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Sorsi di Vinitaly – Tinazzi in fiera, le novità del 2023 a Vinitaly

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Tinazzi si è raccontato a Vinitaly, davanti a un pubblico di estimatori, professionisti ed esperti: tanti i vini da scoprire e degustare, dai Fiano e Aglianico prodotti da Tenuta Feudo Croce e Cantina San Giorgio alla nuova linea battezzata Duca delle Corone, che tra le sue proposte include anche il primo Primitivo vinificato in rosa.

Cantine Tinazzi ha imbottigliato l’essenza delle sue vigne in Puglia, racchiudendola in una proposta che ha portato in anteprima alla 55esima edizione di Vinitaly a Verona, una nuova occasione per raccontare i suoi prodotti, e in particolar modo i rosé. La presenza di Cantine Tinazzi a Vinitaly ruota intorno al focus del vino rosato: è in corso infatti la riscoperta di questo tipo di vino, adatto a un uso trasversale e destagionalizzato, come accade nel blasonato mondo dello champagne. È un prodotto che incontra il gusto dei giovani, e che vede l’Italia in prima fila, con terroir vocati alla sua produzione. Tinazzi ha in serbo una novità importante: dalla vendemmia del 2022 ha deciso di vinificare in rosa anche le uve Primitivo, raccogliendo con entusiasmo una sfida. Il vitigno principe della Puglia, a maturazione precoce – star degli ultimi anni, protagonista di un boom a livello internazionale – assume una nuova veste. Il Primitivo Salento RosatoIGP è il fiore all’occhiello della nuova linea Duca delle Corone della Cantina San Giorgio: concentra i profumi mediterranei della regione, ha un colore luminoso e vanta fragranze fruttate, note floreali e un sapore minerale ed armonico, ben strutturato e bilanciato tra freschezza e dolcezza.

(Laura Cosci)

 

Sorsi di Vinitaly – Restyling ANTICO L’anima ancestrale di Col Sandago

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Da un territorio vocato, da vigne accudite con maestria e attenzione, dai processi pazienti che trasformano il frutto in vino, attraverso la passione e la competenza enologica, tutto a Col Sandago contribuisce alla nascita di vini che esprimono eccellenza e cura, capacità e attesa. La forte identità che lega Col Sandago al suo terroir d’origine si esprime vigorosamente in un vino, ancestrale e contemporaneo allo stesso tempo che si rinnova ora nella tipologia. Da frizzante “col fondo”a spumante “col fondo” ecco ANTICO – Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG– Brut Nature rifermentato in bottiglia.

Ottenuto da uve Glera in purezza provenienti dai vigneti situati nel comune di Susegana, dove il terreno argilloso con scheletro in arenaria conferisce delicata mineralità. Nel calice il colore giallo paglierino si accompagna a una leggera spuma fine e persistente e alle note fresche e fruttate tipiche del Prosecco cui si sommano le caratteristiche sfumature di “crosta di pane” date dal contatto con il lievito. Il gusto fresco e vellutato, asciutto e piacevolmente amarognolo sul finale, di buona struttura e delicatamente minerale, lo rende ottimo a tutto pasto e in abbinamento a piatti di pesce. Per la sua intima natura, Antico si accompagna meravigliosamente con salumi e insaccati tipici della zona come la Sopressa.

www.colsandago.it

(Francesca Teglia)

L’Amarone della Valpolicella Riserva 2013 di Brigaldara

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Anno dopo anno l’Amarone Riserva di Brigaldara offre una nuova interpretazione della Valpolicella, mettendo in risalto la parcella più espressiva dell’annata.

In linea con la filosofia di Brigaldara, l’Amarone Riserva si spoglia delle forzature tecniche e temporali, rispettando i tempi del vigneto e della cantina. L’appassimento nel fruttaio segue l’andamento stagionale post-vendemmia, restituendo ogni anno un Amarone dal carattere unico.

Lo stile è quello della famiglia Cesari: un Amarone Riserva che predilige pulizia e rigore, che vuole recuperare la freschezza e la leggerezza tipica di questi vini della tradizione, con grande attenzione alla bevibilità. Per questo le concentrazioni alcoliche e zuccherine non sono mai invasive, preservando i profili aromatici delle varietà autoctone e i tratti espressivi delle parcelle da cui provengono. L’Amarone della Valpolicella Riserva 2013 nasce nella parcella delle Mandrie, vigneto dal 2016 dedicato alla produzione di Valpolicella Superiore, parte del microcosmo di Case Vecie

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Le uve sono ripartite tra un 45% Corvina, 45% Corvinone e 10% Rondinella, caratterizzati da allevamento a Guyot. La vendemmia viene effettuata a mano in ottobre, per poi appassire nel centro di appassimento fino alla vinificazione. L’Amarone viene affinato con un doppio passaggio, per tre anni in legno piccolo, cinque anni in legno grande e un anno in bottiglia. L’Amarone della Valpolicella Riserva 2013 risulta un vino potente ma molto elegante, rispecchiando il grande equilibrio mantenuto dal cru in fase di stress portato dalle provanti condizioni climatiche. I frutti dell’amarena e ribes vengono bilanciati da un’energica nota speziata di pepe nero, tipica di Case Vecie, insieme a sentori di frutta secca, nocciola e cedro. Il tannino è pieno e setoso, con ricordi di liquirizia.

Sacro Monte di Varese, via alla stagione 2023: riaprono i musei

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Tornate disponibili al pubblico la Casa Museo Lodovico Pogliaghi, la Cripta del Santuario e il Museo Baroffio, tre luoghi che custodiscono secoli di arte, storia e devozione. Riparte la stagione turistica e culturale del Sacro Monte di Varese. Dopo la consueta chiusura invernale, hanno riaperto ufficialmente tutti i musei del borgo: la Casa Museo Pogliaghi, il Museo Baroffio e la Cripta del santuario tornano a essere visitabili per raccontare secoli di storia, di arte e di devozione. Sono tre luoghi che custodiscono opere di assoluto valore e che richiamano sempre più turisti . La Casa Museo Pogliaghi è aperta il mercoledì, giovedì venerdì dalle 10 alle 13, la Cripta e il Museo Baroffio sono aperti negli stessi giorni dalle 14 alle 18. Sabato, domenica e festivi tutti e tre i musei sono aperti dalle 10 alle 18.

La Casa Museo Lodovico Pogliaghi è la residenza eclettica dell’artista milanese autore della porta del Duomo di Milano. Le sale racchiudono l’internazionale collezione di Lodovico Pogliaghi, appassionato esteta che nella sua vita collezionò reperti archeologici (più di ottocento reperti egizi, greci, etruschi e romani), tappeti, opere dall’estremo oriente, oreficerie e molto ancora. Accanto alla collezione sono ammirabili anche le opere dell’artista, tra le quali spicca il modello in gesso della porta del Duomo di Milano. www.casamuseopogliaghi.it

Il Museo Baroffio è collocato a fianco del Santuario e custodisce all’interno la collezione Baroffio, con opere dall’epoca romanica fino al Settecento, la raccolta del Santuario e la collezione Macchi, con una sala dedicata ad artisti contemporanei, quali Matisse, Guttuso, Bodini, Carpi e Longaretti. www.museobaroffio.it

La Cripta del Santuario: l’antica chiesa di IX-X secolo costruita sulla montagna è il cuore di tutta la storia di Santa Maria del Monte. I restauri conclusi nel 2017 hanno riportato alla luce affreschi quattrocenteschi e resti che riportano ai primi secoli di vita di questo importante luogo di culto.

Inoltre, da sabato 18 marzo a sabato 25 marzo, il Centro Espositivo Mons. Pasquale Macchi (presso la prima cappella) ospita la mostra fotografica di Marco Baroni “Valmorea. Il sogno di una ferrovia mai dimenticata”. La mostra è visitabile gratuitamente dalle 10 alle 16. Chiusa lunedì 20 marzo.

Per ulteriori informazioni:

www.sacromontedivarese.it

 

Un’estate su due ruote. Arabba si conferma meta ideale per gli amanti della bici.

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Tra salite impegnative, tour panoramici e discese ad alto tasso di adrenalina.

Pedalare tra le Dolomiti, patrimonio dell’UNESCO, è per ogni ciclista la realizzazione del  sogno più bello. Non c’è angolo di Arabba che non possa essere scoperto pedalando. In mountain bike, in e-bike o con la bici da strada: qui ci sono percorsi per tutti, dalle salite impegnative che hanno fatto la storia del ciclismo agli itinerari che coniugano divertimento e panorami mozzafiato. Non solo. Ad Arabba l’estate ciclistica offre una serie di appuntamenti davvero eccezionali, con eventi di richiamo internazionale diventati ormai dei veri e propri cult.

Sport, natura e silenzio in quota: è il mantra che accompagna l’attesissimo appuntamento con il Sellaronda Bike Day, la grande festa della bici dedicata agli appassionati ma anche alle famiglie e ai bambini, che si snoda per 58 km sulle strade di una “classica” per i ciclisti, il Giro dei Quattro Passi: Campolongo, Gardena, Sella e Pordoi. L’ingresso nel percorso è libero, ma Arabba rappresenta il luogo di partenza (e di arrivo) migliore: il Campolongo, infatti, è ideale come prima salita di giornata, ma soprattutto è prudente prevedere il Passo Pordoi come ultima discesa. Un evento non competitivo che sabato 10 giugno (e poi nell’edizione autunnale sabato 16 settembre) offrirà l’occasione per vivere le Dolomiti in piena libertà e godere di splendidi panorami senza il rumore (e i gas di scarico) di automobili e moto.

La regina fra le granfondo d’Europa, la gara amatoriale che ogni anno raduna migliaia di ciclisti (quest’anno 8.000) raccogliendo oltre 27.000 richieste di partecipazione da tutto il mondo. La 36esima edizione dell’ambita maratona che attraversa ben 7 passi dolomitici transiterà nella valle Arabba-Fodom su Passo Pordoi, Falzarego e Campolongo domenica 2 luglio e avrà come filo conduttore l’Umanità.

Altrettanto belli e panoramici sono poi i numerosi tracciati dalle pendenze accentuate che consentono di divertirsi e godere allo stesso tempo la meraviglia delle cime dolomitiche. Come il Panoramic Tour Arabba, un percorso “difficile” di 16,7 km e della durata di 2 ore e mezza, che permette di coniugare adrenalina e cultura (c’è anche una visita all’Ossario, imponente costruzione ottagonale che ricorda quanto questi paesaggi siano stati luoghi di scontri durante la Guerra) con magnifici saliscendi in funivia/telecabina e mountain bike.

 

GLI ITINERARI IN BICI O A PIEDI PER SCOPRIRE VAL MIVOLA, IL NUOVO SOGGETTO TURISTICO NELLE MARCHE

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La Val Mivola accoglie tutti i suoi visitatori con numerose proposte per trascorrere una vacanza all’aria aperta immersi nella natura o circondati da maestose costruzioni senza tempo. Il nuovo soggetto turistico nelle Marche, in provincia di Ancona, è infatti collocato fra le due fertili vallate circondate dai fiumi Misa e Nevola, in un territorio ricco e variegato: dalle pendici degli Appennini alle coste di velluto dell’Adriatico, i nove comuni di Arcevia, Barbara, Castelleone Di Suasa, Corinaldo, Ostra, Ostra Vetere, Senigallia, Serra De’ Conti e Trecastelli offrono a chi ama muoversi i più diversi itinerari da percorrere in mountain bike, in bici o semplicemente a piedi.

La bellezza dei panorami di ogni itinerario, tinti dei colori della campagna, vi lasceranno di sicuro senza fiato. Per gli amanti del vino, poi, da non perdere una sosta in una delle tante cantine che si trovano lungo il tragitto, per degustare i pregiati vini della zona.

La Val Mivola non delude neanche gli amanti delle gite a piedi. Per chiunque ami passeggiare alla scoperta di luoghi incantati, il consiglio è di visitare i nove Castelli di Arcevia. Si tratta di piccoli centri abitati circondati e protetti da possenti mura fortificate, che ancora oggi godono di una notevole importanza storico-artistica. Irte rampe di accesso, porte bastionate, torrioni, guardiole e camminamenti coperti vi ammalieranno, riportandovi indietro nel tempo.

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Infine, segnaliamo un ultimo itinerario per i più esperti di mountain bike, che supera i territori della Val Mivola, ma che vale la pena conoscere per gli scorci panoramici mozzafiato che non possono non infondere in chiunque vi si imbatta un senso di grande pace e tranquillità. Si tratta del percorso ad anello che da Arcevia, “Perla dei Monti”, scende fino ad Avacelli e attraversa la spettacolare Valle Scappuccia, nel bel mezzo del Parco della Gola della Rossa. Salendo per Pierosara e passando da San Vittore, con la sua abbazia romanica, si entra nella Gola di Frasassi, tra gli alti dirupi che sono a custodia del tesoro delle Grotte. Dal borgo medioevale di Genga si prosegue per Meleto, Trinquelli e dal valico panoramico fino a Nebbiano. Con una breve deviazione si può arrivare anche Fabriano, dove è d’obbligo una tappa al famoso Museo della Carta e della Filigrana. Una stretta strada fra i campi porta poi a Sassoferrato, l’antica “Sentinum”, con il suo Parco Archeologico. Proseguendo per Scheggia e deviando subito a sinistra per Bastia, tra Monte Cucco e Monte Strega, si giunge ad Isola Fossara. Qui si può fare una piccola deviazione per raggiungere l’Abbazia di Sitria, un sito particolarmente noto per l’antica presenza dei templari. Scendendo poi dal valico verso Serra Sant’Abbondio, il consiglio è di visitare, con una piccola deviazione a sinistra, il maestoso Monastero di Fonte Avellana. Un itinerario intenso ma molto affascinante, che si può percorrere tutto l’anno, ma consigliabile soprattutto in primavera-estate ed in autunno.

Visitare la Val Mivola vuol dire scoprire un territorio accogliente e ricco di fascino, che non finisce mai di stupire per i suoi tanti luoghi magici.

 

 

Dopo la chiusura invernale, riapre il ristoro della Cappella della Madonna di Vitaleta

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Il “Ristoro Vitaleta”, il luogo di incontro gourmet adiacente alla omonima Cappella riapre le porte ai visitatori dopo la chiusura invernale. Coloro che si recheranno ad ammirare l’incanto della chiesa e del paesaggio che si staglia attorno, troveranno ad attenderli il Ristoro per godersi una sosta gustando le eccellenze gastronomiche locali e toscane. Il locale è guidato dallo chef Samuele Niccolini, che ha ideato un menu che porta a tavola le eccellenze del luogo, sapori e ricette di casa, del passato, con l’intento di mantenere viva la ricca tradizione culinaria toscana.  I piatti variano in base alla stagionalità e al periodo. La carta è composta da antipasti, primi, secondi, dolci e sandwich. Spiccano i taglieri di salumi e formaggi, le tagliatelle con il ragù di anatra, pici cacio, pepe e tartufo di stagione, la bistecca fiorentina di razza chianina, bocconcini di cinghiale in umido solo per citarne alcuni. I prodotti arrivano da Podere Forte centro di un attento recupero della tradizione contadina e vitivinicola valdorciana – come i salumi di Cinta Senese, di allevamento certificato biologico, i mieli biologici, l’olio extra vergine di oliva biologico e biodinamico Terre di Siena D.O.P, il pane fresco realizzato con i grani antichi. Il tutto viene accompagnato dai grandi vini di Podere Forte, rossi, bianchi e rosati (al calice o in bottiglia).

Il ristoro è aperto tutti i giorni tranne il giovedì, dalle ore 10.30 alle 18.00. Da maggio dalle 10.30 alle 24.00

Bortolin Angelo Spumanti

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La cantina Bortolin Angelo rappresenta un’eccellenza nel panorama vitivinicolo di Valdobbiadene, piccola azienda a conduzione familiare che si distingue all’interno della Denominazione per la qualità dei suoi spumanti al 100% Valdobbiadene Docg.

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La cantina, situata a Guia, nell’area più vocata per la produzione del celebre spumante trevigiano, produce vino dal 1968, quando Angelo Bortolin, figlio di un agricoltore, fondò l’azienda, immersa nello spettacolare scenario dei colli di Valdobbiadene. Molto apprezzati fin da subito, i suoi vini furono presto valorizzati da un sapiente investimento tecnologico e dal 1983, grazie ad un ammodernamento degli impianti, Bortolin decise di iniziare a specializzarsi nella produzione di spumanti. Dal 1993 ha inizio il graduale inserimento dei tre figli (Cristina, Paola e Desiderio) tra i soci dell’azienda, un passaggio generazionale che si è compiuto definitivamente nel gennaio 2010 con la qualificazione di Desiderio Bortolin come socio di maggioranza. Il fondatore Angelo continua tutt’oggi ad essere presente nell’attività ma sempre in modo discreto e lasciando massima libertà decisionale ai successori. Una  mossa strategica che consente all’azienda di sfruttare tutta l’intraprendenza e le idee delle nuova generazione imprenditoriale. Desiderio, che porta il nome del nonno paterno, è attualmente il principale motore della Bortolin Angelo Spumanti. Sostenuto sempre dalle sorelle e da validi consulenti tecnici, è riuscito a far conoscere i propri prodotti anche in paesi che sembravano inarrivabili.

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I vini degustati sono stati:

Valdobbiadene Docg”Sommaval” Extra Dry

Questo Valdobbiadene è ottenuto solo ed esclusivamente da uve provenienti da un singolo vigneto che appartiene alla famiglia da sempre e che chiamano “Sommaval” . Assaggiato ad occhi chiusi lasciandosi trasportare dalle emozioni. Un vino da meditazione, da condividere con gli amici scambiando le proprie opinioni.

Valdobbiadene Docg Brut

La versione Brut del Valdobbiadene Docg è la più tipica e caratteristica per la denominazione, in quanto il basso residuo zuccherino, lascia al frutto la massima espressione dei suoi aromi. Il suo caratteristico profumo fruttato ed il suo gusto asciutto e delicato, lo rendono ottimo come aperitivo e per accompagnare l’intero pasto.

Valdobbiadene Docg Extra Dry

La versione Extra Dry del Valdobbiadene Docg è la più conosciuta e consumata. Il suo leggero residuo zuccherino lo rende morbido al palato e dedicato ad un consumatore delicato. Il suo fine e persistente perlage, il suo caratteristico profumo fruttato, ed il suo leggero tenore alcolico, unito al gusto delicato, lo rendono ideale ad ogni occasione ed in qualsiasi ora della giornata.

Valdobbiadene Docg Superiore di Cartizze Dry

Il frutto delle uve maturate su queste assolate colline è uno spumante di assoluta struttura, dai profumi delicati e armoniosi. Dedicato ai momenti più importanti da condividere con le persone più care.

Valdobbiadene Docg Rive di Guia “Angelin Beo” Extra Brut

Questo Valdobbiadene è ottenuto da uve coltivate solo ed esclusivamente nel paese di Guia, terra che ospita da sempre la famiglia e che continua ad emozionare quotidianamente. Un Valdobbiadene a zero residuo zuccherino, che permette di apprezzare le caratteristiche proprie della terra.

Valdobbiadene Docg Rive di Guia “Desiderio” Dry

Dalla vendemmia 2020 diventa un Rive di Guia, un cambiamento che si innesta nella tradizione, una decisione presa per celebrare ancor meglio le caratteristiche uniche del territorio che li ospita. E uno spumante vellutato, amabile ed equilibrato, che permette a tutti di conoscere con il gusto ciò che le Rive di Guia offrono.

BARCH – Il lato tranquillo di Valdobbiadene

il nuovo, antico vino di Bortolin Angelo Spumanti. Barch nasce da una selezione accurata di uve dalle storiche vigne di Guia. La genesi degli spumanti di Bortolin Angelo che vi sorprenderà sorso dopo sorso, come tutti gli altri prodotti naturalmente.

Dal Salento un nuovo tassello si aggiunge alla distribuzione di Le Tenute del Leone Alato il progetto vitivinicolo distribuirà Masseria Li Veli a partire da marzo 2023

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Dopo l’ingresso nella linea distributiva di Agricola Pinino, produttore dei grandi rossi di Montalcino, Le Tenute del Leone Alato dà il benvenuto alla partnership con Masseria Li Veli. A partire da marzo 2023, la storica azienda salentina viene distribuita in maniera esclusiva dal gruppo veneto.

Li Veli si trova in Salento, terra pugliese che nasce dall’abbraccio tra Mar Adriatico e Mar Ionio. A fine Ottocento il Marchese Antonio de Viti de Marco, salentino ed economista di fama internazionale, costruì la Masseria a Li Veli con la volontà di creare un modello esemplare per lo sviluppo viticolo di tutta la Puglia. Nel 1999, a circa un secolo dalla fondazione, un gruppo di investitori, guidati dalla storica azienda vinicola toscana Avignonesi, protagonista della valorizzazione del Vino Nobile di Montepulciano e del Vin Santo, acquistano e rifondano Masseria Li Veli con la volontà di dare vita ad un nuovo progetto di grande qualità. Nel 2008 il sogno del Marchese viene definitivamente riportato in vita, quando Li Veli viene acquistata interamente dai fratelli Edoardo e Alfredo Falvo. In pochi anni vigneti di proprietà, bottiglie prodotte e mercati aumentano in maniera considerevole fino a far diventare Masseria Li Veli una delle principali aziende pugliesi in termini di qualità dei prodotti e di notorietà del marchio.

Negroamaro, Primitivo, Susumaniello, Malvasia Nera, Fiano, Verdeca e Aleatico, questi sono i vitigni che danno origine ai vini di Masseria Li Veli e da cui deriva anche il progetto Askos. dedicato alla ricerca, selezione e valorizzazione dei vitigni autoctoni pugliesi in via di estinzione.

Dal 14 al 17 aprile ritorna a Cittadella “Formaggio in Villa”, 11^ edizione della rassegna nazionale annuale con le migliori realtà casearie.

Formaggi da tutta Italia: uno spettacolo gustoso tra le mura!

Quattro giorni per scoprirli ed assaggiarli con chi li produce e li affina. In arrivo da tutta Italia piccole e grandi produzioni locali, DOP, rarità e nuove proposte. Un calendario ricco di appuntamenti: le “Masterclass” con degustazioni a tema di formaggi italiani ed europei; il Salone dedicato all’Alta Salumeria; le Semifinali dei 100 formaggi in competizione per le “Nomination” del premio Italian Cheese Awards; i Seminari trasmessi in diretta streaming.

Ne vedremo, ma soprattutto ne assaggeremo, di tutti i gusti e di tutte le regioni. Sono i formaggi in arrivo da tutta Italia che saranno protagonisti per un week end tra le mura di Cittadella. Dal 14 al 17 aprile le vie del centro storico ospiteranno più di 160 espositori provenienti da tutte le regioni. Oltre ai migliori formaggi nazionali si potranno assaggiare ed acquistare salumi, birre artigianali e prodotti di tendenza per la cucina. Quattro giorni tutti dedicati all’infinito mondo dei formaggi con più di 1000 formaggi di caseifici e affinatori diversi disponibili nei banchi della mostra mercato, nelle degustazioni Masterclass e nelle selezioni per il Premio Italian Cheese Awards. Piccole produzioni agricole distribuite localmente, rarità e formaggi artigianali.

Come la scorsa edizione aumenteranno i formaggi aromatizzati sui banchi di degustazione e di vendita. Proposti, è proprio il caso di dirlo, in tutte le salse! Non mancheranno le “classiche” aromatizzazioni al vino, affinati nella paglia e con le spezie. Per gli amanti delle sensazioni gustative forti, in questa categoria si troveranno formaggi inediti e fuori dagli schemi. Sia per la lavorazione, che utilizza ingredienti della pasticceria.

L’undicesima edizione di Formaggio in Villa, come la scorsa, si confermerà una vera e propria vetrina per le “stelle” del firmamento caseario. Saranno presenti, nei diversi appuntamenti della manifestazione, formaggi che hanno ricevuto i più importanti riconoscimenti nei primi nazionali ed internazionali.

Infine, in Piazza Pierobon, l’Asiago Bistrot proporrà tante occasioni per una pausa gourmet a base di formaggio Asiago DOP in diverse stagionature con i piatti creativi preparati dal talentuoso chef Paolo Trippini.

Vi aspettiamo a Cittadella dal 14 al 17 aprile ‘23!