appuntamenti in Inghilterra e in Spagna, dopo la positiva esperienza di New York sul finire del 2016. Sarà Londra a ospitare, in più riprese nel corso dell’anno, 4 cene e 3 workshop assieme al Consorzio del Parmigiano-Reggiano e al Consorzio Produttori Antiche Acetaie. Il “gemellaggio” gastronomico fra Emilia Romagna e Costa Brava porterà alcuni dei migliori chef catalani a Rimini per partecipare alla quarta edizione del grande evento “Al Mèni”, il circo mercato dei sapori (17 e 18 giugno). Gli chef regionali, invece, parteciperanno al Gastronomic Forum di Girona (19, 20 e 21 novembre), rinomata e importante fiera internazionale di cucina, un progetto pioniere nel settore dell’agroalimentare e della ristorazione nato nell’ormai lontano 1999. Fra le due trasferte, gli chef italo-spagnoli saranno anche protagonisti di alcune cene a 4 mani per un confronto fra due regioni similari tra loro: figlie di un turismo costiero e marittimo, hanno saputo rilanciarsi e imporsi a livello internazionale per l’alta qualità gastronomica proposta. L’Emilia Romagna sarà così protagonista con i suoi prodotti e la sua cucina in Paesi e mercati strategici per il consolidamento delle nostre esportazioni e per la diffusione della nostra cultura enogastronomica.

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Anche in questo 2017 non mancherà il tradizionale “CENTOMANI di questa terra”, la festa dei Soci e degli amici di CheftoChef, in programma il 3 aprile a Polesine Zibello (PR), all’Antica Corte Pallavicina dei Fratelli Spigaroli. Un’intera giornata di aggiornamento e di aggregazione che permette di riunire chef, produttori, gourmet, esperti del settore agroalimentare e naturalmente giovani talenti. Il tema portante dell’evento sarà “La sfida glocal: saperi tradizionali e competenze competitive per costruire nuove opportunità”, pertanto saranno ospitati cinque approfondimenti che partendo dall’esperienza di cinque ambiti diversi – ricerca, storia, turismo, sociale, impresa – risponderanno al quesito (che darà anche il titolo al forum) “E se fossero le province a essere la leva per la crescita internazionale?”. Rinnovata la formula della giornata, che affiancherà alla parte espositiva con tutti i produttori soci presenti, cooking show con protagonisti assieme 3 chef per volta che proporranno nuovi piatti e nuovi abbinamenti, e numerosi interventi sotto forma di keynote speech per fornire spunti di riflessione in diversi ambiti gastronomici.
Proseguirà, inoltre, per tutto l’anno la collaborazione fra CheftoChef e l’Antoniano di Bologna, lungo le direttrici del progetto solidal-culturale Food for Soul ideato da Massimo Bottura, che già nel 2015, anno di Expo, aveva portato all’apertura del Refettorio Ambrosiano a Milano, sempre con le stesse finalità benefiche, e che poi nel 2016 aveva ripetuto l’esperienza anche a Rio durante le Olimpiadi brasiliane. Un progetto che mira a costituire un senso di dignità “per tutti” intorno alla tavola. Gli chef dell’Associazione si alterneranno ai fornelli per preparare da mangiare per gli ospiti bisognosi del refettorio, che sarà così aperto anche alla sera, con quello che troveranno a disposizione in cucina: prodotti freschi o vicini alla scadenza, alimenti offerti o recuperati. Legata a questa importante attività CheftoChef presenta il manifesto “Filiere professionali e di volontariato per mense sociali e una moderna gastronomia regionale al servizio di comunità integrate”. Un documento che raccoglie sinteticamente la problematica affrontata da queste esperienze innovative e che vuole essere utile per facilitare, a tutti i livelli, progettazione e gestione anche in realtà meno strutturate, ma motivate, nel rendere servizi di accoglienza efficaci e integrati.
Sarà consolidata l’attività formativa in connessione con la programmazione della Regione Emilia-Romagna, dell’Ufficio Scolastico Regionale e dei singoli Istituti e Centri Professionali.
Per quanto attiene alle 12 “Città della gastronomia CheftoChef”, dopo l’esperienza successiva all’Expo e il consolidamento delle realtà UNESCO in regione (in primis Parma Città creativa della gastronomia, il Parco del Delta del Po e il Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano), prosegue l’attività incentrata sulle iniziative delle singole realtà ma sempre a vocazione regionale.

I primi dieci anni di Podere Monastero

 

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La Pineta e Campanaio, con l’annata 2015, tagliano il traguardo delle dieci vendemmie

Quando nel 2000 l’enologo Alessandro Cellai decise di produrre un grande Pinot Nero nel cuore della Toscana, terra vocata a grandi vini rossi ma estranea a uno dei vitigni più pregiati e difficili al mondo, l’idea sembrò a molti bizzarra, e solo l’esperienza, l’abnegazione e il talento riconosciuto dell’enologo senese impedirono di classificarla come folle se non addirittura impossibile.

Dopo una lunga ricerca, Cellai trovò a Castellina in Chianti, a 500 metri di altitudine, tra le dolci colline del Chianti senese, i terreni più adatti per piantare i cloni e i porta innesti da lui personalmente selezionati tra i più prestigiosi vivaisti della Francia. Seguì uno scrupoloso lavoro in vigna e poi in cantina per portare a compimento l’ambizioso progetto.

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Un sogno al quale l’enologo si è dedicato con grande passione e cura e che nel 2006 ha portato alla luce le prime bottiglie di La Pineta, 100% Pinot nero, e di Campanaio, 50% Cabernet Sauvignon e 50% Merlot, due rossi di grande personalità, per esaltare al massimo le caratteristiche peculiari dei vitigni che li compongono, senza oscurare i lati positivi del terroir di questo meraviglioso angolo di terra toscana.

Due grandi vini resi ancora più unici e preziosi grazie alle originali etichette realizzate in esclusiva per Podere Monastero dallo scultore tedesco di fama internazionale Konrad Winzer, in virtù di una lunga e sincera amicizia che lo lega ad Alessandro Cellai, che ha disegnato anche la speciale etichetta commemorativa dell’annata 2015. A distanza di dieci anni, e dopo numerosi riconoscimenti e premi, la sfida di Cellai può dichiararsi vinta brillantemente.
Oggi La Pineta e Campanaio sono due vini rinomati a livello internazionale, riconosciuti da addetti ai lavori e testate di caratura mondiale, con una produzione centellinata ma significativa ed una distribuzione che copre 20 paesi in tutto il globo (tra gli altri Australia, Brasile, Cina, Russia e Usa), comprese le cantine dei più prestigiosi ristoranti stellati d’Italia e all’estero.

Sono davvero felice e orgoglioso di aver raggiunto questo traguardo – dichiara Alessandro Cellai – per il quale mi sento in dovere di esprimere profonda gratitudine a tutte le persone che mi hanno dato coraggio e mi hanno supportato nei momenti nei quali sembrava un miraggio raggiungere le 10 vendemmie”.

Annata dopo annata, sorso dopo sorso, un emozionante viaggio attraverso la storia di questa piccola ma già grande eccellenza dell’enologia italiana.

L’azienda vinicola Podere Monastero è situata a Castellina in Chianti, nel cuore della Toscana, a circa 500 metri di altitudine. Nasce nel 2000 per volontà del proprietario ed enologo Alessandro Cellai con l’unico obbiettivo di produrre un grande Pinot Nero. La superficie vitata è di 3 ettari rigorosamente gestiti secondo le leggi della biodinamica, di cui soltanto 1,5 destinati a Pinot Nero. I restanti 1,5 sono destinati a Cabernet Sauvignon (50%) e Merlot (50%).
Il Pinot Nero, sebbene di non facilissima adattabilità in Italia, è considerato uno tra i migliori vitigni al mondo, capace di dare vini di straordinaria eleganza ed armonia. E’ stata proprio questa la sfida: produrre un grandissimo vino in una terra famosa per altri vitigni, ma non per questo.

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La Pineta (100% Pinot Nero) nasce con questa filosofia; ogni vite viene curata fin dalla potatura, impostando fin da subito una produzione di grande qualità. Il sistema di allevamento è rigorosamente a guyot con una carica di gemme che non supera mai le 6-7; la produzione per ceppo si aggira intorno ai 400 grammi che, raccolti rigorosamente a mano e sempre a mano diraspati, vengono fatti fermentare in tinella di rovere francese (allier) a temperatura controllata per circa 20 giorni. Alla svinatura il vino viene messo in barriques (sempre in allier media tostatura) per un affinamento complessivo di circa 12 mesi compresa la fermentazione malo lattica, prima di essere imbottigliato.

Campanaio 2015 RidCampanaio (50% merlot e 50% Cab. Sauvignon), seppur fatto con uvaggi più comuni alla zona di produzione del Chianti, è anch’esso frutto di scrupolosa attenzione fin dalla scelta delle barbatelle. Il sistema di allevamento è il cordone speronato e la produzione massima per ceppo non supera mai i 650 grammi. La fermentazione viene fatta in legno a temperatura controllata per circa 4 settimane compresa la macerazione; la fermentazione malo lattica e il relativo affinamento per ulteriori 12 mesi vengono fatti in barriques di rovere francese (allier).In questo vino si percepisce immediatamente la grande struttura e complessità anche se la dolcezza dei tannini gli dona grande morbidezza ed eleganza fin dalle prima fasi dell’affinamento.

Podere Monastero produce anche la Grappa di Pinot Nero Riserva, una grappa vera, molto morbida e raffinata che rispecchia il vitigno Pinot Nero, e viene affinata per 60 mesi nelle stesse barriques che hanno ospitato il vino La Pineta.

Tirreno C.T. 2017

Dal 19 al 22 Febbraio 2017 la 37° edizione della fiera di riferimento per le attrezzature e forniture per Alberghi, Ristoranti , Bar , Gelaterie , Pasticcerie, Panifici, Pizzerie , Strutture Ricettive e Arredamento Contract.

Tirreno C.T. è da 37 anni il punto di riferimento per tutti gli operatori
del settore dell’ospitalità. Promossa da Tirreno Trade la manifestazione è dedicata alle ultime novità nel settore delle forniture e rappresenta ogni anno un appuntamento unico nel suo genere.

Vero cuore della manifestazione, anche segreto del suo ripetuto successo, l’incontro qualificato tra domanda e offerta di questo settore che è sempre più in divenire: uno scambio commerciale che crea importanti giri d’affari per gli operatori del centro e nord Italia.

Ogni anno visitano Tirreno C.T. oltre 55mila operatori del settore per incontrare l’offerta dei circa 360 espositori in rappresentanza di oltre 600 marchi commerciali nei circa 30 mila metri quadrati espositivi. Anche per questo Tirreno C.T. può affermarsi come uno degli eventi più importanti del settore. Grande novità dell’edizione 2017 sarà l’integrazione della collaterale manifestazione Balnearia all’interno di Tirreno C.T. a completare l’offerta espositiva per i visitatori.

Profilo operatori professionali in visita:

Proprietari , manager e gestori di strutture ricettive. Imprenditori, dipendenti e barman di pubblici esercizi, bar e caffetterie. Ristoratori , food & beverage manager , chef e pizzaioli della ristorazione classica e veloce, Pasticceri e Gelatieri professionisti . Titolari e collaboratori di centri benessere , strutture termali e comunità. Distributori ed agenti del canale Ho.re.ca, architetti , progettisti e designer. Imprenditori, gestori e dipendenti di Stabilimenti Balneari.

Esporre a Tirreno C.T.

Aree Merceologiche d’Esposizione

Coffee, Beverage & Equipment: caffè, the, infusi, acque minerali, succhi di frutta, bevande analcoliche,birre industriali, birre artigianali, vini, distillati liquori e attrezzature.

Food & Equipment : prodotti alimentari e materie prime per la ristorazione professionale, prodotti per gelateria e pasticceria , prodotti e attrezzature per la pizzeria e la panificazione , attrezzature e grandi impianti per la cucina professionale , prodotti e macchinari per la detergenza.

Hotellerie : prodotti e attrezzature per la tavola, bar , gelateria e
pasticceria.

Indoor & Outdoor Contract : arredo ed accessori per interno ed esterno , arredo bagno , forniture tessili , tappezzerie e moquette, arredo contract per hotel e strutture ricettive , tecnologie e sistemi informatici , arredamento completo per locali e pubblici esercizi.

Street Food : prodotti e attrezzature per lo street food , foodtruck e
forniture, autonegozi.

Spa , Fitness & Wellness : arredo ed accessori per spa , aree fitness e zone benessere in strutture ricettive e hotel , articoli cortesia.

Perché esporre

Per valutare le ultime tendenze del settore , per conoscere da vicino i protagonisti del settore dell’ospitalità e della ristorazione. Per far conoscere i propri prodotti e le proprie novità.
Piano di comunicazione
Tirreno C.T è una solida manifestazione Fieristica che si è consolidata nel corso degli anni e vanta un pubblico fidelizzato e costante ; al tempo stesso la stampa di settore e di attualità extraterritoriale , supportata dall’ufficio stampa interno ne documenta costantemente l’operato. Oltre 50.000 biglietti ridotti inviati direttamente a tutte le attività del settore nel bacino d’utenza della manifestazione , oltre 200.000 distribuiti direttamente dalle aziende espositrici garantiscono un pubblico selezionato,
interessato ed assicurato.
I numeri di Tirreno CT:
37 anni di esperienza

55.000 operatori in visita

360 aziende espositrici

4 padiglioni espositivi

Decine di Master gratuiti per professionisti e incontri con esperti di
settore. Campionati Nazionali e Internazionali di Pasticceria , Gelateria , Pizzeria e Barman.

Degustazioni e dimostrazioni per tutti gli operatori del settore in visita.

Caratteristica peculiare di Tirreno C.T. , che continua a richiamare
migliaia di operatori economici è anche la massiccia presenza delle
Associazioni di categoria che offrono la possibilità di vedere all’opera i più grandi maestri del settore offrendo al visitatore uno stimolo senza pari.

Espositori sempre più numerosi e qualificati , anche esteri hanno inoltre contribuito alla crescita della manifestazione.

CASTELLO DI MELETO PRESENTA LE SELEZIONI DI VIGNA

A Chianti Classico Collection il nuovo Chianti Classico Vigna Poggiarso affiancherà Vigna Casi per presentare il progetto microselezioni, firmato dall’azienda.

Il futuro è nella “Vigna”. E’ questo il percorso intrapreso con decisione da Castello di Meleto, grazie al lavoro impostato dall’agronomo Giovanni Farina e dall’enologo Matteo Menicacci. Chianti Classico Collection sarà l’occasione per presentare la nuova produzione Vigna Poggiarso che, dopo Vigna Casi, rappresenta la seconda etichetta realizzata nel progetto di valorizzazione delle microzone di proprietà.

Con un’estensione di 1000 ettari di cui circa 160 a vigneto, situati in diverse condizioni di suolo, pendenza, esposizione e microclima nel Comune di Gaiole in Chianti, l’azienda ha avviato un lungo lavoro di selezione, individuando le vigne dove il Sangiovese si esprime meglio. Queste sono destinate a diventare una vera e propria collezione di produzioni che esprimono il carattere di ogni specifico vigneto.

Durante la degustazione alla Stazione Leopolda sarà quindi possibile comparare le diverse espressioni del Sangiovese delle annate 2015 e 2016, oltre al Chianti Classico Gran Selezione 2013.

Accanto a Vigna Casi, il Chianti Classico Riserva prodotto dalle uve del migliore vigneto del podere Meleto, sarà in degustazione, per la prima volta, il Vigna Poggiarso, ottenuta nella parte della tenuta più arida e fredda della proprietà, dove le altitudini sfiorano i 530 metri slm.

I vini presenti all’Anteprima:
VIGNA POGGIARSO: Qui il Sangiovese trova condizioni climatiche estreme, che determinano una scarsa produzione ma l’alta qualità dei vini e, in particolare, dei profumi grazie alle forti escursioni termiche tra il giorno e la notte. Il terreno è argilloso con grandi quantità di scheletro composto da alberese e galestro.

VIGNA CASI: Situata nella valle ai piedi del borgo medievale di Vertine, presenta clima temperato grazie alla presenza di boschi che la circondano. Il Sangiovese trova qui condizioni ideali di terreno caldo e clima fresco, che permane anche nei periodi più siccitosi.

CAMBOI: è l’ultimo nato, novità assoluta per il territorio, un vino ottenuto da Malvasia Nera del Chianti, vinificata in purezza. Un vitigno che in tempi recenti rischiava la scomparsa perché difficile da coltivare che grazie al Camboi è diventato la massima espressione del territorio. Un vino che, oggi, rappresenta la vera rinascita di Castello di Meleto.

Per saperne di più:
Castello di Meleto è l’unica azienda del Chianti Classico a possedere un castello del XI secolo, perfettamente conservato, oggi splendida struttura ricettiva. Con un’estensione di più di mille ettari, in Comune di Gaiole in Chianti, rappresenta un perfetto esempio di fattoria completa. Produzione bandiera è il Chianti Classico.

Febbraio in Franciacorta- Villa Baiana apre le porte per due eventi esclusivi

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Tengo el Tango (sabato 11) e San Valentino in Villa Baiana (martedì 14)

Villa Baiana di Monticelli Brusati, location unica in Franciacorta, inserita nelle Tenute La Montina accanto all’omonima cantina, in febbraio apre le porte per due eventi esclusivi: Tengo el Tango (sabato 11) e San Valentino in Villa Baiana (martedì 14).

Per tutti gli appassionati di tango, sabato 11 i saloni della villa si animeranno di tinte e note spumeggianti e dalle 18.30 faranno da cornice ad un evento veramente speciale, Tengo el Tango. Saranno travolti tutti i sensi dei partecipanti: camminare in mezzo a quadri meravigliosi, sentire i sapori e i profumi di prelibati cibi, assaporare i bouquet di vini inebrianti… E non ultima la musica dal vivo per ballare, ballare, ballare.
Gli ospiti avranno anche modo di visitare la mostra d’arte “I Tango”, raccontata da Serenella Oprandi, autrice delle opere.

Villa Baiana

La serata avrà inizio alle 18,30 con la visita delle cantine de La Montina. Dalle 19 un aperitivo con isole di degustazione accompagnerà gli ospiti fino alla cena, servita al tavolo, in Villa Baiana. Alle 21,30 il via alle danze, con spettacolo di Tango Argentino e tanta altra musica e balli (Per info e prenotazioni: 3295895270, 3403317182, info@sanvitoevents.it).

Innamorati in Franciacorta, Cena di San Valentino a Villa Baiana

La festa degli innamorati celebrata in una delle location più romantiche e suggestive della Franciacorta.

Un raffinato menù di pesce, pensato dagli chef di Villa Baiana per essere consumato a lume di candela, come tradizione insegna. Ad ogni portata verrà abbinato il Franciacorta La Montina che meglio si sposa con i sapori e i profumi dei piatti, partendo dagli stuzzicappetito di benvenuto, sino al dolce finale.

Il menù e i dettagli dell’evento sono disponibili sul sito www.villabaiana.it

Info: La Montina – Tel. 030 653278 – info@lamontina.itwww.lamontina.it

VINO NOBILE: DALL’11 AL 13 FEBBRAIO FORTEZZA APERTA PER TUTTI I WINE LOVERS

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Nella Fortezza di Montepulciano 45 aziende presenteranno le loro eccellenze. Giunta alla sua 24esima edizione, l’Anteprima si riconferma l’evento di riferimento nel territorio. Si consolida l’evento per gli appassionati con tante attività in programma in tutta la città. Attesi in tre giorni oltre 3 mila operatori

Da ventiquattro anni è il grande evento del territorio dedicato al Vino Nobile di Montepulciano. L’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano torna dall’11 al 13 febbraio nella Fortezza di Montepulciano con 45 aziende, oltre la metà dell’intera denominazione, per far conoscere le nuove annate di vini in commercio da quest’anno, il Vino Nobile 2014 e la Riserva 2013. Una passerella internazionale per il pregiato rosso Docg, e il Consorzio del Vino Nobile ha voluto, per il terzo anno consecutivo, aprire le porte anche al pubblico dei wine lovers, oltre che degli operatori e dei buyer. “L’anno scorso abbiamo accolto oltre 3 mila operatori, ma soprattutto tanti appassionati da fuori regione che hanno raggiunto Montepulciano con la buona scusa di degustare il Nobile – spiega il Presidente del Consorzio, Andrea Natalini – segno evidente che questo è ormai da considerarsi a tutti gli effetti uno dei maggiori eventi della città”.

Il programma. L’Anteprima 2017 si aprirà come detto l’11 febbraio, nell’ormai consueta sede dell’antica Fortezza, con i wine-tasting riservati ai professionisti del settore ed agli enoappassionati, dalle 14 alle 18.30 e proseguirà domenica 12 dalla 11 alle 18.30, mentre lunedì 13 dalle 11 alle 17.

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Le attività collaterali. In linea con la sua identità di manifestazione che esprime la forte vocazione di un territorio, anche quest’anno l’Anteprima del Vino Nobile sarà accompagnata da una serie di iniziative che hanno coinvolto la cittadinanza ed i visitatori, attribuendo al periodo anche il carattere di una festa dell’intera comunità. Sabato 11 e domenica 12 febbraio, al di fuori della Fortezza, nelle enoteche e nei bar che hanno aderito all’iniziativa “Aperitivo in Rosso”, protagonista sarà in questo caso il Rosso di Montepulciano DOC, vino pregiato quanto il Nobile ma di più facile approccio, particolarmente amato dal pubblico più giovane ed in generale dai consumatori per il suo eccellente rapporto qualità – prezzo. Dalle 18.00 alle 20.00 la clientela ha potuto gustare, al prezzo di 8,00 Euro, un aperitivo con tre assaggi di Rosso accompagnati da prodotti locali (bruschetta con olio extravergine, salumi, formaggi e pane toscano).

Nell’ambito del premio “Le belle vetrine”, poi, i commercianti e gli artigiani del centro storico e delle sue immediate vicinanze sono stati invitati ad allestire le proprie vetrine e botteghe ispirandosi all’Anteprima e al Vino Nobile. E’ stato anche assegnato un tema, l’arte, più nel dettaglio il vino nelle arti figurative, richiamando così la grande mostra “Il buon secolo della pittura senese – Dalla maniera moderna al lume caravaggesco” che avrà luogo dal 18 Marzo al 30 Giugno nei musei di Montepulciano, Pienza e S.Quirico d’Orcia. Entrambe le iniziative sono state organizzate e coordinate dalla Pro Loco di Montepulciano.

Anteprima 13 febbraio 5

Lunedì 13 alle 11 si svolgerà il seminario “I menù del cuore ed il Nobile: un matrimonio possibile” a cura del medico nutrizionista Dott. Giorgio Ciacci, nell’ambito di “Cardiologie aperte”, la Settimana della prevenzione delle malattie cardiovascolari indetta dalla USL Toscana Sud Est presso gli Ospedali Riuniti della Valdichiana Senese – Montepulciano.

Le Aziende partecipanti all’edizione 2017

Antico Colle, Avignonesi, Barbanera, Bindella, Boscarelli, Canneto, Cantina Del Giusto, Carpineto, Casa Vinicola Triacca, Casale Daviddi, Contucci, Croce di Febo, Dei, Fanetti, Fassati, Fattoria del Cerro, Fattoria della Talosa, Fattoria La Braccesca, Gattavecchi, Godiolo, Icario, Il Conventino, Il Macchione, Il Molinaccio, La Ciarliana, Le Badelle, Le Berne, Le Bertille, Lombardo, Lunadoro, Metinella, Montemercurio, Nottola, Palazzo Vecchio, Podere della Bruciata, Poliziano, Priorino, Romeo, Salcheto, Tenuta Gracciano della Seta, Tenuta Tre Rose – Bertani Domains, Tenuta Valdipiatta, Tiberini, Vecchia Cantina, Villa Sant’Anna.

Per maggiori informazioni sull’anteprima, sugli eventi collaterali e sui pacchetti di soggiorno predisposti dalla Strada del Vino Nobile di Montepulciano e dei sapori della Valdichiana è possibile consultare il sito www.anteprimavinonobile.it

Il Lambrusco Ceci è donna

In controtendenza con quanto emerge dall’indagine promossa dalle Donne del Vino, l’azienda parmense conta nel suo organico una significante presenza femminile ed è una delle realtà più rosa del panorama enologico nazionale. Su un totale di 26 dipendenti, ben 12 (46%) sono donne di cui il 66,6% sotto i 45 anni e 4 ricoprono ruoli manageriali

Alessandro Ceci: “Essere affiancato da figure femminili mi ha reso sempre più consapevole che le signore sono sinonimo di maggiore sensibilità e affidabilità nel lavoro di tutti i giorni”

Alla luce di quanto emerge dall’indagine promossa dall’Associazione Donne del Vino, presentata a Roma pochi giorni fa e secondo cui le donne del vino in Italia hanno stipendi più bassi degli uomini, pochi figli e sono spesso vittime del sessismo, l’azienda parmense rappresenta decisamente un’eccezione nel panorama vinicolo italiano.

Con dodici donne (il 46%) su un totale di ventisei dipendenti, Ceci è infatti una delle realtà del settore a livello nazionale con maggior presenza di signore nell’organico e, cosa ancor più rilevante, molte di loro (ben otto il 66,6%) hanno meno di quarantacinque anni e in quattro rivestono ruoli manageriali. Un vanto per l’azienda vinicola di Torrile, ma ancora di più un punto di forza.

“Essere affiancato da figure femminili alla guida dell’azienda di famiglia – afferma Alessandro Ceci, titolare insieme a Maria Paola, Maria Teresa, Chiara ed Elisa – mi ha reso sempre più consapevole che le donne sono sinonimo di maggiore sensibilità e affidabilità. Per questo nella nostra cantina si respira rosa nel lavoro di tutti i giorni e in tutti i vari settori di competenza, con assolutamente pari diritti fra donne e uomini”.

“Speriamo – conclude Ceci – che il nostro esempio venga seguito da altre realtà del settore enologico che ha tanto bisogno di più femminilità!”

www.lambrusco.it

Il manzo delle nevi

Obereggen-Beef-Snow

Dal 3 al 19 febbraio 2017, Beef & Snow a Obereggen e Carezza,
in Val D’Ega, nel cuore delle Dolomiti

Tra tutte le leggende che hanno come teatro la Val D’Ega, quella del manzo sulle piste da sci deve ancora nascere ma è certo che ci vorrà pochissimo tempo perché diventi una tradizione sulla bocca e nello stomaco di tutti gli appassionati di cibo e di montagna.
Ogni giorno, dal 3 al 19 febbraio 2017, Beef & Snow offre l’opportunità di godersi il piacere delle piste sostando alla scoperta del gusto inimitabile della carne di manzo della Val d’Ega. Le baite di Carezza e Obereggen, nonché i ristoranti dell’area turistica, serviranno tante ricette speciali a base di carne di manzo di qualità proveniente dall’area turistica nel cuore delle Dolomiti.
A fare da contorno, un ricco programma di eventi che si apre il 4 febbraio, con “Beef & Beats” presso la Baita Gardoné nel comprensorio di Obereggen, e continua, il giorno dopo, con Cestino dal maso Val d’Ega: Presentazione e vendita di prodotti freschi di agricoltori locali presso la stazione a valle Paolina nella ski Area Carezza, evento riproposto sabato 11 presso il locale “Platzl” a Obereggen . Naturalmente, è solo l’inizio.
Giovedì 9 febbraio, alle 10.00, la Visita guidata all’agriturismo Maso Stadlalm è il preludio alla merenda tipica con prodotti del maso (Prenotazioni entro il giorno prima ore 17 negli uffici turistici, tel. 0471 61 95 20; quota di adesione a persona: Euro 15), mentre domenica 12 febbraio la Grigliata “Beef & Snow” presso la malga Mayrl si preannuncia già come uno degli eventi della stagione.
Il Gran finale, domenica 19 febbraio, prenota un posto nel cuore delle Dolomiti con la festa di chiusura presso la stazione a valle della seggiovia Laurin III sulla malga Frommer nella Ski Area Carezza. Il programma comprende aperitivo, manzo intero arrostito della Val d’Ega e musica dal vivo. In caso di maltempo, la manifestazione avrà luogo nel Ristorante “Tscheiner Hütte” Duca di Pistoia a Carezza.

Le strutture che partecipano all’iniziativa Beef & Snow sono: Sporthotel Alpenrose, Hennenstall, Tscheiner Hütte, Masaré Hütte, Moseralm, Almhütte Messnerjoch, Restaurant Adler, Sportcenter, Gasserhof, Mayrl Alm, Baita Gardonè, Hotel Sonnalp, Platzl Mountain Lounge, Berghütte Oberholz, Hotel Restaurant Pardeller.

 

Per Informazioni:

Val D’Ega Turismo
Tel. 0471 619500
info@valdega.com
www.valdega.com