Domenica 9 aprile circa 1.400 visitatori internazionali hanno preso parte al ventennale della kermesse organizzata da Alois Lageder a Casòn Hirshprunn e Tòr Loewengang (Magrè, BZ)
Presenti oltre 500 ospiti al Walking Wine Dinner di sabato 8 aprile, opening event della manifestazione realizzato in collaborazione con CARE’s – The ethical Chef Days
8.000 euro devoluti alla Casa della solidarietà di Bressanone (BZ)
Domenica 9 aprile, in occasione del 20° anniversario di Summa – il consolidato appuntamento enoico organizzato da Alois Lageder a Casòn Hirschprunn e Tòr Löwengang, Magrè (BZ), e dedicato all’eccellenza vitivinicola internazionale – 83 vignaioli provenienti da Francia, Austria, Germania, Kazakhstan, Nuova Zelanda e USA si sono dati appuntamento alla Tenuta Alois Lageder per offrire in degustazione a circa 1.400 visitatori il meglio della loro produzione.
“L’edizione 2017 è stata per tutti un’emozione travolgente”, racconta Alois Lageder, che due decenni fa ideò ed organizzò per la prima volta Summa. “Questi vent’anni ci hanno permesso di creare un legame sempre più stretto con clienti e fornitori, una collaborazione che ha trovato conferma nella gioia e nell’entusiasmo con cui tutti hanno partecipato al Walking Wine Dinner la sera della vigilia”.
Le celebrazioni del ventennale sono iniziate, infatti, sabato sera 8 aprile, con un Walking Wine Dinner organizzato in collaborazione con CARE’s – The ethical Chef Days. Norbert Niederkofler, noto chef due stelle Michelin, e altri sei chef di fama internazionale, hanno preparato e servito agli ospiti – in più tappe allestite a Tòr Löwengang e Casòn Hirschprunn, in un vero e proprio “percorso gastronomico” – una lunga serie di pietanze di altissimo livello, accompagnate da oltre 80 vini portati dai produttori di Summa presenti alla cena.
Domenica 9 aprile, a disposizione dei visitatori di Summa, come sempre un programma variegato di degustazioni, verticali, assaggi in cantina e altri eventi speciali – come il tasting celebrativo “20 anni di Summa – Vini di 20 anni” – e ancora seminari, presentazioni, laboratori, visite guidate della Tenuta e dei giardini e passeggiate in carrozza nei vigneti. Anche gli esclusivi partner della gastronomia hanno contribuito all’ottima riuscita della manifestazione, tra cui, per citarne alcuni, il catering Hannah&Elia e l’antico pastificio rosetano Verrigni e gli affezionati partner regionali, come Karl Telfser feinkost & catering e il panificio Profanter, la macelleria Schrott e le contadine di Magrè.
Inoltre, in onore dei trent’anni della linea di vini LÖWENGANG, gli organizzatori hanno deciso di aprire per la prima volta al pubblico le porte di Tòr Löwengang, la storica tenuta del ‘500, che, con il palazzo rinascimentale Casòn Hirschprunn, si è rivelata una cornice unica e suggestiva per incontri, scambi e confronti tra vignaioli, operatori del settore, stampa ed wine lover.
Summa, che negli ultimi anni è stata sempre organizzata nell’arco di più giornate, quest’anno si è tenuta in un unico giorno, perché, come spiega il padrone di casa Alois Lageder, “per l’anniversario dei vent’anni abbiamo pensato di riproporre Summa nella sua formula originaria, concentrandola in un solo giorno, in modo da avere uno scambio ancora più intenso e ai massimi livelli”.
Infine, anche quest’anno Summa ha confermato il suo sostegno alla Casa della solidarietà di Bressanone, e grazie al contributo dei visitatori e di vari ospiti presenti alla manifestazione, sono stati raccolti circa 8.000 euro da devolvere in beneficienza, nel tentativo di aiutare persone in situazioni d’emergenza, tra cui profughi, malati psichiatrici gravi o persone affette da dipendenze.
www.aloislageder.eu
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Il solstizio d’estate a Roma arriva il 23 aprile con grandi eccellenze enogastronomiche
Anche quest’anno il Solstizio d’Estate illuminerà e delizierà la città eterna, con i suoi prodotti enogastronomici di eccellenza.
Il 23 Aprile 2017, presso il Salone delle Fontane (EUR) dalle ore 10.00 alle 20.30, avrà luogo la V edizione di una delle manifestazioni enogastronomiche più importanti della Capitale dove saranno impegnate aziende d’eccellenza del panorama italiano che presenteranno e faranno degustare prodotti di grande spessore.
L’evento sarà rivolto agli operatori commerciali, ai ristoratori di Roma e Provincia, Winebar, Enoteche, Catering, agli appassionati del settore e alla Stampa.
Circa 300 aziende condivideranno le loro eccellenze con un pubblico di professionisti ed appassionati (affluenza alle precedenti edizioni di 5.000 ingressi giornalieri), in banchi di assaggio, in un ambiente esclusivo, spazioso e importante: il Salone delle Fontane.
Una giornata all’insegna della convivialità, della serenità e della degustazione, dove si incontreranno Storia, Tradizione e Futuro dell’enogastronomia.
Verranno organizzati seminari, laboratori, degustazioni guidate e verticali di vino per rendere magica una giornata all’insegna del Gusto; Cooking show e dimostrazioni in real-time valorizzeranno i prodotti delle aziende espositrici..
Gli ingressi saranno suddivisi: negli orari 10.00 – 20.30 per gli operatori del settore paganti € 8,00, e 12.30-20.30 per gli appassionati paganti € 20,00.
E’ stato aperto sul sito www.tastefactory.eu il circuito di Prenotazione e/o Acquisto dei biglietti relativi all’evento, in modo tale da poter accedere saltando la fila della biglietteria direttamente al Banco Accrediti.
Quest’anno l’evento è realizzato in partnership con Excellence che organizzerà i cooking show con chef Stellati e non, utilizzando direttamente i prodotti degli espositori presenti al Solstizio d’Estate.
Gli chef presenti saranno:
1. Domenico Stile – Enoteca La Torre ( RM ) 1 stella Michelin
2. Gianluca Renzi – Castello di Fighine (San Casciano dei Bagni- Siena) 1 stella Michelin
3. Max Cotilli – Satricum (Latina)
4. Giancarlo Polito – La Locanda del Capitano (Montone- Perugia)
5. Fabio Pecelli – Caffè Propagannda (RM)
6. Iside De Cesare – La Parolina (Trevinano-VT ) 1 stella Michelin
7. Marco Bottega – Aminta (Genazzano-Roma ) 1 stella Michelin
8. Alfonso Crisci – Taverna Vesuviana (Napoli)
ENOLIA NUMERO DICIOTTO: OLIO E VINO DI QUALITÀ, PRODOTTI TIPICI, ARTE, ARTIGIANATO…
Edizione numero diciotto per ENOLIA, la popolare rassegna dell’enogastronomia d’eccellenza in programma SABATO 22 e DOMENICA 23 APRILE nel magnifico scenario del Palazzo Mediceo di Seravezza (LU), gioiello dell’architettura rinascimentale patrimonio Unesco. Due giorni dedicati al buon cibo, alle mille rarità del gusto nazionale, ai prodotti tipici, alle riscoperte e alle sperimentazioni dei più creativi produttori italiani per una rassegna che taglia il traguardo della maturità confermando tutto il suo brio e il suo grande potere attrattivo. Fra tradizione e modernità, la manifestazione ideata da Gabriele Ghirlanda propone quest’anno olio e vino di qualità, prodotti della terra, cooking show, degustazioni, novità editoriali, arte e un percorso di curiosità artigianali che coinvolgerà anche il centro storico. Non mancheranno gustose esclusive, come la presentazione del Brandan, nuovo formaggio maturato su farro e birra che Ghirlanda, in collaborazione con il Caseificio di Seggiano, ha scelto di far debuttare sulla ribalta versiliese.
L’edizione 2017 di Enolia conferma il suo impianto originale dedicato alla qualità dell’olio italiano e ai prodotti della terra e sviluppa quella che è stata la grande novità della passata edizione: il “Villaggio del Vino” organizzato da Ideal Party con la collaborazione de LaFonderia-Una scelta di campo e il giornalista enogastronomico Marco Bellentani. Parte dell’area esterna di Palazzo Mediceo sarà quindi occupata dalle aziende vitivinicole con postazioni che, in un ottica di mostra-mercato, presenteranno e venderanno direttamente in loco i loro prodotti. Una filosofia divulgativa e promozionale che a fianco delle aziende vitivinicole del territorio vedrà la presenza di alcuni grandi dell’enologia italiana. I visitatori potranno accedere all’intero circuito di degustazione con calice e pettorina a cinque euro. All’interno del Villaggio ci sarà uno spazio adibito ai cooking show – due il sabato e quattro la domenica – in cui si avvicenderanno alcuni dei più noti chef della Versilia e della Lucchesia: Marco Giannini (Alex), Orlando Giordan (Dao), Roberto Monopoli (Fubi’s), Alessandro Filomena (Franco Mare), Gaio Giannelli (Pozzo di Bugia), Michelangelo Masoni (Macellerie Masoni) con Giuseppe Mancino (2 stelle Michelin Piccolo Principe). Sarà divertente assistere alle performance degli chef e al termine partecipare all’assaggio gratuito delle prelibatezze appena cucinate.
Come da impianto storico, all’interno del Palazzo Mediceo, selezionate secondo un rigido controllo di qualità, ci saranno le aziende produttrici di olio extravergine di oliva con i loro oli in degustazione che concorreranno, novità assoluta di questa edizione, all’assegnazione del Premio Enolia per il miglior extravergine (la giuria sarà nominata dalla Camera di Commercio di Lucca). Nel grande prato che fa da trait d’union fra il Palazzo e le Scuderie Granducali troverà posto come sempre il ricco mercato dei ristoratori locali e delle aziende agricole, un variegato percorso del gusto che non mancherà di riservare interessanti sorprese.
Nel programma della manifestazione si inserisce anche la presentazione del libro “La gravidanza della Terra” di Luigi Caricato e la mostra personale dal titolo “Natura, cibo e tavola” dell’artista Alessandro Colonnetta.
titolo: Enolia
dove: Seravezza (Lu), area medicea e centro storico
quando: sabato 22 e domenica 23 aprile 2017
info: 0584 30733; info@enolia.it
NELLE PIAZZE DI TUTTA ITALIA I CUORI DI BISCOTTO DI FONDAZIONE TELETHON
In 1.500 piazze in tutta Italia saranno distribuiti i Cuori di biscotto dai volontari di Fondazione Telethon, AVIS, UILDM e Anffas. Dolci biscotti distribuiti come ringraziamento con una donazione minima di 12 euro per sostenere la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare.
I prossimi 29, 30 Aprile e 1 Maggio in circa 1.500 piazze in tutta Italia sarà possibile, con una donazione minima di 12 euro, ricevere i Cuori di biscotto di Fondazione Telethon e partecipare alla campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi per la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare.
Nelle piazze saranno allestiti banchetti dove i Cuori di biscotto verranno consegnati dai volontari di Fondazione Telethon, AVIS, UILDM ed Anffas. Per conoscere il punto di raccolta più vicino è possibile visitare il sito www.telethon.it. È possibile anche partecipare attivamente alla campagna come volontario ed aiutare a distribuire i Cuori di biscotto chiamando il numero 06.44015758 oppure scrivendo all’indirizzo volontari@telethon.it.
I Cuori di biscotto saranno distribuiti già da Pasqua anche nelle agenzie di BNL Gruppo BNP PARIBAS, partner da oltre 25 anni della Fondazione.
Inoltre, grazie alla partnership con Auchan Retail Italia, nelle casse dei punti vendita Simply, Auchan, Lillapois e in altre reti aziendali partner della Fondazione, tra cui gli Eni Cafè e CIR food, con una donazione di 1€ è possibile avere dei deliziosi Cuoricini di biscotto da 20 gr.
I Cuori di biscotto, prodotti dalla storica pasticceria genovese Grondona, un’azienda familiare che da più di cento anni propone specialità di pasticceria e biscotti della tradizione ligure, sono un prodotto rappresentativo di Fondazione Telethon e vengono distribuiti dai volontari, da ormai tre anni, in numerose piazze italiane, a sostegno della sensibilizzazione durante la campagna di piazza di Primavera.
La campagna di Primavera per Fondazione Telethon è un momento di comunicazione fortemente improntato al racconto dei risultati e dei successi della ricerca scientifica nell’ambito delle malattie rare.
Il focus della campagna di quest’anno mette al centro la speranza, la forza e il coraggio delle mamme, uniche e rare, che ogni giorno si confrontano con la malattia genetica dei propri figli. Scegliere di sostenere la Fondazione con i Cuori di biscotto è un’azione di grande volontà e una dimostrazione di vera e profonda solidarietà verso queste mamme. Un atto d’impegno e d’amore per le famiglie che affrontano una malattia genetica rara e una risposta di partecipazione concreta alla missione collettiva di Fondazione Telethon.
Un dolce biscotto a forma di cuore, per un thè con gli amici o per la prima colazione, in tre gustose varianti: di pasta frolla al burro, con farina integrale o di pasta frolla al cacao con gocce di cioccolato fondente. Due delle tre ricette sono prodotte da Grondona in esclusiva per Fondazione Telethon.
I dolcetti sono contenuti in scatole di latta eleganti e curate nel dettaglio, in tre differenti colori dal sapore primaverile: rosa, celeste e verde. Ogni scatola, personalizzata con la cloud «cuore» tradotta in 11 lingue, segue il codice estetico degli altri prodotti solidali di Fondazione Telethon. Il claim, ormai simbolico, rimane “Io sostengo la ricerca con tutto il cuore”. All’interno del pack è inoltre contenuta la brochure informativa che racconta i risultati e i successi della Fondazione.
Un regalo perfetto per festeggiare la mamma: la campagna sarà on air infatti in prossimità di una ricorrenza importante come quella della festa della mamma e sarà possibile accompagnare la scatola di biscotti con un biglietto, coordinato al pack, da personalizzare con un messaggio d’auguri.
Sarà anche possibile richiedere i Cuori di biscotto direttamente sul sito nella sezione dello shop solidale. Sul retro della fascetta che avvolge la scatola e all’interno della brochure informativa è presente un riferimento ai social network Facebook, Twitter ed Instagram, dove la campagna verrà supportata con azioni ad hoc, con l’invito a condividere il proprio sostegno a Fondazione Telethon sui propri canali social. È possibile inoltre scaricare online un gadget di ringraziamento riservato al donatore che ha scelto i Cuori di biscotto.
CIBUS 2017: UN FORMAT AGILE PER “CONNETTERE” IL MADE IN ITALY ALIMENTARE CON IL MONDO
Una fiera innovativa, dal format leggero, che coniuga l’esposizione di nuovi prodotti alimentari italiani all’incontro con i buyer esteri e al perfezionamento delle strategie di mercato del settore grazie a workshop e forum. Questa la formula di Cibus “Connect” 2017 che si terrà a Parma dal 12 al 13 aprile 2017.
E’ prevista la partecipazione di oltre 1.000 aziende alimentari italiane selezionate, di centinaia di buyer da Stati Uniti, Asia, Europa nonché dei protagonisti della distribuzione in Italia. Tra gli espositori anche un gruppo di circa 100 produttori di “nicchia” in una area di Slow Food con l’obiettivo di aprire nuovi sbocchi di mercato alle piccole aziende che costituiscono i “giacimenti” dei vari territori.
Cibus Connect, organizzata da Fiere di Parma e Federalimentare, si colloca nella stessa settimana di Vinitaly, e grazie ad un accordo siglato con Veronafiere, porterà a Parma i buyer internazionali che potranno programmare la visita sia a Vinitaly sia a Cibus Connect. Entrambi gli appuntamenti si collocano nel quadro progettuale di promozione e scoperta dei territori e delle aziende per i buyers esteri nel programma “Discover the Authentic Italian Taste” promosso da ICE Agenzia.
La nuova manifestazione è organizzata su due padiglioni fieristici (uno dedicato al fresco e l’altro al grocery) con stand preallestiti collocati in un’area polifunzionale in cui si svolgeranno show cooking e workshop. In chiusura della fiera, si terrà alle 17,30, sia nella prima sia nella seconda giornata, il Forum “Posizionamento del Made in Italy Agroalimentare rispetto all’evoluzione internazionale dei consumi”, organizzato da Federalimentare e Fiere di Parma, con il supporto del Barilla Center Food Nutrition ed il contributo tecnico di The European House – Ambrosetti.
Tra i relatori sono previsti gli imprenditori Guido Barilla, Marco Lavazza, Giampiero Calzolari (Granarolo) Francesco Mutti, Alberto Balocco, Paolo Zanetti, Jean Marc Bernier.
Rilevanti le presenze istituzionali invitate: i Ministri Martina, Calenda e Lorenzin, oltre a Luigi Scordamaglia (Federalimentare) e Michele Scannavini (ICE).
Tra esperti e protagonisti del settore: Valerio De Molli, Managing Partner di TEH-Ambrosetti e numerosi top level executive di importanti catene straniere.
Numerosi i workshop sui trend dei vari comparti sviluppi del commercio in Usa, Asia, Europa ed Italia, tra cui quelli organizzati da: Nomisma-CRIF con l’Agrifood Monitor dedicato al comparto carni e caseario, Progressive Grocer/Gourmet Retailer, LSA, Retail Asia, Lebensmittel Zeitung, Confimprese.
“Si sta delineando nei particolari il programma di Cibus Connect – ha dichiarato Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma – un nuovo modo di fare CIBUS negli anni dispari con un format orientato all’ottimizzazione del tempo e delle risorse di espositori e visitatori: due soli giorni per presentare i nuovi prodotti, stand agili contigui all’area cucina per migliaia di show cooking dimostrativi, workshop e forum internazionale di alto livello sulle prospettive del mercato internazionale. Un modello fieristico che consente a CIBUS di accentuare e approfondire la sua missione: valorizzare il Made in Italy alimentare”.
“L’elemento distintivo delle eccellenze alimentari italiane – ha sottolineato Luigi Scordamaglia, Presidente di Federalimentare – non è solo l’eccezionale qualità e sicurezza che le caratterizza, ma una serie di contenuti che vanno dall’alto livello di sostenibilità, allo stretto legame con il territorio alla tradizione e sapienza antica coniugate con una costante innovazione. Cibus Connect sarà un palcoscenico internazionale in cui questi contenuti verranno illustrati al mondo per far capire a tutti l’univocità e l’inimitabilità dei nostri prodotti”.
Pasqua … un tuffo nella tradizione gastronomica italiana
Se Natale è con i tuoi…Pasqua è con chi vuoi! Ma senza trascurare la tradizione gastronomica regionale così ricca e variegata.
Proviamo di seguito a fare un breve ma gustoso giro per il Belpaese:
Gubana friulana: emblema di una sana contaminazione con la confinante cultura slovena, la gubana è un dolce buonissimo dalla caratteristica forma a chiocciola. La pasta è ripiena di noci, uvetta, grappa, zucchero e pinoli. Ottima da mangiare sia calda che fredda in occasione delle più importanti festività dell’anno, primo fra tutti Natale e Pasqua.
Fugassa veneta: si tratta di un pane dolce e soffice, che può assumere anche la forma di colomba, arricchito con uova, zucchero e burro. La leggenda racconta che fu inventata da un fornaio trevigiano, che regalava questa delizia ai suoi clienti durante le celebrazioni pasquali.
Torta pasqualina ligure: una torta salata, semplice negli ingredienti e nella preparazione, ma non per questo meno gustosa. Uova e formaggio sono i principali componenti del piatto che sembra avere una storia antichissima. È infatti citata in un catalogo risalente al XV secolo, quando era conosciuta col nome di “gattafura”.
Tardura romagnola: una tradizione un po’ in disuso, che ha origini contadine e che non sarebbe male recuperare. La tardura (che in dialetto romagnolo significa “tiratura”) è una squisita minestra in brodo che piace proprio a tutti. Il sapore è molto simile a quello dei passatelli romagnoli, dato che si prepara con uova sbattute, parmigiano reggiano grattugiato, sale e noce moscata.
Pasimata toscana: dolce tipico, conosciuto anche con il nome di “schiaccia”, perché si prepara schiacciando decine di uova alla fine della Quaresima. Alle origini si trattava di un semplice pane, nel tempo arricchito con zucchero e strutto, ma anche con semi di anice e scorza d’arancia, che conferiscono alla pietanza un sapore dolce e gustoso.
“Strozzose” marchigiane: una ricetta che richiede del tempo, ma vale la pena armarsi di pazienza se poi si possono gustare queste ciambelle davvero squisite, preparate un tempo dalle “vergare”, cioè dalle donne di casa. L’impasto, infatti, ha bisogno di riposare per qualche giorno: viene preparato il Venerdì Santo per essere infornato la domenica di Pasqua.
Abbacchio a scottadito: ricetta tipica del Lazio, dove le tenere e saporite costolette d’agnello vengono mangiate caldissime. Da qui il nome “a scottadito”. Un piatto semplice e rapido da preparare, ideale per chi ha fretta di soddisfare il palato: basta condire le costolette e lasciarle marinare per circa mezz’ora, per poi cucinarle alla brace accompagnandole con un po’ di limone.
Casatiello napoletano: famosa torta rustica in cui vengono fissate delle uova con delle croci di pasta. Buono da mangiare sia caldo che freddo, è sicuramente la pietanza a cui nessun campano può rinunciare. Secondo la tradizione, viene preparato la sera del Venerdì Santo, fatto lievitare per tutta la notte e infornato il giorno seguente.
Scarcella pugliese: la sua semplicità nasconde in realtà un sapore intenso: si tratta di una ciambella di pasta frolla decorata e cotta al forno finché non diviene dorata. È piacevole per gli occhi e ancor più per il palato. Farina, lievito, uova, latte, zucchero e olio extravergine di oliva sono gli ingredienti di cui si compone questa tipica pietanza pugliese, in un dolce connubio di genuinità e tradizione.
Truscello messinese: meglio noto come “sciusceddu”, è un piatto tipico della città dello Stretto. Di origine francese, il truscello è una ghiotta combinazione di ricotta e polpette di carne, da mangiare con gusto dopo il lungo digiuno quaresimale. Solitamente si accompagna a una ricca insalata a base di pomodori, olive nere, cipolle e capperi di Pantelleria.
SUMMA CELEBRA IL SUO VENTENNALE
Un anniversario raccontato attraverso le testimonianze concrete di chi era presente sin dalla prima edizione, partner di prestigio e importanti nomi dell’enologia e della gastronomia internazionali.
In collaborazione con CARE’S – The Ethical Chef Days, il Walking Wine Dinner intitolato “Sette premium chef per Summa” di sabato sera 8 aprile aprirà la ventesima edizione della kermesse enoica di Magrè.
Summa, lo storico appuntamento enoico organizzato da Alois Lageder a Casòn Hirschprunn e Tòr Löwengang, Magrè (BZ), dedicato all’eccellenza vitivinicola internazionale, festeggia 20 anni.
Diventato ormai per moltissimi un momento irrinunciabile che apre la settimana del vino, Summa è allo stesso tempo una scelta consapevole di allontanarsi dal concetto stesso di fiera enoica, per avvicinarsi invece a uno scenario importante di condivisione e di viticoltura sostenibile e “vivibile”, in tutte le sue accezioni. Come dichiara Alois Clemens Lageder, sesta generazione dell’azienda, decisa a seguire la tradizione di famiglia e a conservarne la radicata filosofia, “Summa per me non significa solo un evento all’insegna del vino, ma è soprattutto un’occasione dove vignaioli, giornalisti, operatori di settore e visitatori interessati si ispirano reciprocamente, in un’atmosfera familiare ed accogliente. L’enorme forza che nasce da questo incontro influisce sulle nostre idee e sul nostro lavoro quotidiano. Questa è la quintessenza di Summa, che ci accompagna sin dall’inzio” e continua. “Come tutti gli anni, il programma di Summa sarà ricco di degustazioni di raffinate etichette – incluse le nuove annate di Alois Lageder – verticali, da citare quella del COR Römigberg, e seminari, gastronomia di qualità e visite guidate della cantina e dei vigneti”.
La grande novità sarà la serata di apertura di sabato 8 aprile, che darà risalto a questa ricorrenza attraverso il Walking Wine Dinner, intitolato Sette premium chef per Summa, sempre presso la tenuta. L’evento viene organizzato insieme ai vignaioli che partecipano a Summa e in partnership con Care’s – The Ethical Chef Days, progetto ideato dallo chef Norbert Niederkofler del ristorante St. Hubertus Rosa Alpina. “Trasmettere i valori di gastronomia e ristorazione sostenibili, rivolgersi direttamente ai consumatori, prendersi cura del territorio, valorizzarlo, rispettando l’ambiente e i ritmi della natura… questi i principi che ci legano alla manifestazione”, afferma Giancarlo Morelli, chef partner degli Ethical Chef Days.
Più di una vigilia, si può dire un’anticipazione del programma di Summa 2017, una festa che si annuncia entusiasmante: 80 vignaioli e sette cuochi di fama internazionale – Giancarlo Morelli, Anatoly Kazakov, Fratelli Costardi, Norbert Niederkofler, Thorsten Probost, Yoji Tokuyoshi e anche la squadra di Hannah & Elia, da anni partner di Summa – delizieranno con le proprie creazioni, basate su principi di stagionalità e regionalità, i palati di clienti, fornitori, giornalisti e wine lover presenti alla cena. In abbinamento, una selezione di oltre 80 etichette di Summa – 20th Anniversary. A seguire, un after dinner party con musica dal vivo e tanto divertimento.
20 anni di Summa
A vent’anni di distanza, è interessante ascoltare le parole del padrone di casa, Alois Lageder, ideatore, insieme con amici vignaioli e partner di una vita, di quella che oggi è diventata una rassegna enogastronomica di pregio riconosciuta a livello internazionale. Da quando si chiamava Quintett, ovvero da quando l’intenzione era ancora quella di invitare in tenuta cinque vignaioli da altrettante zone di produzione diverse, ne ha fatta di strada Summa, che oggi per l’edizione del suo ventennale arriva ad ospitare 83 produttori d’eccellenza provenienti da ogni parte del mondo: Italia, Francia, Austria, Germania, Kazakhstan, Nuova Zelanda, e USA. “La decisione di lasciare 20 anni fa il Vinitaly era stata presa non perché la manifestazione non fosse valida, ma proprio per il contrario: la manifestazione aveva raggiunto ormai un successo troppo grande e un numero di visitatori e ospiti così alto che nel nostro stand non riuscivamo più a gestire bene i nostri clienti importanti. La fortuna di essere vicini a Verona, ci offriva la possibilità di invitare i clienti qui in tenuta la sera, dopo una giornata passata in fiera”, afferma Alois Lageder. “Sono fiero che questa idea viva ancora oggi e che abbia avuto un’evoluzione che mai mi sarei immaginato vent’anni fa. Alla base di tutto c’è la volontà di dedicare tempo ai nostri ospiti, curarci di loro e avere la possibilità di un incontro approfondito e non superficiale”.
Da qui la scelta dei partner di Summa, amici vignaioli, e non solo, che con la manifestazione condividono valori, obiettivi e il desiderio di creare un momento unico legato dal fil rouge della produzione di alta qualità. Per la presentazione della prossima edizione, Alois Lageder ha voluto al suo fianco due aziende – Castello di Ama e Marchesi di Grésy – che con lui, sin dagli anni ottanta e novanta, hanno collaborato nel comune intento di far conoscere e valorizzare i propri vini e di costruire reti di distribuzione in Italia e all’estero, ma che hanno anche visto crescere di anno in anno il rendez-vous enoico di Magrè.
“Lorenza Sebasti con Ama è stata una delle cinque aziende che avevo avvicinato quando nel 1999 avevamo deciso di organizzare una presentazione dei nostri vini in occasione della Vinexpo presso un Chateau a Bordeaux. Eravamo venti produttori di quattro paesi, tra cui Château Brannaire Ducru e Château Canon La Gafelière di Bordeaux, Bürklin Wolf e Georg Breuer dalla Germania, Bründelmeier e Tement dall’Austria, Castello di Ama, Bruno Giacosa, Mario Schiopetto e noi dall’Italia. L’anno dopo, nel 2000, ripetemmo con lo stesso gruppo questa iniziativa che aveva riscontrato tanto successo a Bordeaux in occasione del Vinitaly presso la nostra tenuta. Così nacque il concetto Summa – allearsi per avere più successo – che si sviluppò nel tempo e che è tuttora valido e importante più che mai oggi”, dichiara Alois Lageder, e continua “Con Alberto di Grésy invece collaboriamo, anche dagli anni novanta, attivamente insieme negli USA con “Dalla Terra – direct import”, una struttura di distribuzione snella che ci dà la possibilità di tenere rapporti diretti con i distributori nei singoli stati”.
“Il bisogno di trasmettere i valori, l’amore e la passione che ruotano attorno al vino ci ha spinto fin dall’inizio a far parte di questa famiglia”, dice Lorenza Sebasti, e continua “Ricordo perfettamente l’appuntamento di Bordeaux del 1999 presso lo Chateau, in occasione di Vinexpo, è stato bellissimo essere lì insieme. In quel momento ci siamo resi conto della volontà comune di sì commercializzare il vino, ma di farlo in un’ottica di condivisione di valori e di familiarità. E per noi Summa riesce ancora a creare quest’atmosfera, a distanza di vent’anni”.
Alberto di Grésy, anche lui partner storico, ama parlare di Summa come di un’ “élite di vignerons, che rispettano i principi della vigna e credono in quello che fanno, in termini di rispetto sia per la natura sia per il consumatore. A Summa si ritrovano i produttori di quelli che amo definire ‘vini fini’”.
Filone trainante dell’evento continua a essere quello della sostenibilità: anche quest’anno Summa è certificata Green Event dall’Agenzia Provinciale per l’Ambiente. Continua inoltre l’esclusiva partnership con Demeter, il marchio internazionale che controlla e certifica il lavoro – e i prodotti – degli agricoltori che praticano la coltivazione biologico-dinamica. Attraverso Summa, Alois Lageder, da settembre 2016 nuovo Presidente Demeter Italia, continua la sua opera di promozione del partner, riservandogli spazi di presentazione di rilievo, allo scopo di accrescere la consapevolezza della comunità, sia tra i visitatori sia tra i produttori stessi.
Infine, anche per l’edizione 2017, vengono confermati il sostegno alla Casa della Solidarietà di Bressanone – che da anni accoglie e assiste persone bisognose, parecchie delle quali in condizioni di grave necessità, a cui verrà devoluto parte del ricavato della manifestazione – e la collaborazione con FAMOS – Oggetti speciali da persone speciali: i badge d’ingresso della manifestazione verranno realizzati dalle persone che lavorano nei laboratori protetti della comunità comprensoriale Oltradige-Bassa Atesina (BZ).
www.summa-al.eu
ON LINE IL NUOVO SITO DI “EDUCAZIONE NUTRIZIONALE GRANA PADANO”
“Oggi mangia più porzioni di verdura, anzi, bevila” è il primo Consiglio del Giorno” che inaugura l’apertura del nuovo sito di “Educazione Nutrizionale Grana Padano” (ENGP) www.educazionenutrizionale.granapadano.it
Il sito, completamente rinnovato, vuole contribuire alla divulgazione del rapporto tra alimentazione, uno stile di vita corretto e benessere attraverso le sezioni Alimentazione, Stili di Vita, Diete per Patologie, App e Diete, Area Medici.
Tra le novità, vi è la rubrica de “Il consiglio del Giorno”, un memo quotidiano per adottare abitudini alimentari corrette e controllare il proprio stile di vita.
I Consigli del Giorno, elaborati dal team dei nutrizionisti e medici del Comitato Scientifico ENGP, toccheranno diverse tematiche: da come preparare sughi salutari con peperoncino, pistacchi o broccoli a cosa mangiare per prevenire l’osteoporosi; dal perché noci e mandorle proteggono le cellule dall’invecchiamento a come pasta e riso integrali aiutino l’intestino; da una dieta per ipertesi a come ridurre il contenuto calorico dei pasti; ed altro ancora.
“Tra le iniziative sociali del Consorzio Tutela Grana Padano – ha dichiarato Nicola Cesare Baldrighi presidente del Consorzio – abbiamo sviluppato da anni quella di Educazione Nutrizionale. E’ un servizio gratuito ai consumatori di divulgazione sui principi della corretta alimentazione, e quindi della prevenzione, fornito ai cittadini. Il nuovo sito si è arricchito e rinnovato per rispondere in modo puntuale e veloce alle migliaia di persone che lo cliccano da anni”.
“Non deve sorprendere il nostro interesse per la sfera salutista – ha aggiunto Baldrighi – perché il Grana Padano DOP è notoriamente un formaggio ricco dal punto di vista nutrizionale, di pronta assimilabilità e grande digeribilità (i grassi in prevalenza sono insaturi ed è naturalmente privo di lattosio), consigliato dai medici ai pazienti di tutte le età, dai bambini agli adulti, agli over 60 agli sportivi”.
Nella sezione Alimentazione si potranno trovare ricette equilibrate che indicano come cucinare i piatti, ma anche i contenuti nutrizionali corrispondenti: macronutrienti, calorie, proteine, etc. Qui sono anche consultabili i “Manuali per la Corretta Alimentazione”, dedicati a bambini, donne, over 65, e sportivi.
Nella sezione “Stile di Vita” saranno a disposizione consigli per l’attività fisica, le Pillole della Salute ed altro ancora.
Utili e facili da usare sono le APP scaricabili per determinare da soli la dieta più adeguata al proprio corpo. Nella sezione APP e Diete del sito si scoprirà come creare la propria dieta, come calcolare le calorie dei pasti, come suddividerle tra i 5 pasti quotidiani e via dicendo. Non si promettono diete miracolistiche, ma vengono indicati consigli utili per cambiare il proprio stile di vita, rifacendosi ai cardini basilari della dieta mediterranea, accompagnata dall’attività fisica.
Con la App “Calorie e Menù” è possibile conoscere in tempo reale le calorie che ognuno dovrebbe assumere ogni giorno, compilando in soli due minuti un form che calcola il proprio Indice di massa corporeo, rapportandolo al proprio stile di vita. Come risultato la App elabora per ognuno 285 pasti personalizzati, suddivisi in menu settimanali, 2 per ogni stagione dell’anno.
La App “Dieta del Grana Padano” è stata studiata per aiutare le persone sovrappeso a dimagrire: propone menu settimanali comprensivi di ricette leggere e gustose che coniugano gli alimenti tradizionali della dieta mediterranea a quelle del Grana Padano DOP, alimento “funzionale” in quanto naturalmente ricco di molecole con proprietà benefiche e protettive.
La APP “Anti Age” suggerisce l’alimentazione migliore per rallentare l’invecchiamento delle cellule.
Il nuovo sito di Educazione Nutrizionale Grana Padano” si rivolge anche a medici ed operatori sanitari, per fornire loro un aggiornamento costante sul tema del rapporto alimentazione e benessere e per l’educazione alimentare dei loro assistiti.
Nel 2004 ENGP ha creato lo strumento innovativo Osservatorio Nutrizionale (OGP): un software che “fotografa” gli stili alimentari della popolazione italiana con appositi questionari somministrati dai Medici e Pediatri di libera scelta ai loro assistiti, ai quali nel 2007 si sono aggiunti Dietisti e altri Medici Specialisti. I dati raccolti, elaborati dal software, consentono al medico d’integrare la diagnosi utile al percorso terapeutico del paziente.
Ristorazione e ospitalità fanno squadra. Legame decisivo per il bene del turismo
Per la prima volta dall’approvazione del Piano strategico del turismo la politica, l’economia, la ristorazione e l’hotellerie si sono sedute attorno ad uno stesso tavolo, seppur non ufficiale, per discutere del futuro del turismo italiano tra accoglienza e ristorazione.
Lo hanno fatto a Firenze durante la due giorni del Premio Italia a Tavola, organizzata dalla stessa rivista che al Museo degli Innocenti ha chiamato Dorina Bianchi, sottosegretario con delega al turismo; Simona Caselli, assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna; Giorgio Palmucci, presidente Confindustria Alberghi; Alfonso Iaccarino, esponente della tradizione alberghiera e della forte rinascita della cucina italiana al sud e Roberta Garibaldi, responsabile scientifico East Lombardy.
Nel corso di un talk show che si è rivelato molto franco, animato ma dai toni sempre moderati, condotto dal direttore di Italia a Tavola Alberto Lupini e da Anna Maria Tossani di Italia 7 sono intervenuti altri nomi di spicco della ristorazione e del settore turismo nazionale come Enrico Derflingher, presidente Eurotoques International e Italia; Pasquale Diaferia, pubblicitario; Antonello Maietta, presidente Ais (Associazione italiana sommelier); Alfredo Pratolongo, vice presidente Fondazione Birra Moretti e Claudio Sadler, presidente associazione Le Soste.
Quello che è emerso dal confronto è la necessità e la voglia da parte dei singoli soggetti di fare squadra e unire le forze per il bene del turismo e della ristorazione ma, più in generale, per il bene del sistema Italia. Una squadra che però deve essere composta da talenti e da professionisti affinchè il traguardo finale sia eccellente.
Il turismo italiano è stato fotografato con una serie di dati che hanno evidenziato quanto il nostro paese sia ancora attraente agli occhi dei turisti stranieri, tedeschi e francesi su tutti, ma di quanto forse abbia ancora bisogno di un po’ di valorizzazione in più per ampliare il bacino di turisti e per offrire loro servizi migliori, soprattutto in un Mezzogiorno dal potenziale enorme, ma ancora troppo poco fruibile dal punto di vista turistico. Il binomio turismo-ristorazione deve farsi ancora più saldo proprio perché, dati alla mano, l’enogastronomia italiana rappresenta un’importante motivo d’interesse che spinge gli stranieri a venire in Italia.
Ad aprire i lavori è stato l’assessore allo Sviluppo economico di Firenze Cecilia del Reci che ha portato anche i saluti del sindaco di Firenze: «Per la nostra città il turismo è una grande risorsa – ha detto – ma va amministrato nel modo corretto affinchè I turisti possano apprezzare la nostra città al meglio. Infatti a breve verrà approvato un regolamento per il quale bloccheremo l’apertura di attività per la somministrazione di cibo e bevande. Nel nostro centro storico ne esistono 217 in un solo chilometro quadrato, il doppio di quante ne esistono nell’intero Comune di Roma».
«Dopo la cultura che è il primo motivo d’attrazione – ha spiegato l’on. Bianchi – viene l’enogastronomia che è intesa dai turisti non come semplice qualità degli alimenti, ma come una necessità di vivere un’esperienza gustativa. Questa la si può sperimentare tanto nelle grandi e rinomate città quanto nei piccoli centri circostanti che rappresentano un importante motore per l’economia del settore.
A proposito di questa va detto che, soprattutto al sud, l’Italia ha un potenziale di crescita enorme: basti pensare che, a fronte delle bellezze che vanta, attira solo il 20% del turismo nazionale. In questo senso va fatto un lavoro trasversale che tocchi più comparti perché il turismo è trasversale. Ad esempio occorrerebbe una compagnia aerea che scegliesse l’Italia come meta di punta, per abbassare i costi e consentire a più turisti di raggiungere le nostre bellissime località. Io credo che se puntassimo su agricoltura, turismo e sul mercato del lusso avremmo lo stesso Pil della Germania. L’obiettivo del Piano strategico del turismo è proprio quello di seguire da vicino l’andamento del turismo confrontandoci ogni anno con la politica, gli esponenti dell’economia ma, soprattutto, chi nel turismo e nella ristorazione ci lavora quotidianamente». A proposito di lavoro, Bianchi non ha potuto fare a meno di trattenere una considerazione: «Non può esistere turismo e ristorazione senza voucher» ha spiegato.
Al talk show ha dato forfait proprio alla vigilia la senatrice Rosa Maria De Giorgi per motivi di salute. Ha comunque fatto pervenire un messaggio di saluto nel quale ha spiegato come «il turismo e l’enogastronomia siano due realtà fondamentali per l’economia del Paese il quale sta implementando tecnologia e innovazione per stare al passo coi tempi. Tuttavia esistono ancora troppe criticità che si possono superare solo attraverso progetti messi in atto, a braccetto, da pubblico e privato».
Un concetto di squadra che però deve ancora superare delle barriere che esistono tra le Regioni e, principalmente, tra l’eterna scissione tra nord e sud. Si è concentrato su questo aspetto Alfonso Iaccarino: «Il nord ha più potere economico rispetto a noi del sud – ha detto – ma questo non deve impedire alle regioni meridionali di essere all’altezza di quelle del settentrione. E’ necessario che il Paese si unisca per uniformare le possibilità di mettersi in mostra tanto alle attività del nord quanto a quelle del sud. L’Italia e lo stile di vita italiano sono ammirati in tutto il mondo, dobbiamo essere consapevoli di ciò».
Uno stile italiano che si mette in vetrina necessariamente anche attraverso le strutture alberghiere. Su questo si è concentrato Giorgio Palmucci, presidente di Confindustria Alberghi: «Noi ci sentiamo ambasciatori del Made in Italy – ha osservato – perché siamo uno dei primissimi approcci che il cliente ha con l’Italia non appena arriva qui. Circa ai dati che evidenziano come stiano crescendo notevolmente gli alberghi a 5 stelle e stiano calando quelli a 2 o 3 stelle dico che è positivo per l’Italia perché il turista di oggi è sempre più esigente e vuole un’esperienza unica quando va in vacanza. Tuttavia non dobbiamo lasciare che gli hotel con meno stelle scompaiano poiché bisogna dare a tutti i turisti, anche quelli che si possono permettere vacanze meno costose, la possibilità di viaggiare. A proposito di classificazioni degli alberghi in Italia ne esistono 22, sono troppe e sarebbe necessario rivedere questo sistema che non giova al settore».
Circa quello che cercano i turisti di oggi l’attenzione ricade subito sui turisti che viaggiano alla ricerca di esperienze gastronomiche eccellenti. Ne ha parlato Roberta Garibaldi spiegando che «sono soprattutto i millenials a rappresentare questo genere, il che fa ben sperare sull’onda lunga di questa tendenza, certamente incentivata dai programmi tv dedicati alla cucina. Quando si parla di questa fetta di turisti bisogna ricordare che non vengono in Italia solo per mangiare, ma per visitare cantine, partecipare ad eventi e visitare luoghi che legano l’arte con l’enogastronomia».
Tra i relatori, chi ha portato l’esempio più eclatante circa il fare squadra o meno tra turismo e ristorazione è stata l’assessore regionale all’Agricoltura dell’Emilia Romagna Simona Caselli: «Quando sono entrata in Giunta – ha raccontato – ho scoperto che l’assessore al Turismo e quello all’Agricoltura non si parlavano e l’ho trovato stupefacente. Ora l’Emilia Romagna può contare su una app in 4 lingue dedicata al turismo nella quale convergono tutte le attività che hanno a che fare col turismo: dalla ristorazione all’enologia, dall’arte alla cultura fino alla meccanica che nella nostra regione tra Ferrari, Lamborghini, Maserati e Ducati è uno dei principali motivi d’attrazione».
Poi è stata la volta dei cosiddetti testimonial, ovvero coloro che tutti i giorni sono nelle hall degli alberghi e nelle cucine dei ristoranti. «Dobbiamo investire sulle strutture al sud – ha detto Sadler – perché lì c’è una ricchezza enorme, ma mancano le infrastrutture e c’è bisogno dell’intervento delle istituzioni. A Milano, ad esempio, grazie a Expo è stato fatto un passo avanti enorme perché ora il capoluogo lombardo è davvero una città internazionale e la ristorazione sceglie di arrivare lì per fare business sapendo che c’è terreno fertile».
Di Milano e di come sia efficace il binomio turismo-ristorazione ha parlato anche Enrico Derflingher: «Quando nel 1993 ho aperto un ristorante in un hotel – ha ricordato – i miei colleghi mi hanno dato del matto. Ora invece non c’è albergo di livello che non vanti un ristorante altrettanto rilevante al suo interno. Il Made in Italy funziona e dobbiamo esportarlo anche all’estero: ho appena inaugurato un ristorante a Taipei con 30 ragazzi italiani a lavorare e dove ho fatto arrivare 108 container colmi di prodotti italiani, sia alimenti che tutto ciò che serve per far funzionare un ristorante come piatti, bicchieri, posate».
Un Made in Italy che viene apprezzato sia per il food ma anche per il beverage ed è di questo che ha parlato Antonello Maietta nel suo intervento: «Il vino italiano – ha spiegato – è in perfetta salute e questo lo deve anche al Testo unico sul vino recentemente approvato. Da un lato si tratta di un passo avanti eccezionale perché permette ai produttori di avere in un unico testo tutte le leggi da rispettare; dall’altro per un fatto più etico dal momento che definisce all’articolo 1 il vino, la vite e i territori vinicoli patrimonio culturale della nazione».
Vino ma non solo perché anche la birra sta espandendosi sempre di più in Italia: «La cultura italiana attorno alla birra – ha spiegato Pratolongo – sta migliorando anno dopo anno così come la reputazione che gli italiani hanno della birra e i consumi che, rispetto agli altri paesi europei, sono ancora i più bassi in valori assoluti ma stanno crescendo sempre di più».
La questione della cultura del cibo e del buon bere è centrale e non può che tramandarsi attraverso la comunicazione dei prodotti italiani che è troppo spesso insufficiente: «Noi italiani comunichiamo poco e male – ha detto Diaferia – tanto che spesso ci “uccidiamo” da soli anche facendoci la guerra tra Regioni. Questo non è più ammissibile. Mi rivolgo a tutti: bisogna fare comunicazione e farla con professionisti del settore che in Italia ci sono».
Ha chiosato Vincenzo Di Vincenzo coinvolgendo il giornalismo con «l’informazione che sta facendo molto negli ultimi anni per parlare di enogastronomia e di turismo sui media così che gli italiani conoscano e apprezzino questo aspetto del loro paese, ma abbiamo il dovere di fare informazione anche all’estero per portare il nostro Paese nelle case degli stranieri affinchè possano considerare di venire a soggiornare in Italia».
Al termine del talk show sono stati assegnati i quattro award 2016 per l’enogastronomia e la ristorazione. A riceverli sono stati Alfonso Iaccarino, chef del ristorante due stelle Michelin Don Alfonso 1890 a Sant’Agata sui Due Golfi, Massa Lubrense (Na), Umberto Montano, presidente del Mercato Centrale, Palmiro Noschese, area manager Italia e membro del “Management petit Committee” del brand Melia, e Valentino Bertolini, in rappresentanza della catena alberghiera Marriott International, in qualità di general manager Florence Complex, che comprende l’Hotel The Westin Excelsior e St. Regis Florence e Baldassare Agnelli.
White in the city
Itinerario che racconterà il Bianco nelle sue mille sfaccettature cromatiche e simboliche.
Nato da un’idea di Claudio Balestri presidente Oikos colore e materia e di Giulio Cappellini noto designer, è un progetto che interesserà alcune delle realtà storico-artistiche più prestigiose di Milano proprio durante la Design Week.
L’evento si svilupperà in un itinerario che toccherà l’Accademia di Belle Arti di Brera, la Pinacoteca di Brera, Palazzo Cusani, l’ex chiesa di San Carpoforo e Class Editori Space.
Ognuno di questi luoghi diventerà la scenografia per mettere in mostra le mille sfaccettature cromatiche e simboliche del bianco con installazioni architettoniche di alcune delle più grandi firme dell’architettura internazionale e di giovani designer.
A pochi giorni dal’inizio, diverse le novità che si aggiungono alla
manifestazione: Oltre alle Location citate, un’importante mostra che ci porterà a vedere per la prima volta una raccolta di simboli iconici bianchi che ancora oggi rappresentano la storia del design. Il progetto White Icons vuole raccontare con un allestimento suggestivo i principali prodotti e materiali che sono diventati punti di riferimento e si sono caratterizzati per il loro candore.
La gigantografia della cover completamente bianca del primo numero di Domus di gennaio 2012 (n.954), realizzata dallo studio Architecten de Vylder Vinck Taillieu, sarà la prova tangibile della collaborazione
scientifica della testata alla curatela della mostra. L’archivio storico di
Domus accompagnerà il racconto delle icone, attraverso le pagine delle oltre 1000 edizioni pubblicate nei sui primo 89 anni.
Sempre a Palazzo Cusani Social White spazio curato da arch. Svetti con la media partnership DDN gruppo editoriale, sarà luogo di incontro con blogger ed una iniziativa dedicata al mondo social web.
In città si aggiungeranno alle attuali location un’accurata selezione di
White Partner e show room e che svilupperanno il loro concetto di White: Foscarini in Brera, Simone Micheli in Lambrate e molti altri in fase di definizione.
L’obiettivo di White in the city è creare e generare nuova cultura, Il bianco come motore di trasformazione per il benessere negli ambienti del vivere quotidiano.